Autore Topic: Inzaghi: «Lazio, fuori l’orgoglio»  (Letto 506 volte)

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Inzaghi: «Lazio, fuori l’orgoglio»
« : Sabato 15 Aprile 2017, 10:03:21 »
Corriere dello Sport



Inzaghi: «Lazio, fuori l’orgoglio»
«Con il Napoli fallito l’esame di maturità A Marassi chiedo una prova straordinaria Derby alle 12.30? Non mi piace per niente»
 
INVIATO A GENOVA Fabrizio Patania
 
Inzaghi ha parlato di sogno europeo e l’ha sottolineato più volte, non per caso, con l’intenzione di ridimensionare gli effetti negativi del ko con il Napoli e di rimettere nella luce giusta la classifica. Perché se la Lazio avrebbe potuto e dovuto giocare un altro tipo di partita, il quarto posto attuale non era nelle previsioni e sarebbe un’impresa conservarlo sino al traguardo, chiudendo il campionato davanti a Inter e Milan. E’ come se in tanti, e nel conto va compreso il presidente Lotito, pronto a rimproverare modulo e formazione alla prima sconfitta e tre giorni dopo un derby trionfale, si fossero dimenticati da dove era partito Simone il 10 luglio. «Quello che stiamo vivendo è un sogno, credo sia giusto dirlo, vogliamo ripartire da Genova. Restano sette partite fondamentali, ci sono e avremo scontri diretti da fare, ricominciamo a Marassi. Era un sogno a luglio pensare di poter essere dove siamo. Per far sì che il sogno si realizzi, però, a Genova l’avvicinamento all’Europa deve proseguire» ha spiegato Inzaghi prima di salire sul pullman diretto all’aeroporto di Fiumicino.
 
NIENTE ALIBI. La classifica non cancella la delusione su cui ha puntato nei giorni scorsi per scuotere la Lazio. «Contro il Napoli mi aspettavo una grandissima prova di maturità e non c’è stata. Avevamo tutti nella testa l’euforia della finale di Coppa Italia, le assenze erano importanti, durante l’anno non erano mai stati presi due gol con la difesa schierata. Tante piccole cose hanno contribuito ma è inutile cercare alibi, accampare scuse o girarci intorno. E’ stata sbagliata la partita e per questo voglio una grandissima prova a Marassi. La squadra conosce l’importanza di questa partita, troveremo un Genoa ferito».
 
ABBRACCIO. In attesa di tornare in Europa, Inzaghi ha centrato un altro risultato quasi impensabile. La Lazio ha ritrovato l’affetto e il sostegno dei suoi tifosi, è tornata la Curva Nord, sono sparite le contestazioni. E anche oggi a Marassi la squadra scenderà in campo con la spinta di almeno cinquecento tifosi, ringraziati così da Simone per gli applausi al novantesimo della partita con il Napoli. «Prosegue il nostro sogno e vogliamo far sognare i nostri magnifici tifosi. Sono stati straordinari con Roma e Napoli. Ero arrabbiatissimo domenica, ma vedere quell’abbraccio nonostante la sconfitta è stato il massimo». Servirà la migliore Lazio. Le insidie ci sono. Su tutte il ritorno di Juric, richiamato al posto di Mandorlini. «Era la peggior cosa che potesse capitarci, ma è già successo di trovare squadre subito dopo il cambio di allenatore. Ritroveranno l’orgoglio, avranno motivazioni e tantissimo da dare, ma la Lazio sarà pronta al riscatto. Non siamo abituati a perdere. Ci brucia la sconfitta con il Napoli, era una grande occasione».
 
RINNOVI. Inzaghi punterà sul tridente e sul rilancio di Keita dal primo minuto. «Lo vedo benissimo, a parte le prime due settimane di campionato e il periodo in cui non l’ho potuto allenare per la Coppa d’Africa, è stato perfetto. Nell’ultimo periodo, anche subentrando, ha dato il suo apporto, con il Napoli grazie al suo ingresso potevamo riaprire la partita. Questa volta partirà dall’inizio, ma in un modo o nell’altro ha sempre determinato, speriamo sia così anche a Marassi. E’ un piacere vedere il modo con cui si allena, la puntualità, come sta con i suoi compagni, anche quando non ha giocato. Sta andando molto bene». Giovedì l’annuncio del prolungamento di Milinkovic. «Non gli è stato regalato nulla, come agli altri ragazzi. Parlo di Murgia, Strakosha e Lombardi. La società è attenta e vigile, ha premiato la crescita esponenziale di Sergey». Non si è più parlato, però, del rinnovo di Keita. Possibile ricucire ancora? «I rinnovi, come è giusto, non mi competono. E’ normale che da allenatore il mio desiderio sarebbe che si sistemassero tutti, anche Biglia e Keita. Le tempistiche non mi riguardano, la società sta lavorando. E’ stato rinnovato il contratto a Milinkovic, l’ho saputo alla fine degli allenamenti e ne sono stato molto contento» ha risposto Inzaghi, facendo capire un aspetto non trascurabile. Vorrebbe forse essere più coivolto dalla società in relazione alle manovre contrattuali e di mercato: attende un colloquio per confrontarsi sui temi legati alla prossima stagione. Sul derby del 30 aprile alle 12,30 è stato ancora più esplicito. «A me l’orario del derby non piace assolutamente, ne abbiamo giocati due di sera e sono stati fantastici per intensità, cornice, pubblico. Non mi piace giocare a quell’ora. Avranno deciso così per le televisioni e per avere pubblico in altri Paesi, ci adegueremo, come abbiamo fatto a Palermo. Farà caldo, ma ci saranno le stesse condizioni per la Roma. Mancano venti giorni, ci faremo trovare pronti. Ora penso al Genoa».

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