Autore Topic: L'uomo che buttò nel cesso una stagione  (Letto 54113 volte)

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Offline Matita

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #440 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 15:53:31 »
Puzzate d' OT
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Offline Drenai

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #441 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 16:01:06 »
mi sfugge il nesso fra il salto di qualità della lazio nel 98 e la parola "programmazione".
ci siamo scordati la frase "oggi la lazio può fare degli acquisti che nessun altro puo permettersi"? andarsi a prendere mancini, sinisa e boksic, e poi salas, vieri e stankovic e poi veron e simeone e chi piu ne ha piu ne metta che diamine c'entra col programmare? se una società puo permettersi campioni gia affermati ovviamente la qualità cresce e puo puntare a vincere tutto e subito.

il man city oggi sta facendo "programmazione"? abramovich per portare il chelsea da squadra di quartiere a big europea ci ha messo anni spendendo il PIL di uno staterello. è programmazione?

questa parola vuol dire tutto e niente, servirebbe un filtro che ne impedisca l'inserimento nei post...
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CiPpi

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #442 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 16:03:27 »
e' giusto un sinonimo di progetto, ma evita accostamenti poco credibili.

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #443 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 16:39:31 »
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Offline MagoMerlino

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #444 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 16:43:14 »
... come maiali nel fango.
e così la similitudine è completa
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline Matita

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #445 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:14:08 »
la mia era una metafora.

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IB

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #446 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:15:57 »
Non credo a una possibile confronto Cragnotti-Lotito.
Malgrado tutto il calcio nel quale entro' Serginho é lontano un millennio dal calcio in cui si trova a nuotare Lotitus. E andrebbe detto che Sergio Cragnotti vinse il suo primo trofeo 6 anni dopo il suo ingresso in società e con una squadra che era completamente diversa da quella della sua prima stagione.
Voglio dire al suo arrivo compro' i Signori, i Winter, i Gascoigne (anche se fu un acquisto temporalmente di Calleri), ma per vincere ebbe bisogno di un'accellerata con i Mancini, i Boksic, gli Jugovic, i Nedved.

Ecco, se c 'é una cosa su cui riflettere é che a mio avviso, restando al momento attuale, oggi la Lazio, e con lui Lotito, deve dare un'accellerata. Non credo ai programmi nel calcio, perché comunque resta un gioco in cui la palla é rotonda e i giocatori sono persone umane. Banalità con le quali comunque fortunatamente si fonda il gioco del calcio.

Già avevo detto, ci sono società che "programmano" da anni e non vincono mai una ceppa. Spesso una di queste gioca con la maglietta viola. Per non parlare del Genoa di Preziosi che ogni anno da regina del mercato si trasforma in distributrice di giocatori al resto d'Italia. E non ditemi che a Genova non puoi costruire per vincere. Ecco, questo per dire che oggi la Lazio ha avuto il culo o la capacità (a voi la scelta) di trovarsi negli avanposti di un campionato obiettivamente di basso livello e per questo avvincente. Anche con una certa facilità, perché pur gettando qualche punto alle ortiche siamo ancora li a guardare dall'alto in basso squadre come asroma, Inter e Juventus.
Oggi  non accellerare, non provare a sbancare tutto, sarebbe criminale, e anche stupido, perché no.
L'idea che siccome siamo partiti sognando la EL e quindi non c'é niente di male a restare in surplace, consentendo alle "favorite" di recuperare lo svantaggio, mi sembra un controsenso, anche sportivo.
E questo é diretto sia alla società che alla panchina pero'.

Oggi, a metà campionato siamo in piena zona Champions.
Mi sembra un buon segnale che possiamo giocarcela. E se possiamo giocarcela é obbligatorio doversela giocare.
A me frega cavoli che fra 16 anni avremo pagato il debito con l'erario, il calcio é una questione di ora e adesso. Senno' ci occupavamo d'altro.

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #447 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:31:10 »
...
A me frega cavoli che fra 16 anni avremo pagato il debito con l'erario, il calcio é una questione di ora e adesso. Senno' ci occupavamo d'altro.

Dammi l'indirizzo. Ti vengo a trovare: non temere, non è outing il mio.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline cartesio

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #448 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:34:17 »

Nel 1992 e 1993 ti fa due mercati che portano subito la Lazio in zona UEFA, mentre prima eri costretto a vivacchiare in anonime posizioni di centroclassifica. Poi frena, consolida e mette la Lazio nel gruppo CIRIO, che fatturava 1200 miliardi di lire all’epoca.

Tu che dici, le condizioni iniziali contano qualcosa o no?
E' la stessa cosa partire da una società solida finanziariamente, com'era la Lazio pre-Cragnotti, o partire da una società sostanzialmente fallita?
E' la stessa cosa avere alle spalle la Cirio o qualche ditta di pulizie e di sicurezza?
Hai notato che il cosiddetto abilissimo programmatore ha mandato a puttane un impero da 1200 miliardi di fatturato, nonché la Lazio, mentre l'uomo senza progetto sta salvando la Lazio, ora terza in classifica?


e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

IB

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #449 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:37:00 »
Dammi l'indirizzo. Ti vengo a trovare: non temere, non è outing il mio.

St fuori mano, ce lo sai.

Comunque concedimi il merito della coerenza di dire sempre la stessa cosa,
hic et nunc.

Offline robylele

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #450 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:38:52 »
Io sono qui per discutere, serenamente e laicamente, come sempre, con le mie idee. Altri hanno il timore che si vengano sferrati attacchi mortali alla figura del presidente.

Di Lotito a livello umano credo non freghi niente a nessuno, pure a quelli che si permettono di avere un briciolo di riconoscenza dopo 6 anni e mezzo.
E pure quella riconoscenza viene riconosciuta ben sapendo che o per qualche appalto (tesi forse non tanto suffragata dai fatti, infatti anche i detrattori non la utilizzano più), o per vanità, per avere una visibilità altrimenti impossibile, Lotito non é un benefattore.
E non lo vedo neanche come un laziale doc tipo Guidone..

Però tanto serenamente non discuti, perché se  rivolgessero la metà delle tue ''opinioni'' alla tua persona ti faresti rodere il chiccherone.

Diciamo che scrivi bene e scegli le parole giuste, ecco. Pure se poi alla fine plaudi a Dino Viola..



il Sommo e Compassionevole ebbe problemi e con lui la Lazio soltanto (hai detto niente!) perché salto il suo gruppo industriale di riferimento, non perché la Lazio aveva pagato caro Mendieta.

Ripeto: io sono andato sotto Regina Coeli ad applaudire il Sommo e tra 20 anni, se sarò ancora vivo, mi ricorderò della finale di Montecarlo, perché poi i trofei restano.
E se non mi era simpaticissimo quando era presidente (lo sentivo un pò freddo, distaccato), dopo lo ho adorato a livello umano.

Però la famosa programmazione aveva pecche enormi e più che a  Mendieta penso ai contratti sottoscritti.


Siamo tutti grati a Lui per aver "salvato la Lazio", con un'operazione di salvataggio conseguita con successo anche grazie al soccorso della protezione civile, ma sono passati 5 anni da quegli eventi. Ora c'è soltanto da dare una risposta a questa domanda: cosa vogliamo fare da grandi?

Ma quando é iniziata questa gratitudine da parte tua? La gratitudine va dimostrata (quello che cerco di fare) e non liquidata con due righe.
E sempre chiudendo col 'che faremo da grandi'.

E pure la questione della 'protezione civile' rimane un'opinione, non un dato di fatto.


'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

IB

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #451 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:46:14 »
Tu che dici, le condizioni iniziali contano qualcosa o no?
E' la stessa cosa partire da una società solida finanziariamente, com'era la Lazio pre-Cragnotti, o partire da una società sostanzialmente fallita?
E' la stessa cosa avere alle spalle la Cirio o qualche ditta di pulizie e di sicurezza?
Hai notato che il cosiddetto abilissimo programmatore ha mandato a puttane un impero da 1200 miliardi di fatturato, nonché la Lazio, mentre l'uomo senza progetto sta salvando la Lazio, ora terza in classifica?

In queste giuste argomentazioni di Cartesio a mio avviso si ritrovano alcune ragioni dell'impossibilità di fare un confronto troppo ardito tra Cragnotti e Lotito.
Perché, ad esempio, potremmo anche dire che se é vero che la Lazio di Calleri era una società sana, é anche vero che Cragnotti aveva una montagna da scalare che Lotito non ha.
Quando Cragnotti entro' nel calcio il campionato italiano era il migliore del mondo. Basterebbe andare a leggere l'albor d'oro delle coppe europee di quegli anni.
La Coppa Uefa era una questione tra le nostre squadre, Nell'89 e 90 la coppa Uefa vide una finale tutta italiana, la coppa Coppe vedeva la Samp vincente, il Parma di nevio Scala si stava costruendo.
La domenica si incontrava la Samp di Mancini e Vialli, la Fiorentina di Baggio, l'Inter di Matthaeus, il Milan di Van Basten e Rijkard.

Oggi, dobbiamo ammetterlo basta avere un Ibra la davanti e si fa il vuoto in classifica.
Oggi i mezzi necessari per arrivare lassu' sono minori, é oggettivo.
La Lazio che arrivo' con difficoltà in Uefa nel 1993 dopo 17 anni, secondo me, trasportata oggi sarebbe la squadra ammazza campionato.



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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #452 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:54:26 »

Ma quando é iniziata questa gratitudine da parte tua? La gratitudine va dimostrata (quello che cerco di fare) e non liquidata con due righe.
E sempre chiudendo col 'che faremo da grandi'.

E pure la questione della 'protezione civile' rimane un'opinione, non un dato di fatto.

poi ti rispondo sugli altri punti, ma tu che fai per dimostrare la gratitudine? Gli mandi il cesto a Natale?
Sulla protezione civile, sai benissimo che non sono opinioni, ma dati di fatto.
Altrimenti un imprenditore con quelle spalle non si sarebbe mai sobbarcato un avventura disperata come quella.
Se non avesse avuto le assicurazioni necessarie non lo avrebbe fatto, anche perché nella pubblicistica agiografica viene presentato come gestore oculato delle finanze della Lazio, mentre nell'acquisto della stessa viene presentato come spericolato trapezista che si lancia nel vuoto senza rete. Una bella contraddizione non trovi?
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #453 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:57:42 »
La Lazio che arrivo' con difficoltà in Uefa nel 1993 dopo 17 anni, secondo me, trasportata oggi sarebbe la squadra ammazza campionato.

Questa è buona, davvero: non sto scherzando!
Se avessi la macchina del tempo farei i seguenti acquisti: Corino, Fuser, Winter e Riedle e vinciamo lo scudazzo con la pipa in bocca!
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #454 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 18:10:03 »
Perché, ad esempio, potremmo anche dire che se é vero che la Lazio di Calleri era una società sana, é anche vero che Cragnotti aveva una montagna da scalare che Lotito non ha.
Quando Cragnotti entro' nel calcio il campionato italiano era il migliore del mondo. Basterebbe andare a leggere l'albor d'oro delle coppe europee di quegli anni.

E' vero.
Ma è anche vero che Cragnotti - bravissimo - ha fatto cassa piazzando la Lazio in borsa.
Che in quel periodo sono arrivate le TV, che prima non c'erano, offrendo nuove opportunità a chi sapeva/poteva approfittarne.
Fu proprio in quel periodo e per quel motivo che vedemmo il breve periodo delle sette sorelle, Inter, Milan, Juve, Lazio, Parma, Fiorentina, xxxx.
Non credo di essere l'unico a ricordare il tentativo di organizzare una piattaforma TV alternativa a Mediaset/Sky, che fu affossata da una strana vicenda napoletana (notare la ricorrenza di Napoli: Stream, poi calciopoli). Chissà che sarebbe successo su Stream fosse sopravvissuta.
Il Parma addirittura riuscì a spaventare la Juve di Moggi.
Cragnotti arrivò dopo Tanzi, e ne fu in qualche modo un imitatore. Si scambiarono favori e giocatori.
Si vive nel proprio tempo, siamo in un periodo di riduzione delle risorse, rischiare di fare il passo più lungo della gamba porta più velocemente al tracollo.

Altro che sbancare il banco. Qui tocca stare in campana e guardarsi le spalle, o come si dice a Roma, pararsi il...



 
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #455 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 18:17:41 »
capisco la vocazione al realismo atteggiaemnto che in qualche modo condivido.
Ma l'impressione che ho avuto dalla squadra quest'anno - credo che la stessa sensazione abbiano avuto, ad esempio, IB e MM - è che con un piccolo sforzo in più si possa allestire una squadra che possa vincere lo scudo o almeno lottare.
Lo scorso anno la AS con i suoi 11 titolari più un altro paio ha sfiorato il colpaccio.
possiamo essere la rivelazione del campionato ma occorrono un 2-3 giocatori giusti, sicuri, non necessariamente stelle di grido da pagare oro.
Io ad ottobre credevo che cercando un bel campione in prestito - Klose è perfetto, mentre avrei fatto una telefonatina a Seedorf - più un paio di ottimi carpentieri in difesa e a centrocampo e allora la cosa si può dire fatta. Stiamo al 12 gennaio e stiamo ancora cianciando con Sculli e Santa Cruz.


Pertanto, occorre agire con urgenza perchè il tempo passa e gennaio ti porta 5 partite di campoinato che potrebbero cambiare radicalmente la situazione.
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #456 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 18:20:20 »
Se non avesse avuto le assicurazioni necessarie non lo avrebbe fatto, anche perché nella pubblicistica agiografica viene presentato come gestore oculato delle finanze della Lazio, mentre nell'acquisto della stessa viene presentato come spericolato trapezista che si lancia nel vuoto senza rete. Una bella contraddizione non trovi?

Sì, sono d'accordissimo.
Per ''protezione civile'' pensavo intendessi le parole di berlusconi a seguito della riunione sotto l'AdE..

Confermo che non fa il passo un cm. più lungo della gamba.
Lo difendo, ma sotto sotto mi dispiace..   :sad5:
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #457 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 18:26:02 »
E' vero.
Ma è anche vero che Cragnotti - bravissimo - ha fatto cassa piazzando la Lazio in borsa.
Che in quel periodo sono arrivate le TV, che prima non c'erano, offrendo nuove opportunità a chi sapeva/poteva approfittarne.
Fu proprio in quel periodo e per quel motivo che vedemmo il breve periodo delle sette sorelle, Inter, Milan, Juve, Lazio, Parma, Fiorentina, xxxx.
Non credo di essere l'unico a ricordare il tentativo di organizzare una piattaforma TV alternativa a Mediaset/Sky, che fu affossata da una strana vicenda napoletana (notare la ricorrenza di Napoli: Stream, poi calciopoli). Chissà che sarebbe successo su Stream fosse sopravvissuta.
Il Parma addirittura riuscì a spaventare la Juve di Moggi.
Cragnotti arrivò dopo Tanzi, e ne fu in qualche modo un imitatore. Si scambiarono favori e giocatori.
Si vive nel proprio tempo, siamo in un periodo di riduzione delle risorse, rischiare di fare il passo più lungo della gamba porta più velocemente al tracollo.

Altro che sbancare il banco. Qui tocca stare in campana e guardarsi le spalle, o come si dice a Roma, pararsi il...

Aspetta, andiamo più cauti sulla cronologia, la Lazio entra in borsa nel 1998. 6 anni dopo l'ingresso di Serginho nella Lazio.
Quando Cragnotti entra nel calcio, le partite in TV sono ancora a 90° minuto.
E' importante tenere conto delle varie fasi. Quando Cragnotti entra nel calcio, la logica é ancora quella del padrone e dei soldi. Non molto dissimile da quella che regolava il calcio di Meazza e Piola.
Cragnotti per sbancare il banco ha dovuto fare parecchi bluff, e va detto che il banco lo ha sbancato.
Perché, e questo é quello che volevo dire, il banco aveva in mano carte come Zidane, Del Piero, Ronaldo, Roberto Carlos, e compagnia cantando...oggi le avversarie si fanno belle con Aquilani, per dire.
Il livello delle avversarie é un livello neanche immaginabile 10 anni fa.
La Juventus viene accreditata da tutti come una grande pretendente allo scudetto perché c'ha Marchisio, Aquilani, o addirittura Krasic (uno che a un Boksic qualsiasi gli lucidava gli scarpini).
Oggi basta un Borriello per scalare la classifica.

Quindi secondo me non hai bisogno di sbracare per provare a sbancare il banco, basta solo provarci.
E considerate che le mie critiche, allo stato dell'arte, sono più dirette al tecnico che secondo me sta facendo melina più che alla società, che comunque dovrebbe muoversi più rapidamente.

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #458 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 19:02:27 »

Quindi secondo me non hai bisogno di sbracare per provare a sbancare il banco, basta solo provarci.
E considerate che le mie critiche, allo stato dell'arte, sono più dirette al tecnico che secondo me sta facendo melina più che alla società, che comunque dovrebbe muoversi più rapidamente.

L'oggetto del topic verte la società, ma certo il tecnico ha le sue colpe e tante. Non puoi andare con il freno tirato sempre, anche quando hai capito che questa noè una stagione da salvezza. Quindi, va bene il realismo, ma devi provare a cambiare marcia.
In questo, come nel gioco dell'oca, si becca la casella che ci riporta all'inizio. La soceità che idee ha? Che piani sportivi ha per la stagione? Una volta che al 1° novembre dopo 10 giornate era in testa, cosa ha detto il presidente all'allenatore?
Se tu vai ad allenare il Chievo saprai al 99% cosa ti verrà chiesto; se vai ad allenare il Milan sai al 100% cosa ti verrà chiesto.
Se domani ti chiamano a Formello che domande ti faranno?
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IB

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #459 : Mercoledì 12 Gennaio 2011, 19:06:57 »
Io credo che la società non se l'aspettasse questo risultato.
E penso neanche l'allenatore. E entrambi mi danno l'impressione di non saper cosa fare.
Pero' metto nel calderone il fatto che la società, per fare qualche cosa deve mettere mano al portafoglio, con tutte le difficoltà del caso.
Mentra L'allenatore potrebbe anche mostrare una Lazio più intraprendente, perché una cosa é chiara la Lazio delle ultime 10 partite é tutto tranne che una Lazio intraprendente. E questo ci é costato, secondo me, parecchi punti.

Io me sarei rotto er cà der profilo basso.