Autore Topic: Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.  (Letto 3607 volte)

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Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« : Martedì 11 Gennaio 2011, 15:26:46 »
Con l'introduzione delle norme (approvate nel 2010) del fair play finanziario sostanzialmente ogni squadra dovrà spendere meno di quello che incassa, avere gli ultimi tre bilanci in attivo, nessuna pendenza col fisco e fornitori, un costo del lavoro che non superi il 70% del fatturato (sulla percentuale esatta ho un dubbio).

Le uniche voci dove di potra spendere liberamente saranno: stadi e giovanili, campi allenamento ecc ecc.

I presidenti non potranno immettere liquidità nelle casse dei club nemmeno come sposorizzazioni fittizie, finanza creativa ecc.

La mancata certificazione finanziaria da parte del UEFA comporterà l'esclusione dalle competizioni europee (vedi http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/articoli/articolo38005.shtml.

Sarà la fine delle dinastie Agnelli, Berlusca, Moratti per fare largo ai Lotito?

Queste norme aiuteranno a colmare il gap fra squadre grandi e piccole?

E' evidente che la competività della squadra è legata al fatturato, quindi il "contributo" dei semplici tifosi acquista un peso maggiore.

Parliamone...
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TD

Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #1 : Martedì 11 Gennaio 2011, 15:33:11 »
Bisogna vedere come funziona.
Certo che il fatturato della Juve, del Man Utd o di Barcellona e Real Madrid dovrebbe essere a livelli tali che competere sarebbe comunque durissima. Mi dirai che per farlo è necessario un tetto salariale.
Ma non puoi impedire a una società di indebitarsi per investire.

Offline disabitato

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Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #2 : Martedì 11 Gennaio 2011, 15:36:50 »
Bisogna vedere come funziona.
Certo che il fatturato della Juve, del Man Utd o di Barcellona e Real Madrid dovrebbe essere a livelli tali che competere sarebbe comunque durissima. Mi dirai che per farlo è necessario un tetto salariale.
Ma non puoi impedire a una società di indebitarsi per investire.

è proprio questo il punto!

Le società non si potranno più indebitare. Potranno accedere al credito solo per le infrastrutture ed il settore giovanile, tutto il resto deve uscire dal fatturato.

Real, Barca, ManUtd devono saldare i debiti. Ricordo che hanno indebitamenti mostruosi.

Non so come si postano i pdf, altrimenti metterei il regolamento integrale del UEFA.
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Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #3 : Martedì 11 Gennaio 2011, 15:53:08 »
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Offline carpelo

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Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #4 : Martedì 11 Gennaio 2011, 16:01:47 »
Bisognerebbe capire come funzionerà (credo che si arriverà all'obiettivo definitivo in una decina d'anni, passando per scaglioni di due-tre stagioni con percentuali a scendere).
Io ravvedo la stessa incongruenza di TD: se una società guadagna 10, non avrà la possibilità di investire 15 per avvicinarsi a quella che ne guadagna 100 (e che potrà spenderne 100).
Poi mi chiedo, se la squadra X (con budget 10) effettua una stagione straordinaria che la qualifica in champions, potrà rinforzarsi ed investire 20 nell'attesa dei ricavi della coppa?
E se i ricavi dovessero andar bene per un anno (assestandosi a 20), ma poi l'anno successivo dovessero crollare di nuovo a 10, che dovrebbe fare la squadra X? Tagliare la rosa? E se i giocatori non accettassero le cessioni?
Inoltre, sarebbe possibile per la squadra X non fare mercato per un anno, in modo da costruirsi un tesoretto da sfruttare l'anno successivo?

Offline syrinx

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Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #5 : Martedì 11 Gennaio 2011, 16:11:01 »
Se non sbaglio, l'immissione di soldi nei club non è stata vietata, ma limitata ad una cifra (15 o 20 Mln) ogni tre anni.

Cambia poco comunque, lo sceicco del Man City non potrà buttare i suoi soldi così.

Sarà interessante vedere come alcuni grandi club risolveranno le loro situazioni debitorie. In generale, però, credo che ci sarà un riequilibrio abbastanza marginale e i club più ricchi continueranno a dominare.

Offline franz_kappa

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Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #6 : Martedì 11 Gennaio 2011, 18:17:42 »
Interessante. Bisognerebbe capire meglio la questione, recuperando il documento originale.

Di fondo - rispondo ai dubbi che sollevano TD e Carpelo - questo non è un meccanismo che nasce per ottenere IN PRIMA BATTUTA maggiore equità. Il chievo continuerà a non avere alcuna chance (di fatto) di vincere lo scudetto.

Ma con il fair play la Uefa potrà ottenere un risultato di colossale importanza: riportare la gestione dei club di calcio a una dimensione 'economica', considerando dunque i club aziende e non associazioni sportive il cui obiettivo è vincere a tutti i costi.

Ma una società di calcio, obietterà qualcuno, non è proprio un'azienda 'normale'...

Vero. Ma la decisione (a mio avviso non sbagliata) è accettare il male minore (ovvero 'circoscrivere' un po' i margini di manovra nella gestione ordinaria) per ottenere a livello sistemico più stabilità, più ricchezza e meno fallimenti.

A me sembra una 'rivoluzione' conservatrice, nel senso che chiude la porta all'ingresso di nuovi competitor che non siano i tradizionali grandi club. A quanto ci è dato di capire il napoli, club di tradizione e con un bacino d'utenza importantissimo (un bacino purtroppo per i partenopei soprattutto 'metropolitano'. Come quello laziale, in fondo. E, in parte, anche come quello xxxxnista), con il fair play finanziario non potrà mai eguagliare il budget di spesa di club che si proiettano oltre il proprio territorio di riferimento con il rispettivo bacino d'utenza (juve, inter e milan).

Oddio, una soluzione ci sarebbe, a dire il vero. Si potrebbe accettare di 'aggirare' i paletti del fair play con l'unico modo che il mercato consente: la fusione dei competitor più piccoli in nuovi soggetti che mettano assieme più bacini d'utenza. Lo so, oggi è impossibile pensarci e scriverlo sa di blasfemia, ma sapete che io amo provocare e quindi dico: se per lottare ogni santo anno [mica una tantum, ma ogni santo anno...] per lo scudetto xxxx e Lazio dovesssero impotizzare di mettere assieme i propri 'asset' (milioni di tifosi e decine di migliaia di spetttori fidelizzati), l'idea di un merger per lanciare una concreta sfida alle grandi del nord (i player cosiddetti 'incumbent') e contestualmente mettere fuori gioco il napoli (unico pericoloso 'new comer' in prospettiva...) sarebbe poi così pazza, in fondo in fondo?

Pensateci... xxxx e Lazio, rispettivamente, fanno circa 90 e 150 milioni di euro di fatturato all'anno. Troppo poco per sperare di competere con i big nel calcio del fair play finanziario.
Buon viaggio, caro Piero.

Giulio

Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #7 : Martedì 11 Gennaio 2011, 18:31:34 »
Scusa FK, ma sei sicuro di quanto scritto nella penultima riga? Mi sembra strano che noi fatturiamo di più della Roma.

Comunque per me si divaricherà ancora il divario tra le grandi squadre e le piccole. E gli introiti dalle Coppe e da quant'altro, andranno sempre ai soliti. L'unica eccezione è che una squadra di medio cabotaggio azzecchi l'anno giusto.

Giglic

Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #8 : Martedì 11 Gennaio 2011, 18:39:40 »
Credo che FK intendesse il contrario.
Ma la cosa importante che ha detto FK, a mio modo di vedere, è un'altra (non la boutade sulla fusione, quella è inconcepibile): che una squadra che non sia una delle strisciate non potrà mai INDEBITARSI FINO AL COLLO per stare con stabilità tra le prime del campionato ed essere presente con regolarità nell'Europa che conta. Questo implica che se io ho un fatturato di X (direttamente proporzionale ai tifosi), non posso portarlo da un anno all'altro a 2*X senza rovinarmi. Io ci vedo "sinistri" parallelismi con quello che si dice in altri topic. Paradossalmente, FK sta dando ragione alle mosse imputate da qualcuno a Lotito, o no?!?

Offline franz_kappa

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Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #9 : Martedì 11 Gennaio 2011, 18:49:26 »
Mi sono confuso, Giulio, e Giglic aveva ben colto il senso della mia affermazione (scritta male per la fretta...).
Ovviamente la xxxx, come è giusto (visto che ha  più tifosi e gioca la Champions) fattura assai più della Lazio.

Il rapporto, se utilizziamo le cifre spannometriche da me indicate in precedenza, è dunque 150 milioni annui (xxxx) a 90 milioni annui (Lazio).
Buon viaggio, caro Piero.

Offline franz_kappa

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Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #10 : Martedì 11 Gennaio 2011, 18:52:13 »
Paradossalmente, FK sta dando ragione alle mosse imputate da qualcuno a Lotito, o no?!?
Non ho capito, Giglic. Perché starei dando ragione alle mosse imputate etc etc... con il mio ragionamento sugli effetti del fair play finanziario generalizzato (misura non certo rivoluzionaria ma piuttosto 'difensiva' e conservatrice, ribadisco)?

Per inciso, ti anticipo che io non credo che Lotito sia vittima della sindrome del 'braccino corto', della serie non faccio un passo in più per non 'rischiare' di salire troppo in alto...
Sono altri i suoi (enormi) limiti, secondo me. Limiti che, peraltro, si accompagnano a grandissimi pregi.
Buon viaggio, caro Piero.

Giglic

Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #11 : Martedì 11 Gennaio 2011, 19:00:52 »
Non ho capito, Giglic. Perché starei dando ragione alle mosse imputate etc etc... con il mio ragionamento sugli effetti del fair play finanziario generalizzato (misura non certo rivoluzionaria ma piuttosto 'difensiva' e conservatrice, ribadisco)?

Per inciso, ti anticipo che io non credo che Lotito sia vittima della sindrome del 'braccino corto', della serie non faccio un passo in più per non 'rischiare' di salire troppo in alto...
Sono altri i suoi (enormi) limiti, secondo me. Limiti che, peraltro, si accompagnano a grandissimi pregi.

Paradossalmente, infatti, Franz...  :)

Ti faccio un esempio: produco caffè Giglic, buono, e vendo mediamente 100 tonnellate. Nulla al confronto della Lavazza (1000 tonnellate), ma sufficiente per avere un'azienda sana con 30 dipendenti.
Per un colpo di fortuna (la Lavazza sta cambiando proprietario, ed il nuovo non ha ancora capito bene i meccanismi delle gare d'appalto, insieme ad aver preso un nuovo direttore vendite), vinco per il 2011 la fornitura di caffè ai franchising McDonald, che mi porta a dover fornire 500 tonnelate di caffè invece delle solite 100. Mi strutturo, assumo e faccio fidi con le banche abbastanza impegnativi. Ce la faccio, e chiudo il 2011 con un fatturato triplo rispetto al normale. Ma nel 2012 la Lavazza si riprende il maltolto (magari anche usando metodi "politici"), ed io ho due alternative:
 - cercare immediatamente nuovi mercati (trovare nuovi clienti)
 - tornare ai miei standard, che però non sono più immediatamente possibili per i fidi con le banche le persone che ho assunto e la produzione che costa anche se inoperativa.
Se tu fossi il geftore della Giglic, che faresti? E soprattutto, quella gara saresti così sicuro di volerla vincere?
Non solo, considera che siccome il nuovo direttore vendite è molto bravo, la Lavazza gli fa un'offerta interessantissima (per lui)....

Offline franz_kappa

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Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #12 : Martedì 11 Gennaio 2011, 19:10:48 »
Ho compreso, grazie della delucidazione.
Dissento, tuttavia. Rispetto al tuo esempio (giusto e corente) Lotito e la Lazio hanno assai maggiori margini di manovra.

Fammi andare in Champions e poi vediamo se adeguo la struttura dei costi (aumentandoli per effetto di un rialzo del monte ingaggi). Posso anche restare fermo e provare a passare il preliminare. In quel caso arriverebbero una 20ina di milioni di euro senza fare nulla. Basta disputare il girone.

Ora non ho tempo, domani sviluppo il concetto.
Buon viaggio, caro Piero.

Giglic

Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #13 : Martedì 11 Gennaio 2011, 19:18:08 »
Ho compreso, grazie della delucidazione.
Dissento, tuttavia. Rispetto al tuo esempio (giusto e corente) Lotito e la Lazio hanno assai maggiori margini di manovra.

Fammi andare in Champions e poi vediamo se adeguo la struttura dei costi (aumentandoli per effetto di un rialzo del monte ingaggi). Posso anche restare fermo e provare a passare il preliminare. In quel caso arriverebbero una 20ina di milioni di euro senza fare nulla. Basta disputare il girone.

Ora non ho tempo, domani sviluppo il concetto.

Devi prima trovare i "nuovi clienti" imho, Franz. Se non hai quelli, 'ndo vai? In soldoni, si devono creare prima i tifosi, ossia essere identificata come una squadra dal messaggio ben chiaro (e che non sia quello orribile per cui siamo trstemente noti). E per crearli bisogna lavorare (come giustamente si sta facendo) sul marketing (o fish_marketing?  ;D) ma non nelle modalità da dominus con la quale il nostro si muove. I risultati, in questa strategia, sono un aiuto, ovvio, ma vengono "da se" nel momento in cui ti strutturi "prima". E se non sei strutturato (vedi i nostri casi) i risultati non servono a una cippa, anzi sono dannosi. Le cacche non hanno perso un tifoso neanche quando si sono salvati alla penultima con l'atalanta. Il loro brand, per quanto obbrobrioso, è facilmente identificabile. Sono i rappresentanto dela romaneschità (non della romanità)...
Il Chievo è retrocesso l'anno esatto che ha fatto i preliminari di Champions.

Offline Outzone

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Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #14 : Martedì 11 Gennaio 2011, 22:41:03 »
Ho compreso, grazie della delucidazione.
Dissento, tuttavia. Rispetto al tuo esempio (giusto e corente) Lotito e la Lazio hanno assai maggiori margini di manovra.

Fammi andare in Champions e poi vediamo se adeguo la struttura dei costi (aumentandoli per effetto di un rialzo del monte ingaggi). Posso anche restare fermo e provare a passare il preliminare. In quel caso arriverebbero una 20ina di milioni di euro senza fare nulla. Basta disputare il girone.

Ora non ho tempo, domani sviluppo il concetto.

infatti i 150 milioni della reuma si assottiglierebbero intorno ai 120 milioni. a regime ordinario la reuma fattura una ventina di milioni più di noi.

en_rui

Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #15 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 08:14:41 »
Bisognerebbe capire come funzionerà (credo che si arriverà all'obiettivo definitivo in una decina d'anni, passando per scaglioni di due-tre stagioni con percentuali a scendere).
Io ravvedo la stessa incongruenza di TD: se una società guadagna 10, non avrà la possibilità di investire 15 per avvicinarsi a quella che ne guadagna 100 (e che potrà spenderne 100).
Poi mi chiedo, se la squadra X (con budget 10) effettua una stagione straordinaria che la qualifica in champions, potrà rinforzarsi ed investire 20 nell'attesa dei ricavi della coppa?
E se i ricavi dovessero andar bene per un anno (assestandosi a 20), ma poi l'anno successivo dovessero crollare di nuovo a 10, che dovrebbe fare la squadra X? Tagliare la rosa? E se i giocatori non accettassero le cessioni?
Inoltre, sarebbe possibile per la squadra X non fare mercato per un anno, in modo da costruirsi un tesoretto da sfruttare l'anno successivo?
sembrerebbe che l'UEFA si stia avvicinando alle regole degli sports di squadra americani, ma se cosi' fosse non e' proponibile che una squadra di calcio, abbandoni la citta' per trasferirsi in un'altra citta'che garantirebbe un maggiore introito. Come dice TD questa regola e' valida soltanto nel caso che si introduca il tetto salariale( Cragnotti ne parlave secoli fa') opure una Luxury tax per quei clubs che sforano, tassa che andrebbe ripartita in maniera inversamente proporzionale agli introiti di ogni singola squadra.

CiPpi

Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #16 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 08:46:27 »
alquanto difficle prevedere gli effetti di obbligare le societa' a non investire piu' di quanto hanno in tasca.

ovvio che la fase contrattuale dei giocatori sara' la piu' colpita, ma bisognera' vedere come.

potrebbe anche succedere che le grandi, avendo la possibilita' di offrire un maggiore ingaggio delle piccole, riusciranno a strappare giovani promettenti a pochi soldi mantenendo in pratica lo status attuale.

certo e' vero anche che se si sbagliano un paio di acquisti non si potra' riparare con un 'semplice' aumento di capitale, e l'alto ingaggio offerto potrebbe rimanere sul groppone ed impedire futuri investimenti, avvantagiando cosi una maggiore capacita' di talent scout.

l'investimento piu' sicuro diventerebbe quindi la scommessa giovane, soprattutto produrla direttamente dal vivaio che non avra' limiti di spesa (scelta forse non casuale ndCP).

cosi come scelta non casuale, amio avviso, e' quella di lasciare libere anche le spese per gli stadi e ,credo, leinfrastrutture, cioe' beni immobili ed asset sicuri.

insomma credo che dovremmo aspettare una 10ina di anni prima di capire i reali effetti di tale regolamentazione

anche perche' si sa che fatta la legge, trovato l'inganno, e quindi molte societa' potrebbero gia' ora essere all'opera per trovare scorciatoie e appigli per aggirare le imposizioni.

TD

Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #17 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 08:49:52 »
Facciamo il caso che io voglia costruirmi uno stadio. Come dovrei fà, attingendo esclusivamente al fatturato? Poi, se un club sfora sul parametro che commisura i salari al fatturato, come fai a monitorarlo se i salari sono un impegno sottoscritto preventivamente e il fatturato è un dato consuntivo? Se io decido che per vincere scudetto e champions sforo di 500 milioni tu lo puoi scoprire solo dopo che le avrò già vinte. Una regola che si dà una federazione internazionale non può modificare, penso in nessun caso, certamente non in senso negativo, le norme che regolano l'attività economica delle aziende, perché queste aziende sono e non puoi impedire loro di ricorrere a tutti i mezzi per incrementare la propria capacità di fare reddito. Infine, la norma è facilmente aggirabile trasformando in holding i maggiori club e dividendo l'attività principale da quelle collaterali, dove facilmente si scaricherebbero i debiti. Pensate a una Milan adv inc. che mette sotto contratto Ibra per i diritti d'immagine, col Milan calcio che lo tiene al minimo di stipendio.
Tutto questo a uno sguardo superficiale.
Certamente, introdurre norme che stimolino il fair play finanziario è giusto e doveroso e sarà anche, in un certo modo, efficace. Ma non credo sia una rivoluzione di portata epocale.

TD


TD

Re:Il Fair Play finanziario e la figura del "Patron" nel calcio.
« Risposta #19 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 09:11:45 »
già questo, nell'allegato VII, è un bello spazio di manovra, per dire:

Citazione
B. Consolidation requirements
1. If the licence applicant has control of any subsidiary, then consolidated financial
statements must be prepared and submitted to the licensor as if the entities
included in the reporting perimeter (as defined in Article 46) were a single
company.
2. A subsidiary may be excluded from the reporting perimeter only if:
a) the subsidiary is immaterial compared with the overall group made by the
licence applicant; or
b) the subsidiary’s activity is clearly and exclusively not related to football

a uno sguardo veloce, si tratta di controlli simili a quelli che fa la Covisoc: debiti verso tesserati, debiti verso altri club per trasferimenti, debiti per imposte e oneri sociali eccetera. I dati da fornire sono il reporting di cui si parla sopra, ma si esclude dal dato consolidato qualunque controllata che eserciti attività estranee al football. Creeranno tutti società per lo sfruttamento dell'immagine e metteranno sotto contratto i tesserati.