Autore Topic: Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.  (Letto 6056 volte)

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Offline Frusta

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ARCH ED EZIO SCLAVI
OVVERO
GLI ABITANTI DELLA LUNA HANNO LE ALI

Il 28 marzo del 1835, Richard Locke, nipote proprio di quel Locke a cui state pensando e redattore capo del New York Sun, temendo che i risultati dell’ osservazione dell’ universo che sir John Herschel aveva appena iniziato dall’ emisfero australe con il più potente dei telescopi mai costruito non sarebbero stati molto diversi da quelli che aveva ottenuto fino a quel momento osservandolo da quello boreale, decise che, se proprio avesse voluto usarli per stupire i lettori del Sun, avrebbe dovuto inventarne di più incredibili.

Così scrisse che il telescopio di Herschel aveva scoperto che la luna era abitata e che i suoi abitanti possedevano le due cose che da sempre e più di ogni altra gli umani avevano sognato di avere: la felicità e le ali. E che l' una era talmente legata alle altre che spariva nel preciso istante in cui gli abitanti della luna poggiavano i piedi sul suolo e smettevano di volare.

Esattamente 182 anni dopo, eccioè stamattina verso le dieci, ho pensato che il mio amico Arch per scrivere il libro che avevo tra e mani: “Ezio Sclavi, portiere pittore” avesse usato il telescopio di Herschel invece di una tastiera.

Essì, perché il tizio di cui stava parlando e che dal maxischermo puntava sulla platea dell’aula magna del Giulio Cesare due occhi allucinati da idolo africano, sembrava appena uscito da una copia del New York Sun del 1835, ed era l’essere più lockemente lunare che mi sarei aspettato di vedere.

Come un po’ tutti i portieri, del resto, che rimangono felici e sovrumani finché l’età gli consente di volare da un palo all’altro e diventano di colpo umani e infelici quando la medesima li costringe a posare i piedi per terra.

Tornare sovrumano e felice, forse fu questo il motivo che trasformò Sclavi da portiere a pittore, e se fu questo di certo non lo disse a nessuno, che tanto nessuno sarebbe mai riuscito a capire che gli bastava disegnare una porta, entrarci dentro e poi chiudersela alle spalle per andare dove voleva.

Perché un pittore lo sa bene che i colori non contano. E nemmeno le matite e i pennelli e i diluenti e le spatole e la scheggia di sanguigna che adopera per sgomberare il bianco della tela e fare spazio ai propri pensieri. Un pittore sa benissimo che potrebbe fare a meno di tutto e tenere ogni pensiero appeso nella galleria della propria mente senza ripensamenti, senza critici e senza ritocchi. E sarebbe pittore lo stesso.

Non è come pensano i critici. Quando un pittore decide di riempire una tela non ci sta sciorinando davanti il proprio talento, sta solo affidando ai pennelli se stesso e tutto quello che non gli importa che noialtri possiamo riuscire a capire.

Ma stamattina non potevamo non capirlo: per il portiere Sclavi dipingere era l’unico modo possibile per non cessare di essere essere felice e sovrumano, l’unico mezzo per non posare i piedi per terra.
E che ha dipinto solo per evitare che le sue ali da uomo lunare diventassero un ingombro, inutile esattamente come apparirebbero ora i suoi quadri agli occhi di chi li guardasse senza senza vederli.

Per fortuna poi c’è chi li vede. E magari ci scrive pure un libro.

Che poi sia nato il 28 marzo, e cioè lo stesso giorno in cui Loche raccontò ai lettori del Sun le meraviglie del telescopio di Herschel, non può per niente essere solo una coincidenza.

                                                                     
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline leomeddix

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #1 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 00:25:45 »
Allora, o qualcuno mi spiega cos'è stà storia del libro di Arch su Ezio Sclavi, oppure armo un casino che la metà basta. :grr:


 :birra:
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Offline Frusta

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #2 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 06:44:10 »
Allora, o qualcuno mi spiega cos'è stà storia del libro di Arch su Ezio Sclavi, oppure armo un casino che la metà basta. :grr:
:birra:


P.s.
LazioWiki è la nostra storia e la nostra memoria, pensa quanto saremmo più poveri se non ci fosse chi la tiene viva.  :)
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darienzo

Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #3 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 08:21:14 »
Ce lo ha donato un collega (romanista) storico dell'arte che lo ha ottenuto per vie traverse tramite amicizie comuni col noto arch.

Sembra interessante.

Aspettiamo presentazioni, quindi    ;)

Offline Arch

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #4 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 09:49:15 »
E poi arriva il Frusta, si siede, ascolta e poi alla fine, nel salutarci, mi dice che è venuto a Roma da Monza solo per assistere alla presentazione del libro e che già nel pomeriggio tornerà su.  Mi dice pure che in treno scriverà qualcosa perché il 28 marzo è un giorno significativo. Mai saputo cosa è successo il 28 marzo. So che il 23 è nato Sclavi, ma il 23 non è il 28.  Solo stanotte riesco ad entrare su BC e vedo che ha scritto. Mi incaz.z.o. Io ho impiegato due anni della mia vita per scrivere un libro sul più grande laziale di ogni tempo, quello che  ha più  onorato, difeso, reso nobile la Lazio, quello che per lei ha fatto scelte dolorosissime, portandola sempre nel cuore fino al 1968, quando ha chiuso gli occhi. Quello che Mario Pennacchia, non il semplice Arch, che di Lazio un po' se ne intende, reputa il più degno esponente di quella che chiama "Patria Biancoceleste". Quello che, per giocare nella sua Lazio si sarebbe accontentato di dormire in un sottoscala della sede e di avere un caffellatte la mattina e che, cinicamente e ottusamente, la società biancoceleste vende alla Juventus. Quello che a Torino, nella stanza del presidente Edoardo Agnelli, rifiuta il rinnovo di un contratto che lo avrebbe reso ricchissimo per tornare alla Lazio che non gli avrebbe offerto che poche lire. Quello che è il primo portiere di una squadra del centro-sud, la nostra Lazio, a giocare in Nazionale. Quello che in una Spal-Lazio rifiuta, prendendo a pugni il medico che lo scongiurava di uscire, di abbandonare il terreno di gioco e resta in porta con 18 punti applicatigli  in testa sul campo. Quello che in un Padova-Lazio rimane in porta con una grave commozione cerebrale in atto. Quello che, nel 1935, dopo 11 anni di Lazio, sceglie di partire per l'Africa pur di non vestire altri colori calcistici e a causa di ciò si fa 7 anni di prigionia in Tanganica. Quello che diventerà uno dei maggiori pittori italiani e che detterà le linee dell'informale e dell'aniconico, senza voler mai apparire e quindi presto dimenticato ed emarginato da galleristi e critici prezzolati. Quello che ha messo d'accordo su un punto le più di cinquanta persone che l'hanno conosciuto e  ho potuto intervistare e che hanno detto all'unisono:" Ezio era un uomo per bene". Quello che piangeva a dirotto, addirittura negli anni '60, dopo che da più di trenta anni  aveva lasciato la Lazio, quando raccontava episodi della sua vita in biancoceleste (testimonianza del sig. Bruno Tacchi di Sanremo, che di Ezio fu allievo e amico). Quello che..è impossibile da raccontare totalmente.
Ma perché, dicevo, mi incaz.z.o. con Frusta? Perché lui ha capito perfettamente il personaggio Ezio Sclavi in 20 minuti mentre io ho impiegato due anni. E lo dimostra in quel pezzetto di Alta Letteratura che ha pubblicato qui sopra in cui "straparla" di Locke, di ali e della necessità di Sclavi di volare. Di essere angelo, insomma. E il nostro Ezio angelo lo è stato.

Grazie Frusta, amico mio, per avercelo spiegato così bene.

Offline Arch

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #5 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 10:24:12 »
Il noto Arch :) comunica che di presentazioni del libro ce ne sono state tre: al Canottieri Lazio, alla libreria "Le Storie" e al Liceo Giulio Cesare. Tutte e tre le presentazioni sono state preannunciate dai quotidiani (sportivi e generalisti) con ottima evidenza, dal sito di LazioWiki, da quello della Polisportiva, da quello della Casa editrice e da Laziopolis.

Molti amici di BC, infatti, hanno partecipato (grazie ancora!) a questi eventi. Su BC, lo confessiamo, LazioWiki non ha fatto annunci in quanto, essendo iscritta,  sarebbe sembrato poco elegante farlo.

Ci sarà un'altra presentazione nel paese natale di Ezio Sclavi, Monteveneroso in Oltrepò pavese, con scoprimento di targa in suo ricordo, tra fine maggio e i primi di giugno. Chiunque voglia partecipare contatti LazioWiki (agriturismo in situ tra filari di viti, vino sublime e cibo paradisiaco, il tutto a due soldi).
Ce ne sarà ancora un altra ad Arma di Taggia, tre chilometri prima di Sanremo, dove Sclavi visse negli ultimi vent'anni di vita, con contemporanea esposizione delle sue opere. Questa è prevista tra fine aprile e maggio.

Inoltre la Responsabile del Museo della Scuola Romana a Villa Torlonia, ha espresso il desiderio di organizzare una presentazione del volume in questa struttura. Ma ciò è in via di definizione.

Offline BobLovati

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #6 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 10:49:53 »
mi piacerebbe esserci Arch; ´n te scorda´  ;D
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Offline Arch

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #7 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 10:53:48 »
Tranquillo ;)

Offline BobLovati

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #8 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 11:22:58 »
Tranquillo ;)

... chi, quello che fece ´na finaccia   :o
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Offline cartesio

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #9 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 11:28:49 »
Ce ne sarà ancora un altra ad Arma di Taggia, tre chilometri prima di Sanremo, dove Sclavi visse negli ultimi vent'anni di vita, con contemporanea esposizione delle sue opere. Questa è prevista tra fine aprile e maggio.

Arma di Taggia attualmente più nota per aver dato i natali a Fabio Fognini, talentuoso tennista che si inserisce a pieno titolo nella tradizione dei neurotennisti italiani.  Uomo ingiustamente fortunato per essere bello, ricco, bravo e sposato a Flavia Pennetta.

Ad Arma di Taggia c'è anche lo stadio Ezio Sclavi, in cui gioca abitualmente l'Argentina.



Sarebbe simpatico vedere un'amichevole Argentina - Lazio allo stadio Sclavi.   :sciarpaD:
e ffforza lazzzio

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Offline The Loner

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #10 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 11:43:47 »
Il grande, anzi, Grande Ezio è sempre stato uno dei miei interpreti preferiti dell'Epopea Laziale.
Non so quante volte mi sarò riletto i capitoli che lo riguardano sul libro di Pennacchia.
Dedizione, abnegazione, amore verso la Lazio. Ma anche episodi, divertenti, scherzi, prese in giro dai compagni, sfide a duello (non mi confondo con qualcun altro, vero?)....

Perciò un enorme GRAZIE ad Arch.
Nella prossima visita a Roma cerchèro assolutamente il libro e se non dovessi trovarlo, cercherò Arch.  :-)

Offline Arch

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #11 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 12:15:54 »
X Loner: no, non sbagli. Sfida alla sciabola tra Ezio Sclavi ed Eugenio Danese. Finita con una gran magnata a Grottarossa. Il libro è facilmente ordinabile su Amazon e arriva in due-tre giorni. Altrimenti le Feltrinelli e le librerie più fornite, oppure Arch o l'editore. Ricordo che i proventi della vendita del libro, così come di quello uscito l'anno passato "Dal Tevere al Piave - 1915-1918 - Gli atleti della Lazio nella Grande Guerra", scritto da LazioWiki, edizioni Eraclea, saranno utilizzati per pagare il nostro server (2000 €/anno) e devolute in opere benefiche, tutte documentate.

X Cartesio: i campi da tennis dove si è formato Fabio Fognini, taggiasco, sorgono in riva al mare sull'area precedentemente occupata dal campo di calcio costruito da Ezio Sclavi nel 1948 per far giocare la squadra che aveva formato, l'Arma Juve. E quando dico "costruito" il termine va inteso in senso letterale:  spianò, livellò, delimitò, eresse gli spogliatoi, piantò le porte proprio Ezio materialmente. Non bisogna dimenticare che in gioventù era stato aiuto muratore. Le vicende legate alla costruzione del campo sono narrate nel libro.

Offline Frusta

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #12 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 12:56:13 »
... della necessità di Sclavi di volare.
E poi Ezio significa aquila, e se è vero che sunt saepe nomina fata rerum, nel nome del più grande laziale della storia non ci poteva essere un fato diverso. :)
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Offline Archeolatium

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #13 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 20:58:43 »
Esimio fratello Arch,
ti sei scordato di dire che LazioWiki ha una sua pagina Facebook, Istagram e Twitter, dove annunciamo ogni iniziativa, nonché due pagine dedicate ai due libri sempre su FB.
Approfitto di questo topic solo per comunicarlo in quanto come semplice utente e nel rispetto di Biancocelesti dove sono un semplice iscritto, non mi sono permesso di fare.

Solo chi conosce Arch, può sapere quanta passione arriva a mettere in ogni libro che ha scritto.
Su Ezio Sclavi è riuscito a compiere una vera opera d'arte con una biografia esaustiva su colui che è stato tra i primi 5 Laziali di ogni tempo.
Topo di biblioteca, Tombarolo.

Offline Arch

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #14 : Mercoledì 29 Marzo 2017, 21:08:51 »
No, no. E' stato il Primo!

Offline MagoMerlino

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #15 : Giovedì 30 Marzo 2017, 10:28:15 »
Detto che ritengo il progetto LazioWiki un fulgido esempio di dedizione e Lazialità, difficilmente replicabile in altre realtà, anzi diciamo pure impossibile.
Lo spirito polemico che mi obbliga a non accettare contaminazioni di qualsiasi genere quando si parla di Lazio, mi porta a notare che.....
 campo di calcio costruito da Ezio Sclavi nel 1948 per far giocare la squadra che aveva formato, l'Arma Juve.
Se il nome lo scelse lo stesso Sclavi, perchè?

P.S. Non ho letto tutto il libro, magari c'è la spiegazione sulla scelta del nome?

PP.SS. complimenti comunque sia a Frusta che ad Arch.

ehm...... Se Ezio significa aquila, sembra, si dice, pare, che pure Igli significhi aquila..... gulp!!!!!!

Ce lo ha donato
Glab!!!!!!!
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline Arch

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #16 : Giovedì 30 Marzo 2017, 11:39:58 »
Purtroppo, caro Mago, hai aperto un vulnus doloroso. Ezio Sclavi formò, allenò e portò al successo una squadretta di Arma di Taggia soprattutto per ricreare un centro di aggregazione giovanile nella cittadina che aveva visto il suo tessuto sociale (e urbano) sconvolto dalla guerra (siamo nel 1948). Occorrevano anche abiti da gioco ed Ezio si rivolse alla Lazio. Purtroppo gli fu risposto che non era nelle possibilità economiche della società provvedere a quanto richiesto. Se la cosa a prima vista può lasciare interdetti, è sufficiente osservare le foto delle giovanili biancocelesti di quei tempi per giustificare la società: maglie di lana usurate e differenti tra loro, calzettoni spaiati, scarpini improbabili, "look" che siamo abituati a vedere nei film del neorealismo.
Sclavi si rivolse allora alla ricca Juventus, in cui c'erano ancora dirigenti suoi amici, che provvidero all'uopo in cambio dell'aggiunta Juve al nome Arma.
Ma Sclavi non poteva smentirsi e rinunciare a mostrare il suo attaccamento alla Lazio. L'unico giovane dell'Arma Juve veramente forte si chiamava Giacomo Conio ed Ezio non lo segnalò alla Juventus, bensì alla Lazio che lo acquistò per poche lire: http://www.laziowiki.org/wiki/Conio_Giacomo

Personalmente Arch ha donato il libro a molte persone, ma non a storici dell'arte e meno che mai romanisti! Se poi il libro è giunto nelle mani di darienzo per vie traverse, non so dire. Mi piacerebbe sapere da lui come lo ha avuto. :)

ThomasDoll

Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #17 : Giovedì 30 Marzo 2017, 14:44:07 »
Capisco che l'eleganza non si compra al mercato, ma che come iscritti riteniate inelegante dare spazio alle cose che fate su Biancocelesti mi pare stupido. Per due motivi:
1) Sono cose laziali;
2) Siamo tra amici e molti di noi si conoscono ormai da quasi vent'anni.
Quindi, per favore, la prossima volta aprite un topic e relazionateci minuto per minuto. Che il passaparola diffonde le cose e se sono cose meritevoli ce n'è bisogno.
Se sbaglio il patron Chemist mi corrigerà.

A proposito, una preghiera: questo topic parla di Lazio, va sul forum principale. Thx.

Offline Breizh

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #18 : Giovedì 30 Marzo 2017, 14:57:45 »
Capisco che l'eleganza non si compra al mercato, ma che come iscritti riteniate inelegante dare spazio alle cose che fate su Biancocelesti mi pare stupido. Per due motivi:
1) Sono cose laziali;
2) Siamo tra amici e molti di noi si conoscono ormai da quasi vent'anni.
Quindi, per favore, la prossima volta aprite un topic e relazionateci minuto per minuto. Che il passaparola diffonde le cose e se sono cose meritevoli ce n'è bisogno.
Se sbaglio il patron Chemist mi corrigerà.

A proposito, una preghiera: questo topic parla di Lazio, va sul forum principale. Thx.
Sottoscrivo in toto.

Offline cartesio

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Re:Arch ed Ezio Sclavi. Ovvero: gli abitati della luna hanno le ali.
« Risposta #19 : Giovedì 30 Marzo 2017, 15:13:36 »
No, no. E' stato il Primo!

Detto con tutti i Sentimenti!      :sdent:

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