Reja:“Se non mi volete me ne vado”

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Fors'eran più di 2'?
Cmq concordo con lollapalooza: sic stantibus rebus è da cessione immediata

“Sia­mo  in 25, di volta in volta posso fare delle sceltevariando l’assetto tatti­co. Però i gio­catori devono accettare di stare in pan­china e di stare in tribu­na. Se noi dovessimo trovare questa coesione, la Lazio po­trà trarre dei benefici  - ha spiegato Reja -. Se in­vece ci dovessero essere del­le insoddisfazioni, dei malu­mori, delle continue marette per questo o per quel gioca­tore, allora si potrebbe rom­pere l’armonia all’interno e tutto diventerebbe più diffi­cile“.

Sono le dichiarazioni a commento di un caso abbastanza curioso, ancora di più di quello di ieri.
Il 13 settembre 2010 durante Lazio-Bologna, a partita in corso, dopo aver fatto scaldare il brasiliano, il tecnico della Lazio  Reja si è girato verso la panchina per chiamarlo in campo, ma Matuzalem è scomparso.
Il giocatore, a dire dello staff tecnico, sarebbe tornato negli spogliatoi per una colica ...

Ora si invoca l'immediata cessione di Tata, in virtù della linea Zero tolerance che va molto di moda in casa Lazio, anche se a corrente alternata.
da parte mia, invoco l'immediata applicazione di una multa, mentre sono curioso di sapere le decisioni adottate a suo tempo per Matuzalem.

[AlenBoksic]

Biosgna anche vedere cos'è stato deciso all'epoca all'interno dello spogliatoio nel caso si ripetesse una secan del genree.
Cmq a me par di ricordare, senza guglare, che entrò bresciano ma per perlomeno 5', oserei dire quasi 10',
però vado a memoria e son passati 3 mesi, quindi invoco i benefici d'inventario 

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Biosgna anche vedere cos'è stato deciso all'epoca all'interno dello spogliatoio nel caso si ripetesse una secan del genree.
Cmq a me par di ricordare, senza guglare, che entrò bresciano ma per perlomeno 5', oserei dire quasi 10',
però vado a memoria e son passati 3 mesi, quindi invoco i benefici d'inventario 

Potevano essere pure 25 i minuti ma la cosa ebbe una certa risonanza perché di gravità almeno pari alle intemperanze dell'uruguaiano.
Che fai ti scaldi poi quando ti chiamo per entrare te ne vai negli spogliatoi perché "hai una colica"? E' questo un esempio di professionalità (peraltro con ingaggio da top player)?
Oggi dagli al Gonzalez che ha l'unico torto di aver posto male un problema che lui soffre (ed è comprensibile) vista il suo scarso minutaggio.
E Reja - che in questo momento va comunque difeso - non ha tutte le ragioni dalla sua parte perché il pubblico blatera anche perché, pagante, può fare e dire quello che vuole (nei limità della civiltà) e la stampa esercita il suo diritto di critica.

In ogni caso sono polemiche che vengono fuori naturalmente quando si è ad alta quota. Da un certo punto di vista sono manifestazioni salutari di segnali di crescita, come le malattie esantematiche. 

[robylele]

   
2005-2009    Napoli   
2009-2010    Hajduk Spalato   
2010-?          Lazio

la mia non era una provocazione

però ha sortito lo stesso effetto..

Mi bastano le ultime 3 esperienze, di Colomba non ricordo nulla di significativo.

Se poi vogliamo fare una media in rapporto all'età alzo le mani, magari Colomba ripercorre il cammino di Allegri, chi lo sa?

Ora si invoca l'immediata cessione di Tata, in virtù della linea Zero tolerance che va molto di moda in casa Lazio, anche se a corrente alternata.

Aspettiamo le decisioni della società, solo allora sapremo se la corrente é alternata.

[fish_mark]

Aspettiamo le decisioni della società, solo allora sapremo se la corrente é alternata.

Guarda, io non invoco proprio nulla, se non un confronto tra tecnico e giocatore, con la supervisione di Tare p.e., nel chiuso di una stanza ion cui se le diranno di santa ragione e poi via al lavoro in campo a Formello, con l'auspicio di vedere un po' di più l'uruguaiano che non è proprio un ragazzino (28 anni) e poi ha una discreta esperienza il che gli consente di pretendere maggiore spazio.
Qui si vede la società nell'affrontare un problema che si è già manifestato nel recente passato (vedi Matu).

[MCM]

Allora facciamo una cosa, a gennaio prendiamo Spalletti .

magari!

[lollapalooza]

(...)
Ora si invoca l'immediata cessione di Tata, in virtù della linea Zero tolerance che va molto di moda in casa Lazio, anche se a corrente alternata.
da parte mia, invoco l'immediata applicazione di una multa, mentre sono curioso di sapere le decisioni adottate a suo tempo per Matuzalem.

Bloccati f_m, io non invoco niente e nessuno, era soltanto una constatazione personale, anche alla luce delle dichiarazioni di Reja, il quale, mi pare, rivendichi la centralità del suo ruolo.

Se fossi il presidente della S.S. Lazio, un giocatore che si rifiuta di entrare in campo lo cazzierei pesantemente, anche con lo spauracchio della cessione immediata, si chiami egli el Tata, Matuzalém o Pele'.

Ma ovviamente so' io e nun conto un razzo.

[syrinx]

Guarda, io non invoco proprio nulla, se non un confronto tra tecnico e giocatore, con la supervisione di Tare p.e., nel chiuso di una stanza ion cui se le diranno di santa ragione e poi via al lavoro in campo a Formello, con l'auspicio di vedere un po' di più l'uruguaiano che non è proprio un ragazzino (28 anni) e poi ha una discreta esperienza il che gli consente di pretendere maggiore spazio.
Qui si vede la società nell'affrontare un problema che si è già manifestato nel recente passato (vedi Matu).

Ha 26 anni.

[borges]

[fish_mark]

Bloccati f_m, io non invoco niente e nessuno, era soltanto una constatazione personale, anche alla luce delle dichiarazioni di Reja, il quale, mi pare, rivendichi la centralità del suo ruolo.

Se fossi il presidente della S.S. Lazio, un giocatore che si rifiuta di entrare in campo lo cazzierei pesantemente, anche con lo spauracchio della cessione immediata, si chiami egli el Tata, Matuzalém o Pele'.

Ma ovviamente so' io e nun conto un razzo.

io neanche invoco niente ed infatti l'ho già scritto.
il calciatore che viene chiamato per lo scampolo di fine partita, anche da professionista, può mostrare insofferenza per questo trattamento: è umano anche se non proprio condivisibile e la società non può non tirargli le orecchie.
Reja però deve capire che tra utilizzare sempre gli stessi titolari e il turn over integrale versioen Cesena c'è anche una via di mezzo. Insomma dare spazio a tutti non significa schierare la Lazio 2.

[chiaralich]

PER CHIARA E BORGOROSSO  -  URGENTE


La battuta su Cosmi e Colomba era chiaramente un'iperbole, come a tirare le orecchie bonariamente ai tifosi che insultavano Edy Reja.
Poi é ovvio che i tifosi possono dire e fare (quasi) tutto quello che gli passa per la testa.

La mia, come va in voga dire adesso, era una provocazione (cit.) e pensavo che nominando addirittura un Serse Cosmi fosse chiaro..   



P.s.x il solo borgorosso: non mi risulta che Colomba abbia lo stesso curriculum di Reja, al limite saranno tutt'e due persone serie, questo sì.

PER ROBYLELE: URGENTE
allora chiedo perdono 
Se ne sentono di tutti i colori  mò pure ledesma che odia matu...o è il contrario? 

[fish_mark]

PER CHIARA E BORGOROSSO  -  URGENTE


La battuta su Cosmi e Colomba era chiaramente un'iperbole, come a tirare le orecchie bonariamente ai tifosi che insultavano Edy Reja.
...

Dai lo sappiamo che è una provazione. Del resto, non sei l'unico a chiedere il cambio di allenatore, ma tra coloro che avanzano tale richiesta non c'è il sottoscritto.

[AlenBoksic]

Ricordo un profetico topic dal titolo
"Reja non mangerà il panettone"
 

[fish_mark]

Ricordo un profetico topic dal titolo
"Reja non mangerà il panettone"
 

Ricordo anche che la celebre frase fu coniata per un allenatore appena eliminato dalla Coppa Uefa ad opera dell'Espanyol.
Per dire, quando la stampa prende le c.d. "toppe".

[satanasso]

Riporto i passaggi più significativi delle dichiarazioni di Reja:
“L’allenatore sono io, e le scelte le faccio io. Qui di fenomeni non ce ne sono, o si capisce (giocatori e tifosi) che si devono accettare i cambi e le scelte per il bene comune oppure se spuntano le insofferenze, si rischia di far crollare tutto. Così come è accaduto lo scorso anno prima del mio arrivo. Queste sono situazioni che vanno condannate, e la società deve intervenire. Qualche cambio bisogna farlo, anche perché di fenomeni non ce ne sono”.
“Voi alimentate le polemiche. Quando faccio la formazione, non si fa altro che puntualizzare chi sta fuori. Oggi è stato fastidioso sentire uno stadio che ti fischia per contestare un cambio, non è accettabile. Non è una bocciatura per Zarate, faccio le mie scelte con responsabilità. Contestare i cambi è lecito, ma queste sono piazze difficili, che a volte creano disagio. È giusto apprezzare Zarate, ma mi serviva forza fisica e l’argentino non mi dava intensità. Se non vi sta bene, parlate con Lotito, e io me ne torno a casa mia, in Friuli. Siete abituati male, così non si costruisce niente. Ci sono già scontenti nella squadra, qualcuno che non vuole entrare, così non va”.

Secondo me, Reja ha ragione. Le sue esternazioni nei confronti di stampa e tifosi sono assolutamente comprensibili e legittime. Cosa stiamo rimproverando a Reja?
1. Di aver tolto Zarate?
2. Di aver reagito male ai fischi?
3. Di criticare la stampa?
4. Di rimbrottatare gli scontenti?

1. Allo stadio, quando ho visto il cambio, sono rimasto più che perplesso. Eppure, una ragione valida per quel cambio c’era (e il risultato finale lo ha dimostrato). Se fosse rimasto in campo Zarate insieme a Rocchi e Kozak, avremmo certamente sofferto molto a centrocampo, considerando la densità della mediana friulana. Una partita come quella di ieri poteva finire in qualsiasi modo, e io sinceramente ho temuto seriamente di perderla, in preda ai fantasmi deliorossiani. Mettere una punta di peso senza snaturare l’equilibrio tattico della squadra aveva un senso, per come si erano messe le cose.
2. Qui Reja ha rosicato, non c’è dubbio. Eppure, anche in questo caso, la rosicata ci sta tutta, alla stessa stregua della rosicata dei tifosi per la sostituzione di Zarate. Sentirsi sconfessato da una bordata di fischi non fa certo piacere a nessuno, soprattutto se si ritiene – e a buon diritto – di dare il massimo per la squadra, di averle dato un’anima, un gioco e, last but not least, dei risultati assolutamente positivi.
3. Ho letto pagine e pagine in cui è stata sostenuta la bontà della decisione di tenere fuori un inviato da Formello, ora non vorrei che le critiche di Reja alla stampa suonino fuori luogo. Delle due l’una. Per quanto mi riguarda, Reja ha fatto benissimo a esternare le sue considerazioni su una stampa specializzata a creare casi giornalistici un giorno sì e l’altro pure. È il gioco delle parti, e Reja ci sta dentro perfettamente: un giorno una carotina, il giorno dopo una mazzata sulle gengive. Ma i giornalisti sono onnivori, gli piacerà. Anzi di più. Non dovranno nemmeno lambiccarsi il cervello per inventarsi un nuovo caso, tutto lavoro (d’immaginazione) risparmiato. Tutto è bene quel che finisce bene.
4. Anche qui, un po’ di chiarezza. Si è detto per mesi che la rosa della Lazio non è competitiva, che senza l’undici(dodici-tredici) titolare la squadra mostra la corda. Non ci si può quindi stracciare le vesti per le tristissime e regressive sorti dell’umanità panchinara. Ma il discorso di Reja ha un valore più generale, ed è questo il punto che mi interessa rimarcare. Il gruppo deve accettare le scelte dell’allenatore e rimanere unito, altrimenti ripiombiamo nel caos dello scorso anno. Non sia mai che assieme ai risultati positivi ricominci anche la lunga marcia degli scontenti (con il seguito di procuratori, giornalai, cateterari, tifosi…). Capisco anche che la rimozione freudiana sia potentissima in noi tifosi così come nei calciatori stessi, ma sarebbe il caso di pensare a come eravamo messi un anno fa e al decisivo contributo di Reja per tirarci fuori dall’inferno. Se proprio non ci dovessero essere le condizioni per appianare – ma io non lo credo sinceramente, e un po’ di conflitto interno in fin dei conti potrebbe anche giovare –  questa situazione, cosa che le dichiarazioni di Reja potrebbero far in qualche modo presagire, auspicherei un rinnovamento della rosa, con sostituzione degli scontenti e un nuovo patto fondativo dirigenza-squadra-allenatore. I giocatori di una squadra che ha dimostrato partita dopo partita di meritare una posizione di vertice, invece di alzare la posta quando il vento gira bene, dovrebbero continuare a sostenere le scelte dell’allenatore; invece di pensare al loro interesse privato e di breve periodo, dovrebbero considerare il beneficio collettivo che potrebbe derivare dal proseguire, rimanendo uniti tra loro e coesi attorno all’allenatore, un cammino come quello attuale. È fondamentale sottolineare che le squadre di vertice hanno tutte una rosa ampia, in cui gioca chi sta più in forma. Non mi pare che fino ad oggi sia stato fatto un grave torto a qualcuno dei nostri giocatori: ha giocato chi meritava di giocare, tutto qui. Altrimenti, se qualcuno ritiene di aver subito un danno da questa gestione e pertanto considera legittimo rimanere ingrugnito a piantar grane, chieda tranquillamente di andarsene e sarà accontentato.

[Matita]

Per quanto mi riguarda , ho smadonnato perchè e' uscito Maurito e non Rocchi . Non volevo le tre punte.

Ho continuato  a smadonnare vedendo rocchi largo sulla fascia.

Ho finito di smadonnare al triplice fischio.

E la puntualizzazione fatta ai giornalisti era doverosa quanto necessaria. Non dico che devono aiutarlo,ma come dice pure il mister , non devono fare la caccia all'escluso di turno.

[TD]

Io un sangiuseppe l'ho tirato quando Rocchi è andato largo a sinistra, è rientrato sul destro e ha crossato un gatto morto che hanno preso loro.
Per il resto ho assistito comunque speranzoso e gioito del gol del fagiolone.

[carpelo]

Io un sangiuseppe l'ho tirato quando Rocchi è andato largo a sinistra, è rientrato sul destro e ha crossato un gatto morto che hanno preso loro.
Per il resto ho assistito comunque speranzoso e gioito del gol del fagiolone.

mi permetto di correggerti: faraglione mi pare più onesto di fagiolone! 

[POMATA]

Una societá coi controcaxxi non darebbe adito a certi comportamenti...lotito in questo puó e deve migliorare.

Il Tata é pagato e deve rispettare le decisioni dell'allenatore, non ci sono caxxi.

Se non é contento li c'è la porta, e questo vale e deve valere (sempre in una societá coi controcaxxi) dal tata a zarate o hernanes.

Prima viene la Lazio.