Autore Topic: 314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..  (Letto 14270 volte)

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #60 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 12:16:00 »

Poi sul più bello l'ha fatto definitivamente cadere, regalandoci l'attuale decennio Berlusconiano di cui manco s'intravvede la conclusione. Sarà pure la bellezza del "parlamentarismo", ma mi permetti di cercare pure un sistema di democrazia parlamentare che mi preservi da simili disastri?


Le alleanze politiche non sono patti di sangue se non nella retorica di certa stampa che martella giornalmente le povere meningi dei lettori e telespettatori. Le alleanze politiche sono accordi che durano il tempo per cui vale la pena di credere, per interesse o vocazione, da parte coloro che li sottoscrivono.
Il maggioritario all'italiana ha mantenuto in piedi i difetti del precedente sistema elettorale proporzionale. Si voleva combattere la polverizzazione del sistema politico riducendo il potere di mediazione dei piccoli partiti, si finì per consegnare un potere di condizionamento fortissimo ai piccoli partiti, da Rif Com all'Udeur.
Si è passati da Prodi che dura 2 anni al Berlusconi che ne dura 10, ma che per sopravvivere si appoggia disperatamente allo Scilipoti e cerca giornalmente altre ciambelle di salvataggio per continuare a governare.

Per molto tempo c'è stata l'illusione che la legge elettorale sia il rimedio per ogni male. Il parlamentarismo ammette che ci sia la possibilità di cambiare alleanze: sono i rischi della democrazia parlamentare, anzi, è l'essenza della democrazia parlamentare.
Nella perfida Albione ci sono stati cambi di Governo all'inteno senza alcun passaggio elettorale: è caduto Blair per far posto a Brown, con quella che da queste parti verrebbe definita "congiura di Palazzo". In realtà il partito al Governo decise di far guidare l'esecutivo da un altro personaggio: come se da noi al posto di Prodi ci mettessimo ... D'Alema.
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RobCouto

Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #61 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 12:28:32 »
Le alleanze politiche non sono patti di sangue se non nella retorica di certa stampa che martella giornalmente le povere meningi dei lettori e telespettatori. Le alleanze politiche sono accordi che durano il tempo per cui vale la pena di credere, per interesse o vocazione, da parte coloro che li sottoscrivono.

Aggiungo che le alleanze politiche possono venir meno, quando nell'ambito di un sistema parlamentare se ne ravvisi l'esigenza.

Se il primiera non tiene fede al suo programma, o non è in grado di governare adeguatamente, il Parlamento lo licenzia. I parlamentari non sono i "suoi", e sono lì per garantire che qualcuno non si svegli la mattina e decida di sua sponte di invadere l'Abissinia. Per questo sono novecento e non cinque, magari pure col vincolo di mandato (cioè voti sempre per me o te ne vai a casa) quanti ne basterebbero secondo Berlusconi e il PD.

Occhio perché tra la democrazia e qualcos'altro il confine è molto sottile. IL PD confluisca nel PDL, se gli piace questo gioco, e lascino al restante 40% di italiani la possibilità di sottrarsi alla tragica logica del bianco e nero (che poi in realtà sono due toni molto simili di grigio).

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #62 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 12:35:04 »


la coltellata finale al parlamentarismo è stata data non tanto dal proporzionale a dispetto del 2005, non tanto dal premio di maggioranza (che pure delicati aspetti pone, visto che sembra ispirato alla legge Acerbo), ma dalle c.d. liste bloccate e lunghe il che ha creato un personale politico nominato di fatto per cooptazioe non per elezione.
Pertanto, con la scusa del "ringiovanimento" della politica i gruppi parlamentari ora sono molto più controllabili del passato e questo non fa bene alla democrazia, visto che il signolo parlamentare oltre ad essere "senza vincolo di mandato" anche rappresentante della Nazione (tutta).
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Offline AlenBoksic

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #63 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 12:41:44 »
Per questo sono novecento e non cinque, magari pure col vincolo di mandato (cioè voti sempre per me o te ne vai a casa) quanti ne basterebbero secondo Berlusconi e il PD.

Mi elenchi per favore le proposte del PD in tal senso?
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RobCouto

Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #64 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 12:56:23 »
Mi elenchi per favore le proposte del PD in tal senso?

Fine del bicameralismo puro e riduzione del numero di parlamentari?

Ne ha parlato Finocchiaro martedì sera a Vespa a Vespa, con tanto di sviolinata ai leghisti.

Offline Domizio

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #65 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 13:47:10 »
State a fa' 'na confusione...

Le dinamiche che paventate (rob e mark) non sono affatto il portato del maggioritario (che tra l'altro manco c'è, né c'è mai stato).

Il sistema proporzionale esalta l'importanza delle segreterie politiche e dei vertici dei partiti (specie se padronali). Nel confronto tra gruppi parlamentari al quale è in gran parte ridotta la dialettica democratico in tale sistema, i gruppi devono essere necessariamente coesi e la dissonanza non è ammessa (e questo per inciso risulta esiziale per l'attuale PD che infatti per paura di poter perdere pezzi ad ogni minimo movimento, resta perfettamente immobile.. altro che proporre riforme ti tale portata..).

Al contrario il sistema maggioritario, spostando questa stessa dialettica all'interno delle organizzazioni, indebolisce questi legami e dunque anche i vincoli di mandato. Quando i partiti so' fatti pe' litigare - diciamo per discutere, per poi naturalmente trovare una sintesi, altrimenti non sarebbe democrazia - come in un sistema di tipo maggioritario, la differenziazione viene invece esaltata.

Quando Bertinotti fece cadere Prodi non lo fece certo perche i "suoi" singoli rappresentanti che componevano il suo partito decisero che questi non teneva "fede al suo programma", ma perchè riteneva che farlo cadere avrebbe giovato alla "sua" organizzazione. Chi non ci stava infatti fu immediatamente espulso dando vita a sua volta ad un altro partito (quello di Diliberto).


Offline benvolio

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #66 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 14:05:35 »
Condivido il giudizio sui meccanismi endogeni del maggioritario e del proporzionale ma non sono troppo d'accordo con Domizio quando assimila la prima e la seconda Repubblica nel maggioritario "di fatto". Non dimentichiamo che il proporzionalismo produsse un governo Spadolini e poi un governo Craxi (prescindo dai personaggi e  mi riferisco al riflesso dei numeri sulle leadership) e poi un governo Amato e Ciampi anche se gia' in clima emergenziale. E' anche vero che affidare virtu' taumaturgiche alla legge elettorale non porta da nessuna parte come da nessuna parte porta l'ingegneria costituzionale fine a se stessa (Weimar docet). Le alleanze del primo e del secondo governo Prodi dovevano favorire un'osmosi fra area della sinistra tout court e area ulivo. E' infatti inammissibile buttare a mare milioni di voti. Gli errori, come sopra detto da altri, li hanno fatti un po' tutti ma, oggettivamente, l'accelerazione data da 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' alla costituzione del PD e' stata causa principale del dissesto e di Prodi e della strategia di lungo periodo dell'Ulivo (integrazione con la sinistra).
A destra il PdL a "sua immagine e simiglianza" ha costretto prima Casini e poi Fini a dolorosi (per loro) strappi che potrebbero, se non altro, riproporre un dibattito sul liberalismo conservatore europeo. Ma questo processo e' sotto schiaffo del "metodo" di questa classe politica. Infatti, il porcellum e la prassi elettorale che ne consegue avvicinano l'Italia parlamentare di oggi alla nomenklatura russa e romena, con tanto di abusi e mediocrita'.
A parte mi piacerebbe affrontare, apartiticamente, il discorso della democrazia e del suo "terreno". Lo faro' magari aprendo topic a parte.

Offline AlenBoksic

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #67 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 14:18:20 »
Fine del bicameralismo puro e riduzione del numero di parlamentari?

Mi pare che c'entrino ben poco col vincolo di mandato.

Il problema del vincolo di mandato, come sottoline giustamente Benvolio, è insisto in questa legge che prevede un Parlamento di nominati che debbono la loro elezione solo ed sclusivamente alla magnanimità di chi li ha messi (o li metterà) in una posizione di lista che consenta lo scatto automatico e che toglie ognie responsabilità verso il corpo elettorale.
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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #68 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 14:27:53 »
E’ possibile, anzi probabile (da parte mia) che si stia facendo un po’ di confusione. Del resto la realtà è sempre complicata da raccontare e anche da capire.
Sulla ricostruzione di Domizio delle differenze tra maggioritario e proporzionale non ho nulla da obiettare, visto che risponde ai caratteri con i quali vengono descritti i due sistemi nella pubblicistica.
Quanto volevo io sottolineare – e credo qui che lo stesso sforzo sia stato fatto anche da RobCouto – è che nel “maggioritario all’italiana” del 1993 non si sono risolti i mali che affliggevano il sistema politico precedente, mentre con il porcellum del 2005 si è reintrodotto un sistema proporzionale che serviva a soddisfare le richieste pressanti di un componente dell’allora maggioranza di Governo.
Quindi, nei fatti, la realtà si è incaricata di mettere in crisi la chiarezza della differenza che tu hai descritto tra i due sistemi elettorali:
-   maggioritario introdotto nel 1993: finalità riduzione dei partiti, maggiore vicinanza tra elettori ed eletti. Risultati conseguiti: aumento dei partiti rappresentati in parlamento; candidati scelti dalle segreteria e catapultati nei vari collegi non sempre con vicinanza politica e sociale;
-   proporzionale introdotto nel 2005: finalità dare vita a maggioranze politicamente omogenee quindi solide, superamento dell’incongruenza dei collegi uninominali. Risultati conseguiti: attribuzione del premio di maggioranza a una coalizione di fatto minoritaria nel paese con rischi per la tenuta del sistema democratico; liste lunghe e bloccate che hanno provocato il fenomeno, distorto, dei parlamentari come designati e non eletti.

Sul fenomeno di un Bertinotti che mette sotto scacco il suo Governo e lo mette in crisi, quello fa parte della normale dinamica dei partiti e del sistema politico.
Stiamo vivendo lo stesso scenario in questo momento dove una componente importante del partito di maggioranza relativa si stacca e forma un nuovo partito, mettendo in crisi il Governo in carica.
Niente da obiettare, ma la risposta migliore, peraltro non l’unica, non è quella di andare a votare per un nuovo Parlamento perché sarebbe ora di ricordarsi che:
1)   Il popolo elegge il Parlamento, non il Governo
2)   Il Governo riceve il mandato fiduciario dal Parlamento, con la mozione di fiducia della sua maggioranza che lo sostiene

Da questo ne derivano la conseguenza – tra le varie – che se entra in crisi il Governo il Presidente della Repubblica ha il compito di fare ogni sforzo per trovare una maggioranza che sostenga un nuovo Governo e solo quando lo sforzo non ottiene risultati allora si potranno sciogliere le Camere.
Pertanto, in quest’ottica potrebbe ben nascere un Governo sostenuto da gruppi espressione dei partiti che non vinsero le scorse elezioni.
E’ già accaduto: nel 1995, con il Governo Dini.
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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #69 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 14:30:53 »
Mi pare che c'entrino ben poco col vincolo di mandato.

Il problema del vincolo di mandato, come sottoline giustamente Benvolio, è insisto in questa legge che prevede un Parlamento di nominati che debbono la loro elezione solo ed sclusivamente alla magnanimità di chi li ha messi (o li metterà) in una posizione di lista che consenta lo scatto automatico e che toglie ognie responsabilità verso il corpo elettorale.

Questo mina non solo il rapporto elettori-eletti, ma anche la stessa vitalità e democrazia interna dei partiti che - va ricordato - "concorrono con metodo democratico a determinare la politica nazionale" (articolo 48 della Costituzione).
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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #70 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 15:48:21 »
Maggioritario e bipolarismo sono due cose molto diverse. E' possibile un bipolarismo senza maggioritario (ce l'abbiamo avuto un sacco di volte) come è possibile un maggioritario senza bipolarismo (questo non ce l'abbiamo mai avuto per il semplice fatto che non abbiamo mai avuto il maggioritario).

Cerco di spiegare con un piccolo esempio che cos'è la "vocazione maggioritaria" di cui parla il grandissimo 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' (;D)

In un sistema maggioritario - ovvero in un sistema in cui ad esempio la rappresentanza politica viene costituita tramite collegi uninominali - Vendola potrebbe benissimo stare all'interno del PD e confrontare le sue posizioni (raccontare le sue storie  ;)) attraverso gli organi consultivi di questo o magari con le primarie di partito.

Col proporzionale resta invece fuori, si presenta per cazzi sua, e magari dopo le elezioni si verifica la possibilità di costruire un'alleanza e - nella migliore delle ipostesi - una maggioranza di governo.

Niente di male nell'uno e nell'altro sistema, no?

Con le primarie di coalizione invece si complica tutto, ma lasciamo perdere..

Secondo me alla - difficile - sopravvivenza del PD attuale si attaglierebbe meglio il primo sistema, ma poesse benissimo che mi sbaglio. Si sbagliano tanto spesso le "menti lucidissime" che infatti fanno cazzate a ripetizione come nell'attuale contingenza, non mi posso sbagliare io? Ma "antidemocratico" no, non mi pare proprio di essere.


Aquilotta del Nord

Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #71 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 15:52:06 »
Fini si deve dimettere.

Offline Skorpius

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #72 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 16:18:26 »
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #73 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 16:25:21 »
Fini si deve dimettere.

Sottoscrivo la domanda di Skorpius: perchè?
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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #74 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 16:31:54 »

In un sistema maggioritario - ovvero in un sistema in cui ad esempio la rappresentanza politica viene costituita tramite collegi uninominali - Vendola potrebbe benissimo stare all'interno del PD e confrontare le sue posizioni (raccontare le sue storie  ;)) attraverso gli organi consultivi di questo o magari con le primarie di partito.

Col proporzionale resta invece fuori, si presenta per cazzi sua, e magari dopo le elezioni si verifica la possibilità di costruire un'alleanza e - nella migliore delle ipostesi - una maggioranza di governo.

Niente di male nell'uno e nell'altro sistema, no?

Con le primarie di coalizione invece si complica tutto, ma lasciamo perdere..

Secondo me alla - difficile - sopravvivenza del PD attuale si attaglierebbe meglio il primo sistema, ma poesse benissimo che mi sbaglio. Si sbagliano tanto spesso le "menti lucidissime" che infatti fanno cazzate a ripetizione come nell'attuale contingenza, non mi posso sbagliare io? Ma "antidemocratico" no, non mi pare proprio di essere.

Perché non continui sulla parte in grassetto?

A mio modestissimo avviso una minima riforma elettorale potrebbe essere articolata in due passaggi:
- abolizione dle premio di maggioranza
- abolizione delle liste bloccate con reintroduzione dei voti di preferenza (ma limitati ad uno).

L'attuale legge elettorale prevede comunque una soglia di sbarramento, bassa se i partiti si presentano in coalizione (2% alla Camera, 4 al SEnato) che però raddoppia sei partiti non si presentano in coalizione.
Gli effetti di riduzione del numero dei partiti rappresentati si otterrebbe semplicemnete rimuovendo tale premio di maggioranza per cuii livelli di sbarramento sarebbero sufficientemente alti.
La reintroduzione dei voti di prefrenza è la misura minima, necessaria per ridare senso pieno e rispettoso della Costituzione alla rappresentanza parlamentare e per ridurre i pericoli di accentramento del potere all'interno dei partiti.
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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #75 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 16:34:13 »
perchè?

Perchè i 3 voti in più diventerebbero 1 con una mossa sola  :D
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« Risposta #76 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 16:37:26 »
Perchè i 3 voti in più diventerebbero 1 con una mossa sola  :D

questo è vero :)
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Giglic

Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #77 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 16:57:08 »
Io credo che Fini, per dimettersi, debba prima essere sicuro che quello sia l'ultimo atto della legislatura. Con Schifani e, poniamo, Stracquadanio alla seconda e terza carica dello stato (la prima manda solo severi moniti) io tremerei per il prosieguo della vita parlamentare...

Comunque qualsiasi sia il sistema elettorale (posto che si deve tornare a scegliere il candidato, se col collegio uninominale o tramite liste proporzionali), il bipolarismo deve entrare prima di tutto nella testa della gente. E la storia italiana è da così tanto tempo divisa in fazioni che non credo questo sia possibile in un breve tempo.

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #78 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 17:01:26 »
Credo che tra i problemi che più affliggono attualmente la vita politica italiana quello dei bipolarismo sia davvero l'ultimo.
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« Risposta #79 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 17:23:05 »
Credo che tra i problemi che più affliggono attualmente la vita politica italiana quello dei bipolarismo sia davvero l'ultimo.

Abbastanza d'accordo - anche perchè forzarlo è peggio che mai.
Ma "i problemi che affliggono attualmente la vita politica italiana" non esistono. O meglio, ne esiste uno solo: la distanza tra rappresentanti e rappresentati. Questa imho è la vera anticamenra del regime.