www.datasport.it"Arrivassimo in Champions sarebbe già straordinario: Milan, Juve, Roma e Inter hanno qualcosa in più"A Radio Anch'io Lo Sport è intervenuto il tecnico della Lazio, seconda in classifica, Edy Reja. Il tecnico, che finora ha portato la Lazio in alto, a soli 3 punti dal Milan capolista, dimostra che il lavoro fatto ha smentito anche gli scettici: "Ci siamo, abbiamo dimostrato di avere costanza di risultati. C'è l'amaro in bocca per la sconfitta con la Juve. Ieri la partita con l'Udinese non era facile, il risultato ci ha dato ragione, merito ai ragazzi che hanno cercato questa vittoria fino alla fine".
Ci sono dei punti di contatto tra Lazio e Napoli (alla trasmissione era precedentemente intervenuto il tecnico azzurro Walter Mazzarri), i gol all'ultimo minuto e il fatto di credere fino alla fine di poter vincere: "Si, la filosofia all'interno è buona, anche Mazzarri è bravo nella gestione del gruppo. Quando si entra in campo si cerca di dare sempre il massimo fino al 95'. La carica agonistica e la determinazione c'è sempre da parte dei miei ragazzi. Il nostro compito, da allenatori, è quello di trasmettere la voglia proprio per arrivare nei minuti finali e crederci ancora".
Per Reja lo scudetto se lo giocheranno in quattro: "Milan, Juventus, Roma e Inter hanno valori assoluti superiori a tutte le altre, queste le quattro per lo scudetto. Poi Napoli e Lazio stanno facendo molto bene e se si va avanti così possiamo anche inserirci per la lotta scudetto. Per noi però raggiungere la Champions sarebbe già straordinario".
Il tecnico biancoceleste parla poi dell'importanza del gruppo, che al giorno d'oggi dà più risultati rispetto alle singole individualità: "Le rose in passato erano ristrette, tant'è che le formazioni degli anni '70/'80 ce le ricordiamo. Ora ci sono tanti impegni, i ritmi sono maggiori e c'è bisogno di più uomini. Devi avere rose adeguate, avere ricambi. Cerchi di trovare spazio a tutti ma non è semplice. Il gruppo è importante, fondamentale, io sto cercando di abbandonare il discorso individuale e trasmettere questo ai giocatori. Quando fai parte di squadre di certo livello devi gestire tutti i giocatori, e non è facile".
Ecco allora che il discorso passa a Zarate, sostituito ieri nel finale di partita. "Non sono stato male per aver cambiato Zarate, mi dispiace però che succeda la gente fischi, proprio perché stiamo facendo bene. Si parla troppo spesso dei singoli giocatori. Ogni volta che lo cambio sembra succeda chissà che, ma ribadisco che non ho dei fenomeni, ma dei buoni giocatori. Alla fine il cambio è stato anche azzeccato perché Kozac ha segnato. Vorrei che la gente accettasse anche i cambi".
La Lazio si muoverà sul mercato di gennaio? "Siamo attenti a quello che succede sul mercato europeo e sudamericano. A gennaio però è difficile fare buone operazioni, i giocatori sono già accasati. Al presidente ho già detto che possiamo restare così se non per qualcuno di grande qualità".
Un accenno poi alla vicenda Benitez, che sta animando la situazione in casa Inter: "Quando in società qualcuno che non ha fiducia nell'allenatore, questo perde credito e così diventa difficile lavorare. Se sei intenzionato a tenere il tecnico devi dimostrare di crederci, basta una frase per destabilizzare l'ambiente. Grande difficoltà per l'allenatore lavorare così".