Autore Topic: Rassegna stampa giovedì 15 aprile (Gazzetta dello Sport)  (Letto 1897 volte)

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Rassegna stampa giovedì 15 aprile (Gazzetta dello Sport)
« : Giovedì 15 Aprile 2010, 08:01:54 »


Da LA GAZZETTA DELLO SPORT di oggi, giovedì 15 aprile



1) L'ANTIFASCISMO DI BRIGHI E PROTTI TESTIMONIAL ANPI  (senza firma)

Matteo Brighi e Igor Protti testimonial di «Diamo un calcio al fascismo». Il romanista e l’ex stella del Livorno, entrambi riminesi, saranno in vetrina (il giallorosso solo virtualmente) nelle celebrazioni del 25 aprile organizzate a Rimini dall’Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi), insieme al partigiano dell’ottava brigata Garibaldi, Giuseppe «Pepo» Brolli.



2) TUTTI I SEGRETI DI CASA DERBY (a firma Tiziana Bottazzo)

C’è la zona massaggi. Bidoni per la raccolta differenziata. Stanza personale per i tecnici

Piccoli armadietti per il beauty e oggetti personali. I giocatori raggiungono il campo scendendo da una scaletta divisa per due


Abbiamo violato le parti segrete della Romae della Lazio scendendo nella pancia dell’Olimpico, attraversando il tunnel riservato dei giocatori, entrando negli spogliatoi. Come sono le stanze dove domenica si stempereranno le ultime tensioni prima di salire la scaletta di graniglia rossa che immette sul prato dell’Olimpico ai piedi dei 70 mila sugli spalti? Ecco il breve tunnel dove vediamo infilarsi auto e pullman dei giocatori, il garage e sulla sinistra, la porta off limits d’ingresso nel lungo corridoio degli spogliatoi. Ce ne sono tre: il primo a sinistra è riservato alla Roma come recita la targa appesa a fianco della porta di metallo, poi c’è quello delle squadre ospiti, in fondo, a chiudere il corridoio, lo spogliatoio riservato alla Lazio.

Entriamo in quello giallorosso. E scopriamo che la prima delle 25 sedie, sulla sinistra, è quella di Toni, la seconda quella di Totti. Ci spiegano che fino a poco tempo fa Totti era alla prima sedia, poi ha scelto la seconda. Tra loro e la porta c’è la lavagna dove Ranieri appunta schemi e azioni. Per ogni posto, un paio di stampelle e un piccolo armadietto rosso, con serratura per il beauty e gli oggetti personali. Al centro dello stanzone, un tavolo-cubo con lo stemma della società. Un piccolo corridoio porta poi alla stanza dell’allenatore, con servizi riservati, di fronte c’è un tavolone rosso che immette alla zona-phon, alle docce, alla stanza massaggio, ai bagni. Tutto open space, comunitario. Qua e là contenitori per la racconta differenziata.

Lo spogliatoio laziale non è speculare anche se le dimensioni sono le stesse. La porta con a fianco lo stemma della società chiude il corridoio. Entriamo. Sulla sinistra si apre lo stanzone biancoazzurro: anche qui 25 sedie, identiche a quelle giallorosse, stessa disposizione, anche l’arredamento non cambia. Il cubo al centro ripropone ovviamente l’aquila laziale. Differenze però ci sono. Innanzitutto manca la lavagna, ci spiegano che i laziali non la vogliono, è stata quindi riposta in un magazzino. E sopra ogni posto c’è un quadratino di nastro adesivo bianco con, a penna, i numeri della maglia dei giocatori. Salta agli occhi anche la diversa luminosità dovuta a una grande parete curva di vetro che delimita la zona docce da quella dei phon, dei massaggi, dei servizi. Anche qui, raccolta differenziata. Come del resto in tutto l’Olimpico.

Immaginiamo le squadre pronte a entrare in campo. La Lazio si avvia da sinistra, la Roma da destra verso un’ampia stanza abbellita da alti fiori finti che immette ad una scaletta rigorosamente divisa per due: a destra scende la Roma, a sinistra la Lazio. Il cortile sottostante è comune, ma poi le scalette che immettono sul prato e alle panchine sono speculari. Dalla pancia dell’Olimpico al tripudio della folla, delle curve, dei cori. Poi è derby.



3) TOTTI-TONI-VUCINIC: UNO E' DI TROPPO  (a firma Massimo Cecchini)

L’ex Bayern aspetta il derby: «Non vedo l’ora di giocarlo». Ma la Roma potrebbe accantonare l’idea delle tre punte


Non saranno rime da Dolce Stil Novo, ma l’effetto emozionale, per alcuni, non è poi così meno efficace. «Cor To-To-Vu ma chi ce ferma più?!», cantavano ieri i tifosi giallorossi (una settantina) fuori dai cancelli di Trigoria, nonostante il gentile sgombero chiesto dalla polizia, anticipo di un derby che si annuncia blindato nella zona dell’Olimpico già da sabato mattina. Il problema è che l’ipotesi tridente— soprattutto quel tridente, il Totti-Toni-Vucinic— al momento è meno certo del previsto. Comprensibile.

D’altronde questa è la partita più delicata per la gestione di Ranieri e non è detta che la formula più spregiudicata sia la migliore, anche se è entrata in scena (con attori diversi) da 5 match tutti vinti. Di sicuro, però, della Trimurti ce n’è uno che vive questa vigilia in modo particolare. È un ragazzo di 32 anni, alla Lazio in serie A ha già segnato 5 reti, ma senza aver mai giocato un derby romano. Si chiama Luca Toni e vorrebbe esordire in una stracittadina chem avolte, ha santificato anche carneadi poi scomparsi dai palcoscenici più importanti. "Non vedo l'ora di giocarlo", ha detto infatti l'attaccante.

Gli alchimisti del pallone, comunque, sono già al lavoro. Nella modernissima sala video che Christian Damiano ha messo in piedi a Trigoria (oggi su L'Equipe c'è un bel ritratto del vice di Ranieri), oltre al 4-3-3 e al 4-2-3-1 c'è anche in ballo l'ipotesi del 4-4-2, con Totti e Vucinic di punta e Perrotta pronto a fare l'incursore dalla fascia sinistra. Tra l'altro, la buona vena di Menez è una possibilità che il tecnico tiene in considerazione, anche se in realtà la decisione finale sarà presa anche in base ad una variabile: il risultato di Inter-Juve in programma domani.

Se i nerazzurri vincesserro (e risorpassassero), possibile che si vada a una Roma a trazione anteriore. Non è escluso che questa possa essere anche la strada per l'avvenire, soprattutto dopo che ieri Rummenigge (vero dirigente operativo del Bayern insieme a Hoeness) ha aperto la strada ad un futuro giallorosso di Toni. "Sono in contatto con Luca. Ha ancora un anno di contratto con noi, ma so che a lui piacerebbe molto rimanere a Roma. Vedremo se si riuscirà a trovare un accordo con il club giallorosso". Insomma il "To-To-Vu" cerca futuro, ma il giro di boa si chiama derby. Per questo, per tutti, sarebbe bello esserci.



4) ECCO CASSETTI E RIISE, I CORRIDORI CHE VANNI IN RETE  (a firma Stefano Boldrini)

Tutte le fasce portano a Nord. I due esterni della Roma sono un bresciano di 33 anni (Marco Cassetti) e un norvegese di 30 (John Arne Riise). Il primo è rinato con l’avvento di Ranieri, il secondo sta vivendo una grande stagione dopo le incertezze della prima. Cassetti è entrato nella storia della Roma nel derby di andata: segnò al 77’ il gol dell’1-0. Minuto 77, come il numero di maglia. Ieri, in allenamento, i tifosi hanno incitato più volte Cassetti: «Purgali ancora». Il concetto è chiarissimo.

Ranieri si affiderà a quei due, domenica. Avranno un compito non facile: i punti di forza della Lazio sono gli esterni. Avranno un duplice compito, i due romanisti: proteggere la difesa, aiutare l’attacco. Difendere non è mai stato il loro punto di forza, anche se Cassetti con Ranieri ha compiuto notevoli progressi: tanto per ribadire che nel calcio si può migliorare pure in età avanzata. È titolare fisso, ha scavalcato nelle gerarchie Motta, ha costretto in qualche modo Cicinho a tornare in Brasile.

Anche Riise è migliorato. Difendere non era mai stato il suo punto di forza: la rottura con Rafa Benitez, a Liverpool, fu legata proprio ad alcune leggerezze commesse dal norvegese. Ora John è più attento. Ha imparato a fare la diagonale. Il lavoro di Ranieri ha affinato il suo repertorio. Riise cerca il suo primo gol nel derby. Ieri, in allenamento, è stato uno dei giocatori più acclamati dai tifosi romanisti. Il modo di giocare stile «non mollo mai», la carica, il carattere fanno impazzire il popolo giallorosso. Dalle sue parti, flotterà lo svizzero Lichtsteiner. Riise attende tranquillo la sfida di domenica: «Non vedo l’ora che arrivi il derby. È bello essere primi in classifica e vogliamo arrivare in fondo. Ranieri ha grandi meriti nella nostra rimonta. Sono fiducioso perché abbiamo un grande portiere, una difesa sicura, un centrocampo tosto e un attacco che segna sempre».



5) JULIO SERGIO: "PRONTO A PARARE TUTTO"  (senza firma)

Sì, è vero, la Roma ha obbligato i propri tesserati al basso profilo, ma nella festa del Roma Club Castelli a Grottaferrata la presenza di Julio Sergio e Burdisso è troppo ghiotta per passare senza che si scateni la richiesta di un abbraccio collettivo. E così la signora Augusta, 91 anni, dice a Julio Sergio: «Me raccomando, bello de nonna, al derby parajele tutte», e il portiere risponde: «Sì, sì, io sono pronto». Applausi anche per il difensore argentino e, soprattutto, per Maria Sensi, madre della presidente Rosella. E se l’accoglienza per tutti è stata al suono di «Grazie Roma», i saluti arrivano al grido di: «Forza Roma». Abbastanza ovvio, no?



6) MONTALI: "NORMALIZZARE IL DERBY" (senza firma)

Normalizzare il derby: è la grande sfida di Gian Paolo Montali in questa lunga settimana. Il dirigente romanista, presente ieri al lancio della nuova veste del Romanista, ha detto: «Il derby capita in un momento delicato. Vogliamo arrivarci al meglio e per fare questo non voglio parlare e dire nulla. La cosa più importante è che non diventi "la partita", ma che resti una partita. Con i giocatori parlo ogni giorno e ricordo loro che ancora siamo in viaggio e non è finito niente. Il segreto della nostra rimonta? Nessun segreto, ma uomini che lavorano con serietà e che tutte le mattine cercano di dare il massimo. Ripeto, per ora non abbiamo vinto nulla. Bisogna affrontare le prossime cinque partite come altrettante finali».



7) A LAZIO SI PREPARA A TAVOLA: LA SQUADRA A CENA CON REJA  (a firma Davide Stoppini)

E Rocchi avvisa Totti: «Il gesto del pollice verso ce lo ricordiamo bene»


Il dolcetto ieri sera, lo scherzetto domenica pomeriggio. No signori, non è Halloween. È semplicemente il derby. Da ieri la Lazio è ufficialmente in clima partita: su iniziativa di Firmani giocatori e staff tecnico, Reja compreso, sono andati a cena insieme. Senza dirigenti, dunque, come vuole ormai la regola dell’autogestione dell’ultimo mese. È stato un modo per far capire ai nuovi arrivati, tra cui proprio l’allenatore, che cosa vuol dire la stracittadina a Roma. Il menudella serata? Primo, secondo e il dolce appunto. Ma il piatto forte è stata la Roma, sotto forma di un gesto da vendicare quattro mesi dopo.

Il gesto, ovvio, è quello di Totti, che alla fine della partita d’andata fece il pollice verso come a ricordare il rischio retrocessione della Lazio. I tifosi se la sono legata al dito. E i giocatori pure. Il capitano Rocchi lo ha detto pubblicamente: «Quel pollice ce lo ricordiamo bene. Ma noi siamo pronti allo scherzetto. È una partita importante, ma non c’è nessuna paura, la tensione è quella giusta». Vittoria Lazio e addio scudetto Roma: il delitto sarebbe perfetto. E pensare che invece a Formello la temperatura fino a ieri pomeriggio era rimasta bassa: allenamenti di intensità normale, con la squadra che ha cominciato a studiare i movimenti difensivi contro il tridente Totti-Vucinic-Toni.

Movimenti a cui domenica parteciperà anche Radu. È infatti rientrato l’allarme legato al difensore romeno: nessuna lesione muscolare, solo un piccolo affaticamento ai flessori della coscia sinistra. Oggi si allenerà a parte, tra domani e sabato tornerà in gruppo. Dunque, Radu salterà l’amichevole di oggi pomeriggio a Formello, in cui si preannuncia un bagno di folla. Scene che vedrà per la prima volta anche Hitzlsperger, che a Welt on line ha dichiarato: «Sono deluso, pensavo di giocare di più». Magari il dolcetto di ieri sera ha sedotto anche lui. 



8 ) KOLAROV E LICHSTEINER HANNO GIA' LASCIATO IL SEGNO  (a firma Davide Stoppini)

Dal derby al Sudafrica: mamma le fasce. Date un derby a Lichtsteiner e Kolarov, poi controllate l’effetto che fa. Perché in fondo, c’è Mondiale e Mondiale. Quello con le nazionali durerà un mese e ci sarà tempo per rimediare. Il Mondiale di Roma, invece, dura un giorno e chi perde finisce fritto. E fritto non vuole finirci, Edy Reja. Come ti allargo la Roma: nel piano tattico del tecnico goriziano c’è l’idea di sfruttare l’ampiezza della linea mediana, così da mandare in inferiorità numerica la squadra giallorossa in mezzo al campo. E poi c’è la voglia di bloccare il più possibile le discese di Riise, uno dei veri segreti della Roma. Ieri, peraltro, a Formello si è lavorato sui movimenti difensivi della squadra, in funzione del possibile tridente giallorosso Totti-Toni-Vucinic.

Lichtsteiner avrà un ruolo centrale in questo derby. Non come zona del campo, macome importanza, s’intende. Dalla sue parti graviterà spesso Vucinic, considerati unuomo molto pericoloso della squadra di Ranieri. Ma ora Lichtsteiner è tornato in grande forma con la cura Reja: appare migliorato persino in fase difensiva, che non è mai stato il suo forte. È un uomo derby: lo ha dimostrato l’anno scorso con quel colpo di testa vincente sotto la curva Nord. E lo è anche per il suo carattere: è uno svizzero poco... svizzero, pronto a scaldarsi per difendere un compagno o per far valere le proprie ragioni (ricordare Panucci, please).

Dall’altra parte largo a Kolarov, che non vive proprio il suo miglior periodo con la Lazio. L’anno scorso, nel 4-2, con il destro (!) mise la parola fine sulla partita. Questo può essere il suo ultimo derby: il mercato lo chiama, l’Inter alla disperata ricerca di un laterale sinistro lo aspetta. La Lazio, però, alla disperata ricerca di una vittoria, chiede l’impresa anche a lui. Con i tifosi è un amore in crisi, ma per un giorno nella vita si può tornare anche fidanzati. Mammale fasce: se qui si deciderà il derby, Reja può sorridere.



9) ZEMAN: "LO SPETTACOLO E' IN CURVA"  (senza firma)

Due ex illustri parlano del derby. Per Zeman, doppio ex — ha allenato le due squadre — intervistato da Ies, «lo spettacolo vero è quello dei tifosi. I giocatori dovrebbero pagare il biglietti per godersi quello che accade in curva e nelle tribune». Per Zoff, che non ha mai perso i derby da allenatore, la Roma deve fare attenzione. Ai microfoni di Sky ha detto: «La Lazio non merita il posto che ha in classifica. In queste ultime giornate sta giocando bene e la Roma deve stare molto attenta. Reja sta facendo davvero un buon lavoro. Non c’è tutta questa differenza che dimostra oggi la classifica. Ripeto, la Roma deve stare attenta. La Lazio può batterla».


Offline Crociato

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Re:Rassegna stampa giovedì 15 aprile (Gazzetta dello Sport)
« Risposta #1 : Giovedì 15 Aprile 2010, 08:59:37 »

Da LA GAZZETTA DELLO SPORT di oggi, giovedì 15 aprile




2) TUTTI I SEGRETI DI CASA DERBY (a firma Tiziana Bottazzo)

C’è la zona massaggi. Bidoni per la raccolta differenziata. (cioè si buttano ognuno in un cesso diverso????) Stanza personale per i tecnici

Piccoli armadietti per il beauty e oggetti personali. I giocatori raggiungono il campo scendendo da una scaletta divisa per due


Abbiamo violato le parti segrete della Romae (romae, o rioma?) della Lazio scendendo nella pancia dell’Olimpico, ....... Ce ne sono tre: il primo a sinistra è riservato alla Roma come recita la targa appesa (?: sanno leggere????)a fianco della porta di metallo, poi c’è quello delle squadre ospiti, in fondo, a chiudere il corridoio, lo spogliatoio riservato alla Lazio.

Entriamo in quello giallorosso. E scopriamo che la prima delle 25 sedie, sulla sinistra, è quella di Toni, la seconda quella di Totti. Ci spiegano che fino a poco tempo fa Totti era alla prima sedia, poi ha scelto la seconda. Tra loro e la porta c’è la lavagna dove Ranieri appunta schemi e azioni. Per ogni posto, un paio di stampelle e un piccolo armadietto rosso, con serratura per il beauty (di mexes)

le stampelle, mi raccomando, che gli servano........ ;D
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Offline lollapalooza

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Re:Rassegna stampa giovedì 15 aprile (Gazzetta dello Sport)
« Risposta #2 : Giovedì 15 Aprile 2010, 09:44:09 »
Thanks oizaL!

le stampelle, mi raccomando, che gli servano........ ;D

Che poi, detto dal 'Crociato' è tutto un programma... :D