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Andrea Bonatti, tecnico della Lazio Primavera, è intervenuto quest'oggi ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM. “Abbiamo mantenuto un buon ritmo nella gara di quest’oggi, nella seconda frazione abbiamo messo in campo ragazzi più piccoli. Abbiamo perso un po’ di velocità nella circolazione del pallone, ma è fisiologico. Sono soddisfatto, non si è fatto male nessuno. Andiamo avanti sul nostro percorso d’avvicinamento alle finali.
Non gestiamo bene le pause del campionato perché dobbiamo scendere in campo mirando ad un obiettivo ben preciso. È stato il segreto della nostra costanza. Quando non c’è la sosta, invece, non si riesce a focalizzare l’obiettivo e di conseguenza si perde il ritmo e la velocità di pensiero. Il ritmo espresso nel primo tempo è soddisfacente, ma dobbiamo aggredire con maggior frequenza la porta in verticale.
Bezziccheri è un ragazzo che va stimolato, ha un grandissimo potenziale e quando è in partita ha un valore assoluto molto elevato. Nel suo percorso di maturazione deve trovare la continuità di rendimento perché a volte è condizionato emotivamente non riuscendo ad essere lucido. Deve compiere uno salto per valorizzare il suo potenziale.
Siamo migliorati nella fase difensiva e sugli esterni, ma dobbiamo essere più efficaci sulle transizioni. Abbiamo tempo per lavorarci e sono fiducioso in tal senso. Ho passato una settimana di lavoro e di studio degli avversari nelle finali. Ho visto una ventina di partite e ho notato squadre molto forti, di completezza tecnica ed organizzativa. Deve essere un monito per non bruciare il tempo e per sfruttarlo con la giusta consapevolezza. Ci manca ancora qualcosa e dobbiamo colmare questo gap in un mese. Il gruppo, però, è intelligente e lo ha dimostrato con la crescita. Ora serve umiltà e determinazione per lavorare intensamente e con la giusta partecipazione in questo mese finale.
Muzzi è un ragazzo stimato da me per l’approccio che ha in ogni allenamento. È stimato anche dai compagni per le qualità morali necessarie per un futuro roseo. Ha delle peculiarità come può essere la rapidità, peccando però di struttura fisica. Abbina ottimi smarcamenti alla duttilità tattica, è una risorsa per la squadra. Quando il gruppo pecca in ritmo, lui è in grado di trasmetterlo. Folorunsho fatica caratterialmente a gestire i suoi impulsi. Ci tiene a non fare brutta figura in partita, ma quando si è in un contesto amichevole è comunque passibile di giudizio. Abbiamo utilizzato diverse strategie per fargli capire il giusto peso dei suoi atteggiamenti, ma talvolta pecca di questa esuberanza che testimonia l’incompletezza del suo percorso di maturazione”.
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