Autore Topic: Uno è di troppo?  (Letto 9117 volte)

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Offline carpelo

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Re:Uno è di troppo?
« Risposta #40 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 11:34:10 »
...
P.s.: all'accostamento con Mancini m'è venuto uno sfogo cutaneo piuttosto importante.
Siamo in due! :)
Mancini, il più grande! Per me, più determinante di Baggio

Offline lollapalooza

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Re:Uno è di troppo?
« Risposta #41 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 11:47:31 »
Sarà che io Mancini non l'ho mai veramente amato.
Nel nostro scudetto fu decisivo quanto Totti a Germania 2006, e per anni è stato il campione viziato di una città e solo di quella. Tecnicamente indiscutibile (pure Totti lo è, se parliamo di pura abilità pedatoria) ma anche una grandissima testa di. Il fatto che Mancini sia intelligente e carismatico (a differenza dell'altro che è stupido e geloso dei successi altrui) è un'aggravante. E' maturato tardissimo, ossia quando è venuto da noi e però era già in declino atletico. Se il Mancini sampdoriano avesse avuto la mentalità del Mancini allenatore la sua carriera sarebe stata molto diversa.

Mark, ti dirò: ai tempi Manciniani ancora non avevo un approccio "totale" per quanto riguarda il calcio, ero fermo a Stadio e trigorrieredoosporc, per cui attingo alle sensazioni dell'epoca.

Mi ricordo un Mancio assai determinante nelle giocate, ma ancor di più nella sola presenza in campo, un leader, uno dei pochi, quando mancava me ne accorgevo quasi subito.

Poi certo, il debole che ho avuto - e ho tuttora - per lui magari offusca un poco le percezioni, ma tant'è.

Il capetano al Mancio nemmeno gli fa da poggiapiedi.



Offline aaronwinter

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Re:Uno è di troppo?
« Risposta #42 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 12:04:52 »
Non solo. A quale altro rigorista è mai stato permesso di sbagliare sette rigori in una stagione e continuare a tirarli?

L'anno che vinse lo Scarpone d'Oro  ;D
Damose da fa (remix di aaronwinter)
Damose da fa' (feat. Disabitato)

Mark Lenders

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #43 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 12:35:14 »
Mi ricordo un Mancio assai determinante nelle giocate

Il primo anno

ma ancor di più nella sola presenza in campo, un leader, uno dei pochi, quando mancava me ne accorgevo quasi subito.

Questo è verissimo, ma riguarda solo il periodo laziale. Alla Samp il leader era Vialli. Sul piano della personalità Mancini è cresciuto tantissimo andando via da Genova, il problema è che nel frattempo aveva imboccato la parabola discendente. Per tre quarti della carriera Mancini è stato un grande talento frenato da una testa di c. Praticamente come quell'altro.

Offline borges

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Re:Uno è di troppo?
« Risposta #44 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 12:58:20 »
una delle più grandi seghe che abbia mai calcato il campo da gioco.......*


*va bene sia per Ranieri che per tytty
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

TD

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #45 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 15:20:43 »
Sarà che io Mancini non l'ho mai veramente amato.
Nel nostro scudetto fu decisivo quanto Totti a Germania 2006, e per anni è stato il campione viziato di una città e solo di quella. Tecnicamente indiscutibile (pure Totti lo è, se parliamo di pura abilità pedatoria) ma anche una grandissima testa di. Il fatto che Mancini sia intelligente e carismatico (a differenza dell'altro che è stupido e geloso dei successi altrui) è un'aggravante. E' maturato tardissimo, ossia quando è venuto da noi e però era già in declino atletico. Se il Mancini sampdoriano avesse avuto la mentalità del Mancini allenatore la sua carriera sarebe stata molto diversa.

Forse non ricordi bene la stagione dello scudetto della Sampdoria. Era maturato parecchio prima.

TD

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #46 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 15:22:06 »
Non solo. A quale altro rigorista è mai stato permesso di sbagliare sette rigori in una stagione e continuare a tirarli?

vabbè, allora ditemi quale altro rigorista calcia 7814 rigori in una stagione. Grazie al cavolo che ne ha sbagliati 7...
 ;)

Mazzola

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #47 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 15:28:35 »
Vialli leader no.

Ci sono dei calciatori che accendono la luce.
I Leader.
Baggio non lo era. Zico non lo era.
Lo è stato Falcao.
E lo è stato Mancini sia nella Samp che nella Lazio.
Fosse arrivati Baggio da noi, ci saremmo divertiti di piu, avremmo visto piu gol, ma probabilmente non avremmo vinto molto.
Mancini non è solo Mancini...è Eriksson, è prendiamo Mihajlovic e Veron, è l'intervista al Corriere dello Sport, è il litigio con Galliani.
E' quelllo che ti manda al quel paese se sbagli un passaggio (rompipalle) ma fa in modo che tu la volta dopo cerchi di farlo preciso.

TD

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #48 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 15:31:56 »
Mancio è quello che ci vorrebbe per qualunque squadra di calcio.

Offline lollapalooza

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Re:Uno è di troppo?
« Risposta #49 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 15:37:42 »
Vialli leader no.

Ci sono dei calciatori che accendono la luce.
I Leader.
Baggio non lo era. Zico non lo era.
Lo è stato Falcao.
E lo è stato Mancini sia nella Samp che nella Lazio.
Fosse arrivati Baggio da noi, ci saremmo divertiti di piu, avremmo visto piu gol, ma probabilmente non avremmo vinto molto.
Mancini non è solo Mancini...è Eriksson, è prendiamo Mihajlovic e Veron, è l'intervista al Corriere dello Sport, è il litigio con Galliani.
E' quelllo che ti manda al quel paese se sbagli un passaggio (rompipalle) ma fa in modo che tu la volta dopo cerchi di farlo preciso.

Mancio è quello che ci vorrebbe per qualunque squadra di calcio.

Esattamente il mio pensiero.

 ;)



Offline Reflexblue

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Re:Uno è di troppo?
« Risposta #50 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 15:41:12 »

E' quelllo che ti manda al quel paese se sbagli un passaggio (rompipalle) ma fa in modo che tu la volta dopo cerchi di farlo preciso.

Qualche tempo fa gli chiesero se ci fosse mai stato un compagno col quale non avesse litigato in campo. Rispose: "l'unico è stato Jugovic, perché era così bravo che afferrava le dinamiche di gioco ancor prima di me".
Ecco, Jugovic. A suo modo un leader.

Mark Lenders

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #51 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 16:29:53 »
Forse non ricordi bene la stagione dello scudetto della Sampdoria. Era maturato parecchio prima.

Può darsi, ero piccolo. In compenso mi ricordo bene l'anno dello scudetto nostro.
Fu uno scudetto firmato Nesta, Mihajlovic, Veron, Simeone, Nedved e Salas. Sicuramente non Mancini. E stento a credere che i succitati campioni siano riusciti a esprimersi così bene solo perché, guardando Roberto seduto in panchina, si facevano delle pere di "mentalità vincente"...

Ah, mi ricordo pure l'anno prima, quando Eriksson fu costretto a farlo giocare centrale di centrocampo perché davanti aveva Vieri-Salas e Mancini non poteva essere messo in panchina: non strusciava una palla neanche per sbaglio...

TD

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #52 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 16:38:24 »
Può darsi, ero piccolo. In compenso mi ricordo bene l'anno dello scudetto nostro.
Fu uno scudetto firmato Nesta, Mihajlovic, Veron, Simeone, Nedved e Salas. Sicuramente non Mancini. E stento a credere che i succitati campioni siano riusciti a esprimersi così bene solo perché, guardando Roberto seduto in panchina, si facevano delle pere di "mentalità vincente"...

No, anzi
però tutto cominciò con il suo arrivo, due anni prima.
La Lazio 1997/98 arrivò a vincere la Coppa Italia, perse in finale in Coppa UEFA e fece una grande rimonta in campionato, dove mollò dopo l'affaire Lazio-Juve.
In definitiva, la squadra che aveva entusiasmato a tratti con Zeman diventò un carro armato, vinse la Coppa Italia (che all'epoca ci parve meglio di un'intercontinentale) e si lanciò all'assalto dello scudetto, sfiorato e perso l'anno dopo e centrato l'anno ancora successivo.
I meriti del Mancio sul campo furono enormi nel 97/98, sostanziali nel 98/99 e marginali nel 99/2000. Se però si rapporta il rendimento di Nedved o di Nesta nel triennio la crescita appare in tutto il suo splendore. poi si può pensare o meno che l'apporto di mentalità sia stato fondamentale.
O anche paragonare l'impatto sulla squadra del Mancio con quello di uno straordinario campione come Signori. Diciamo che la Lazio 96/97 era pronta per salire di livello e che Mancini, Eriksson e compagnia ex-doriana hanno portato un contributo decisivo per fare quel salto.

Mazzola

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #53 : Giovedì 13 Gennaio 2011, 17:04:01 »
100% TD.

E' stato la scintilla che ha acceso il fuoco.


RobCouto

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #54 : Venerdì 14 Gennaio 2011, 05:09:52 »
Ah, mi ricordo pure l'anno prima, quando Eriksson fu costretto a farlo giocare centrale di centrocampo perché davanti aveva Vieri-Salas e Mancini non poteva essere messo in panchina: non strusciava una palla neanche per sbaglio...

Centrale giocò anche Fernando Couto, più di una partita (mai capito perché a gennaio andò via Venturin, quell'anno).

Offline cuchillo

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Re:Uno è di troppo?
« Risposta #55 : Venerdì 14 Gennaio 2011, 14:28:01 »
D'accordo con TD. Anche sulla selezione degli aggettivi circa le 3 stagioni di Mancio alla Lazio.

Nell'ultima stagione c'era già un Mancio declinante. Mai decisivo in campionato nelle sue apparizioni (se non nell'ultimissima striscia di partite: Venezia e Bologna, direi).
Anche in Champions non si ricordano giocate memorabili, se non un assist a Salas contro il Maribor: una roba da pazzi.

Da qui, però, a negarne il contributo complessivo, ce ne passa. 
Pensiamo solo, appunto, a quanto è stata importante la sua presenza per gli arrivi di Mihajlovic l'anno dopo e di Veron l'anno ancora dopo. Anche il carisma, la personalità, la suasion fanno parte della storia di un calciatore.
Perché se conta solo la classe pura, allora Enrico Buonocore è uno dei calciatori più dotati che abbia mai visto in un campo di calcio.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Mark Lenders

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #56 : Venerdì 14 Gennaio 2011, 14:50:43 »
Da qui, però, a negarne il contributo complessivo, ce ne passa. 

Sono io che ho attaccato sto pippone piuttosto OT su Mancini  :) e quindi vorrei chiarire: non voglio sminuire né la sua carriera (comunque ottima), né il suo contributo (innegabile) alla Grande Lazio. Discuto semmai quella che ritengo una semplificazione sbagliata, ossia ritenere Roberto Mancini l'uomo della svolta. Per come la vedo io il suo arrivo si inserì (perfettamente) in un processo complessivo di crescita che avrebbe comunque portato la Lazio a giocarsi degli scudetti, anche se lui fosse rimasto a Genova. A livello di passaggi-chiave trovo più decisivi il cambio in panchina Zeman-Eriksson e poi la definitiva iniezione di talento fatta da Cragnotti coi soldi ricavati dalla quotazione in borsa. Mancini fu uno dei talenti, non il Messia.

Offline carpelo

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Re:Uno è di troppo?
« Risposta #57 : Venerdì 14 Gennaio 2011, 15:01:51 »
no no, fu il Messia eccome! :D

Mazzola

Re:Uno è di troppo?
« Risposta #58 : Venerdì 14 Gennaio 2011, 15:04:53 »
Per quanto vale chiaramente, assolutamente non d'accordo.
Mancini per me uomo svolta.
D'accordo sul processo di crescita (avremmo potuto vincere la Coppa Italia già l'anno prima per dire).
Ma è tutto legato, se c'era Zeman avrebbe detto no all'arrivo di Mancini (sicuro al 100%), magari a quello di Sinisa ecc e la storia andava in modo diverso.
Sarà pure un caso ma il suo arrivo ha coinciso subito con l'arrivo alla fine di competizioni, come mai era successo e come non succedeva dal 37 anni.
Coincidenza ?
E' questione di (brutta parola) "mentalità" oppure di carisma se volete.
Mancini l'aveva, Falcao l'aveva (non venitemi a parlare del rigore...), Baggio no, Signori no.
Non c'è definizione migliore di quella di Cuchillo du Buonocore.

Offline cuchillo

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Re:Uno è di troppo?
« Risposta #59 : Venerdì 14 Gennaio 2011, 15:42:01 »
Stranamente - forse la prima volta in vita mia - sono in parziale disaccordo con Mark Lenders.

Per me Mancini rimane l'uomo fondamentale di quel magnifico triennio.
E dirò di più. Nonostante l'eccellente lavoro di Zoff (parlo del periodo gennaio-maggio 2001), si è perso un anno e mezzo a cercare l'allenatore quando già ce l'avevi in casa. E il biennio 2002-'04 è stato lì a dimostrarlo.
Magari non rivincevi lo Scudetto avvicendando Mancini con Eriksson perché eri tanti punti indietro, però con Mancini ai nastri di partenza l'anno dopo non facevi quella stagione così merdosa.

La Lazio del 1997-'98 non era così spaventosamente più forte di quella del 1994-'95.
Aveva Nedved, Jugovic, Almeyda in più, verissimo. Ma 3 anni prima c'era un fenomeno come Signori, un altro fenomeno come Winter, un signor centrale come Di Matteo.

La differenza è stata "altrove", non solo nel tasso tecnico della squadra che, certamente si era elevato, ma non a tal punto da spiegare stagioni così profondamente diverse.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.