Autore Topic: Il futuro  (Letto 4038 volte)

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RobCouto

Il futuro
« : Lunedì 24 Gennaio 2011, 17:49:14 »
Possiamo considerare, per lunghezza del periodo in esame e per i tanti rivolgimenti che le hanno caratterizzate, le ultime sette stagioni di serie A come una valida cartina di tornasole di quello che è il calcio professionistico italiano post-2000.
Casualmente, queste ultime sette stagioni sono anche quelle della presidenza-Lotito.

Iniziamo con la classifica complessiva di serie A, dalla stagione 2004/05 ad oggi:

1. Inter   531 (2)
2. Milan   488 (3)
3. Roma   452 (4)
4. Juventus   413 (1)
5. Fiorentina   395 (5)
6. Palermo   366 (20)
7. Sampdoria   351 (11)
8. Lazio   350 (7)
9. Udinese   343 (14)
10. Cagliari   288 (15)
11. Chievo   242
12. Siena   242
13. Parma   240 (19)
14. Reggina   207
15. Livorno   196
16. Napoli    195 (10)
17. Genoa   191 (13)
18. Catania   188
19. Atalanta   180 (12)
20. Bologna   149 (-8)
 
I punteggi sono quelli effettivamente conseguiti sul campo. Tra parentesi, la posizione di ciascuna squadra nella classifica all-time della serie A. In grassetto, le squadre (9) che hanno sempre partecipato al campionato di A negli ultimi sette anni.

La Lazio, nonostante le note, gravi difficoltà, ha tenuto botta ed è rimasta più o meno sui propri standard storici, e non va dimenticato che gli anni cragnottiani le hanno consentito di scalare ben tre posti in questa classifica storica.

Se è esistito o esiste un problema-Lotito, nell'immaginario collettivo, questo è dovuto solo al confronto, impossibille per QUALSIASI presidente della storia della Lazio, con l'irraggiungibile decennio cragnottiano. Ogni altro motivo di doglianza non può che essere di carattere strettamente soggettivo, o legato a singole vicende: ma la gestione nel suo complesso, oggettivamente, è del tutto in linea con aspettative basate su parametri quali bacino d'utenza e simili.

C'è da aggiungere che la Lazio ha continuato, sia pure con qualche brivido, la striscia di presenze nella massima serie, ed è tra i quattro club ad aver sempre disputato la serie A negli ultimi 23 anni. E' pleonastico sottolineare come, una volta usciti dall'estate 2004, la presenza in serie A fosse di importanza VITALE e come il rischio di rivivere periodi di altalena come gli anni '60 e gli '80 sia ormai, per una serie di motivi, molto remoto.

La stabilità, e ad un livello - giocoforza, perché due/tre posti più sotto non si potrebbe parlare di stabilità - in linea con la storia della Lazio, è stata conseguita.  (proseguisce)

Offline franz_kappa

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Re:Il futuro
« Risposta #1 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 17:55:49 »
Bell'analisi, complimenti.

Al volo, posso osservare che ci fanno difetto (per nostre colpe) i 16 punti che ci distanziano dal palermo. Grida vendetta, considerando le risorse a disposizione dei tre club, che la Lazio sia finita nelle ultime sette stagioni sotto samp e palermo.
Anche considerando il fardello dell'indebitamento post-era cragnottiana che ancora ci portiamo dietro.

Dobbiamo e possiamo ambire a essere la quinta/sesta forza della serie A. Senza alcun dubbio.
Ma non manca poi molto, a ben vedere. La scorsa estate si è investito pesantemente per potenziare la rosa.
Buon viaggio, caro Piero.

Mark Lenders

Re:Il futuro
« Risposta #2 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:02:27 »
Tutto giusto, non fa una piega.
Il problema - senza alcuna ipocrisia - non è il decennio cragnotttiano ma il trigoria.
Che da Calciopoli in poi (tituli a parte) viaggia a ritmi molto superiori alle sue medie storiche.
E' veramente tutto qui, credo.
Se oggi gli schifosi non fossero in lotta per lo scudetto per la terza volta nelle ultime quattro stagioni, e se non avessero vinto gli ultimi quattro derby giocati, io credo che la sconfitta di Bologna, l'involuzione di Zarate, la prudenza di Reja e la parsimonia di Lotito sarebbero valutate con molta più serenità e molta più obiettività.
Da Lotito non è giusto pretendere più di quanto sta facendo esattamente come da una banca è lecito aspettarsi una gestione di ordinaria amministrazione. E l'acquisto di Borriello, senza il quale avrebbero visto i sorci verdi, esce clamorosamente da questi parametri.
Molti di noi, tra i quali il sottoscritto, pretendono l'impossibile da Lotito perché vedono che altrove l'impossibile diventa possibile.
E' veramente tutto qui, credo.

(Spero di non essere andato troppo off topic)

Offline Il lodolaio

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Re:Il futuro
« Risposta #3 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:05:12 »
Vivacchiare (sto uscendo dall'ufficio, dopo mi spiego meglio).

Come prima di Cragnotti.
"A noi la qualità cià rotto il cazzo.
VIVA LA MERDA!"

Offline SAV

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Re:Il futuro
« Risposta #4 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:05:53 »
Condivido l'analisi.
Credo però che ci sia un errore nei risultati di tutti i tempi.  Il Napoli dovrebbe essere nono e tutte le altre sotto dovrebbero avere una posizione in più.

Offline franz_kappa

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Re:Il futuro
« Risposta #5 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:11:42 »




Molti di noi, tra i quali il sottoscritto, pretendono l'impossibile da Lotito perché vedono che altrove l'impossibile diventa possibile.
E' veramente tutto qui, credo.

Il problema, a mio avviso, è che si giudica impossibile una decisione del tutto coerente e spiegabile, ovvero l'intervento del soggetto proprietario occulto del club (ovvero Unicredit) per sostenere un proprio asset che si sarebbe svalutato in caso di mancata qualificazione alla Champions.

Se il creditore ritiene coerente anticipare una certa somma al proprio debitore (che per inciso controlla indirettamente) non ci vedo nulla di scandaloso. Anzi, da azionista della banca (cosa che non sono, per inciso) plaudirei a questa operazione che le consentirà, magari, di spuntare qualche milione in più dalla vendita di una xxxx destinata alla Champions.

Il finanziamento erogato per l'ingaggio di Borriello verrà certamente rimborsato dalla xxxx. e anche a tassi non proprio 'di favore', mi permetto di ipotizzare (non ne ho alcuna contezza, vado a senso...).

E' il business, amici cari. E' il potere. Che ve incazzate a fa', dico io...
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Ulisse

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Re:Il futuro
« Risposta #6 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:15:05 »
Non mi va di leggere le statistiche, la Società ci dica una volta per sempre, a cosa può ambire il tifoso della Lazio.
Quali sono le reali possibilità societarie, il gioco delle tre carte a lungo andare stanca e ammoscia.
IL DERBY NON VA MAI PERSO.

Ci sarà sempre chi ti critica, l'unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.

Non ti sforzare tanto, le cose migliori succedono quando meno te lo aspetti.

Nessun futuro è per sempre.

IL GOL DI VIERI ERA BUONO!!

Mark Lenders

Re:Il futuro
« Risposta #7 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:17:29 »

Il problema, a mio avviso, è che si giudica impossibile una decisione del tutto coerente e spiegabile, ovvero l'intervento del soggetto proprietario occulto del club (ovvero Unicredit) per sostenere un proprio asset che si sarebbe svalutato in caso di mancata qualificazione alla Champions.

Se il creditore ritiene coerente anticipare una certa somma al proprio debitore (che per inciso controlla indirettamente) non ci vedo nulla di scandaloso. Anzi, da azionista della banca (cosa che non sono, per inciso) plaudirei a questa operazione che le consentirà, magari, di spuntare qualche milione in più dalla vendita di una xxxx destinata alla Champions.

Il finanziamento erogato per l'ingaggio di Borriello verrà certamente rimborsato dalla xxxx. e anche a tassi non proprio 'di favore', mi permetto di ipotizzare (non ne ho alcuna contezza, vado a senso...).

E' il business, amici cari. E' il potere. Che ve incazzate a fa', dico io...

Va be', è un punto di vista. Magari non è neanche sbagliato.
Ma ci sta portando off topic ed è colpa mia.
Torniamo all'analisi di Rob e alla somma-punti delle ultime sette stagioni.

Il problema - senza alcuna ipocrisia - non è il decennio cragnotttiano ma il trigoria.
Che da Calciopoli in poi (tituli a parte) viaggia a ritmi molto superiori alle sue medie storiche.

E' questo il dato che crea malumore. Lotito paga obiettivamente un conto non suo.
Però il malumore c'è. Nelle città con due squadre funziona così, nessuno può farci nulla.  :(

RobCouto

Re:Il futuro
« Risposta #8 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:17:51 »
Ora passiamo ad esaminare un parametro più interessante: quello della media punti. Che vede la seguente classifica (prime venti posizioni):

1. Inter   81,4 (2)
2. Milan   74,5 (3)
3. Juventus   74,4 (1)
4. Roma   69,0 (4)
5. Fiorentina   60,5 (5)
6. Palermo   55,9 (20)
7. Napoli   54,9 (10)
8. Genoa   54,2 (13)
9. Sampdoria   53,8 (11)
10. Lazio   53,4 (7)
11. Udinese   52,3 (14)
12. Atalanta   45,0 (12)
13. Empoli   45,0
14. Cagliari   44,0
15. Chievo   43,6
16. Parma   43,2
17. Bologna   41,9
18. Reggina   41,4
19. Catania   41,3
20. Bari   41,2

Questa classifica conferma, una volta tanto, le impressioni consolidate sulle "categorie" in cui sono suddivise le squadre italiane. Le prime tre della classifica storica occupano le prime tre piazze, anche se in ordine diverso da quello "storico". Le ragioni probabilmente non sono riconducibili solo a Calciopoli, ma passiamo oltre. La regina degli anni 2000 assieme all'Inter... è quarta. Come sempre. In una specie di terra di mezzo tra quelli che contano per davvero e quelli che contano di meno. Gruppo che inizia con la Fiorentina e si conclude con l'Udinese: poi un altro taglio netto e inizia il gruppo dei comprimari, guidato dall'Atalanta.
E' appena il caso di notare che queste categorie ricalcano quasi fedelmente quelle storiche, con le eccezioni più evidenti dell'assenza di Bologna e Torino e della presenza del Palermo.

Gli estremi, in una graduatoria, tendono a distaccarsi molto dalla media, e tra il primo e il quarto posto c'è una differenza di valori che invece è molto meno marcata, per esempio, tra il quinto e l'ottavo. Questo significa che, in genere, lo scudetto molto difficilmente sfuggirà a una delle prime tre in graduatoria: come è stato in questi sei anni (tocchiamo ferro per questo in corso) e come è stato negli ultimi ottanta. Le prime due posizioni della classifica appaiono inattaccabili: una città come Milano è stata tra i grandi poli calcistici europei e lo rimarrà anche nel futuro, perché vincente anche di fronte al mutamenti degli scenari economici e sociali dell'Europa. (segue)

Offline cuchillo

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Re:Il futuro
« Risposta #9 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:22:25 »
Tutto giusto, non fa una piega.
Il problema - senza alcuna ipocrisia - non è il decennio cragnotttiano ma il trigoria.
Che da Calciopoli in poi (tituli a parte) viaggia a ritmi molto superiori alle sue medie storiche.
E' veramente tutto qui, credo.
Se oggi gli schifosi non fossero in lotta per lo scudetto per la terza volta nelle ultime quattro stagioni, e se non avessero vinto gli ultimi quattro derby giocati, io credo che la sconfitta di Bologna, l'involuzione di Zarate, la prudenza di Reja e la parsimonia di Lotito sarebbero valutate con molta più serenità e molta più obiettività.
Da Lotito non è giusto pretendere più di quanto sta facendo esattamente come da una banca è lecito aspettarsi una gestione di ordinaria amministrazione. E l'acquisto di Borriello, senza il quale avrebbero visto i sorci verdi, esce clamorosamente da questi parametri.
Molti di noi, tra i quali il sottoscritto, pretendono l'impossibile da Lotito perché vedono che altrove l'impossibile diventa possibile.
E' veramente tutto qui, credo.

(Spero di non essere andato troppo off topic)

D'accordo su tutto.
Penso che questo momento negativo della Lazio sia oltremodo amplificato dal recupero dei merdòsi.
Aspetto giovedì. Già un'eliminazione dalla TIM CUM potrebbe farmi uscire un po' da questa depressione violenta che sto vivendo da Lecce in poi.
Va da sé, però, che se sbancano Torino sprofonderò ancora di più.
Purtroppo, visto come hanno affrontato l'EL, non mi stupirei se Dev Nevi facesse giocare 8/11 della primavera. 
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline franz_kappa

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Re:Il futuro
« Risposta #10 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:26:53 »
Tornando in topic, per me il futuro che attendo la Lazio è un futuro roseo.

Incomparabile con il trend degli anni Sessanta e Ottanta, per dire. Ma anche i 70 non sono poi stati tutti rose e fiori, iniziati e terminati con la retrocessione. Lo so, in mezzo c'è stato un fantastico scudetto, ma il trend di quei 10 anni fu abbastanza discontinuo (alternanza di buoni campionati, ottimi campionati e pessime stagioni).

Ci attende una Lazio sempre in A, sempre tra le prime 10.
Una Lazio ricca, con ricavi di poco inferiori ai 100 milioni di euro. Montagne di soldi con i quali si può fare molto. Molto ma NON tutto, però, visto che c'è chi incassa e incasserà stabilmente più di noi.

Certo, saremo allo stesso tempo destinati a posizionarci STABILMENTE sotto la xxxx, fatte salve episodiche eccezioni. Ma è giusto, visto che la xxxx, ormai, fattura molto più della Lazio. Comprendo che questa banale constatazione irriti i più, ma il trend degli ultimi anni mi sembra invece chiaro. Detto con estrema freddezza, ahinoi.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline lollapalooza

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Re:Il futuro
« Risposta #11 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:35:34 »
Studio che riporta - per quanto possibile, se possibile - coi piedi per terra.

Si sarebbe potuto far di più, sicuramente, ma tutto sommato ci si può stare, specie alla luce della tutt'altro che felice situazione post-Cragnotti.

Il fatto è che i trionfi hanno portato con loro un fardello importante: la fame insaziabile, che non conosce giustificazioni, anche alla luce di ciò che ha scritto Mark.

Personalmente del trigoria me ne sbatto, forse è per quello che la prendo un po' più light.



Giglic

Re:Il futuro
« Risposta #12 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:37:04 »
Tornando in topic, per me il futuro che attendo la Lazio è un futuro roseo.

Incomparabile con il trend degli anni Sessanta e Ottanta, per dire. Ma anche i 70 non sono poi stati tutti rose e fiori, iniziati e terminati con la retrocessione.

Una Lazio sempre in A, sempre tra le prime 10.
Una Lazio ricca, con ricavi di poco inferiori ai 100 milioni di euro. Montagne di soldi con i quali si può fare di tutto.

Certo, saremo allo stesso tempo destinati a posizionarci STABILMENTE sotto la xxxx, fatte salve episodiche eccezioni. Ma è giusto, visto che la xxxx, ormai, fattura molto più della Lazio. Comprendo che questa banale constatazione irriti i più, ma il trend degli ultimi anni mi sembra invece chiaro.

Tutto giusto, Franz, con una, FONDAMENTALE, obiezione: le cacche sono in equilibrio instabile. Come è cascata la giuve, soppiantata da altro potere, possono (secondo me lo faranno, ma è molto imho) cascare pure loro.Ed il botto sarà pesante.
Sulle considerazioni di Rob, come sempre interessantissime, indicherei, insieme alla media dei punti, quella che in gergo statistico è chiamata la "varianza", ossia, ad esempio, tra noi e la samp la media si discosta di soli 0,4 punti. Ma mentre noi abbiamo "variato" il dato da 46 punti a oltre 60, la samp magari si è sempre mantenuta costante sui 53/55. Indice, a mio modo di vedere, se questo dato fosse vero, di una più solida stabilità "tecnica" (non economica) rispetto a noi.

Offline Drenai

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Re:Il futuro
« Risposta #13 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:40:59 »
secondo me coi 3 posti soli in CL, la fine della carriera di titty e l'inevitabile rinnovamento che attuerà il nuovo proprietario chiunque sia, il fatturato (e il monte ingaggi) della rioma sul medio lungo termine non potrà che abbassarsi. resterà superiore al nostro ma non nella misura attuale.

questo ovviamente a meno della variabile stadio.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

RobCouto

Re:Il futuro
« Risposta #14 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:42:57 »
Più in discussione la terza piazza, perché una città come Torino non è più un altro vertice di un triangolo industriale che, in sostanza, non esiste più: e la seconda città industriale d'Italia oggi è Roma, cosa che quarant'anni fa sarebbe stata impensabile. Torino, del resto, non riesce più a sostenere due squadre ad alto livello. Ma il consenso di cui gode la Juventus è così elevato e i tempi di risposta dell'utenza così lenti - quando addirittura l'utenza non si dimostra refrattaria: in oltre vent'anni il Milan non è riuscito a scavalcare l'Inter, quanto a numero di tifosi - che un declino dei bianconeri appare molto lontano. E Roma non viene considerata tra le capitali europee che si affermeranno - calcisticamente e non solo - nel futuro, come per esempio Londra e Mosca.

Veniamo al gruppo che ci riguarda, invece, che comprende, oltre alla Lazio, Fiorentina, Palermo, Napoli, Genoa, Sampdoria e Udinese. E' FONDAMENTALE conquistare la testa di questo gruppetto, per un semplice motivo: il quinto posto medio è l'unico che ha la possibilità di diventare quarto: sono le prime cinque nella graduatoria media che partecipano alla Champions (se manteniamo i quattro posti): gli altri non ci vanno praticamente MAI. Si può notare che chi ci precede lo fa in virtù del fatto di aver corso senza pesi alle caviglie, in questi sette anni, e vedremo quali saranno gli effetti del sostanziale disimpegno di Della Valle, sulle sorti della Fiorentina, o se il Napoli può mantenere questo passo a lungo. Ma davanti a noi ci sono anche le genovesi e il Palermo, e anche se Spinelli e Zamparini sono due eccezioni nella media dei presidenti di serie A, di eccezioni di questo tipo ce ne saranno sempre. Considerando come obiettivo del campionato quello di partecipare alla CL, occorre andarsi a prendere quel quinto posto MEDIO al più presto: considerando come obiettivo possibile la Coppa Italia, non bisogna mai scendere al disotto dell'ottavo posto in classifica, per due motivi: è il valore tecnico minimo per poter pensare seriamente di concorrere alla vittoria finale, è il posto che consente di iniziare il torneo dai quarti e con un calendario favorevole.

Nei prossimi cinque anni mi aspetto che la Lazio si giochi il quinto posto medio col Napoli, forse con la Fiorentina, e che si lasci progressivamente alle spalle il resto. Che entri almeno una volta in Champions e che giochi almeno una finale di Coppa Italia. Questo sarebbe un bilancio in linea col monte ingaggi e il bacino d'utenza.

So che è poco per chi vuole vincere sei Coppe Campioni nei prossimi dieci anni, ma nell'attesa che arrivi un Bertarelli qualsiasi bisogna fare i conti con quello che abbiamo.

RobCouto

Re:Il futuro
« Risposta #15 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:51:24 »
Quanto alla Roma, mediamente quarta è stata dal 1927 al 2004, mediamente quarta è stata dal 2005 ad oggi. Non è cambiato nulla. E infatti ha vinto na sega, perché al difuori dei primi tre posti medi lo scudetto ci casca molto raramente.

Mark Lenders

Re:Il futuro
« Risposta #16 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 18:54:11 »
Quanto alla Roma, mediamente quarta è stata dal 1927 al 2004, mediamente quarta è stata dal 2005 ad oggi. Non è cambiato nulla. E infatti ha vinto na sega, perché al difuori dei primi tre posti medi lo scudetto ci casca molto raramente.

Non per insistere, ma anzi sì  :)
Classifiche finali a parte, se tu mi dessi una sconfitta delle merde al mese (massimo mese e mezzo) io camperei calcisticamente sereno.
Il fatto che nelle ultime stagioni abbiano aumentato la velocità di crociera significa che ci toccano periodi di apnea anche molto lunghi.

Offline fish_mark

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Re:Il futuro
« Risposta #17 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 19:34:59 »
Più in discussione la terza piazza, perché una città come Torino non è più un altro vertice di un triangolo industriale che, in sostanza, non esiste più: e la seconda città industriale d'Italia oggi è Roma, cosa che quarant'anni fa sarebbe stata impensabile. Torino, del resto, non riesce più a sostenere due squadre ad alto livello. Ma il consenso di cui gode la Juventus è così elevato e i tempi di risposta dell'utenza così lenti - quando addirittura l'utenza non si dimostra refrattaria: in oltre vent'anni il Milan non è riuscito a scavalcare l'Inter, quanto a numero di tifosi - che un declino dei bianconeri appare molto lontano. E Roma non viene considerata tra le capitali europee che si affermeranno - calcisticamente e non solo - nel futuro, come per esempio Londra e Mosca.

Una notazione sul dato relativo al ruolo di Torino nel calcio di oggi, una città che ha praticamente perso una squadra, il grande Toro ormai a compagine di serie B e che ultimente, peraltro, vede la sua grande guidata da un board societario che sta spendendo e spandendo senza trovare il bandolo della matassa.

E' un pericolo incombente su chiunque, specie coloro che sono esposti per fragilità o non grande potenza finanziaria e parlo di noi. Il presidente che ha portato a termine l'opera id risanamento e fa camminare la società con le sue gambe (fornitegli dai diritti TV in gran parte) deve cominciare a vedere un po' più in là del suo naso. Cercare nuove sponde finanziarie: un socio di minoranza, un adc aperto ai tifosi, cercare quei 20-30 mln di euro che ci possano far salire di grado.

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Trippanera

Re:Il futuro
« Risposta #18 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 19:35:50 »
1 - condivido in toto la tesi di MarkLenders: è la vomitevole e moralmente immotivata supremazia romanista che ci toglie il sonno.

2 - Eì vero che gli ultim ianni ci hanno visto sulel consuete posizioni di classifica, ma c'è da dire che il nostro "storico" si è formato quando non c'era una relazione economica diretta tra bacino d'utenza e risultati. Erano insomma i tempi in cui la fortuna di una squadra la faceva il ricco scemo e anche la AS Mafia aveva l'importanza di una caccola.

3 - Vedo che la posizione storica della AS MAfia è indicata dalla posizione (4), ma credo che questo dato debba essere ripulito togliendo i punti ottenuti dal 2004 ad oggi. Storicamente la AS MAfia è sempre stata, ad esempi odietro la Fiorentina.

Offline NoSurrender

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Re:Il futuro
« Risposta #19 : Lunedì 24 Gennaio 2011, 20:13:47 »
2 - Eì vero che gli ultim ianni ci hanno visto sulel consuete posizioni di classifica, ma c'è da dire che il nostro "storico" si è formato quando non c'era una relazione economica diretta tra bacino d'utenza e risultati. Erano insomma i tempi in cui la fortuna di una squadra la faceva il ricco scemo e anche la AS Mafia aveva l'importanza di una caccola.

Esatto. A me delle classifiche di 20 o 30 anni fa non me ne frega niente.

Il calcio è cambiato con l'avvento dei diritti televisivi (sia del campionato che della CL),quindi non vedo perchè,con il quinto bacino di utenza e una bella fetta di diritti tv,mi devo accontentare pensando ai tempi che furono,essendo quei tempi e gli attuali divenuti grandezze non paragonabili tra loro.

Ormai o sei nelle prime tre o quattro o non conti un accidente.

A me di fare stagioni "dignitose" non va. Spererei,essendo una squadra di Roma,in una crescita simile alla mia dirimpettaia. Almeno ogni tanto.
Quest'anno si era partiti bene,posso solo sperare di riprendere il cammino,ma senza investimenti e dichiarazioni di intenti un po' più incisivi credo che non ce la faremo mai.
"No retreat, baby, no surrender"