Questioni di bilancio: ci sono i soldi per rinforzare la Lazio?

[POMATA]

4 agosto 1978. Sara Simeoni, atleta veronese di 25 anni, nel corso di un incontro internazionale femminile tra Italia e Polonia, stabilisce il nuovo record mondiale di salto in alto. La Simeoni, dopo aver centrato il record italiano, chiede ai giudici di posizionare l'asticella alla misura record di 2,01 e, alla prima prova, riesce a superarla.

Non c'entra (forse) nulla, ma lo volevo scrivere.

Non era Sara Simeoni ma il fratello grande di Fish Mark travestito da donna

[robylele]

Anche quella di Cragnotti non è che mi ubriacasse di soddisfazione, ma se ne poteva sempre discutere.
Il problema è che ne se ne possa discutere, sempre.

Ma che stiamo facendo? Perché mettere in dubbio il sale della democrazia?   

Ma manca l'ambiente culturale. Da queste parti siamo sempre alla ricerca, con sforzo quotidiano, di un superpetroliere che ci compra questo e quello senza badare a spese. Siamo mediterranei, in certa misura anche medio orientali.

Parla per te, noi abbiamo già la nostra Lazio e il suo organigramma.

Critichiamo e difendiamo, ma non ci accomunare ad ambienti vicini a Trigoria.

[fish_mark]

Ma che stiamo facendo? Perché mettere in dubbio il sale della democrazia?   

Nessun dubbio, anche se alcune manifestazioni di insofferenza qualche tentennamento me lo fanno venire.

Parla per te, noi abbiamo già la nostra Lazio e il suo organigramma.

Critichiamo e difendiamo, ma non ci accomunare ad ambienti vicini a Trigoria.

Io parlo di Roma come città, anzi dell'Italia.
Le teste sono quelle, la cultura è quella, anche se i colori sono diversi.
Sai chi è l'azionista di maggioranza della Chrysler?

[Giglic]

Infatti, siamo la Lazio, mica pizza e fichi.
Semplicemente perchè si parlava di Sculli. Nessun attacco.

Già fatto caro Giglic all'indomani della vittoria della Coppa Italia e all'indomani della vittoria della Supercoppa. Prova a immaginare la reazione.
Peccato sia stato chiuso l.n. ...

Azionariato diffuso (in parte già esiste).
Rappresentanti degli azionisti tifosi negli organi dirigenziali e di controllo della società.
Questo in estrema sintesi.
Ma manca l'ambiente culturale. Da queste parti siamo sempre alla ricerca, con sforzo quotidiano, di un superpetroliere che ci compra questo e quello senza badare a spese. Siamo mediterranei, in certa misura anche medio orientali.

Siamo la Lazio, mica pizza e fichi, vero. E quindi questa cosa la possiamo dire CON ORGOGLIO ad almeno il 99,5% dei tifosi. (l'altro 0,5% sono i tifosi della Pro Vercelli, "chiusa per sopravvenuto fascismo"). Ma questo vuol dire sapere chi si è, ossia non una strisciata nè una merda aspirante tale. Per questo, dobbiamo sapere che il nostro destino è quello di lottare e di avere alti e bassi, con una "lieve" preponderanza di questi ultimi. E' questo che rende ogni nostra vittoria così speciale. E' l'emozione intima che si vive quasi con pudore, sorridendo e morendo un poco dentro. Ed è la stessa cosa che ci rattrista dopo una sconfitta, con emozioni stavolta diverse, ma sempre "color pastello". Noi non esuteremo mai come i tifosi di intermilanjuve come un "trofeo in più", o come quelli di cacche e napoli "occupando ed inavdendo" il mondo. Ogni nostro trofeo è stupendo proprio perchè coccolato e vissuto intimamente. Il periodo del dottore ha forse fatto pensare ad alcuni che si potesse cominciare a vivere come un interista qualsiasi. Purtroppo non è così. Intendiamoci: anche io vorrei avere una Lazio che vince e che viene stimata nel mondo come il Barça: ma so che non è possibile.

Sulla mancanza dell'ambiente culturale rispetto alla tua proposta, invece, sono assolutamente d'accordo con te. Ma proprio per questo, se posso darti un consiglio, cerca di non parlare SOLO di questo (questa è l'impressione) in chiave antilotitiana. L'uomo non ti piace, nè lui nè la sua gestione, ok (neanche a me poi piace tanto... ma riconosco alcuni suoi innegabili meriti, tutto qui). Ma se quello che suggerisci è il tuo modo di vedere la squadra, non andava bene nessuno (forse solo Gian Casoni, se ricordo bene, propose una roba simile con risultati non eccelsi), in particolar modo proprio il dottore.

[fish_mark]

...anche io vorrei avere una Lazio che vince e che viene stimata nel mondo come il Barça: ma so che non è possibile.

Io invece credo che non sia impossibile. Gli esempi li abbiamo sotto gli occhi, basta farsi venire idee, fantasia e coraggio.
Non sto qui a chiedere la defenestrazione di Formello o l'assalto alla foresteria d'inverno. Certo che proprio ora è il momento - anche di bilancio - per dare il via a un aumento di capitale che possa aumentare la nostra potenza di fuoco.
Anche per dare maggiore partecipazione ai tifosi.

Sulla mancanza dell'ambiente culturale rispetto alla tua proposta, invece, sono assolutamente d'accordo con te. Ma proprio per questo, se posso darti un consiglio, cerca di non parlare SOLO di questo (questa è l'impressione) in chiave antilotitiana. L'uomo non ti piace, nè lui nè la sua gestione, ok (neanche a me poi piace tanto... ma riconosco alcuni suoi innegabili meriti, tutto qui). Ma se quello che suggerisci è il tuo modo di vedere la squadra, non andava bene nessuno (forse solo Gian Casoni, se ricordo bene, propose una roba simile con risultati non eccelsi), in particolar modo proprio il dottore.

Gian Casoni propose "anch'io LAZIO" nel 1983 alla vigilia dell'arrivo di longhegionne. 5 milioni di lire per per gli azionisti che entravano nella società e che avrebbero avuto, tra l'altro, altri vantaggi (abbonamenti pluriennali e altro) (peraltro, 5 milioni di lire erano una cifra importante: una roba come 30 mila euro odierni).
Comunque non è vero che il presidente sia una mia ossessione. Sono gli altri che la disegnano così. Sono tranquillo e sereno: lunga vita al presidente.

[POMATA]

A fish a te pinocchio te fá na pippa...

[Skorpius]

Comunque non è vero che il presidente sia una mia ossessione. Sono gli altri che la disegnano così. Sono tranquillo e sereno: lunga vita al presidente.

L'ossessione è lo stadio