Autore Topic: Così parlò Lotito  (Letto 11879 volte)

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Offline fish_mark

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #160 : Venerdì 30 Novembre 2012, 14:55:44 »
Cosa centra ora la tiberina?
Lotito ha detto:

Si è aperto il cielo sulla questione della logica.

Io ho riportato un esempio.L'esempio rende l'idea,abbastanza chiaramente,delle problematiche logistiche di uno stadio inserito in una realtà residenziale.Ovvio i problemi che abbiamo quì a Roma sono molto amggiori da un punto di vista logistico rispetto a loro.Quindi il problema dal nostro punto di vista è anche maggiore.


Sul dove farlo,questo è altro discorso,ne abbiamo già parlato,io credo che prima di scrivere caxate dovremmo informarci meglio.Non prendo posizione su questo,non posso,non voglio,non devo,perchè non conosco la materia.Scriverei caxxate.Ho la sufficente umiltà per capirlo.

Senti, qui le chiacchere stanno a zero.
Secondo la logica che ci espone il nostro, possiamo fare uno stadio soltanto fuori dalla città. Immaginiamo, per estremizzare il concetto, a 20 km dall'abitato. E' logico tutto questo? Ovviamente no.
Ma llora si dice fuori ma  aridosso del centro abitato, ed ecco che entra in campo un'altra logica cheè quella della accessibilità dell'impianto.
Il nostro fa l'esempio dell'Olimpico che - ci racconta sempre il nostro - era alla periferia di Roma. Ebbene l'impianto fa parte del Foro Italico complesso che fu progettato da Del Debbio e di cui potete godervi un plastico al museo Maxxi ... attiguo al Flaminio.
In realtà tanto periferia non era visto che fa parte di Roma nord e segue a un insediamento abitatitivo allora e oggi molto intenso come Prati e il Flaminio.
Oggi il nostro propone una località a una 15 km dal centro di Roma in un luogo dove attualmetne non c'è nulla. un impatto urbanistico pesante, con costi privati e pubblici molto pesanti. Tutto questo è insostenibile economicamente, finanziariamente e politicamente, altrimenti da quel dì che lo avrebbe fatto, visto che finora non siamo arrivati a nulla, neanche a una trattativa con il comune, salvo le vie informali che però dai si dice non hanno prodotto nulla.

Detto questo, quanto vuole aspettare il nostro? Altri 20 anni? Che senso ha tutto questo? Nulla, dal punto di vista dell'impianto, della sua fruibilità e delle ricadute positive sulla SSLazio. Forse un senso comunque ce l'ha, ma non attiene a tutto questo.
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POMATA

Re:Così parlò Lotito
« Risposta #161 : Venerdì 30 Novembre 2012, 14:57:10 »
La seconda che hai detto.

E a te che caxxo te ne frega? :D

Offline es

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #162 : Venerdì 30 Novembre 2012, 15:02:25 »
ES dai su è inutile girarci intorno. a meno che non arrivi qualcuno che regala a lotito dei terreni da qualche altra parte, l'unico posto dove costruiremmo lo stadio semmai ce ne dessero la possibilità, è la tiberina. è inutile mettersi a disquisire dei massimi sistemi.
Ma io non ci sto girando intorno,dico che non conosco a sufficenza la materia per sapere con anticipo e con certezza se Lotito farà speculazioni(non credo,ho già detto la mia a riguardo),se lo farà sulla tiberina oppure no(credo sulla tiberina),se tale stadio sarà facilmente raggiungibile oppure no.
Ho solo scritto,in altro topic,che quando su un argomento lavorano dei professionisti immagino uno debba informarsi prima di delegittimarne il lavoro.Aggratise,come facciamo spesso noi.

Ma comunque io non sto scrivendo su questo,ripeto non sto scrivendo su questo.  :)
La bestia che io vidi era simile a un lupo.Di essa nessuno conosceva l’origine;ma la seconda bestia,nera d’inchiostro, le diede la sua forza: un principio, attraverso un anno e un luogo;e poi anche una storia, un trono ed una falsa potestà.

Offline es

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #163 : Venerdì 30 Novembre 2012, 15:08:22 »
Senti, qui le chiacchere stanno a zero.
Secondo la logica che ci espone il nostro, possiamo fare uno stadio soltanto fuori dalla città. Immaginiamo, per estremizzare il concetto, a 20 km dall'abitato. E' logico tutto questo? Ovviamente no.
Ma llora si dice fuori ma  aridosso del centro abitato, ed ecco che entra in campo un'altra logica cheè quella della accessibilità dell'impianto.
Il nostro fa l'esempio dell'Olimpico che - ci racconta sempre il nostro - era alla periferia di Roma. Ebbene l'impianto fa parte del Foro Italico complesso che fu progettato da Del Debbio e di cui potete godervi un plastico al museo Maxxi ... attiguo al Flaminio.
In realtà tanto periferia non era visto che fa parte di Roma nord e segue a un insediamento abitatitivo allora e oggi molto intenso come Prati e il Flaminio.
Oggi il nostro propone una località a una 15 km dal centro di Roma in un luogo dove attualmetne non c'è nulla. un impatto urbanistico pesante, con costi privati e pubblici molto pesanti. Tutto questo è insostenibile economicamente, finanziariamente e politicamente, altrimenti da quel dì che lo avrebbe fatto, visto che finora non siamo arrivati a nulla, neanche a una trattativa con il comune, salvo le vie informali che però dai si dice non hanno prodotto nulla.

Detto questo, quanto vuole aspettare il nostro? Altri 20 anni? Che senso ha tutto questo? Nulla, dal punto di vista dell'impianto, della sua fruibilità e delle ricadute positive sulla SSLazio. Forse un senso comunque ce l'ha, ma non attiene a tutto questo.

Aripeto per la 420sima volta.

Io non sto parlando di location del nuovo stadio,tutte queste congetture che tu fai non mi riguardano,non ho la presunzione di sapere cosa è logico e cosa no,cosa succederà e cosa no.Io ho risposto solo a una tua domanda riguardo la frase di Lotito.Esistono problemi logistici nel costruire uno stadio in una area residenziale (e grazie al ca),punto.

Tutto il resto non merita discussione,non perchè tu non sia intelligente per affrontarla una discussione,ma perchè non conosci l'argomento sul quale stai trattando..
Un conto è parlare del terzino sinistro un conto di questi argomenti,che presuppongono una ferrea informazione in materia.Informazione che non abbiamo,nè io nè te.
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POMATA

Re:Così parlò Lotito
« Risposta #164 : Venerdì 30 Novembre 2012, 15:19:48 »
A fish preoccupa di più che Lotito faccia speculazione sui terreni della tiberina.

Offline fish_mark

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #165 : Venerdì 30 Novembre 2012, 15:24:39 »

Aripeto per la 420sima volta.

Io non sto parlando di location del nuovo stadio,tutte queste congetture che tu fai non mi riguardano,non ho la presunzione di sapere cosa è logico e cosa no,cosa succederà e cosa no.Io ho risposto solo a una tua domanda riguardo la frase di Lotito.Esistono problemi logistici nel costruire uno stadio in una area residenziale (e grazie al ca),punto.

Tutto il resto non merita discussione,non perchè tu non sia intelligente per affrontarla una discussione,ma perchè non conosci l'argomento sul quale stai trattando..
Un conto è parlare del terzino sinistro un conto di questi argomenti,che presuppongono una ferrea informazione in materia.Informazione che non abbiamo,nè io nè te.


Non sono un esperto ma certamente cultore in materia, sicuramente apassioanto, e ho anche strumenti diciamo professionali per orientarmi in tutto questo.
Pertanto, credo di avere qualche titolo per abbozzare qualche pensiero meritevole di considerazione anche ai piani alti.
Di fronte a Petkovic poi non saprei che dire. Del resto nel calcio vale il principio di bernardini "Tu mettete a destra, tu a sinistra, e poi fate un po' come cazzo ve pare".
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Offline Matita

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R: Così parlò Lotito
« Risposta #166 : Venerdì 30 Novembre 2012, 15:25:28 »
piccoli plastino crescono. Poi il megalomane e' Lotito.

:o
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Offline LaLazioMia

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #167 : Venerdì 30 Novembre 2012, 16:09:00 »
Senti, qui le chiacchere stanno a zero.


Io credo, e   molti altri con me che te lo hanno gia ricordato, che tu quando senti parlare di stadio futuribile rosichi come un castoro a cui hanno demolito la casa. :D
Te piacerebbe magnatte pane e frittata sotto la pioggia al Flaminio e poi, come ai bei tempi, infilzare gli ombrelli sul terreno di gioco per protesta contro l'arbitro? :D
Il tuo ormai è un rosicamento antico, le cui origini sono arcinote.E lassa fa' ;D

Ottima la "memoria" di ES. :) .
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Offline MagoMerlino

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #168 : Venerdì 30 Novembre 2012, 16:18:25 »
Cosa centra ora la tiberina?
Lotito ha detto:

Si è aperto il cielo sulla questione della logica.

Io ho riportato un esempio.L'esempio rende l'idea,abbastanza chiaramente,delle problematiche logistiche di uno stadio inserito in una realtà residenziale.Ovvio i problemi che abbiamo quì a Roma sono  maggiori da un punto di vista logistico rispetto a loro.Quindi il problema dal nostro punto di vista è anche più grave.
Ecco, allora, oltre all'esempio, che lascia il tempo che trova, saresti così cortese da offrire il tuo personale parere su questo punto?
Perchè se lo hai offerto, non l'ho capito.
Poi non mi sembrava che la questione della logica, fosse diventato il punto centrale del discorso, che rimane la location.
Grazie
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

POMATA

Re:Così parlò Lotito
« Risposta #169 : Venerdì 30 Novembre 2012, 16:21:15 »
Chi va con il fish, impara a fisheare

zorba

Re:Così parlò Lotito
« Risposta #170 : Sabato 1 Dicembre 2012, 07:01:12 »

Offline Matita

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #171 : Sabato 1 Dicembre 2012, 07:11:56 »
http://www.laziofamily.com/det-news.php?id_news=32801


INTERVISTA ESCLUSIVA DEL PRESIDENTE LOTITO A LAZIO FAMILY

30/11/2012


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Nella giornata di ieri, a margine del Convegno dei Dottori Commercialisti di Roma sul Fair Play Finanziario, il presidente della S.S. Lazio SpA Dott. Claudio Lotito, ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di Lazio Family, nel corso della quale ha parlato del nuovo feeling che si sta instaurando con la tifoseria e dei progetti di cui di qui in avanti si renderà protagonista la società capitolina.
 
Presidente, ultimamente diversi episodi hanno dimostrato che il rapporto tra Lei e la tifoseria sta evolvendo significativamente verso posizioni più moderate. Cosa sta succedendo?
 
Vede, penso che nel calcio moderno, ultimamente si erano invertiti i ruoli tra presidenti e tifosi. Questa cosa non era ovviamente sostenibile: i presidenti devono fare i presidenti e i tifosi devono tornare ad essere la componente sostanziale di colore che dà linfa a questo bellissimo sport. Per questo nel 2004 venni duramente contestato, semplicemente perché diversi tifosi messi di fronte al cambiamento nello stile di gestione della loro amata società, trovarono enormi difficoltà a rispecchiarsi in questo modello. Le innovazioni radicali causano sempre smarrimento. Ora trovo che la nostra tifoseria abbia assunto dei comportamenti rispettosi del senso civico e sempre più consapevoli del ruolo importante che assume il tifoso nel processo di creazione di valore legato al business dello sport, e mi riferisco ad aspetti morali, sociali, nonché ovviamente economici. Ho trovato molto bella ed interessante l’iniziativa del Terzo Tempo della Curva Nord, da me favorita, come momento di aggregazione del popolo intorno ai valori che da 112 anni contraddistinguono il club. E questo, in un contesto globale in cui i giovani sono sempre più smarriti per assenza patologica di punti di riferimento, trovo che abbia una forte valenza sociale. Mi sono sentito, in quanto presidente di una società antica e gloriosa e rappresentante, dunque, di una comunità di tifosi, di difendere la gente biancoceleste dalle accuse di razzismo e violenza di cui pochi incivili si erano macchiati durante gli incidenti di Campo de’ Fiori; incidenti per i quali molta parte della stampa e degli organi di informazione ha trovato troppo facile puntare il dito contro la Lazio e contro i suoi tifosi. Ho ribadito in più sedi la totale estraneità dei laziali da questa vicenda, non solo, ho ospitato la famiglia del tifoso del Tottenham ferito quella sera, il quale ora sta per essere dimesso dall’ospedale, sostenendo le spese di soggiorno; un’iniziativa che ho voluto compiere anche come cittadino romano in difesa dei valori della nostra città. Questo dimostra, se valutato insieme alla reazione da parte dei tifosi all’Olimpico (i quali hanno fischiato, durante il match contro l’Udinese, i cori antisemiti di pochi ignoranti), come la Lazio e la sua gente, siano una realtà che si identifica nei principi sani dello sport. Per questo non ammetto che nessuno si senta in diritto di darci lezioni di comportamento, poiché da 112 anni, noi costituiamo un esempio in tal senso.
 
L’invito fatto a Paul Gascoigne, dunque, va letto come un premio al tifoso da parte della società?
 
La S.S. Lazio è sempre stata vicina al tifoso e alla valorizzazione della sua storia. Portare Gascoigne all’Olimpico è stato un atto doveroso verso un grande campione ed una bandiera capace di lasciare il segno nella storia del calcio degli ultimi 20 anni e di conseguenza di marchiare il suo nome a fuoco nell’elite dei giocatori biancocelesti. I tifosi hanno diritto ad identificarsi nelle bandiere del passato e Gascoigne rappresenta l’emblema e il simbolo della storia della Lazio: più volte siamo caduti senza mai abbatterci, abbiamo lottato e ci siamo sempre rialzati, più forti di prima. Gazza, per questo, ha un forte valore simbolico, ora più che mai, in questo momento della gestione di questo club. E non è finita qui, stiamo già lavorando ad un’altra iniziativa importante. Io voglio salvaguardare la storia e lo stesso acquisto dell’immobile di via Valenziani effettuato pochi mesi fa è servito a riportare nella Lazio una delle sue sedi storiche, quella nella quale la Lazio aveva il suo quartier generale all’epoca della Cirio.
 
Nel Convegno di oggi si è parlato di norme sul Fair Play Finanziario e della legge sugli stadi di proprietà. Cosa dicono gli ultimi sviluppi?
 
Il Fair Play Finanziario è stato uno dei miei cavalli di battaglia fin da quando sono entrato nel mondo del calcio. Ne ho parlato a più riprese con Platini e sono contento che ora si vada per questa strada. La Lazio ha già tutte le carte in regola per superare gli esami del Fair Play Finanziario (ndr: nel corso del Convegno sono stati esaminati i bilanci di una decina di società italiane: l’unica con i bilanci in ordine secondo i parametri dell’UEFA è risultata la Lazio). Per quanto riguarda lo stadio, aspettiamo la nuova legge. Si tratta di una legge che serve al Paese e non solo alle società di calcio; e non mi si venga a parlare di speculazione immobiliare; i proventi dello sviluppo immobiliare sarebbero tutti della Lazio. E ricordo che la legge attualmente in discussione prevede che oltre allo stadio ci possa essere un complesso edilizio ma solo nella misura necessaria e indispensabile e purché congruo e proporzionato al mantenimento dell’equilibrio. Io ho il progetto chiaro in mente. Il nuovo stadio e quello che gli starà intorno dovrà essere fruibile 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana. E ci si potrà comprare qualunque cosa, dalla cravatta ai prodotti alimentari, ai servizi. E l’esistenza di abitazioni intorno sarà un ulteriore elemento per aumentare le attività commerciali e i ricavi per la Lazio. Io penso che, tanto per dare un numero indicativo, il progetto che ho in mente io potrebbe portare un incremento di 70.000 euro l’anno per la Lazio con un investimento tra 400 e 500 milioni di euro. Il luogo in cui si costruirà questa cittadella dovrà essere facilmente raggiungibile su gomma e su rotaia e magari per via fluviale. Sarà una cittadella dello sport implementata sul modello estero, ricca di servizi accessori e comprenderà tutta una serie di strutture sportive idonee ad ospitare per 365 giorni l’anno le attività di tutte le sezioni della Polisportiva. Ma io voglio che sia anche un’area che possa attrarre turisti in visita, anche dall’estero. Noi a Roma non abbiamo bellezze moderne tali da attrarre turisti i quali vengono nella nostra città esclusivamente per le cose belle dell’antichità; la cittadella della Lazio nei miei piani sarà un luogo da visitare come una meraviglia dell’epoca moderna. Dunque, l’impegno da parte nostra e la serietà del progetto sono stati più volte ribaditi, ora attendiamo sviluppi nell’approvazione del disegno di legge, fermo da troppo tempo in Parlamento. Sono tuttavia molto fiducioso che la questione si sblocchi entro la fine della legislatura.
 
Qualche anno fa, Lei cercò di portare la Lazio fuori dalla Borsa con l’operazione di delisting.  E’ ancora di questo avviso?
 
No, io ho il controllo della Società con il 67% del capitale; il resto del capitale è posseduto da piccoli azionisti che non sono disposti a vendere le azioni possedute, che per loro hanno un valore sentimentale più che economico; ed allora la Lazio resterà in Borsa. Peraltro l’adozione del sistema dualistico ha permesso di avere una gestione dell’attività e delle assemblee molto più snella ed efficiente.
 
Mario Savo
 
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Offline Fabio70rm

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #172 : Sabato 1 Dicembre 2012, 09:20:45 »
Niente da fare, è un cortocircuito. La parola magica è "patrimonializzazione" di cui nessuno sa esattamente il significato. Uno "stadio con indotto" poi è espressione di cui si attende una spiegazione, anche sommaria.

E pensare che l'Arsenal ha costruito il suo nuovo impianto a 500 metri dal vecchio Highbury, ma certe impostazioni culturali sono più vincolanti di migliaia di leggi.

Cos'è la patrimonializzazione? E' l'ascrizione a bilancio di una proprietà immobiliare che ha un valore e una rendita reale.

Uno stadio, tranne gli incassi delle partite e la pubblicità durante le stesse, che rendite ti crea? Nessuna. A meno di non frequentarlo tutti i giorni. E perchè lo si dovrebbe frequentare in assenza di eventi? Ecco che l'indotto commerciale ti serve per attirare persone nella struttura: una volta per fruire l'evento sportivo, un'altra per acquistare e consumare nei negozi/cinema/ristoranti. Chiaro che, siccome non si gioca tutti i giorni, il flusso maggiore te lo danno le strutture commerciali, non lo stadio.
Cos'è l'indotto? Facile da spiegare: una struttura commerciale, composta da negozi e grandi store GDO, punti di ristoro (fast food, ristoranti, pizzerie pub etc.), punti di intrattenimento (cinema, teatri, librerie).

Se quindi sono in difficoltà economiche, a chi mi rivendo lo stadio per fare cassa? Che dici la Tecnocasa, a fronte di un'offerta di leasing/cessione di uno stadio contro quella di un centro commerciale quale prende in considerazione? E uno stadio che valenza economica ha? Ti vendi per dire l'Olimpico? A chi? Per farci cosa? Con quale ricavo? Che ci fa dell'Olimpico chi lo acquista? Ci fa giocare a pallone tutti i giorni i dipendenti?

Infine, non puoi paragonare l'Arsenal alla Lazio: Londra, e l'Inghilterra, non sono Roma, con tutto il patrimonio che abbiamo noi, dove edificare qualsivoglia, se non fai parte della claque palazzinara, non te lo faranno fare mai!!

Il problema è che tu insisti a paragonare uno stadio, il suo museo, il suo negozio, il suo bar, il suo ristorante, a qualsiasi altro centro commerciale. Non sono la stessa cosa, non si rivolgono agli stessi fruitori.
Altrimenti, per quale inconcepibile ragione in TUTTO il mondo certe strutture sono FACILMENTE RAGGIUNGIBILI attraverso la rete pubblica di trasporto? Perchè si sarebbero preoccupati di renderli raggiungibili facilmente? Cosa li ha mossi, la stupidità?
Se vai a Londra prendi una metro, scendi e ti ritrovi in tutti i maggiori stadi cittadini, stessa cosa a Madrid.
Se porte di Roma non è raggiungibile con una metropolitana, non ce ne può fregare meno di niente, porte di Roma non è uno stadio, non è un museo.
A Londra e a Madrid, visitano gli stadi e i musei attigui, gli appassionati di calcio, in gita turistica nelle maggiori città europee. Per la Lazio sarebbe la stessa cosa. Non puoi rendere IRRAGGIUNGIBILE il museo ai turisti appassionati di calcio che lo vorrebbero visitare. Gli devi offrire l'occasione e l'opportunità di venire a spendere soldi nella tua struttura. Se devono prendere in affitto un'auto, o prendere un taxi, o impiegarci ore per raggiungere la destinazione, VANNO DA UN'ALTRA PARTE a spendere i loro soldi.
Perchè i turisti appassionati di calcio sono alla lunga i maggiori fruitori di queste strutture, se si tengono in piedi è grazie a loro.

Mi pare che stiamo su binari paralleli, ma in fondo diciamo quasi la stessa cosa.

Lo stadio, e la struttura commerciale, non si rivolgono agli stessi fruitori.

Siamo seri: tra quanti visitano Roma, quanti ci vengono per visitare le società sportive Lazio e asfalliti? Roma non è una città dove si è vinto qualcosa, specie a livello europeo, tranne la Lazio questa città è priva di grandi trofei, non abbiamo Intercontinentali o Champions, abbiamo avuto tra le nostre fila dei grandi giocatori, ma non dei campioni universali: non abbiamo avuto un Messi, un Maradona, un Van Basten. Perchè quindi dovresti immaginare frotte di pellegrini devoti calcistici a visitare lo Stadio della Lazio, come avviene invece a Barcellona o Londra?
Potrei essere d'accordo con te se la Lazio avesse palmares e vittorie di un Bayern, di un Manchester o un Barcellona; sfortunatamente non è così, quindi se il turista sportivo vuole visitare lo stadio della Lazio ci va ovunque, a maggior ragione se è lontano; la scarsità di vittorie e fama della nostra squadra non rende "appetibile" la visita del tifoso sportivo, che si fa migliaia di km appositamente per vedere la nostra bacheca. Se quindi ci viene, viene ovunque.
Ergo, prima fai cassa, attirando gente con qualcosa di tangibile, come la struttura commerciale; POI, dopo aver fatto cassa, aver comprato con i soldi i campioni e VINTO QUALCOSA DI IMPORTANTE A LIVELLO MONDIALE, che ti conoscano ovunque, ALLORA ti preoccupi di eventuali raggiungibilità. E nel frattempo saranno passati anni, e come ogni zona periferica, sarà diventata densamente edificata, e cominceranno a crearsi strutture adeguate di trasporto.

Tra l'altro vogliamo fare una prova di raggiungibilità? Prova a prendere un'auto, partendo da piazza venezia, alle 17 di un mercoledì, e prova a raggiungere la posizione A dell'autostrada. Caotico sì, ma non più di tante zone; per andare all'Eur ci metti di più, idem per Tor Vergata. Immaginare uno svincolo che dalla A ti porta alle zone in blu rende molto più vicina la zona. Immaginare delle strade che dalla zona in blu raggiungano una stazione ferroviaria ad hoc, magari percorse da navette con frequenza ogni mezz'ora, la rende vicina con i mezzi.

Volere è potere. E se si è voluto e potuto con certe zone sperdute della periferia, non vedo perchè non per la Tiberina.


Sia chiaro non sono un paladino nè della zona nè di Lotito; ritengo solo che la raggiungibilità non sia il problema della zona, nè l'eventuale edificabilità. Dovremmo capire piuttosto che impatto avrebbe nella zona un indotto commerciale, e le stime di visita, per capire se conviene là o da un'altra parte.

dunque mi faccio lo stadio caricandomi di debiti per poi avere la possibilità di contrare altri debiti magari per comprami una mezzala. Bella pensata non ci ero arrivato.
E poi la mia fissa sulle palazzine è corroborata dai riferimenti del presidente sul "mattone". Chiamiamo le cose con il loro nome, mica è uno scandalo.

e poi con il "tranvetto da piazzale flaminio?" certo, come avviene in tutte le altre città d'Europa, proprio per fare i seri, e liberarci dal marasma di lamiere che assediano l'Olimpico.
Sul fatto che siamo in Roma e che l'uso dei mezzi pubblici è non comparabile con quello dei londinesi ne convengo ma dipende da noi e prima ancora dalla nostra amministrazione. Il futuro è quello, però e lo sai bene.

Questa storia del rosicamento mi fa rovesciare dalle risate. Ma rosicamento di cosa? La sofferenza si deve sicuramente al dolore di panza che mi provocano le risate.
Ha costruito lo stadio? Ha messo su un forato sulla Tiberina? Cosa è successo da 8 anni? Un profluvio di dichiarazioni e un paio di plastici. E' questa l'impresa che lo pone all'avanguardia dell'imprenditoria calcistica?

Lo stadio non ti fa fare debiti; i debiti li fai per costruirlo, dopodichè ti deve far cassa, per generare utili e risanare il debito, e una volta risanato, "darti i soldi per una mezz'ala".

Che poi vorrei capire una cosa da tutti coloro che non vogliono l'indotto commerciale: mi spieghino, quando non ci sono le partite, come dovrebbe fare soldi lo stadio quando non si gioca. Perchè dovrei visitarlo e portarci soldi?

Infine, parli di raggiungibilità dei mezzi: sono d'accordo. Ma ti ricordo ancora che Roma ha il 60% del patrimonio artistico del mondo, come scavi trovi sicuramente qualcosa e ti bloccano tutto per anni. Metro? Naaa, ci vorrebbero secoli. (Tra l'altro come giustifichi una metro con un capolinea/fermata in uno stadio? Tipo fermata metro Olimpico...non ci sono case lì, ci si va solo per le partite, come li giustifichi i costi?) Autobus? Rimangono imbottigliati nel traffico...Tram? La rete è obsoleta e non costerebbe poco...

A meno di non chiamarti Cerrone/Caltagirone/Scarpellini, o Renzo Piano: allora ti fanno distruggere tutto per molazzare...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #173 : Sabato 1 Dicembre 2012, 10:26:33 »
Spesso nelle cartoline del fu delle alpi non si vede cosa c'è intorno, ovvero un bel centro commerciale di proprietà bianconera. Residenze non ancora, ma ci stanno lavorando.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline LaLazioMia

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #174 : Sabato 1 Dicembre 2012, 19:12:24 »

INTERVISTA ESCLUSIVA DEL PRESIDENTE LOTITO A LAZIO FAMILY

30/11/2012


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Nella giornata di ieri, a margine del Convegno dei Dottori Commercialisti di Roma sul Fair Play Finanziario, il presidente della S.S. Lazio SpA Dott. Claudio Lotito, ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni di Lazio Family, nel corso della quale ha parlato del nuovo feeling che si sta instaurando con la tifoseria e dei progetti di cui di qui in avanti si renderà protagonista la società capitolina.
 
Presidente, ultimamente diversi episodi hanno dimostrato che il rapporto tra Lei e la tifoseria sta evolvendo significativamente verso posizioni più moderate. Cosa sta succedendo?
 
Vede, penso che nel calcio moderno, ultimamente si erano invertiti i ruoli tra presidenti e tifosi. Questa cosa non era ovviamente sostenibile: i presidenti devono fare i presidenti e i tifosi devono tornare ad essere la componente sostanziale di colore che dà linfa a questo bellissimo sport. Per questo nel 2004 venni duramente contestato, semplicemente perché diversi tifosi messi di fronte al cambiamento nello stile di gestione della loro amata società, trovarono enormi difficoltà a rispecchiarsi in questo modello. Le innovazioni radicali causano sempre smarrimento. Ora trovo che la nostra tifoseria abbia assunto dei comportamenti rispettosi del senso civico e sempre più consapevoli del ruolo importante che assume il tifoso nel processo di creazione di valore legato al business dello sport, e mi riferisco ad aspetti morali, sociali, nonché ovviamente economici. Ho trovato molto bella ed interessante l’iniziativa del Terzo Tempo della Curva Nord, da me favorita, come momento di aggregazione del popolo intorno ai valori che da 112 anni contraddistinguono il club. E questo, in un contesto globale in cui i giovani sono sempre più smarriti per assenza patologica di punti di riferimento, trovo che abbia una forte valenza sociale. Mi sono sentito, in quanto presidente di una società antica e gloriosa e rappresentante, dunque, di una comunità di tifosi, di difendere la gente biancoceleste dalle accuse di razzismo e violenza di cui pochi incivili si erano macchiati durante gli incidenti di Campo de’ Fiori; incidenti per i quali molta parte della stampa e degli organi di informazione ha trovato troppo facile puntare il dito contro la Lazio e contro i suoi tifosi. Ho ribadito in più sedi la totale estraneità dei laziali da questa vicenda, non solo, ho ospitato la famiglia del tifoso del Tottenham ferito quella sera, il quale ora sta per essere dimesso dall’ospedale, sostenendo le spese di soggiorno; un’iniziativa che ho voluto compiere anche come cittadino romano in difesa dei valori della nostra città. Questo dimostra, se valutato insieme alla reazione da parte dei tifosi all’Olimpico (i quali hanno fischiato, durante il match contro l’Udinese, i cori antisemiti di pochi ignoranti), come la Lazio e la sua gente, siano una realtà che si identifica nei principi sani dello sport. Per questo non ammetto che nessuno si senta in diritto di darci lezioni di comportamento, poiché da 112 anni, noi costituiamo un esempio in tal senso.
 
L’invito fatto a Paul Gascoigne, dunque, va letto come un premio al tifoso da parte della società?
 
La S.S. Lazio è sempre stata vicina al tifoso e alla valorizzazione della sua storia. Portare Gascoigne all’Olimpico è stato un atto doveroso verso un grande campione ed una bandiera capace di lasciare il segno nella storia del calcio degli ultimi 20 anni e di conseguenza di marchiare il suo nome a fuoco nell’elite dei giocatori biancocelesti. I tifosi hanno diritto ad identificarsi nelle bandiere del passato e Gascoigne rappresenta l’emblema e il simbolo della storia della Lazio: più volte siamo caduti senza mai abbatterci, abbiamo lottato e ci siamo sempre rialzati, più forti di prima. Gazza, per questo, ha un forte valore simbolico, ora più che mai, in questo momento della gestione di questo club. E non è finita qui, stiamo già lavorando ad un’altra iniziativa importante. Io voglio salvaguardare la storia e lo stesso acquisto dell’immobile di via Valenziani effettuato pochi mesi fa è servito a riportare nella Lazio una delle sue sedi storiche, quella nella quale la Lazio aveva il suo quartier generale all’epoca della Cirio.
 
Nel Convegno di oggi si è parlato di norme sul Fair Play Finanziario e della legge sugli stadi di proprietà. Cosa dicono gli ultimi sviluppi?
 
Il Fair Play Finanziario è stato uno dei miei cavalli di battaglia fin da quando sono entrato nel mondo del calcio. Ne ho parlato a più riprese con Platini e sono contento che ora si vada per questa strada. La Lazio ha già tutte le carte in regola per superare gli esami del Fair Play Finanziario (ndr: nel corso del Convegno sono stati esaminati i bilanci di una decina di società italiane: l’unica con i bilanci in ordine secondo i parametri dell’UEFA è risultata la Lazio). Per quanto riguarda lo stadio, aspettiamo la nuova legge. Si tratta di una legge che serve al Paese e non solo alle società di calcio; e non mi si venga a parlare di speculazione immobiliare; i proventi dello sviluppo immobiliare sarebbero tutti della Lazio. E ricordo che la legge attualmente in discussione prevede che oltre allo stadio ci possa essere un complesso edilizio ma solo nella misura necessaria e indispensabile e purché congruo e proporzionato al mantenimento dell’equilibrio. Io ho il progetto chiaro in mente. Il nuovo stadio e quello che gli starà intorno dovrà essere fruibile 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana. E ci si potrà comprare qualunque cosa, dalla cravatta ai prodotti alimentari, ai servizi. E l’esistenza di abitazioni intorno sarà un ulteriore elemento per aumentare le attività commerciali e i ricavi per la Lazio. Io penso che, tanto per dare un numero indicativo, il progetto che ho in mente io potrebbe portare un incremento di 70.000 euro l’anno per la Lazio con un investimento tra 400 e 500 milioni di euro. Il luogo in cui si costruirà questa cittadella dovrà essere facilmente raggiungibile su gomma e su rotaia e magari per via fluviale. Sarà una cittadella dello sport implementata sul modello estero, ricca di servizi accessori e comprenderà tutta una serie di strutture sportive idonee ad ospitare per 365 giorni l’anno le attività di tutte le sezioni della Polisportiva. Ma io voglio che sia anche un’area che possa attrarre turisti in visita, anche dall’estero. Noi a Roma non abbiamo bellezze moderne tali da attrarre turisti i quali vengono nella nostra città esclusivamente per le cose belle dell’antichità; la cittadella della Lazio nei miei piani sarà un luogo da visitare come una meraviglia dell’epoca moderna. Dunque, l’impegno da parte nostra e la serietà del progetto sono stati più volte ribaditi, ora attendiamo sviluppi nell’approvazione del disegno di legge, fermo da troppo tempo in Parlamento. Sono tuttavia molto fiducioso che la questione si sblocchi entro la fine della legislatura.
 
Qualche anno fa, Lei cercò di portare la Lazio fuori dalla Borsa con l’operazione di delisting.  E’ ancora di questo avviso?
 
No, io ho il controllo della Società con il 67% del capitale; il resto del capitale è posseduto da piccoli azionisti che non sono disposti a vendere le azioni possedute, che per loro hanno un valore sentimentale più che economico; ed allora la Lazio resterà in Borsa. Peraltro l’adozione del sistema dualistico ha permesso di avere una gestione dell’attività e delle assemblee molto più snella ed efficiente.
 
Mario Savo
 
Digital Marketing Manager di Lazio Family

Gaiardo pero' Laziofamily. Quella Lenza di Lenzi ha fatto abboccare Lotito, oppure è Lotito che ha fatto abboccare quella lenza di Lenzi?
This is the problem :D
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

zorba

Re:Così parlò Lotito
« Risposta #175 : Venerdì 14 Dicembre 2012, 07:02:45 »
Le sue più recenti 'esternazioni'.


Offline LaLazioMia

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #176 : Venerdì 14 Dicembre 2012, 10:12:25 »
Alquanto incredibile questo connubio tra i nemici di Lotito,Benedetti e Quito, per celebrara la LAZIALITA'del Presidente.
Dopo Laziofamily e quella lenza di Lenzi,dopo quito e radioradiobenedetti,ora manca solo oliocanforato.Questi comunque non hanno un minimo di vergogna a riconoscere dopo anni di strumentalizzazioni la LAZIALITA' di Lotito.
Chissà se un giorno lo faranno anche certi criticiognitempoeognicircostanza di questo forum. :(
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
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Offline MagoMerlino

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #177 : Venerdì 14 Dicembre 2012, 10:20:38 »
E invece sarebbe interessante sapere a cosa si attacchebbero quegli utenti che puntano l'indice sui tifosi e sui giornalisti Laziali traditori, se effettivamente sparisse la contestazione.
Sospetto che i primi delusi sarebbero loro.
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Teo

Re:Così parlò Lotito
« Risposta #178 : Venerdì 14 Dicembre 2012, 10:24:39 »
Alquanto incredibile questo connubio tra i nemici di Lotito,Benedetti e Quito, per celebrara la LAZIALITA'del Presidente.
Dopo Laziofamily e quella lenza di Lenzi,dopo quito e radioradiobenedetti,ora manca solo oliocanforato.Questi comunque non hanno un minimo di vergogna a riconoscere dopo anni di strumentalizzazioni la LAZIALITA' di Lotito.
Chissà se un giorno lo faranno anche certi criticiognitempoeognicircostanza di questo forum. :(

Perché ti stupisci? La curva dispone, il catetere obbedisce. Questo cambio di atteggiamento era previsto da mesi. Non si sente più una critica a Lotito manco a pagarla oro. Nemmeno sui forum. Gli Irr sono gli unici ad esser riusciti a indirizzare le opinioni di gran parte dei laziali, ogni volta che hanno voluto. Sul piano della comunicazione erano e sono fenomenali, gliene va dato atto.

Offline MagoMerlino

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Re:Così parlò Lotito
« Risposta #179 : Venerdì 14 Dicembre 2012, 10:34:10 »
Perché ti stupisci? La curva dispone, il catetere obbedisce.
Quanta importanza

 Nemmeno sui forum.
Per tempo.
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