Autore Topic: TdT - la nuova strategia degli ultras  (Letto 3458 volte)

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Offline gondrano

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TdT - la nuova strategia degli ultras
« : Venerdì 31 Dicembre 2010, 10:37:15 »
L'INCHIESTA di Repubblica
La nuova strategia degli ultrà per cancellare le tessere dei tifosi
Così le curve si coalizzano per far fallire la legge Maroni
di GIULIANO FOSCHINI e PAOLO BERIZZI

"Tesserato infame dichiarato". "Abbonato servo dello Stato". Con questi slogan sinistri - una specie di mantra vergato a spray sui muri degli stadi, sugli striscioni esposti in curva, e diffuso sui blog attraverso il passaparola incessante delle tifoserie - gli ultrà italiani hanno dichiarato guerra allo Stato. La loro è una guerra silenziosa. Combattuta, fino a ora, nella penombra. Il tempo della contestazione sembra però scaduto. Nelle curve si parla da settimane di una fase due, di azioni dimostrative e violente. È da leggersi in questo senso la decisione della prefettura di Lecce di far giocare il derby di Puglia, Lecce-Bari a porte chiuse: la paura erano gli scontri tra le due tifoserie. Così come a Milano c'è grande tensione per la partita di mercoledì 6 gennaio (alle 20.30) con il Napoli, con il gruppo organizzato dei Mastiffs pronto a invadere San Siro con e senza tessere. L'obiettivo di questa guerra ultrà è l'abolizione della tessera del tifoso, la "fidelizzazione" del popolo degli stadi introdotta dal ministro degli Interni Roberto Maroni per avere una schedatura precisa degli spettatori che assistono alle partite di calcio: si tratta di un passpartout - contenente i dati anagrafici - obbligatorio per chi vuole vedere la partita in trasferta e per chi ha sottoscritto l'abbonamento per gli incontri casalinghi. Sono circa 600mila quelle sottoscritte. "Un successo" dicono al Viminale, "che porta più sicurezza e più gente allo stadio". Ma
non è del tutto vero. Le presenze sono calate quest'anno mediamente di 1.500 unità, circa il 6 per cento. E soprattutto per decine di migliaia di tifosi ribelli la tessera è come se non esistesse: non ce l'hanno, ma loro allo stadio vanno comunque. In casa e in trasferta.

Ma allora che cosa sta succedendo negli stadi dopo il varo della tessera del tifoso? Come è possibile che i tifosi più estremisti riescano a dribblare i divieti imposti dalla schedatura e ad accedere ugualmente agli impianti? Domande che evocano un dubbio fondamentale: visto che i prefetti sono costretti a far giocare le partite a porte chiuse, la tessera del tifoso è fallita?

Come promesso già dalla fine del campionato scorso, e come annunciato quest'estate a colpi di bombe carta dagli ultrà atalantini nell'agguato a Maroni alla Berghem Fest leghista di Alzano Lombardo, la maggior parte degli ultrà italiani stanno boicottando la tessera. Con un unico "cartello" - in grado persino di sotterrare per l'occasione rivalità storiche come addirittura quelle tra Lazio e Roma, Palermo e Catania, Bari e Napoli, Atalanta e Brescia - stanno mettendo in pratica ogni domenica la loro forma di "resistenza" spontanea ma quasi sempre organizzata.

LE REGOLE AGGIRATE
Gli ultrà la tessera non l'hanno fatta. Ma nonostante questo provano - e riescono - a entrare allo stadio tutte le domeniche: comprano i biglietti non di curva e si mischiano nelle tifoserie avversarie. Roma-Milan, partita ad altissimo rischio prima delle feste natalizie, è stata aperta anche a chi non aveva la tessera proprio perché la polizia temeva azioni di violenza da parte degli ultrà giallorossi, se non fossero entrati a San Siro. D'accordo con le altre tifoserie, inoltre, i gruppi organizzati hanno cominciato un'attività "deterrente". Nel lessico curvaiolo deterrenza sta per botte. Anche chi ha la tessera, non deve andare nel settore ospiti. Deve andare in altri settori e mischiarsi con i tifosi di casa. "Devono avere paura" dicono. Ecco alcuni esempi di trasferte "in contromano". Ottocento genoani a Udine; 200 bresciani a Lecce; 500 doriani a Torino; 100 fiorentini a Genova; 500 juventini a Milano; 700 novaresi a Torino; 100 padovani a Siena; 300 carrarini a Poggibonsi; 400 cesenati a Roma; bolognesi e parmensi all'esterno dello stadio Cibali di Catania; 50 udinesi e 50 leccesi a Milano.

Fino a oggi gli ultrà hanno scelto quella che i capi tifoseria chiamano linea "soft". Ma ora - ammette uno dei leader riconosciuti dell'ala più dura della tifoseria del Napoli - non "garantiamo più che allo stadio non accada nulla". Non si tratta di un generico manifesto politico. Si tratta di un piano ben organizzato a tavolino, tra luglio e settembre, quando oltre 60 tifoserie si sono riunite prima a Catania e poi in provincia di Roma. Unico obiettivo dei due incontri: far fallire la tessera del tifoso. Per aggirare i paletti imposti dalle Prefetture e dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, gli ultrà acquistano, anche con largo anticipo, biglietti di altri settori. "Ognuno si organizza come vuole - spiega Claudio Galimberti detto "Bocia", capo degli ultrà della curva Nord atalantina sottoposto a Daspo - si parte in trasferta con mezzi propri e si acquistano biglietti di altri settori. Per questo spesso ci si trova in mezzo ai tifosi avversari. È una situazione molto delicata".

Una situazione che preoccupa anche gli analisti. "I problemi ci sono" ammette Maurizio Marinelli, direttore del centro studi sulla sicurezza pubblica della polizia di Stato, uno dei massimi esperti in Italia di ultrà e di ordine pubblico negli stadi. "L'allarme arriva dal fatto che sempre più spesso ci troviamo di fronte a tifosi senza tessera che, in trasferta, comprano i biglietti e si schierano in mezzo ai tifosi di casa, con altro rischio scontri. Per il momento è andato tutto abbastanza liscio, ma qualcosa bisognerà fare". Cosa? "Primo: fino a oggi, e in certi casi ancora oggi, vedi i serbi a Genova, gli ultrà venivano concentrati in un settore. Questo li rendeva più forti poiché compatti. Se invece questa forza della massa la spezzetti, la sparpagli, si frammenta, diventa più debole e più controllabile da parte di stewart e forze dell'ordine. Secondo: le curve sono cambiate. Tra Daspo e arresti c'è stato un ricambio dei capi. Le figure di riferimento che c'erano prima oggi non ci sono più. È tutto più liquido, più confuso. Terzo: se non ammoderniamo gli stadi, se non li facciamo più piccoli, più sicuri e di proprietà dei club, non abbiamo fatto niente".

COME CAMBIA LA GEOGRAFIA DEL TIFO
Come sta cambiando il mondo ultrà? E con quali conseguenze? Le prove che la strategia sta sconvolgendo (pericolosamente) le abitudini dei tifosi, aggiornando la geografia del tifo, gli spostamenti, i viaggi, gli orari, la composizione dei settori, si stanno moltiplicando domenica dopo domenica. Per capire la portata del fenomeno basta guardare i settori ospiti, quelli appannaggio di chi ha la tessera, in una qualsiasi partita di serie A. La Lega calcio dice di non essere in possesso di dati ufficiali sulle presenze dei supporter che seguono la propria squadra in trasferta. Ma ci sono esempi eloquenti. Durante Bari-Cagliari nello spicchio dello stadio San Nicola riservato ai tifosi sardi c'era un solo spettatore. E una decina di steward attorno per controllarlo. In compenso un folto gruppo di ultrà cagliaritani faceva capolino in gradinata in mezzo ai baresi. Alzando il livello di tensione di una partita considerata "tranquilla".

Quando i baresi sono andati a Napoli al seguito del Bari - nel caldissimo derby del Sud (12 settembre), solitamente ad alto rischio incidenti - fuori dai cancelli del settore ospiti si sono trovati, alleati, i capibastone delle due tifoserie. Hanno ricevuto un brusco stop al grido di "chi entra prende un sacco di botte". Risultato: settore ospiti deserto. "I ragazzi hanno capito i motivi della nostra protesta e si comportano di conseguenza, non c'è stato bisogno di esagerare - racconta Alberto Savarese, "Il Parigino", uno dei responsabili della Nord barese insieme con Roberto Sblendorio, "Robertino" - In ogni caso noi non abbiamo obbligato nessuno a non sottoscrivere la tessera: capiamo che molti hanno fatto l'abbonamento, e quindi la card, per una ragione economica. Ma ci fa piacere che in trasferta, anche chi potrebbe andare nel settore ospiti, preferisce venire con noi". L'A. S. Bari ha richiesto alla Lega 16.700 tessere, ottenendone duemila circa nelle ultime settimane, proprio in vista del derby con il Lecce. A Milano, però, nella gara contro l'Inter (22 settembre), gli ultrà pugliesi non hanno comprato di proposito i biglietti "ospiti" ma quelli del terzo anello rosso. Sono saliti in gradinata, hanno cacciato gli abbonati dai loro posti e si sono seduti a fianco ai tifosi dell'Inter. Non è stata l'unica partita nella quale due tifoserie avversarie sono entrate in contatto. A Genova per Sampdoria-Napoli (19 settembre) c'erano solo una ventina di supporter napoletani nella "gabbia nord", il settore ospiti, mentre il gruppo più numeroso ha preso posto nei distinti, diviso dai sampdoriani da qualche stewart. Al gol vittoria del Napoli, gli ultrà hanno acceso un fumogeno e si è sfiorata la rissa. Raggruppamenti estemporanei, e ad alto rischio, anche in occasione di Milan-Genoa (25 settembre) allo stadio di San Siro. Partita tradizionalmente blindata. Un manipolo di ultrà genoani si è piazzato in mezzo ai tifosi del Milan al terzo anello rosso. All'inizio del secondo tempo i tifosi ospiti hanno tirato un petardo nelle file sotto: fuggi fuggi dei milanisti e forze dell'ordine in allarme. A Lecce, il 24 ottobre, sono volati pugni tra i bresciani e i salentini. A Bergamo, invece, l'Atalanta ha fatto il record di abbonamenti per la serie B (oltre 17mila) nonostante la retrocessione dell'anno scorso. Ma gli ultrà sono stati di parola: niente tessera e niente abbonamento. Ad Atalanta-Torino (10 ottobre) sono arrivati 70 ultrà torinesi che avevano acquistato - volutamente - biglietti di tribuna (la trasferta era vietata, ticket in vendita solo per residenti in Lombardia) ma che per evitare prevedibili disordini sono stati sistemati nel settore ospiti: il fallimento pratico della tessera. Non solo: le forze dell'ordine in assetto antiguerriglia sono state impegnate fino a mezzanotte e mezza per scortare un corteo di quindici auto.

LE INTIMIDAZIONI NELLE CITTÀ
Quali sono i "laboratori" della protesta? Chi studia i piani per affondare la card del tifoso? Fino a oggi i supporter del Napoli sono stati tra i più intransigenti. Campagne capillari in tutti i quartieri della città con la scritta "Non abbonarti, non tesserarti". Lo zoccolo duro della tifoseria non ha sottoscritto la tessera anche perché molti non avrebbero potuto a causa del famoso articolo 9 del regolamento, che la vieta a chi ha auto un Daspo - il provvedimento di allontanamento dagli stadi per disordini - negli ultimi cinque anni. "È anticostituzionale", dicono gli ultrà per sostenere la loro causa.

Ma tant'è. A Napoli qualcuno ha provato a bluffare. La procura (che ha creato un apposito pool di magistrati sui reati da stadio) ha avviato un'indagine conoscitiva partendo dal sito del tifo organizzato biancoazzurro dove erano state pubblicate tutte le procedure per falsificare la card. Fatti salvi i tarocchi, dunque, le tessere sottoscritte sono pochissime: meno di 15mila, su una media in questa stagione di circa 39mila spettatori a partita. "Abbiamo fatto un'opera di convincimento sui nostri ragazzi" dice uno dei capi della dei gruppi che dominano nella curva A. Chi frequenta il San Paolo, e i detective che si occupano dei teppisti, hanno ancora in mente i pestaggi di fine campionato scorso, proprio durante una protesta, in quel caso contro la società: le telecamere della Digos ripresero alcuni personaggi intenti a convincere altri tifosi, con pugni e calci, a lasciare la curva vuota come prevedeva la protesta.

Un mondo a se stante, quello delle cupole del tifo. Quattrocentocinquanta gruppi ultrà di cui 234 politicizzati: 61 (nel 2008 erano 58) hanno forti legami con movimenti di estrema destra e 28 sono vicini a formazioni radicali di sinistra. I più pericolosi sono i Bisl romanisti, I Mastiff del Napoli, la Banda Noantri della Lazio, le Brigate autonome livornesi, i Korps della Fiorentina, gli Irriducibili dell'Inter, i Drunks del Catania. Gli ultimi allarmi lanciati dal Viminale riguardano la contiguità delle tifoserie di Roma e Lazio con i gruppi di estrema destra, la vicinanza di alcuni gruppi di Napoli e Catania con la criminalità organizzata, l'estremismo razzista di diverse tifoserie del nord, Inter e Verona su tutte. Ma adesso c'è un nuovo allarme.

La complicata evoluzione dell'era-tessera del tifoso è seguita da vicino dall'osservatorio del ministero degli Interni, dalle questure di tutta Italia (molte hanno costituito un'apposita squadra - stadio) e anche dai servizi segreti. Nell'ultimo rapporto consegnato al Parlamento, la nostra intelligence ha ribadito la "contiguità tra frange di tifo organizzato e estremismo politico". Una saldatura caratterizzata da una "forte avversione nei confronti delle forze dell'ordine" che "in alcuni casi lascia ipotizzare anche disegni preordinati". Come dichiarare guerra allo Stato.

(31 dicembre 2010)

Offline Fraplaya

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #1 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 11:23:28 »
Beh, sembra un articolo ben fatto, che approfondisce la questione.

La Tdt rimane per me un mezzo non idoneo per raggiungere l'obiettivo: si e' messa una pezza quando c'e' bisogno di un vestito nuovo. Daltra parte, per il vestito nuovo non credo sia possibile la copertura finanziaria (ddl stadi).

Difficile capire come si evolvera' la questione.
Imho
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Offline borges

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #2 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 11:30:32 »
se magari arrivasse sta tessera

 ??? ??? ??? ???
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sfumatura

Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #3 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 11:45:07 »
se magari arrivasse sta tessera

 ??? ??? ??? ???

A me non è arrivata...ho telefonato alle poste e mi hanno detto che hanno sbagliato l'indirizzo, quindi si è persa e non arriverà mai....

Offline Eagles71

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #4 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 13:01:22 »
Non dimentichiamo la Polverini a cavalcioni in CN è eloquente quell' immagine per quanto sia grave, poi invece di quel giorno si è solo pensato a rilevare il saluto a paletta di Zarate, come sempre in Italia si dà importanza solo quello che non ne ha...gli ultras (i capi perlomeno) ormai hanno agganci politici che nemmeno immaginiamo.
Si vuole far credere di voler fare guerra al movimento ultras(introduzione della tdt-decreto pisanu etc..) quando invece l' esercito che vuoi combattere è il tuo e lo muovi come e quando vuoi soprattutto in campagna elettorale.
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

POMATA

Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #5 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 13:55:37 »
Arrestare e allontanare i delinquenti dallo stadio usando le leggi che giá esistono, dovrebbe essere sufficente in un paese civile.

Ma siamo in italia...

A risentirci al prossimo morto.

Offline 110annidistoria

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #6 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 14:43:53 »
A me non è arrivata...ho telefonato alle poste e mi hanno detto che hanno sbagliato l'indirizzo, quindi si è persa e non arriverà mai....

mi diresti pls a che numero hai chiamato???anche a me non è mai arrivata...

sfumatura

Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #7 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 14:52:34 »
mi diresti pls a che numero hai chiamato???anche a me non è mai arrivata...

Ho chiamato il numero verde delle poste 803160.
Gli dai il numero della carta che ti è stato rilasciato con l'abbonamento e loro rintracciano la pratica.
Io sono stata sfortunata perchè l'hanno inviata ad un indirizzo inesistente, quindi non sanno proprio rintracciarla. Se l'avessero inviata ad un indirizzo esistente a Roma, anche se non mio, l'avrei ritrovata andando alla posta di zona :(

Offline BobLovati

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #8 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 15:44:49 »
era già stato detto che dovete tornare a via Calderini e fare una nuova richiesta; ammenoché nun ve la diano perché sete " elementi pericolosi "    ;D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

sfumatura

Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #9 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 15:46:37 »
era già stato detto che dovete tornare a via Calderini e fare una nuova richiesta; ammenoché nun ve la diano perché sete " elementi pericolosi "    ;D

Io sono un elemento pericoloso e questo ormai è noto a tutti :D

Offline borges

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #10 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 15:53:08 »
era già stato detto che dovete tornare a via Calderini e fare una nuova richiesta; ammenoché nun ve la diano perché sete " elementi pericolosi "    ;D

veramente bisogna annava all'olimpico...

Ho chiamato il numero verde delle poste 803160.
Gli dai il numero della carta che ti è stato rilasciato con l'abbonamento e loro rintracciano la pratica.
Io sono stata sfortunata perchè l'hanno inviata ad un indirizzo inesistente, quindi non sanno proprio rintracciarla. Se l'avessero inviata ad un indirizzo esistente a Roma, anche se non mio, l'avrei ritrovata andando alla posta di zona :(

grazie dell'informazione.....

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #11 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 16:05:23 »
in paese dove negli stadi entravano  i Guglielmi Marconi, i Giuseppe Verdi,  i  Camillo Bensi, Vittori Emanueli, et similia,  meravigliarsi che entrino gli ultras senza tdt  mi pare una contradizione in termini. cosi come chiedersi perche' non funziona quando il piano B  in caso di problemi e' fare quello che la tdt,  in teoria, avrebbe  dovuto  evitare. cioe'  vietare gli stadi ai tifosi.

Offline 110annidistoria

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #12 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 16:42:05 »
Ho chiamato il numero verde delle poste 803160.
Gli dai il numero della carta che ti è stato rilasciato con l'abbonamento e loro rintracciano la pratica.
Io sono stata sfortunata perchè l'hanno inviata ad un indirizzo inesistente, quindi non sanno proprio rintracciarla. Se l'avessero inviata ad un indirizzo esistente a Roma, anche se non mio, l'avrei ritrovata andando alla posta di zona :(

grazie mille...speriamo bene

Offline 110annidistoria

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #13 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 16:53:38 »
ho chiamato le poste... l'operatrice mi ha detto che la carta è stata spedita il 28/10..incredibile..ha aperto una pratica di sollecito e dovrebbero reinviarmela..vediamo..

Offline AlonZo

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #14 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 17:01:16 »
tornando al tema dell'articolo, non sono in grado di gestire la situazione, lo dimostra il derby di coppa per il quale l'intera tribuna tevere non sarà messa in vendita. Uno schifo mai visto.

Arriveranno a limitare le partite ai soli possessori della TdT sempre.

geddy

Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #15 : Venerdì 31 Dicembre 2010, 20:03:02 »
Magari limitassero le vendite ai possessori della TDT, sarebbero almeno coerenti. Al derby di coppa ea a quello di campionato il biglietto di ntevere lo puoi comprare solo se sei uno delle forze dell'ordine. Pazzesco.

Offline Ataru

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #16 : Sabato 1 Gennaio 2011, 08:44:47 »
Roma-Milan, partita ad altissimo rischio prima delle feste natalizie, è stata aperta anche a chi non aveva la tessera proprio perché la polizia temeva azioni di violenza da parte degli ultrà giallorossi, se non fossero entrati a San Siro.

no, no, la mafia non esiste
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline fish_mark

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #17 : Sabato 1 Gennaio 2011, 17:38:47 »
Emergono ormai plasticamente le falle di una illogica quanto cervellotica idea sedicente decisiva per la lotta contro la violenza degli ultras. Si dice che la tdt esiste anche in altri paesi, ma ciò è vero, anche se in parte. La contrarietà a questo strumento nasce dal volerlo utilizzare - almeno secondo la pubblicistica in auge - nella lotta contro il mondo ultras.
Del resto, se è necessario per il calcio combattere la componente violenta, affaristica e quella addirittura politica del mondo ultras, non è condivisibile l'esigenza di arrivare a desertificare gli stadi per ottenere tale risultato. Sarebbe come combattere una malattia spossando l'organismo del paziente. Si può e si deve fare di meglio.

Per combattere e sconfiggere il mondo ultras lo Stato ha a sua disposizione l'esperienza della lotta al terrorismo, portata avanti con anni di duri sacrifici ma colpendo uno ad uno, inesorabilmente, i soggetti che facevano parte del sodalizio brigatista. Solo così si è riusciti nell'intento, non svuotando le piazze, né sospendendo i diritti costituzionali (anche se non erano pochi coloro ad avere ed esprimere tali "geniali" trovate).
Non è accettabile né efficace allo scopo la militarizzazione di una passione, la trasformazione dello stadio in una sorta di caserma dove si accede soltanto dopo aver passato stretti e rigorosi controlli. Il risultato sotto gli occhi di tutti è quello di stadi sempre più vuoti, un'immagine che sancisce anzitutto il fallimento della classe dirigente al potere del calcio, sempre uguale a sè stessa, arrogante nell'insistere nei suoi errori, incapace di ascoltare.
Lo stadio è ormai uno spazio lugubre, inospitale, repellente alla passione, il che sta producendo, pericolosamente, ma ormai inesorabilmente, l'allontanamento dei tifosi e (lo dico all'orecchio di chi ha i cordoni della borsa) dei clienti.

FUORI LA TDT DAGLI STADI
FUORI DAGLI STADI LA TDT
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

mrmoto

Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #18 : Sabato 1 Gennaio 2011, 19:56:34 »

FUORI LA TDT DAGLI STADI
FUORI DAGLI STADI LA TDT

Non è la stessa cosa?

Offline BobLovati

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Re:TdT - la nuova strategia degli ultras
« Risposta #19 : Sabato 1 Gennaio 2011, 21:11:57 »
caro f_m, magari ti sopravvaluto, ma il polpettone appena sopra non mi sembra all´altezza delle tue ( più o meno condivisibili ) precedenti valutazioni.
Laziale, Ducatista e fiumarolo

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