Di Benedetto?

[Mark Lenders]

Bè bè bè.
Vado a dormire con l'umore migliorato.
Non vedo l'ora di leggere la Gazza, domattina...
Poi magari scopriremo che è parente di Bill Gates, eh.
Però vado a dormire con l'umore migliorato.
E comunque te guarda se non se la prende Angelucci, alla fine.

[Mark Lenders]

Per chi si domandasse di cosa parlo, pare che 'sto Di Benedetto è il capocordata

degli ammericani...

[CiPpi]

ci sono voci che girano da diverso tempo per cui noi Laziali dobbiamo essere preoccupati.

rispetta chi le sparge e sii preoccupato.







































 

[zorba]

Ah, però, mica cotiche.........

http://people.forbes.com/profile/thomas-r-dibenedetto/2840

E mò so caxxi nostra

 

[oizaL]

Da LA GAZZETTA DELLO SPORT

Svolta Roma: fumata bianca sul futuro Usa

UniCredit vicina all’intesa con la cordata del bostoniano Thomas R. DiBenedetto

La svolta c’è stata dopo pranzo, mentre su New York non smetteva di nevicare e in Italia ci si preparava per la cena. Dopo ore di trattative, nel pomeriggio la distanza tra domanda e offerta si è assottigliata e la cessione della Roma alla cordata americana è diventata un’ipotesi probabile. Al momento di andare in stampa, l’accordo tra UniCredit e gruppo statunitense era molto vicino. Non è escluso che la fumata bianca possa arrivare oggi stesso. Le parti erano intenzionate a chiudere e si sono date appuntamento a questa mattina. Nelle prossime ore, a meno di clamorosi dietrofront, da New York potrebbe arrivare la comunicazione: Roma venduta agli americani.

Ma chi sono? Una cordata con a capo un businessman italoamericano: Thomas RichardDi-Benedetto, 60 anni, di Boston. È lui il mister X che ha messo insieme un gruppo di investitori milionari, decisi a chiudere un affare che nel 2008 sfuggì perfino a George Soros. DiBenedetto ha condotto le trattative nel massimo riserbo. Ma è venuto più di una volta in Italia, è stato all'Olimpico il 25 settembre, ha visto la Roma battere l'Inter con un gol incredibile di Mirko Vucinic. Se ne è innamorato.

Ieri, ha avuto un confronto lungo e spigoloso con UniCredit. Nell’ufficio su Park Avenue, venditore e compratori non hanno mai smesso di discutere, limare, rivedere. Cercare un punto d’incontro. Accordarsi su una cifra che accontentasse UniCredit e non facesse spendere troppo agli americani. E quando il prezzo è sembrato quello giusto, anche grazie alla mediazione dell’avvocato dello studio Tonucci Mauro Baldissoni, si è discusso sul ruolo futuro della banca, rappresentata dal vice direttore generale Paolo Fiorentino, dal responsabile corporate banking Italia Piergiorgio Peluso e dal legale Roberto Cappelli. Convinta dalla bontà del progetto americano, UniCredit resterà nella Roma con una quota di minoranza. Dettagli non secondari che presto si chiariranno. Come quelli legati alla futura struttura del club e all’urgente ricapitalizzazione.

Intanto, la svolta è davvero vicina, anche la proverbiale prudenza dei protagonisti ieri sera era diventata cauto ottimismo. Le esigenze della banca combaciavano con le disponibilità degli americani. Scopriremo nelle prossime ore se davvero la Roma è attesa da quel «futuro grandioso» di cui ieri ha parlato Rosella Sensi, presidente ormai prossima al passaggio di consegne, dopo un dominio quasi ventennale.


Tom, dal baseball all’intelligence

Ecco chi è l'italo-americano a capo del gruppo

I capelli bianchi, gli occhiali, una faccia tonda rassicurante. Il prossimo presidente della Roma dovrebbe chiamarsi Thomas Richard DiBenedetto. Un signore sulla sessantina, di Boston. Un businessman italoamericano, laureato in Economia al Trinity College. È un uomo di sport— dal 1978 azionista di minoranza dei Red Sox di baseball e partner di società leader nel management sportivo — con uno spiccato senso degli affari. Fondatore e maggior azionista del Boston International Group e della Junction Investors Ltd, chairman del board di Jefferson Watermann.

È nel giro da 40 anni e ha fatto fortuna con gli hedge fund e l’immobiliare, le telecomunicazioni e la sicurezza nazionale. Le sue società forniscono servizi di intelligence a diversi governi. Ha avuto successo pure con la telefonia mobile e perfino con la depilazione a luce pulsata, commercializzata anche in Italia. Fa la spola tra Boston e Miami, è sposato con Linda e ha cinque figli. Uno, Thomas Austin, è un giocatore di baseball, uno shortstop: difensore tra seconda e terza base, nel 2008 fu anche preso dai Red Sox, ma non ha mai sfondato in Major League.

I suoi compagni di avventura hanno molteplici interessi e tanti soldi. C’è chi ha fatto fortuna con i sistemi di sicurezza, chi con i fondi di investimento e un costruttore, italoamericano pure lui, che ha riqualificato i sobborghi di Miami. Hanno le idee chiare sulla Roma, un progetto a lunga scadenza: vogliono farne una «media company» , così la chiamano. Una società all’avanguardia per prestazioni sportive e marketing, struttura e sfruttamento del merchandising. Hanno in mente un organigramma di primo livello, promettono la rivoluzione.


Baldini, Sabatini, Ancelotti e Zeman: che poker

Gli uomini del sogno americano hanno un passato in giallorosso

Il futuro della Roma guarda al passato: Franco Baldini, Carlo Ancelotti, Walter Sabatini e Zdenek Zeman, il quartetto che potrebbe governare il club se arriverà il gruppo americano, hanno già servito la causa giallorossa. Baldini è stato prima consulente di mercato, poi dal 2000 al 2005 direttore sportivo e direttore generale in pectore. Ancelotti è stato uno dei mattoni del grande ciclo della Roma di Dino Viola: 8 anni in giallorosso, poi la cessione al Milan. Walter Sabatini indossò la maglia della Roma nella stagione 1976-77, allenatore Liedholm: 10 partite in campionato e 4 in Coppa Italia. Zeman ha guidato la Roma dal 1997 al 1999: fu lui a porre le basi del terzo scudetto.

Dal 2005 ad oggi Baldini è stato consulente di mercato del Real Madrid e general manager dell’Inghilterra. Ha girato il mondo mettendo su un’attività in Sudafrica con altri ex calciatori: Vialli e Caricola. Parla inglese e spagnolo, ha rapporti diretti con i grandi del calcio mondiale. È il direttore generale perfetto per una squadra che guarda al mondo e vuole superare i confini del Raccordo Anulare. Ancelotti lasciò Roma nell'estate del 1897: aveva 28 anni e Viola pensava che fosse finito dopo i gravi infortuni alle ginocchia. Da quel giorno, Ancelotti coltiva un sogno: tornare a Roma. La vita lo ha portato a Milano, Torino, Reggio Emilia e poi Londra, alla corte di Abramovich, dove ha fatto centro al primo colpo. Ancelotti ha vinto scudetti e Coppe dei Campioni, come cantava Antonello 'cantautore molisano che copia canzoni altrui (e che porta iella)'. Sabatini ha la faccia tormentata dell’uomo di calcio che gira il mondo: barba lunga, sigaretta perenne, voce bassa. È bravo davvero, basta consultare l’elenco dei giocatori che ha scoperto. L’ultimo si chiama Pastore. Si è fatto le ossa nella Lazio negli anni Novanta, con Lotito è stato direttore sportivo. Vive a Roma, da quando ha lasciato Palermo si è defilato, in attesa degli eventi. Zeman è Zeman. Un cult, per chi ama il calcio. Di più: Zeman è un partito. Il maestro giusto per i giovani.

[Andre]

merchandising ? in italia sfonderà difficilmente, il rischio è che il magma rioma si allarghi nel mondo grazie al brand Roma ...

[zorba]

 Ha avuto successo pure con la telefonia mobile e perfino con la depilazione a luce pulsata, commercializzata anche in Italia.

Poi dice che uno fa le battutacce sulla signora Rozella........ 

[IB]

[...] Zeman[...]

Volesse iddio.
 

[oizaL]

C'è pure il refuso su Ancelotti che lasciò la Roma nel 1897...Ecco chi portò il calcio nella Capitale...

[IB]

Un presidente delle merde che ha fatto fortuna con "la depilazione a luce pulsata" é il massimo a cui un laziale possa aspirare.
Dopo ce sta solo uno che ha fatto i soldi col bingo.
 

[Holly]

ma Baldini 'n era quello che era scappato di notte con mr. Scucchia?

e poi

È lui il mister X che ha messo insieme un gruppo di investitori milionari, decisi a chiudere un affare che nel 2008 sfuggì perfino a George Soros

eeeeh, sto vecchio rimbambito e incapace de Soros che si lascia sfuggire certe occasioni.....

in ultimo la chicca su Zeman, che dal 1996 al 1999 "ha posto le basi per il terzo scudetto".... non c'è niente da fare, sono capaci di stravolgere la realtà come je pare e piace

[bak]

quando faranno il derby coi Celtics ?

[Brunogiordano]

Mi viene da piangere. Preferisco a questo punto una Aesse che compri contemporaneamente C.Ronaldo e Messi, con presidente l'uomo più ricco del mondo.

Stamattina mi è preso uno sturbo quando ho letto sul giornale "unicredit tratta con Di Benedetto"...

...è il mio cognome!     

[Matita]

devi caccia li sordi , sinno' VATTENE !

Fatti da parte , c'è il magnate che ce se compra e ce compra messi e drogghebbà !

[sole e luna]

Purtroppo per noi, se la cosa va in porto, come sembra, saranno cavoli amari.
Ahò questi cascano sempre in piedi.

[Eaglebirdiepar]

Purtroppo per noi, se la cosa va in porto, come sembra, saranno cavoli amari.
Ahò questi cascano sempre in piedi.

Vedo che non conosci le storie di Glazer a Manchester e Bill/Hicks a Liverpool...

[TD]

Gli americani hanno il loro modo di fare affari.
Un po' diverso da quello della buonanima di Franco Sensi...
Staremo a vedere, intanto potrebbe cessare soccorso giallorosso. Non sarebbe male. Anzi, sarebbe ora.

[RobCouto]

Da quanto ho capito (non trattandosi della Lazio c'ho perso poco tempo) questi sono una specie di agenzia che si occupa di promozione internazionale, di prodotti e relativi marchi.

In linea di massima questi signori gestiranno l'as coi soldi che ricava, non credo proprio a grossi investimenti: non è il loro lavoro.

[disabitato]

Sarebbe da chiedere a manchester e liverpool che pensano degli americani...

[sole e luna]

Vedo che non conosci le storie di Glazer a Manchester e Bill/Hicks a Liverpool...

No infatti non conosco le storie, ma sentire tutto questo ottimismo da parte loro, mi fa girare le scatole e anche parecchio.
I nomi fatti, secondo quanto riportato dall'articolo postato da oizal non sono proprio malaccio.