AnteprimaMi sono svegliata stanca, va a sapè perché.
Cioè, lo so, è che non voglio ammetterlo, ma stanotte c’ho avuto da fa.
Giusto ieri, al mercato rionale dove faccio la spesa, Esterina la contadina, mia pusher di verdure di fiducia, diceva ad un’altra cliente “
ndò se vedemo stanotte? Solito posto?” ed io mi sono inserita nella conversazione dicendo
“ecco, brave, dìteme bene il posto che l‘anno scorso me so’ persa…”Insomma, me so’ svejata già stanca.
Però non è che debba fare granchè, perché, pur avendo in programma di avere ospiti cari e deliziosi, quali mio fratello A da Torino e consorte, nonché mio nipote A (un’altra A, ahò se questi c’hanno poca fantasia mica è colpa mia, comunque, insomma ‘n antro nome) e consortina, mi sono portata avanti
coi mestieri, come direbbero in Trentino, e ieri pomeriggio ho preparato una bella (speriamo pure buona) lasagna al pesto – prima volta in vita mia.
E già che c’ero, pure i carciofi alla romana, che i miei congiunti piemontesi, o meglio allocati in Piemonte, non li possono mangiare che’ i carciofi di quelle parti non si prestano.
Troppo ovvio, sennò da quel dì che avevamo risolto i conflitti co’ Borghezio.
M’è rimasto solo da fare il pollo alle mandorle. Il tempo di una doccia, e preparo pure sta cosa.
Ok, gli invitati arrivano, mangiamo sereni ed allegri, pare tutto buono, tutti sazi e satolli.
Alle 14,30, puntuale come una dolce cambiale (lo so, contraddizione in termini, che le cambiali dolci non esistono, anzi, sono in genere amare) arriva pure il nostro Bobbe, di pastarelle munito.
Tranquillizzo subito Zorba: Bob era stato regolarmente invitato anche a pranzo, ma suoi sacrosanti impegni familiari non gli avevano consentito di unirsi a noi (no, lo dico perché sennò già lo so che Zorba mi dice: “
e perché non l’avevi invitato?”)
Bene, un sorso di champagne, una fettina di torta con crema chantigly (lo so che non si scrive così ma non potevo rinunciare ad un’occasione per piazzare una ypsilon gratuita) portata dalla mia nipotina, un caffè, e che i giuochi abbiano inizio.
Nel senso che comincia la partita.
Primo tempoPoche cose da raccontare, invero.
Sembriamo ben messi in campo, tanto che Floccari fa subito un bel tiro, deviato, da cui scaturisce un angolo. Senza esito fausto però.
Ledesma fa perfino uno o due tacchi. Ah… che bei ricordi i tacchi di Mancini… ogni volta che vedo un calciatore fare un tacco non riesco a non pensarci.
Dias fa un fallo su Toni, cioè gli si appoggia un pochetto sul capocollo, io sminuisco, anzi protesto, e Bob e A. piccolo (nel senso di nipote, che in realtà è almeno dieci centimetri più alto di A. grande) mi confermano che Toni "ha fatto ponte", insomma, sarebbe ‘na specie di concorso di colpa.
Inquadrano Ballardini, l’aria mortaccina non l’ha abbandonato.
Varie, tante, belle azioni dei Nostri, che però non concludono, uffa.
Fallaccio su Zaratello. Stellina. E pure buffetto, con le scarpette rosa ed i guantini neri, pare un topolino uscito da Cenerentola di Walt Disney.
Inquadratura, ancora, di Ballardini: fa una serie di strane movenze con le mani, ancora devo capire se sta ballando tipo aserejè, o mimando – come dice A. grande – la pubblicità del tizio che gioca col tricheco.
Fatto sta che rispetto a come stava qui da noi, mesi orsono, ossia mummificato, pare improvvisamente vivo, cioè, come dire? Si muove.
L’arbitro manifesta sempre più la sua incompetenza, manco si può parlare di malafede, nun ce capisce proprio, e così non vede falli, o ne vede ove non ce ne sono. A prescindere. Cioè, non è di parte, simply è una pippa d’arbitro. Sia pure con tutto il rispetto, eh.
Porca pupazzella, dovremmo stare già tre o quattro a zero per noi. Solo che se Floccari gioca così arretrato… uffa.
Toni sta sempre a terra, se lo sfiori lui cade. Anzi, pure da lontano; secondo me se io da piazzale delle provincie, e lui sta a piazza bologna, gli dico “
ahò, guarda che mo’ arrivo e ti tocco una spalla” lui, intanto si butta per terra. La cosa grave che l’arbitro gli crede. Crede pure alle “minacce”.
E così Dias si cucca un giallo, e, incredibile, sto bel ragazzone nostro che sorride sempre, si incazza..
Non abbastanza, si vede, che poco dopo sempre Toni gli mette pure una mano guantata in faccia.
Ribadisco il concetto: dovremmo stare già tre o quattro a zero per noi.
Che noia, che barba, che noia ecc…
Fine primo tempo.Caffè, contestualmente a buonissime pastarelle portate dal caro Bob.
E, perché no, anche un altro sorso di champagne.
Secondo tempo
Herny, visivamente infreddolito e disturbato dal clima, cerca comuque di darsi da fare, tira, becca un palo. Porca pupazzella sfradiciata.
L’arbitro continua a fare strafalcioni. Manco c’è da incazzarsi, non è di parte, è solo incapace.
Musly è chiamato a fare un po’ di parate, alcune sconcertanti, ma tante belle, coraggiose e soprattutto concludenti. Per qualche minuto la Pila de facioli – alias Bob – a proposito di Musly si tacita.
Licht si fa malissimo alla testa, lo bendano sul campo che manco Addio alle armi, e gli schiaffano in capo pure una retina, tipo rollè… stellina.
Esce Brocchi, entra Matuzalem.
Toni continua a cadere. Sto ragazzo deve avere seri problemi di stabilità. La cosa grave che gli arbitri fessi, tipo quello che c’è toccato in sorte oggi, credono che sia vittima di falli.
Sto secondo tempo è un po’ noiosetto, diciamolo; i Nostri si sono ammosciati, ed i Genoani sono incapaci.
Mauri fa un passaggio, e cade: Bob:
“Momenti more”. (che non è una citazione latina, manco un po').
Esce Herny, entra Bresciano.
Il commentatore sky:
“questa Lazio sa anche soffrire” Ma che vordì? la scoperta dell'acqua fresca?
Biava viene ammonito perchè Toni non è riuscito a dribblarlo – mia personalissima versione della vicenda, che invece qui dentro, nel senso di casa mia, tutti a dirmi,"
no, no il fallo c'era. " -
Che palle sti bacchettoni similintegralisti.
Matuzalem si fa malissimo da solo, si storce una caviglia ed un ginocchio tutto assieme: chissà, forse voleva approntare qualche passo della Deliranza, ma, davvero, pretendere di essere bravi quanto Jhonny Depp, ossia il Cappellaio Matto, era troppo..
Fine.Nel senso che è finita, la partita.
Ok, un pareggio slavatello, che prima c’avrei pure messo la firma. Però i risultati da “altri” campi un po’ guastano le sensazioni.
Sì, vabbè, ma che ce frega. Sempre un bel po’ in alto stiamo.
Forza Lazio mia Bella!