Autore Topic: Houston, la Lazio ha un problema  (Letto 1108 volte)

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TD

Houston, la Lazio ha un problema
« : Domenica 9 Gennaio 2011, 19:56:12 »
Ma qual è sto problema? Fosse solo uno. Eccone un po'.

1) Organico
S'è trovata una squadra da vertice rimettendo a nuovo un po' di giocatori, continuando il filotto di Reja dell'anno scorso e trovando un Hernanes da salto di qualità. Però il lavoro sull'organico non è finito: c'è gente che non serve, per caratteristiche, e gente che l'allenatore non considera. In più, ci sono gerarchie senza senso, tipo quella che toglie spazio e possibilità a Kozak, che potrebbe essere un'importante variante tattica. Poi, c'è scarsa disponibilità di panchinari. Da questo mercato ci si aspettano acquisti, ma le cessioni? Quante ne servono? A chi giova che stiano qui Diakité, Gonzales, Garrido, Foggia, Scaloni, Del Nero, lo stesso Rocchi?

2) Singoli
Zarate è un'arma o un sopportato? Hernanes è un lusso o si può ragionare a partire dalla sua collocazione definitiva in campo, modificando di conseguenza quella degli altri? Floccari che attaccante è?

3) Società
Le circostanze di classifica e il livello spaventosamente basso del campionato ci hanno regalato un posto da protagonisti. C'è una sola squadra più forte delle altre, l'Inter, che si è eclissata per tutta la prima parte della stagione. E' il momento di fare qualcosa d'importante. E i nomi? Santa Cruz non si può spacciare per rinforzo di primo piano, il progetto tecnico va accelerato facendo delle scelte importanti. Che possono riguardare anche la guida tecnica

4) Allenatore
Quando si va a toccare il tasto Reja bisogna ragionare. Oltre ai meriti indubbi del friulano, va considerata la situazione del campionato: Mancini, Mourinho, Ancelotti, Spalletti, Lippi sono altrove. I tecnici "di vaglia" non ci sono: Allegri è al Milan, Leonardo all'Inter, la Juve si presenta con Delneri e si contrabbanda da due anni Ranieri come una specie di Rinus Michels della situazione, quando ha dei limiti spaventosi. Giovani non ce ne sono, il Nuovo è considerato Giampaolo che a Roma ha presentato una cernierona spaventosa, in B c'è da mettersi le mani nei capelli. Volendo affidare un progetto a un tecnico "nuovo" e "vincente", a chi ci si potrebbe affidare? A Guidolin? A Ventura? A De Canio? Di Carlo? Beretta? Andiamo avanti a nominarli tutti? Reja in questo campionato è uno dei primi cinque-sei tecnici, l'unico uomo che potrebbe dare una svolta al gioco della Lazio è Delio Rossi, tra quelli che allenano in Italia. Reja va accettato con i pregi e i difetti che ha, per cambiare minestra ci vuole un azzardo o un colpo di genio. Non vedo geni in società.

zorba

Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #1 : Domenica 9 Gennaio 2011, 19:57:46 »
Quindi TD, dal tuo topic di apertura post, possiamo dire che i problemi non li ha solo la Lazio........ (mi sembra che siamo in buonissima compagnia!!!!!)  ;D ;D ;D ;D

Offline MCM

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Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #2 : Domenica 9 Gennaio 2011, 20:27:20 »

4) Allenatore
Quando si va a toccare il tasto Reja bisogna ragionare. Oltre ai meriti indubbi del friulano, va considerata la situazione del campionato: Mancini, Mourinho, Ancelotti, Spalletti, Lippi sono altrove. I tecnici "di vaglia" non ci sono: Allegri è al Milan, Leonardo all'Inter, la Juve si presenta con Delneri e si contrabbanda da due anni Ranieri come una specie di Rinus Michels della situazione, quando ha dei limiti spaventosi. Giovani non ce ne sono, il Nuovo è considerato Giampaolo che a Roma ha presentato una cernierona spaventosa, in B c'è da mettersi le mani nei capelli. Volendo affidare un progetto a un tecnico "nuovo" e "vincente", a chi ci si potrebbe affidare? A Guidolin? A Ventura? A De Canio? Di Carlo? Beretta? Andiamo avanti a nominarli tutti? Reja in questo campionato è uno dei primi cinque-sei tecnici, l'unico uomo che potrebbe dare una svolta al gioco della Lazio è Delio Rossi, tra quelli che allenano in Italia. Reja va accettato con i pregi e i difetti che ha, per cambiare minestra ci vuole un azzardo o un colpo di genio. Non vedo geni in società.

Concordo su Delio Rossi ma sottovaluti, secondo me, sia Del Neri che Ranieri.
Il 4-4-2 di Del Neri è il migliore d' Italia da moltissimi anni.

Il secondo lo sottovaluti per antipatia...ma lo sottovaluti comunque.
Non ha vinto molto ma non ha mai avuto la squadra più forte.

Per il resto bisogna alternativamente fare due cose:

1)Decidere di dar mano al portafoglio e portare un manager coi controcazzi come Benitez, che non ha minimamente fallito con l' Inter. Le ultime due gare le hanno vinte Thiago Motta e Cambiasso. Il primo benitez non lo aveva, il secondo non l' ha avuto per 6 partite su 17.

2)Scommettere...e quindi Leonardo sarebbe stato sì un colpaccio...e sarebbe venuto!...altrochè!.

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #3 : Domenica 9 Gennaio 2011, 20:33:54 »
TD, hai fatto un'analisi perfetta, non è possibile non condividerla.
Vedo che nonostante la sconfitta cocente, riesci a mantenerti lucido.  :)
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline Rupert

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Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #4 : Domenica 9 Gennaio 2011, 20:38:09 »
Ma qual è sto problema? Fosse solo uno. Eccone un po'.

1) Organico
S'è trovata una squadra da vertice rimettendo a nuovo un po' di giocatori, continuando il filotto di Reja dell'anno scorso e trovando un Hernanes da salto di qualità. Però il lavoro sull'organico non è finito: c'è gente che non serve, per caratteristiche, e gente che l'allenatore non considera. In più, ci sono gerarchie senza senso, tipo quella che toglie spazio e possibilità a Kozak, che potrebbe essere un'importante variante tattica. Poi, c'è scarsa disponibilità di panchinari. Da questo mercato ci si aspettano acquisti, ma le cessioni? Quante ne servono? A chi giova che stiano qui Diakité, Gonzales, Garrido, Foggia, Scaloni, Del Nero, lo stesso Rocchi?

2) Singoli
Zarate è un'arma o un sopportato? Hernanes è un lusso o si può ragionare a partire dalla sua collocazione definitiva in campo, modificando di conseguenza quella degli altri? Floccari che attaccante è?

3) Società
Le circostanze di classifica e il livello spaventosamente basso del campionato ci hanno regalato un posto da protagonisti. C'è una sola squadra più forte delle altre, l'Inter, che si è eclissata per tutta la prima parte della stagione. E' il momento di fare qualcosa d'importante. E i nomi? Santa Cruz non si può spacciare per rinforzo di primo piano, il progetto tecnico va accelerato facendo delle scelte importanti. Che possono riguardare anche la guida tecnica

4) Allenatore
Quando si va a toccare il tasto Reja bisogna ragionare. Oltre ai meriti indubbi del friulano, va considerata la situazione del campionato: Mancini, Mourinho, Ancelotti, Spalletti, Lippi sono altrove. I tecnici "di vaglia" non ci sono: Allegri è al Milan, Leonardo all'Inter, la Juve si presenta con Delneri e si contrabbanda da due anni Ranieri come una specie di Rinus Michels della situazione, quando ha dei limiti spaventosi. Giovani non ce ne sono, il Nuovo è considerato Giampaolo che a Roma ha presentato una cernierona spaventosa, in B c'è da mettersi le mani nei capelli. Volendo affidare un progetto a un tecnico "nuovo" e "vincente", a chi ci si potrebbe affidare? A Guidolin? A Ventura? A De Canio? Di Carlo? Beretta? Andiamo avanti a nominarli tutti? Reja in questo campionato è uno dei primi cinque-sei tecnici, l'unico uomo che potrebbe dare una svolta al gioco della Lazio è Delio Rossi, tra quelli che allenano in Italia. Reja va accettato con i pregi e i difetti che ha, per cambiare minestra ci vuole un azzardo o un colpo di genio. Non vedo geni in società.

Caro Pank provo a risponderti e dire la mia.

1. Servono cessioni sia per liberarci di ingaggi ma anche di gente che non ci serve (o che non serve...).
Il problema però non è da ricercare SOLO nella società ma è anche da imputare a giocatori che preferiscono arrivare a scadenza di contratto qui che rimettersi in discussione altrove.
Quello fatto da Firmani, è un'eccezione!

2. Zarate è un'arma che va...innescata! Il compito di innescarla è dei centrocampisti  ma ANCHE del mister che deve farlo giocare a ridosso dell'area.

3. La società "è lenta" (altro che Hernanes).
Ancora non ha capito (o non vuole farlo...) l'opportunità che ci può concedere questo campionato equilibrato (in basso).
Come dicevo prima a Eagleman in privato, anche lo scorso anno che eravamo sull'orlo del baratro, fece gli acquisti il 31 gennaio (tranne Floccari).
Ed anche quest'anno le cose non mi pare che vadano in modo diverso.
Con Lotito, non faremo mai il salto di qualità.
Ormai dopo 6 anni penso lo si possa dire con molta tranquillità e senza nessun astio preconcetto.

4. Reja non sarà il massimo ma E' IL MASSIMO PER NOI in questo momento.
I top sono tutti "accasati" e in ogni caso non sono nelle nostre possibilità.
Diamo a Reja in mano una ferrari e poi vediamo se riesce a portarla.
Al momento la nostra Lazio è una buonissima macchina ma non è nè l'Inter e nemmeno il Milan.
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
di facili entusiasmi e ideologie alla moda!"

LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

TD

Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #5 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:56:09 »
L'ingaggio di un giocatore che non viene utilizzato è denaro buttato dalla finestra.
Ogni euro che rientra, o il giocatore che eventualmente si può ottenere in uno scambio è tutto grasso che cola.
Quindi quelli che non giocano e non giocheranno vanno piazzati a qualunque costo, che poi è un guadagno o una minor remissione.

Zarate deve essere considerato una risorsa da Reja, se per lui è un problema va levato di mezzo. Di due attaccanti non se ne fa uno e la risorsa offensiva più importante, finora, è stato Hernanes. Non se ne capisce la sostituzione di oggi, se poi si prova a spiegarla con problemi di condizione non si capisce perché per lui sia entrato Mark Bresciano e non, a quel punto, Kozak, in campo poi quando la situazione era compromessa.

Offline Fabio70rm

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Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #6 : Lunedì 10 Gennaio 2011, 00:53:30 »
Dico sommessamente la mia.

1) Organico.
 a) Troppi ruoli decisivi affidati a gente esperta ma vecchia. Brocchi (34), Mauri (31), Matuzalem (31), Biava (34).
 b) Abbiamo per di più un centrocampo vecchio e poco dinamico, che non sa saltare l'uomo. Tra Matuzalem, Ledesma, Brocchi e Mauri, chi ha prestanza fisica è il solo Mauri, che però non ha il phisique du rol per giocare a modalità treno merci a tutta birra, ossia capace di sfondare e trascinarsi gli avversari, come faceva ad esempio Nedved. Un centrocampo in cui il solo Hernanes brilla (e vedi un po'!!), per il resto buoni giocatori con il fisico leggerino. Inoltre manca un vero Picchiaduro, un Gattuso, un Almeyda, un Simeone, uno Stankovic. Uno che in mezzo al campo porta muscoli e quantità, ma con cervello.
c) Per il resto difesa abbastanza affidabile, con un rebus a sinistra, un attacco con troppi punti interrogativi. Ma è anche vero che nessuno dal centrocampo, tranne raramente Mauri ed Hernanes, riesce a lanciare come si deve le punte...ad ogni modo esiste anche un equivoco tattico. Questa squadra ha buona qualità palleggiatoria ma scarso fisico, quando deve emergere nel fango della lotta dura soffre, e spesso annega. E dato che solo in tre riescono a saltare l'uomo si ingegnano le peggiori varianti tattiche per trovare una soluzione. Difatti si costruiscono 12354651657616 azioni goal per arrivare in porta, con una scarsa media realizzativa. Inoltre i ricambi sono decisamente meglio rispetto alle stagioni scorse, ma ancora non ci siamo.


2) Singoli. Hernanes è un'altra categoria. Mauri, Matuzalem, Dias, Lichtsteiner, Radu, Floccari e Biava buonissimi giocatori. Muslera, Diakithè, Cavanda e Kozak giovani di belle speranze, pur tra alti e bassi. Zarate un mistero, fortissimo potenzialmente, attualmente a mezzo servizio. Questo come valutazione tecnica. Tatticamente sembra, a volte, quando la Lazio gioca, i quattro cantoni. Hernanes fa l'ala, Zarate il centrocampista laterale, Diakhitè il terzino, Floccari il trequartista, Kozak la seconda punta, Rocchi l'ala sinistra, Foggia il terzino...è evidente che la difficoltà di far quadrare il cerchio sta stralunando certi giocatori.

3)Società. Si è speso per prendere Hernanes, si può discutere su certi rincalzi. Vero è che i giocatori utili sono difficili da prendere, costano tantissimo, e non è detto valgano quello che costano. Con 15 mln, il costo di Hernanes, cosa prendi di pari livello in attacco e a centrocampo? Penso nulla o quasi. Ci sono pedine interessanti, ma o non interessano o non si vogliono prendere. Non darei più di tanto colpe alla società, se non per la conduzione tecnica. Ma se devo cambiare allenatore, peppa per peppa mi tengo la mia. Ballardini docet.

4) Allenatore. Reja ha ricostruito bene, se si vuole decollare, oltre a cambiare alcuni giocatori, io cambierei tecnico. Ma bisogna spendere anche in panca. Io mi andrei a prendere Spalletti di corsa. E sticazzi se costa quanto un buon mediano.

Sostanzialmente, tra maggio e giugno, farei un'inversione totale.

Mi cercherei di vendere Foggia, Stendardo, Garrido, Ledesma, Gonzales, Rocchi e Bresciano. Mi prenderei tre centrocampisti con i fiocchi under 26, due laterali interscambiabili modalità trenomerci a manetta e un picchiaduro. Terrei Hernanes al centro, con i tre nuovi, con ricambi Mauri, Matuzalem e un paio di giovani interessanti dalla primavera. In attacco terrei Kozak, e andrei a cercare una punta che sia veramente in grado di far la differenza. In difesa un laterale sinistro, e magari un universale.

I nomi? Beh, Moussa Sissoko o simili per il picchiaduro, Simone Padoin e il danese Jakob Poulsen come laterali di centrocampo. Per il laterale sinistro vedrei bene Fabio Coentrao, come universale da panca mi piacerebbe Luca Rossettini. In attacco andrei su una punta possente ma agile. Farei follie per Pazzini.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Er Matador

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Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #7 : Lunedì 10 Gennaio 2011, 04:03:07 »
Ma qual è sto problema? Fosse solo uno. Eccone un po'.

1) Organico
S'è trovata una squadra da vertice rimettendo a nuovo un po' di giocatori, continuando il filotto di Reja dell'anno scorso e trovando un Hernanes da salto di qualità. Però il lavoro sull'organico non è finito: c'è gente che non serve, per caratteristiche, e gente che l'allenatore non considera. In più, ci sono gerarchie senza senso, tipo quella che toglie spazio e possibilità a Kozak, che potrebbe essere un'importante variante tattica. Poi, c'è scarsa disponibilità di panchinari. Da questo mercato ci si aspettano acquisti, ma le cessioni? Quante ne servono? A chi giova che stiano qui Diakité, Gonzales, Garrido, Foggia, Scaloni, Del Nero, lo stesso Rocchi?

2) Singoli
Zarate è un'arma o un sopportato? Hernanes è un lusso o si può ragionare a partire dalla sua collocazione definitiva in campo, modificando di conseguenza quella degli altri? Floccari che attaccante è?

3) Società
Le circostanze di classifica e il livello spaventosamente basso del campionato ci hanno regalato un posto da protagonisti. C'è una sola squadra più forte delle altre, l'Inter, che si è eclissata per tutta la prima parte della stagione. E' il momento di fare qualcosa d'importante. E i nomi? Santa Cruz non si può spacciare per rinforzo di primo piano, il progetto tecnico va accelerato facendo delle scelte importanti. Che possono riguardare anche la guida tecnica

4) Allenatore
Quando si va a toccare il tasto Reja bisogna ragionare. Oltre ai meriti indubbi del friulano, va considerata la situazione del campionato: Mancini, Mourinho, Ancelotti, Spalletti, Lippi sono altrove. I tecnici "di vaglia" non ci sono: Allegri è al Milan, Leonardo all'Inter, la Juve si presenta con Delneri e si contrabbanda da due anni Ranieri come una specie di Rinus Michels della situazione, quando ha dei limiti spaventosi. Giovani non ce ne sono, il Nuovo è considerato Giampaolo che a Roma ha presentato una cernierona spaventosa, in B c'è da mettersi le mani nei capelli. Volendo affidare un progetto a un tecnico "nuovo" e "vincente", a chi ci si potrebbe affidare? A Guidolin? A Ventura? A De Canio? Di Carlo? Beretta? Andiamo avanti a nominarli tutti? Reja in questo campionato è uno dei primi cinque-sei tecnici, l'unico uomo che potrebbe dare una svolta al gioco della Lazio è Delio Rossi, tra quelli che allenano in Italia. Reja va accettato con i pregi e i difetti che ha, per cambiare minestra ci vuole un azzardo o un colpo di genio. Non vedo geni in società.
1) Giusto disfarsi degli elementi in eccesso, non prima di averne saggiato al 101% le potenzialità e l'utilità alla squadra (e con alcuni è già stato fatto, sia chiaro).
L'urgenza, però riguarda i ricambi mancanti: il terzino sinistro, il vice-Brocchi, un secondo portiere diverso da Berni... roba detta e ridetta.
Più una soluzione alternativa - anche interna, magari adattando al ruolo qualcuno degli elementi disponibili - per le giornate no di Mauri, dal quale la Lazio non riesce a prescindere. Parlo di soluzione interna perché non vedo in giro elementi con caratteristiche tattiche così particolari, quindi tanto vale...
Reja pone poi un problema supplementare, rappresentato dai giocatori a cui per qualche motivo non vuole concedere una chance.
La sua allergia a Kozák è tanto nota quanto incomprensibile, e non risulta che il ceco abbia atteggiamenti alla Zarate o peggio.
Il caso González è ancora più eclatante. Ipotesi:

a) è una pippa o, in alternativa, estraneo per caratteristiche alle esigenze della squadra. Si vari un piano di rivalutazione minima per cederlo altrove ed evitare una minusvalenza troppo accentuata;
b) ha modi di fare inadeguati che gli alienano le simpatie del tecnico e del gruppo: la società intervenga anche pubblicamente;

in entrambi i casi non si può andare avanti così, demoralizzandolo con spezzoni di partita assurdi - che non giustificano certe sue reazioni, ma un elemento della rosa non lo si gestisce in quel modo - o lanciandolo titolare allo sbaraglio nell'assurdo turnover di Cesena. Al momento, fateci caso, manco si è capito in che ruolo gioca o dovrebbe giocare.
Reja non lo vede, come suggeriscono in molti? Beh, questo è un problema supplementare, non una spiegazione né tantomeno una giustificazione.
Se un tecnico non "vede" un giocatore, depauperando così un patrimonio tecnico ed economico, gli si cambiano gli occhiali. In caso con un paio di schiaffoni come terapia propedeutica.


2) Zarate e Floccari sono elementi da schierare vicinissimi alla porta. Hernanes dà il meglio potendo svariare a piacimento: lo merita sia per l'apporto concreto alla squadra sia perché non lo pretende con atteggiamenti alla Ronaldinho.
Serve qualche accorgimento elementare: ad esempio, se il Profeta si sposta verso una delle due esterne i compagni di reparto devono rispondere con movimenti "compensativi" per non sguarnire l'altro versante. Idem per gli spostamenti sull'asse verticale, così caratteristici del suo modo di giocare.
Niente di straordinario dunque, ma va fatto. Capirei se concetti del genere fossero poco assimilabili per qualche robottino cresciuto a pane e sacchismo: da un tecnico esperto, e che ricorda di persona un calcio meno tattico, elasticità e concretezza in materia sono semplicemente dovute.


3) Più che rinforzi di primo piano servono gli elementi citati al punto 1) per rimediare a carenze in organico quando si va oltre l'undicesimo titolare: e per questo non servono fenomeni.
Ben vengano un minimo di strategia comunicativa e di tempismo nei rinforzi per gridare "ci siamo e ci resteremo" con riferimento all'alta classifica.
Ben venga il tassello importante, ma qui se ne può attendere uno alla volta - stile Samp di Mantovani, per capirci - e in questa stagione con Hernanes abbiamo già avuto (e in parte sprecato, anche per la mancanza dei comprimari di cui al paragrafo precedente).


4) Un giovane - e ce ne sono pochi di validi - verrebbe mangiato dal cosiddetto ambiente, siamo d'accordo.
E allora valorizziamo Reja: promuovendolo direttore tecnico/team manager con precisi e motivanti incarichi di responsabilità - a meno che abbia un'offerta del Real come alternativa, ma ne dubito -, affinché possa agire da co-gestore dello spogliatoio e da ombrello anti-ambientale per un nome nuovo, anche straniero, con idee tattiche interessanti e orizzonti un po' meno angusti.
Non dimentichiamo che l'allenatore, quando ci si trova nell'obbligo di conciliare legittime ambizioni e doverosi limiti di spesa, rappresenta un valore aggiunto imprescindibile.

Offline Dija

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Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #8 : Lunedì 10 Gennaio 2011, 05:32:44 »
Quanto mi manca Delio....
Uno che vince la coppa Italia con la Lazio non fallitz pochi anni prima,e viene cacciato.
Ma',i misteri della vita....
Sono i sogni a fare la realtà

Offline AlenBoksic

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Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #9 : Lunedì 10 Gennaio 2011, 08:43:09 »
Raja ha indubbi meriti ma, a mio modesto avviso, s'è innamorato della squadra che han fin qui girato a 1000, come capiterebbe ad ogni allenatore e, in più, è rimasto scioccato da Cesena.
In una gara come ieri, dopo Genova in cui già s'era visto che Floccari Hernanes e lo stesso MAuri erano sottotono, non sarebbe stato male inserire in partenza almeno un paio tra Kozak Foggia e lo stesso Gonzalez.
Invece, forse anche complice l'assenza di Dias, s'è preferito non toccare niente, ma se non metti qaulche giocatore fresco in casa contro il Lecce, quando?
È anche, poi, un pò ingessato nella scaletta interna: assente Matu, primo cambio e unico titolare interscambiabile, ha avanzato di gerarchia Bresciano inserendolo x Hernanes quando aveva poco senso, visto dovevamo recuperare.
Oltretutto l'italoaustraliano pare veramente irriconoscibile: non corre, non contrasta, non salta l'uomo, di testa non la prende, non crossa...in 25' tra Genova e ieri ha fatto veramente smadonnare chiunque.
Voglio 11 Scaloni

Offline NV

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Re:Houston, la Lazio ha un problema
« Risposta #10 : Lunedì 10 Gennaio 2011, 09:31:41 »
penso che di problemi, quando perdi con il Lecce, meritandotelo, ne hai diversi:

- giocatori: stanno seduti sul petrolio e non lo sanno, oppure qualcuno non glielo dice o gli dice che non è vero.
fatto stà che sembrano una squadra da oratorio, non nel senso della qualità, dico in quella del temperamento, tipo da triangolare Città del Vaticano, una vergogna (tranne Brocchi, che infatti in carriera qualcosa ha vinto).

- società: è da questa estate che hai diversi giocatori sul 'groppone', mentre altri ti ci sono ritornati. ma che caxxo hai aspettato fino al 10 gennaio? vai da Preziosi e metti in piedi uno scambio (Rocchi-Foggia-Stendardo vs ...) oppure vai dal Toro e fatti dare Bianchi, in mezzo ci metti Kozak e contorno. e poi, sto RSC ce serve, nun ce serve? te l'ha chiesto Reja? la mutua? e allora glielo prendi e basta, chè già ieri era tardi.

- tecnico: è scarso, c'è poco da inventarsi. messo il presepe in campo (e su questo è bravo, così come è bravo, come pochi, a gestire uno spogliatoio di una squadra di Serie A), quello è, e quello rimane.
da vecchio Laziale, me ce sarei giocato gli attributi che dopo la sosta, avresti perso (forse fino in primavera, speriamo prima va...) Hernanes e Mauri. il secondo ormai lo conosciamo, visto poi che correva per tre nelle prime 10-12 giornate, il primo invece viene da 50 partite n Brasile. ma cosa hai aspettato a dotare questa squadra di uno schema alternativo? in panca c'hai gente come Bresciano, Kozak, Gonzales, Foggia, non stiamo parlano di Sgarbossa e Bacci; inventati un 4-3-3 di riserva, quando in casa oltretutto soffri in una maniera impressionante quando devi proporre.
e poi lo schema, io continuo a ripeterlo, non è sbagliato, ma penso quanto sarebbe più naturale per questa rosa il 4-3-1-2, con Zarate e Floccari a fare le punte non i trequartisti od i tornanti. il sacrificio lo chiedi a Mauri ed Hernanes, anche perchè quei due davanti debbono avere almeno due/tre palle gol a partita, una sola te la sbagliano regolarmente e giocare a 30 metri dalla porta non li aiuta, e si sfiancano pure.
psichedelicatessen