Autore Topic: L'uomo che buttò nel cesso una stagione  (Letto 51348 volte)

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Offline MagoMerlino

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #180 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:39:26 »
A rega, scusate, ma fino a du domeniche stavamo primi, e adesso si parla di obiettivo EL? Ma scherziamo? Entrare in EL con un campionato del genere sarebbe un fallimento! Eddai no?
Epperò lo vedi come sei? Che fai continui ad alzare l'asticella? Non puoi, l'altr'anno dodicesimi, quest'anno te devi accontentà della EL, è coerente con i parametri di crescita.
Qui non si può continuare così a chiedere di migliorare sempre e che caspita! Se eravamo primi chiedevi di vincere la Champions League? E 'n t'accontenti mai cazzarola! Guarda che poi distrai il conducente......
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #181 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:39:51 »
 beh , Kozak e quelli con un po' di mercato li puoi dare , gli altri non devono essere un problema.
compra e cerca di migliorare. Questo è quello che devi fare in primis, poi se rocchi s'offende chissenefrega.

"Oggi venderei:
rocchi foggia bresciano matuzalem stendardo .."
Ho lasciato anche la punteggiatura.
Rocchi ha 33 anni e ormai sta qui a prendersi il suo meritato TFR (geniale l'operazione rinnovo: un quinquennale a un 31enne; scadenza 2013).
Su Foggia non mi pare ci sia la fila.
Bresciano sta bene qui.
Matuzalem è rotto ed è uno di quelli che non vendi facilmente.
Stendardo ha un mercato discreto per una squadra di serie A da salvezza.

mia opionione è che
- reperisci le risorse con una vendita monstre stile Kolarov. Sarebbe il casodi fare una telefonatina a Manchester;
- vai a prenderti un prestituccio con qualche bella vecchia gloria, pagandogli anche un ingaggio ai limiti, tipo Klose.

Basterebbero un altro paio di titolari in più su cui Reja ci crede e su cui può contare per puntare ancora forte sul banco!
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Offline Sick Boy

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #182 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:40:10 »

Non si tratta di "vorrei ma non posso", perché STIAMO TRATTANDO GIOCATORI. Perché, perché, perché non prenderli quindici giorni prima?


A mio modesto avviso, la questione è riassumibile in quest'ultima frase. La Lazio sta disputando un ottimo campionato, ma non vorrei che l'operato della società, che spesso è stato ingiustamente sottovalutato, venga per questo improvvisamente sopravvalutato.
Il discorso è chiarissimo: l'occasione è ghiotta, tutte le grandi arrancano, la quota-punti scudetto è scesa e noi abbiamo undici titolari affidabilissimi. Perchè non puntellare la squadra, buttare giù il carico per mirare al bersaglio grosso, piuttosto che crogiolarsi pensando a quello che potremmo fare "se entriamo in Europa l'anno prossimo"? D'accordissimo sulla carta, ma un ulteriore potenziamento è nelle corde del nostro amato club?
E' vero, STIAMO TRATTANDO giocatori, ma se li stiamo trattando e non li abbiamo presi, significa che ci sono limitate disponibilità, che Santa Cruz lo puoi prendere solo in prestito e offrendo alla fine la metà di altri club, che Miranda sfuma per questioni d'ingaggio, che comunque bisogna far nozze coi fichi secchi. Per dire, tanto per citare un calciatore già tirato in ballo, a me piacerebbe Di Vaio, ma Di Vaio te lo riporti a Roma con un buon ingaggio per lui e cash al Bologna: evidentemente quei quattro/cinque milioni SULL'UNGHIA per chiudere l'operazione oggi come oggi non ci sono. Lo dicono i fatti, non io: se il 31 chiuderemo affari a suon di milioni, sarò il primo ad inveire contro l'immobilismo della società, ma se alla fine il tutto si risolverà con qualche prestito, allora forse è giusto fermarsi un attimo, dopo queste grandi corse del girone d'andata, a riflettere su qual'è la reale dimensione attuale della Lazio.
Dopo il DISASTRO dello scorso anno, l'obiettivo era tornare in Europa. Ed è ancora tutto da vedere. Abbiamo preso Hernanes che ci ha quasi sempre deliziato, ma non dimentichiamo che la campagna acquisti estiva è stata fiacchetta, anche se col rinforzo di chi a Gennaio 2010 ci ha salvato dall'irreparabile (Dias, Floccari, Biava, il ritorno di Ledesma). Poi ripeto, d'accordissimo con voi che il campionato quest'anno ci aveva fatto piombare una chance irripetibile sul piatto: ma la storia del calcio dice che cadere in doppie sconfitte come quella derby-Cesena, dovrebbe far capire che per lo scudetto ancora non è tempo.
Poi io oggi sinceramente mi aspettavo di vincere, anche dalla Lazio sgangherata di un anno fa si poteva sperare arrivasse una vittoria casalinga contro il Lecce di turno. Ma ciò non toglie che mi sembra che attualmente certe squadre abbiano tanto in più di noi, anche con i Moretti, i Di Vaio e i Santa Cruz di turno.

Offline MagoMerlino

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #183 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:44:35 »

Basterebbero un altro paio di titolari in più su cui Reja ci crede e su cui può contare per puntare ancora forte sul banco!
E qui nasce l'interrogativo di giornata, potrebbe essere che Lotito ha già deciso di non proseguire con Reja, quindi non ha intenzione di seguire suoi suggerimenti negli acquisti di mercato?
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Offline Matita

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #184 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:45:59 »
Basterebbero un altro paio di titolari in più su cui Reja ci crede e su cui può contare per puntare ancora forte sul banco!

e chi è che nega sta cosa?
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TD

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #185 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:49:22 »
Continuo a non trovare il nesso tra la sconfitta di oggi e il fatto che ancora non sia arrivato nessuno sul mercato.
E sì che ho cercato dappertutto

Offline Matita

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #186 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:52:41 »
Continuo a non trovare il nesso tra la sconfitta di oggi e il fatto che ancora non sia arrivato nessuno sul mercato.
E sì che ho cercato dappertutto

non c'è.
in compenso qualcuno oggi sembra piu' arzillo del solito.
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Mazzola

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #187 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:54:58 »
Tre giocatori in prestito gratuito li prendi.
Che sia RSC o Sculli, o chiunque altro.
Ma devi, per forza, mantenere lo stesso numero in rosa.
Mapuoi vendere solo quei 1/2 che ti servono vedi Rocchi o Kozak.
Altri tipo Foggia, magari il Cesena lo rifiuta e non ti ci va...

Offline Centurio

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #188 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:57:19 »
Continuo a non trovare il nesso tra la sconfitta di oggi e il fatto che ancora non sia arrivato nessuno sul mercato.
E sì che ho cercato dappertutto

Forse se avevi preso per dire, un centrocampista, non dovevi far entrare Bresciano, o se avevi preso una punta, forse... vabbé, nessuno ha la sfera di vetro, peró rimane la sensazione che la squadra non ci creda piú. E forse non solo la squadra.
sine pennis volare haud facile est

leo

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #189 : Domenica 9 Gennaio 2011, 22:57:25 »
Continuo a non trovare il nesso tra la sconfitta di oggi e il fatto che ancora non sia arrivato nessuno sul mercato.
E sì che ho cercato dappertutto

invece il nesso c'è, perché quando hai attaccanti che per caratteristiche segnano poco, e che a questo punto della stagione stanno attraversando pure una fase calante (vedi il gol fallito oggi da zarate a tu per tu col portiere, e quello di floccari nella aprtita col genoa) avresti bisogno di schierare un loro sostituto che veda la porta. questa estate, per esempio, ci ha fatto schifo trezeguet, così come ci hanno fatto schifo crespo e di vaio, giocatori che sentono la porta come pochi oggi in Italia (nonostante la loro età).

TD

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #190 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:10:29 »
vabbè, allora per battere il Lecce te serviva Trezeguet?
Co Floccari era impossibile?

Offline MagoMerlino

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #191 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:12:38 »
Continuo a non trovare il nesso tra la sconfitta di oggi e il fatto che ancora non sia arrivato nessuno sul mercato.
E sì che ho cercato dappertutto
La sconfitta di oggi è solo la "logica" conseguenza dello scarso momento di forma di troppi giocatori contemporaneamente, dovevi saperlo (l'anno scorso mica ce lo saremo scordato così frettolosamente) che avresti potuto incorrere in questi contrattempi, dovevi pensarci subito, come hanno fatto altri, a mercato invernale ancora chiuso, ad agosto.
La Lazio è costretta, o meglio il suo allenatore preferisce far giocare un Mauri in precarie condizioni che Bresciano, oppure un Brocchi stanco che un Gonzalez. Ogni volta che è mancato un titolare, chi lo ha sostituito, lo ha fatto matematicamente rimpiangere.
Dice ma le "riserve" giocano poco, viste oggi e nelle altre occasioni, un motivo ci sarà. Da altre parti quando uno che di solito sta in panchina, entra anche per uno spezzone di partita, non perde l'occasione per mettere in difficoltà l'allenatore quando dovesse tornare disponibile il titolare. Da noi nessuno dei panchinari offre questo problema a Reja.
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #192 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:14:38 »
vabbè, allora per battere il Lecce te serviva Trezeguet?
Co Floccari era impossibile?

"Co Floccari" che fa l'ala (da un paio di mesi peraltro) diventa "impossibile"!
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #193 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:18:01 »
vabbè, allora per battere il Lecce te serviva Trezeguet?
Co Floccari era impossibile?

pank, per vincere devi segnare ed è un dato di fatto che le nostre pute segnino pochino. 5 gol floccari, 5 hernanes (che non è un attaccante), 4 zarate, 4 mauri... questi sono i numeri di questa lazio in avanti.
credo che quando dei giocatori attraversano dei momenti no è giusto sostituirli degnamente. mica possiamo sempre segnare in fuorigioco con mauri, dai...

Offline Andre

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #194 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:19:17 »
A mio modesto avviso, la questione è riassumibile in quest'ultima frase. La Lazio sta disputando un ottimo campionato, ma non vorrei che l'operato della società, che spesso è stato ingiustamente sottovalutato, venga per questo improvvisamente sopravvalutato.
Il discorso è chiarissimo: l'occasione è ghiotta, tutte le grandi arrancano, la quota-punti scudetto è scesa e noi abbiamo undici titolari affidabilissimi. Perchè non puntellare la squadra, buttare giù il carico per mirare al bersaglio grosso, piuttosto che crogiolarsi pensando a quello che potremmo fare "se entriamo in Europa l'anno prossimo"? D'accordissimo sulla carta, ma un ulteriore potenziamento è nelle corde del nostro amato club?
E' vero, STIAMO TRATTANDO giocatori, ma se li stiamo trattando e non li abbiamo presi, significa che ci sono limitate disponibilità, che Santa Cruz lo puoi prendere solo in prestito e offrendo alla fine la metà di altri club, che Miranda sfuma per questioni d'ingaggio, che comunque bisogna far nozze coi fichi secchi. Per dire, tanto per citare un calciatore già tirato in ballo, a me piacerebbe Di Vaio, ma Di Vaio te lo riporti a Roma con un buon ingaggio per lui e cash al Bologna: evidentemente quei quattro/cinque milioni SULL'UNGHIA per chiudere l'operazione oggi come oggi non ci sono. Lo dicono i fatti, non io: se il 31 chiuderemo affari a suon di milioni, sarò il primo ad inveire contro l'immobilismo della società, ma se alla fine il tutto si risolverà con qualche prestito, allora forse è giusto fermarsi un attimo, dopo queste grandi corse del girone d'andata, a riflettere su qual'è la reale dimensione attuale della Lazio.
Dopo il DISASTRO dello scorso anno, l'obiettivo era tornare in Europa. Ed è ancora tutto da vedere. Abbiamo preso Hernanes che ci ha quasi sempre deliziato, ma non dimentichiamo che la campagna acquisti estiva è stata fiacchetta, anche se col rinforzo di chi a Gennaio 2010 ci ha salvato dall'irreparabile (Dias, Floccari, Biava, il ritorno di Ledesma). Poi ripeto, d'accordissimo con voi che il campionato quest'anno ci aveva fatto piombare una chance irripetibile sul piatto: ma la storia del calcio dice che cadere in doppie sconfitte come quella derby-Cesena, dovrebbe far capire che per lo scudetto ancora non è tempo.
Poi io oggi sinceramente mi aspettavo di vincere, anche dalla Lazio sgangherata di un anno fa si poteva sperare arrivasse una vittoria casalinga contro il Lecce di turno. Ma ciò non toglie che mi sembra che attualmente certe squadre abbiano tanto in più di noi, anche con i Moretti, i Di Vaio e i Santa Cruz di turno.
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline MagoMerlino

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« Risposta #195 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:20:00 »
"Co Floccari" che fa l'ala (da un paio di mesi peraltro) diventa "impossibile"!
Il problema è che se al posto di Floccari arriva un centravanti da 30 gol, ma non gli cambi pure qualche giocatore intorno, così da proporre qualche alternativa di gioco, anche il supercannoniere va a fare l'ala come Floccari.....
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #196 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:22:02 »
Il problema è che se al posto di Floccari arriva un centravanti da 30 gol  va a fare l'ala come Floccari.....
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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #197 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:22:34 »
13 gennaio 1974 - 1.797 - Campionato di Serie A 1973/74 - XIII giornata

LAZIO: F.Pulici, Facco, L.Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi (63' Franzoni), Chinaglia, Frustalupi, D'Amico. A disposizione: 12 Moriggi, 13 Inselvini. Allenatore: Maestrelli.

TORINO: Castellini, M.Lombardo, Fossati, Zecchini, Cereser, Agroppi, Rampanti, Ferrini (46' Mascetti), Graziani, Salvadori, P.Pulici. A disposizione: 12 Sattolo, 13 Vernacchia. Allenatore: Giagnoni.

Arbitro: Sig. Giunti (Arezzo).

Marcatori: 55' Graziani.

Note: giornata di tiepido sole, terreno asciutto. Ammonito Agroppi per gioco scorretto. Incidente a Ferrini (ginocchiata all'inguine) che non rientra nella ripresa. Calci d'angolo 10-4 per la Lazio. Sorteggiati per il controllo antidoping Wilson, Chinaglia, D'Amico, Agroppi, P.Pulici e Mascetti.

Spettatori: 46.289 di cui 18.315 abbonati e 27.974 paganti per un incasso di 94.728.600 lire.

Dopo sei vittorie consecutive la Lazio inciampa nel Torino, contro il quale non perdeva in casa da ben 18 anni. La compagine biancoceleste perde inoltre l'imbattibilità casalinga dopo oltre 2 anni e mezzo e fà preoccupare non poco i propri tifosi in vista dei prossimi incontri di campionato. Eppure la gara inizia coi biancocelesti in avanti a dettare il gioco. Al 6' Nanni tira debolmente e Castellini para in tuffo. Poi è Chinaglia ad impegnare seriamente il portiere granata con un tiro rasoterra che è deviato in angolo. Intorno al 20', su punizione di Martini è sempre Long John ad impensierire di testa Castellini che blocca con sicurezza. Il primo tempo si chiude senza che Pulici sia mai stato impegnato una sola volta, mentre i biancocelesti recriminano sull'imprecisione dei propri attaccanti ben marcati dai difensori granata, Zecchini su tutti. La ripresa si apre con il contropiede di Graziani che insacca su Pulici in uscita. Il Torino, di fatto, va in vantaggio sulla sua unica azione fino a quel momento. La Lazio quindi si sbilancia in avanti in cerca del pareggio. Nanni tenta un tiro angolato ma Castellini, in giornata di grazia, para. Il Torino non si fa però pregare e per due volte, prima con Rampanti, e poi con Graziani (al quale Pulici nega di piede un gol fatto), sfiora il raddoppio. Al 63' grave infortunio per Re Cecconi che deve uscire dal campo sostituito da Franzoni. Per il biondo centrocampista biancoceleste si profila uno stop di almeno un mese. La Lazio in affanno concede tuttavia il fianco ai granata che, per altre 3 volte con Pulici, Agroppi e ancora con Pulici, manca di poco il bersaglio. Nel finale i piemontesi si chiudono in difesa e la Lazio le prova tutte per pareggiare: Nanni sfiora la traversa all'80 ma è Chinaglia, su cross di Frustalupi in semirovesciata, a impegnare il portiere granata che devia in calcio d'angolo. Allo scadere, su cross di D'Amico, Fossati respinge corto sui piedi di Long John che, da 5 metri, spara su Castellini. Si chiude qui la partita. La Lazio viene così raggiunta dalla Juventus in testa al campionato. Per gli uomini di Maestrelli è una giornata da dimenticare.


L'Unità titola: "Infranta da Graziani (1-0) l'inviolabilità casalinga della capolista. Lazio in giornata balorda. I granata ne approfittano. Tra le le possibili scusanti della deludente prova dei biancocelesti va segnalata la prestazione minore di Re Cecconi, fisicamente debilitato. Interrotta la lunga serie di risultati positivi".

L'articolo così prosegue: La Lazio capolista ha capitolato — dopo sei turni favorevoli — per mano di un Torino mancante di Sala, Mozzini e Bui, perdendo cosi anche l'imbattibilità dell'Olimpico che durava dall'incontro col Vicenza, nel maggio del '71. E per questa sconfitta non ci sono recriminazioni che tengano anzi, bisogna anche precisare che nella ripresa, dopo il gol di Graziani, segnato al 10', la Lazio è stata anche graziata da Pulici in ben tre occasioni, mercé anche la bravura del suo omonimo Pulici laziale, nel momento in cui i biancazzurri erano sbilanciati in avanti, alla ricerca del pareggio. Il gioco aggressivo dei torinesi che non lasciava il minimo spazio alla manovra dei centrocampisti laziali, ha messo subito in difficoltà la capolista che, così come contro la Samp, nella seconda di campionato, non "digerisce" il marcamento stretto. Per di più Chinaglia (all'asciutto ormai da quattro domeniche), è stato ben controllato da Zecchini e mai è riuscito a rendersi pericoloso, pur se qualche suo buono spunto meritava migliore fortuna. Ma forse se non la sconfitta, per lo meno la non esaltante condotta di gara della Lazio, può farsi risalire a Re Cecconi. E ci spieghiamo subito, onde non provocare spiacevoli equivoci. Il centrocampista laziale era stato in forse fino a pochi minuti prima dell'incontro, a causa di un malanno alla caviglia destra, procuratosi in allenamento e che gli aveva impedito di allenarsi durante la settimana. Una iniezione di anestetico, che il medico sociale gli aveva praticato mezz'ora prima dell'inizio della partita, gli aveva alleviato il dolore e Maestrelli aveva deciso di mandarlo in campo. Ma, dopo i primi 20', Re Cecconi ha giocato a passo ridotto, lui che ama spazziare a galoppo serrato e che è il punto di riferimento fisso per tutta la manovra biancazzurra, tanto che poi al 19' della ripresa è stato sostituito da Franzoni. Abbiamo fatto questa annotazione, senza voler togliere nulla ai meriti del Torino, ma per ben inquadrare la dinamica di quest'incontro. Va anche notato che alle precarie condizioni di Re Cecconi, ha fatto da contraltare lo strano stato psicologico di tutti gli altri, che nel primo tempo hanno accusato la responsabilità dei sei turni positivi alle spalle, pur se non in maniera vistosa, per poi crollare nella ripresa subito dopo il gol del "romano" Graziani.

Da quel momento in poi la squadra si è letteralmente disunita e, fosse riuscita ad acciuffare il pareggio non lo avrebbe di certo meritato. Gran merito quindi quello del Torino, anche fortunato in qualche occasione, che si rilancia con questa vittoria ai danni della capolista e che ha messo in mostra un ottimo Castellini, già segnato sul taccuino di Valcareggi per i prossimi mondiali di Monaco. Di converso anche Pulici della Lazio, nonostante il gol (nato su uno sbandamento della difesa) ha inanellato alcuni ottimi interventi, soprattutto nella ripresa, quando ormai il contropiede dei granata seminava lo scompiglio nella sguarnita retroguardia laziale, perché persino Wilson si proiettava in avanti. Mancano ancora due giornate alla fine del girone di ritorno e lo scudetto d'inverno non sarà un traguardo facile per la Lazio, in testa nonostante la sconfitta, insieme alla Juventus. La forza di reazione dei biancazzurri la si vedrà domenica prossima sull'infido terreno dei "satanelli" del Foggia e chissà che non riescano a recuperare persino Petrelli, squalificato per tre turni, e per il quale ora non rimane che ricorrere alla CAF, visto che la "disciplinare" ha confermato la sentenza di Barbè. Ma ora passiamo ad alcune note di cronaca che daranno l'esatta misura di questa giornata balorda della Lazio, le cui premesse abbiamo già cercato di chiarire. I duelli in campo vedono Facco opposto a Graziani, Oddi a Pulici, e Martini a Rampanti, mentre sull'altro fronte Lombardo tallona Garlaschelli, Salvadori-D'Amico, Zecchini-Chinaglia. L'inizio è subito della Lazio, ma la manovra è asfittica, perché i granata praticano un marcamento aggressivo e a stretto contatto di gomito dei biancazzurri, non concedendo il minimo spazio superfluo. Al 10' manca poco che un passaggio indietro di un granata per Castellini, non faccia la frittata: meno male che Chinaglia non riesce ad approfittarne. Quattro minuti dopo si ha l'esatta impressione che qualcosa non funzioni nella capolista: la difesa laziale sembra scherzare con gli avversari e Graziani sta per castigarla, ma Facco è fortunato a spedire in corner. Re Cecconi non gioca al meglio, ma al 15' pennella una palla per Garlaschelli (all'ala biancazzurra non sono certo stati risparmiati i complimenti da parte di Lombardo, ma il laziale era reduce dai due gol di Genova), che però si perde malamente.

Al 27' punizione: palla a Re Cecconi che smista a Nanni, tiro del mediano che Castellini non ha difficoltà a parare. Castellini compie la prima prodezza (si ripeterà poi in altre occasioni), su un tiro potente di Chinaglia, non bloccando ma sventando il pericolo e palla in corner. Al 35' si grida al rigore, ma il "mani" di Zecchini, su tiro di Giorgione, era del tutto involontario. Al 37' nuovo intervento di Castellini che blocca un tiro di testa di Chinaglia. Il tempo si chiude su una punizione di Chinaglia che Castellini para con tutta tranquillità. Appena alla ripresa (i granata hanno sostituito Ferrini con Mascetti), intervento non troppo pulito di Zecchini in piena area ai danni di Chinaglia, ma tutto fila liscio. Ed ecco al 10' il gol granata: Facco viene portato fuori area da Graziani, Rampanti che funge da centravanti arretrato, riceve il passaggio e smista subito allo stesso Graziani, con la difesa colta in souplesse vano è il tuffo di Pulici su tiro dello stesso Graziani. Ora la Lazio tenta di rimontare, ma lo fa con molta confusione e non gli basta neppure un uomo fresco come Franzoni, subentrato a Re Cecconi, per cavare un ragno dal buco. In precedenza c'era persino mancato poco che Pulici, sfuggito ad Oddi, non raddoppiasse; c'è voluta soltanto la bravura del guardiano biancazzurro che gli ha respinto con i piedi il tiro. Al 37' nuova occasione per Pulici che in tandem con Graziani fa fuori come tanti birilli Wilson, Oddi e Facco, ma poi l'ala "spara" sui piedi di Martini e la palla va fuori area. Al 40' Castellini manda in angolo una mezza girata di Chinaglia e al 41' para un tiro di D'Amico. L'ultima occasione per la Lazio di pareggiare è ad opera di Chinaglia: cross di D'Amico, palla che perviene sui piedi del centravanti, per un rimpallo di Zecchini, ma Castellini è li pronto: eppoi il pari sarebbe stato del tutto ingiusto.

In un altro articolo è riportato: "Mentre Giagnoni va ripetendo: "Il calcio è matto!". Maestrelli fatalista si rassegna".

"Prima o poi doveva capitare. Peccato che la sconfitta sia venuta proprio sul nostro campo imbattuto da circa due anni!". Maestrelli — affrontando i giornalisti negli spogliatoi dell'Olimpico — preferisce rifugiarsi sul calcolo delle probabilità piuttosto che parlare dei difetti, mostrati oggi, dalla compagine biancazzurra. Amareggiato per l'inaspettata sconfitta il tecnico laziale continua: "Abbiamo preso dodici punti in sette partite e rimaniamo ancora in testa alla classifica, quindi nulla è compromesso. Semmai si tratterà di recuperare a Foggia ciò che abbiamo lasciato oggi all'Olimpico". "Non pensi — obiettiamo — che questa sconfitta finirà per influire negativamente sul rendimento della squadra anche per le prossime partite?". "E' stata per noi, questa battuta d'arresto, come uno schiaffo e gli schiaffi alle volte possono risultare educativi", Maestrelli prosegue affermando che ogni partita ha una storia a sé e che sicuramente domenica i suoi ragazzi saranno sorretti dalla volontà di cancellare questa brutta pagina.


 

Solo per dire che oggi ci sono mancate le gambe e anche un po’ di fortuna, come in occasione del gol mangiato-gol subito. Partite come questa o le risolve una capocciata di Stendardo o non le vinci. Capita anche alle squadre che poi vincono lo scudetto. Il nostro obiettivo non cambierà certo per questo ko. Sono d’accordo sui punti che ha scritto RobCouto, ma il difensore centrale andava preso ad agosto e non credo che Santa Cruz oggi avrebbe spostato l’epicentro della gara. Abbiamo sempre un’ottima squadra, due terzini tosti, qualche campioncino. Non dobbiamo perdere la testa, altrimenti non basterà ritrovare la gamba. E anche scene come quella di oggi in cui non abbiamo restituito il pallone al Lecce, sarebbe meglio non vederle, altrimenti è facile fare i signori moralizzati solo quando ce lo possiamo permettere. L’isteria ci può portare presto sull’orlo del baratro, l’esclusione da ogni coppa è solo 3 punti dietro di noi.

TD

Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #198 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:25:40 »
resta il fatto che la sconfitta è un episodio che poteva avere esito diverso, quella del mercato è una strategia precisa, giusta o sbagliata che sia.
Non può essere mai l'organico il motivo della sconfitta di oggi, perché questa Lazio batterebbe questo Lecce 90 volte su 100.
E se mi batti il Lecce, in un modo o nell'altro, e in settimana chiudi per un paio di rinforzi, ecco che la strategia diventa improvvisamente adeguata. Avesse preso Santa Cruz mercoledì scorso non sarebbe cambiato niente.

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Re:L'uomo che buttò nel cesso una stagione
« Risposta #199 : Domenica 9 Gennaio 2011, 23:25:57 »
Il problema è che se al posto di Floccari arriva un centravanti da 30 gol, ma non gli cambi pure qualche giocatore intorno, così da proporre qualche alternativa di gioco, anche il supercannoniere va a fare l'ala come Floccari.....

Si, però, qui entra in ballo la mano di Reja.
Ora si sa bene che si sta incaponendo con Zarate e che qualche frutto sembra averlo dato finora. Oggi, però, l'argentino è ritornato sui suoi livelli ballardiniani: l'ho visto insistere sul dribbling, specie nel secondo tempo, specie quando si stava complicando la partita. Loro avevano messo su una testuggine a centro area dove era impossibile passare e dove - cocciutamente - i nostri lanciavano palloni dalla tre quarti per i poveri Floccari e Kozak sempre subissati.
Bastava un'azione "semplice", tipo questa.
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Va bene, altri tempi, altri interpreti, ma quando si creano qeuste condizioni il giocatore-campione intelligente non pretende di fare sempre il salvatore della patria, ma cerca la soluzione che consenta a u nsuo compagno di risolvere la partita. Oggi la soluzione era quella - crossa dal fondo e piede vincente per chi si butta - ma il nostro a fine partita, nell'ultima azione utile, si gira e cerca il filoncino sotto il sette stile derby: ma oggi non era aria.
 
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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