Insomma, magari fosse back to the Fifties...
Già: col piccolo dettaglio che quei Cinquanta si conclusero con una Lazio soffocata dai debiti, commissariata e che giocò mezzo campionato con una sola muta di maglie, e che le conseguenze di questa allegra gestione le abbiamo pagate per un buon quarto di secolo, giocando quasi metà dei nostri campionati in serie B. Senza contare il disastro a livello di immaginario collettivo: la Lazio diventa
l'altra squadra di Roma e lo è tuttora.
Tutto per tre quarti posti e un terzo, se ben ricordo: quattro giretti in Champions in 15 anni. Più una Coppa Italia di luglio-agosto, riempitivo organizzato al volo per colmare l'assenza di calcio, visto che l'Italia non s'era qualificata per i Mondiali di Svezia (la Coppa Italia non s'organizzava più dal 1943).
C'è da notare inoltre che, anche nel periodo di tempo limitato considerato da SAV, le squadre ai primi tre posti e quelle di immediato rincalzo sono SEMPRE LE STESSE, con l'eccezione di Torino e Bologna scomparse dal panorama per via dei mutati scenari economici (la prima) e politici (la seconda).
Insomma, si imputa a Lotito di non essere in grado di riscrivere la storia del calcio italiano: su quali basi, non è ancora dato saperlo.