Autore Topic: 314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..  (Letto 13592 volte)

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #80 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 17:28:57 »
Abbastanza d'accordo - anche perchè forzarlo è peggio che mai.
Ma "i problemi che affliggono attualmente la vita politica italiana" non esistono. O meglio, ne esiste uno solo: la distanza tra rappresentanti e rappresentati. Questa imho è la vera anticamenra del regime.

e non è questo un problema? se non IL problema?
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Giglic

Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #81 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 17:51:08 »
E che ho scritto?  ::)

Offline aquilafelyx

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #82 : Giovedì 16 Dicembre 2010, 19:15:29 »
Perchè i 3 voti in più diventerebbero 1 con una mossa sola  :D

ma tu ce lo vedi un UdC a caso rinunciare alla Presidenza della Camera ?
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Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


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Offline surg

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #83 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 06:26:53 »
I parlamentari non hanno vincolo di mandato: questa è l'essenza della democrazia parlamentare.

Democrazia parlamentare che il partito di estrema destra PD sta calpestando da vent'anni, scendendo sul terreno in cui Berlusconi è imbattibile. E plaudono alle pizze a Rossi e Turigliatto, non lo scorderò mai. Fascistoni.

Oggi l'unico discorso democratico e rispettoso della democrazia parlamentare, quella di Terracini e De Gasperi, l'ha fatto Tabacci.

L'aula sorda e grigia, quella che 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' Valter detto Walter vuole dimezzare, è l'unica speranza per questo paese.

Viva la democrazia parlamentare, abbasso gli antidemocratici, primo fra tutti il PD.

La democrazia parlamentare è quella che governa chi vince le elezioni e che ha più voti in parlamento?

zorba

Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #84 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 06:48:44 »

Giglic

Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #85 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 07:21:20 »
La democrazia parlamentare è quella che governa chi vince le elezioni e che ha più voti in parlamento?

No, questa è la "costituzione materiale", che Berlusconi tenta di inculcarci.
Il potere esecutivo non è eletto dal popolo.
Se non ci mettiamo in testa questo, caschiamo male. Le elezioni sono quelle che formano il potere legislativo. Il potere legislativo secondo la costituzione è formato da deputati e senatori, eletti nei rispettivi partiti senza vincolo di mandato. Il potere esecutivo viene poi nominato dal capo dello stato sentiti i rappresentanti dei partiti eletti, che possono o no formare coalizioni.
I padri costituenti sapevano benissimo il rischio di far eleggere dal popolo un primo ministro...

Offline AlenBoksic

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #86 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 08:35:40 »
Io credo che Fini, per dimettersi, debba prima essere sicuro che quello sia l'ultimo atto della legislatura. Con Schifani e, poniamo, Stracquadanio alla seconda e terza carica dello stato (la prima manda solo severi moniti) io tremerei per il prosieguo della vita parlamentare...

CVonsiderando che adesso stanno a + 3 e Fini non vota e che tra una settimana ci sarà un PDL incompatibile* che lascerà il posto ad un futurista secondo me avrebbero enormi problemi a eleggersi un PdC.

*: il tizio è consigliere comunale, provinciale, regionale nonchè deputato.
Non ho mai capito perchè l'incompatibilità scatti a posteriori: se uno è ineleggibile deve essere anche incandidabile, altrimenti poi attacca la tiritera "è legittimato dal voto" che già ci è costata enormemente...
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Offline Skorpius

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #87 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 09:47:20 »
No, questa è la "costituzione materiale", che Berlusconi tenta di inculcarci.
Il potere esecutivo non è eletto dal popolo.
Se non ci mettiamo in testa questo, caschiamo male. Le elezioni sono quelle che formano il potere legislativo. Il potere legislativo secondo la costituzione è formato da deputati e senatori, eletti nei rispettivi partiti senza vincolo di mandato. Il potere esecutivo viene poi nominato dal capo dello stato sentiti i rappresentanti dei partiti eletti, che possono o no formare coalizioni.
I padri costituenti sapevano benissimo il rischio di far eleggere dal popolo un primo ministro...

perdonami ma non condivido tatalmente.
La costituzione materiale si forma alla luce di TUTTO il diritto oggettivo non si ferma per forza agli articoli della costituzione formale... è questa la differenza tra norma e dispostivo.
La legge elettorale contribuisce in maniera preponderante alla formazione delle norme che "determinano" la forma di governo.. e queste legge elettorale con premio di maggioranza e coalizione dichiarate determina, pur non cambiando la costituzione formale, una preponderanza e tendenza della nostra forma di governo da parlamentare pura a "governo di legislatura", in realtà manca un cambiamento DECISIVO ossia trasferire il potere di scioglimento delle camere dal PDR al PDC e quindi la costituzione materiale che ne esce fuori è zoppa.
Però dire che in Italia in questo momento non c'è una repubblica parlamentare pura non è una invenzione giuridica ma la semplice realtà.


ps un piccolo appunto sulla compravendita dei parlamentari: vi è chiaro adesso il motivo per cui un parlamentare DEVE guadagnare molto?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline AlenBoksic

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #88 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 09:55:02 »
Vero Skorpius,
però altrettanto vero che la legge elettorale è un tecnicismoe non gode di riserva di legge Costituzionale.
Il discorso a parer mio è semplice: o si modifica la legge elettorale riportandola in sintonia con il dettato costituzionale, o si modifica il secondo per adeguarlo a questa meravigliosa legge elettorale chiamata porcata dal suo stesso estensore (evidentemente un suino)
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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #89 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 09:57:13 »
perdonami ma non condivido tatalmente.
La costituzione materiale si forma alla luce di TUTTO il diritto oggettivo non si ferma per forza agli articoli della costituzione formale... è questa la differenza tra norma e dispostivo.
La legge elettorale contribuisce in maniera preponderante alla formazione delle norme che "determinano" la forma di governo.. e queste legge elettorale con premio di maggioranza e coalizione dichiarate determina, pur non cambiando la costituzione formale, una preponderanza e tendenza della nostra forma di governo da parlamentare pura a "governo di legislatura", in realtà manca un cambiamento DECISIVO ossia trasferire il potere di scioglimento delle camere dal PDR al PDC e quindi la costituzione materiale che ne esce fuori è zoppa.
Però dire che in Italia in questo momento non c'è una repubblica parlamentare pura non è una invenzione giuridica ma la semplice realtà.


ps un piccolo appunto sulla compravendita dei parlamentari: vi è chiaro adesso il motivo per cui un parlamentare DEVE guadagnare molto?

La tua affermazione circa la presente "costituzione materiale" è ineccepibile e riprende in certa maniera le argomentazioni di Sartori il quale ha sottolineato che l'indicazione sulla scheda elettorale ha di fatto alterato o almeno intaccato il nostro sistema parlamentare.
In ogni caso se per costituzione materiale si intende la lettura che della Costituzione si dà va tenuto presente che l'articolo 92 rimane ancora lì a distribuire competenze e resposabilità circa la formazione del Governo, procedura in mano al PdR, e che d'altronde la c.d. "costituzione materiale" invocata da molte parti non è acquisita dalla grande maggioranza dei partiti che compongon il Parlamento.
Anche questa è un'anomalia, pericolosa peraltro, perché si espone a serissimi rischi di populismo.
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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #90 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 09:59:49 »
perdonami ma non condivido tatalmente.
La costituzione materiale si forma alla luce di TUTTO il diritto oggettivo non si ferma per forza agli articoli della costituzione formale... è questa la differenza tra norma e dispostivo.
La legge elettorale contribuisce in maniera preponderante alla formazione delle norme che "determinano" la forma di governo.. e queste legge elettorale con premio di maggioranza e coalizione dichiarate determina, pur non cambiando la costituzione formale, una preponderanza e tendenza della nostra forma di governo da parlamentare pura a "governo di legislatura", in realtà manca un cambiamento DECISIVO ossia trasferire il potere di scioglimento delle camere dal PDR al PDC e quindi la costituzione materiale che ne esce fuori è zoppa.
Però dire che in Italia in questo momento non c'è una repubblica parlamentare pura non è una invenzione giuridica ma la semplice realtà.


ps un piccolo appunto sulla compravendita dei parlamentari: vi è chiaro adesso il motivo per cui un parlamentare DEVE guadagnare molto?

Ti perdono  ;D
Non sono d'accordo, in quanto la legge elettorale non è una legge costituzionale. Se una legge semplice cambia lo spirito della costituzione, siamo in presenza di un cambiamento di regime. Nulla mi vieta di scrivere pippo come candidato premier sulla lista, e poi di avere pluto premier. Se succedesse una cosa del genere, anche per causa di forza maggiore (es. pippo uccide una persona il giorno dopo le elezioni) diciamo che c'è una legge elettorale formale ed una materiale? Soprattutto, ed è qui forse la causa di dissenso maggiore, il potere che un PdC ha viene rinforzato da un "mi ha eletto il popolo" che non sta in piedi, primo perchè la costituzione non ti da poteri infiniti, secondo perchè, appunto non avendo vincoli di mandato, puoi pure avere il plebiscito, ma alla fine devi convincere 316 deputati e 158 senatori per cinque anni, non il popolo.
Sul guadagno dei parlamentari sono invece d'accordo con te, anzi estremizzerei ancora di più la posizione: secondo me chi fa politica deve fare SOLO politica, e non avere altri interessi o lavori fuori da quella (ovvio nel tempo in cui la fa). In questo, la vera demagogia populista, oltre a quella standard del nano, è anche quella di Grillo. Il partito socialista ha avuto successo, nel periodo 1890-1920 perchè era in parlamento liberandosi da chi (come gli anarchici) rifiutavano il mezzo come "espressione della classe borghese".

Offline Skorpius

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #91 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 10:14:30 »
Le norme costituzionali si integrano nel diritto oggettivo.
Come è stato GIUSTAMENTE detto non essendoci una riserva "costituzionale" sulla legge elettorale concetti come

Non sono d'accordo, in quanto la legge elettorale non è una legge costituzionale. Se una legge semplice cambia lo spirito della costituzione, siamo in presenza di un cambiamento di regime.
Sono sbagliati, anche perchè se i costituenti avessero voluto blindare il sistema lo avrebbero potuto fare agevolmente.

Però è vero anche quello che dice MF ossia che se non cambi alcune norme costituzionali rischi di trovarti un sistema disarmonico.
Nel caso specifico per fare il passo decisivo verso il "governo di legislatura" ossia la forma di governo che sembrerebbe attualmente vigente in Italia era necessario anche trasferire il potere di scioglimento delle camere dal presidente della repubblica al presidente del consiglio, non facendo questo si generano incongruenze come quella che stiamo affrontando oggi. Però secondo me è sbagliato dire che in Italia siamo ancora ad un sistema parlamentare puro, di fatto anche normativamente non è così.

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #92 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 10:22:16 »

In ogni caso se per costituzione materiale si intende la lettura che della Costituzione si dà va tenuto presente che l'articolo 92 rimane ancora lì a distribuire competenze e resposabilità circa la formazione del Governo, procedura in mano al PdR,

Questo è uno dei poteri "vuoti" del PDR, quasi totalmente privo di discrezionalità in quanto finalizzato e determinato dallo scopo di otenere la fiducia... più che un potere politico è una mediazione politica.
Secondo me rimane assolutamente compatibile anche con un governo di legislatura.. basti pensare che in ighilterra "formalmente" è la regina ad investire il premier e che nulla vieterebbe un ribaltone se vi fossero i numeri MA il potere di scioglimento nella terra di albione è nelle mani del premier.. questo fa la differenza
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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #93 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 10:22:31 »
Le norme costituzionali si integrano nel diritto oggettivo.
Come è stato GIUSTAMENTE detto non essendoci una riserva "costituzionale" sulla legge elettorale concetti come  Sono sbagliati.

Però è vero anche quello che dice MF ossia che se non cambi alcune norme costituzionali rischi di trovarti un sistema disarmonico.
Nel caso specifico per fare il passo decisivo verso il "governo di legislatura" ossia la forma di governo che sembrerebbe attualmente vigente in Italia era necessario anche trasferire il potere di scioglimento delle camere dal presidente della repubblica al presidente del consiglio, non facendo questo si generano incongruenze come quella che stiamo affrontando oggi. Però secondo me è sbagliato dire che in Italia siamo ancora ad un sistema parlamentare puro, di fatto anche normativamente non è così.

va osservato che un tentativo di tal fatto fu compiuto con la riforma costituzionale del 2006 che non superò il vaglio referendario.
Lì il PdC aveva il potere di scioglimento delle Camere nel momento in cui la componente del suo GOverno faceva venir meno il suo appoggio. Peraltro i poteri di determinazione dell'indirizzo politico erano più forti e penetrati di quelli che gli vengono riconosciuti nell'attuale sistema.
Tuttavia, al di là del fatto che tale disegno costituzionale non entrò in vigore - e il voto di un referendum è un qualcosa di molto significativo circa l'orientamento popolare -, va sottolineato come il disegno costituzionale espresso nel 1948 era preciso e voleva un PResidente del Consiglio, non un Capo del Governo (come accadeva nel precedente sistema, vigente a partire dal 1925), quindi un soggetto che presidente un consesso dove è comunque posto in situazione di parità rispetto ai ministri, un po' speciale visto che la sua assenza determina il verni meno della compagine governativa.
Questo disegno è stato messo a dura prova da 16 anni a questa parte. In ogni caso resat ancora vigente e varrebbe la pena di insistere nel ribadire la vigenza di tale modello.
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« Risposta #94 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 10:29:45 »
va osservato che un tentativo di tal fatto fu compiuto con la riforma costituzionale del 2006 che non superò il vaglio referendario.
Lì il PdC aveva il potere di scioglimento delle Camere nel momento in cui la componente del suo GOverno faceva venir meno il suo appoggio. Peraltro i poteri di determinazione dell'indirizzo politico erano più forti e penetrati di quelli che gli vengono riconosciuti nell'attuale sistema.
Tuttavia, al di là del fatto che tale disegno costituzionale non entrò in vigore - e il voto di un referendum è un qualcosa di molto significativo circa l'orientamento popolare -, va sottolineato come il disegno costituzionale espresso nel 1948 era preciso e voleva un PResidente del Consiglio, non un Capo del Governo (come accadeva nel precedente sistema, vigente a partire dal 1925), quindi un soggetto che presidente un consesso dove è comunque posto in situazione di parità rispetto ai ministri, un po' speciale visto che la sua assenza determina il verni meno della compagine governativa.
Questo disegno è stato messo a dura prova da 16 anni a questa parte. In ogni caso resat ancora vigente e varrebbe la pena di insistere nel ribadire la vigenza di tale modello.

ti ribatto che il primo e più importante scossone al sistema parlamentare è venuto proprio da un referendum ossia quello sul maggioritario, e mi pare di ricordare con percentuali non da ridere.
I costituenti non sono dei che cristallizzano i loro pensieri (specie su forme di governo) per sempre, lo sanno loro stessi che NON HANNO BLINDATO LA LEGGE ELETTORALE.. eppure sarebbe bastato poco per farlo bastava creare una riserva in tal senso.

Il sistema parlamentare puro con legge proporzionale è un sistema per neodemocrazie.. garantisce equità ma non garantisce efficienza.. tutto questo è stato coperto all'inizio dalla maggioranza chiara della DC, ma nel momento in cui questa maggioranza diminuiva il passaggio a sistemi più evoluti era necessario.


Un piccolo appunto finale: cambiamenti delle norme senza toccare la costituzione non sono nuovi in Italia... il sistema processuale penale vent'anni fa si è modificato da sistema "inquisitorio" a sistema "accusatorio" senza toccare la costituzione... purtroppo questo ha creato dei problemi perchè in un sistema accusatorio l'obbligatorietà dell'azione penale non dovrebbe esistere e sopratutto le cariere dei magistrati non dovrebbero coincidere.. infatti il nostro sistema processuale penale è una schifezza incongruente
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« Risposta #95 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 10:30:54 »
Questo è uno dei poteri "vuoti" del PDR, quasi totalmente privo di discrezionalità in quanto finalizzato e determinato dallo scopo di otenere la fiducia... più che un potere politico è una mediazione politica.
Secondo me rimane assolutamente compatibile anche con un governo di legislatura.. basti pensare che in ighilterra "formalmente" è la regina ad investire il premier e che nulla vieterebbe un ribaltone se vi fossero i numeri MA il potere di scioglimento nella terra di albione è nelle mani del premier.. questo fa la differenza

L'accostamento tra la regina di Inghilterra e il nostro PdR è improprio, visto che la prima resta in carica a vita e il secodo per 7 anni. La prima peraltro è irresponsabile politicamente, così come il PdR, ma se la prima esprime una posizione politica praticamente con la lettura di un discorso alle Camere (che in realtà gli scrive il premier), il secondo ha un potere di sollecitazione che esprime nei messaggi presidenziali e anche informalmente, il che non lo fa quel notaio silente che vorrebbero in molti. E qui sorvolo sui poteri incisivi che ha sulla procedura di formazione delle leggi.

Quindi, la discrezionalità che esercita il PdR nelle consultazioni dei gruppi parlamentari nella formazione del Governo è ampia, tanto è vero chetalvolta si è realizzato un disegno politico se estremo, comunque nei limiti della Costituzione, vedi i Governi Ciampi del 1993 e Dini del 1995.
Anche qui emerge un altro degli obiettivi dei nostri padri costituenti: evitare il ricorso continuo alle elezioni che se rappresentano uno dei momenti più significativi della vita di una democrazia, possono esacerbare le tensioni presenti nel paese il che può fare male alla tenuta generale del sistema politico e civile. Si pensi alla Germania di fine anni 20 dove si tennero 3 elezioni nel giro di qualche anno: anche quello fece strada al regime nazista.
In sintesi, la soluzione di crisi politiche non può essere subito rimessa alla soluzione elettorale che è semmai l'extrema ratio.
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« Risposta #96 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 10:36:34 »
L'accostamento tra la regina di Inghilterra e il nostro PdR è improprio, visto che la prima resta in carica a vita e il secodo per 7 anni. La prima peraltro è irresponsabile politicamente, così come il PdR, ma se la prima esprime una posizione politica praticamente con la lettura di un discorso alle Camere (che in realtà gli scrive il premier), il secondo ha un potere di sollecitazione che esprime nei messaggi presidenziali e anche informalmente, il che non lo fa quel notaio silente che vorrebbero in molti. E qui sorvolo sui poteri incisivi che ha sulla procedura di formazione delle leggi.

Quindi, la discrezionalità che esercita il PdR nelle consultazioni dei gruppi parlamentari nella formazione del Governo è ampia, tanto è vero chetalvolta si è realizzato un disegno politico se estremo, comunque nei limiti della Costituzione, vedi i Governi Ciampi del 1993 e Dini del 1995.
Anche qui emerge un altro degli obiettivi dei nostri padri costituenti: evitare il ricorso continuo alle elezioni che se rappresentano uno dei momenti più significativi della vita di una democrazia, possono esacerbare le tensioni presenti nel paese il che può fare male alla tenuta generale del sistema politico e civile. Si pensi alla Germania di fine anni 20 dove si tennero 3 elezioni nel giro di qualche anno: anche quello fece strada al regime nazista.
In sintesi, la soluzione di crisi politiche non può essere subito rimessa alla soluzione elettorale che è semmai l'extrema ratio.

Invece non è improprio se si limita al potere di nomina del PDC.
Il PDR ha molti altri poteri alcuni assolutamente autonomi e politicamente importanti, cosa che non ha la regina di inghilterra, quindi è ovvio che abbia carica limitata e responsabilità politiche.
Ma nel caso della nomina la sua discrezionalità e di carattere mediativo, lui non impone una situazione, non dispone NULLA casomai cuce, media e concilia (cose che non possono certo avere responsabilità politica) il tutto finalizzato ad un unico scopo ossia ottenere la fiducia.. come si vede non si può parlare sostanzialmente di un potere ma casomai di una funzione (non a caso viene definito il motore di avviamento).

Completamente diverso invece il potere di scioglimento: quello è vero potere
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« Risposta #97 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 10:41:29 »
ti ribatto che il primo e più importante scossone al sistema parlamentare è venuto proprio da un referendum ossia quello sul maggioritario, e mi pare di ricordare con percentuali non da ridere.
I costituenti non sono dei che cristallizzano i loro pensieri (specie su forme di governo) per sempre, lo sanno loro stessi che NON HANNO BLINDATO LA LEGGE ELETTORALE.. eppure sarebbe bastato poco per farlo bastava creare una riserva in tal senso.

Il sistema parlamentare puro con legge proporzionale è un sistema per neodemocrazie.. garantisce equità ma non garantisce efficienza.. tutto questo è stato coperto all'inizio dalla maggioranza chiara della DC, ma nel momento in cui questa maggioranza diminuiva il passaggio a sistemi più evoluti era necessario.


Un piccolo appunto finale: cambiamenti delle norme senza toccare la costituzione non sono nuovi in Italia... il sistema processuale penale vent'anni fa si è modificato da sistema "inquisitorio" a sistema "accusatorio" senza toccare la costituzione... purtroppo questo ha creato dei problemi perchè in un sistema accusatorio l'obbligatorietà dell'azione penale non dovrebbe esistere e sopratutto le cariere dei magistrati non dovrebbero coincidere.. infatti il nostro sistema processuale penale è una schifezza incongruente

Non mi devi ribattere nulla. Le leggi elettorali hanno riserve di legge espresse nella Costituzione ma non riserva di legeg costituzionale.
La novità più incisiva nell'alterazione del nostro sistema costituzioale che si regge sulla forma di Governo parlamentare - ossia il Governo deve avere a fiducia delle due camera - non è stata, secondo il mio modesto avviso, il nuovo sistema elettorale espresso nel maggioritario, il quale - nelle intenzioni delle forze che all'epoca lo sostenevano - era quello di ridurre il numero dei partiti rappreesntati in Parlamento e di favorire la formazione delle maggioranze di Governo già a partire dalle elezioni.
La vera alterazione c'è stata - come sottolinea il Sartori - a partire dal 2001 quando sulla scheda elettorale si è cominciato a scrivere il nome del candidato presidente. Questo - come rileva il giglic - non vale a fissare una volta per sempre il nome delpremier, ma rende certamente più stretto il margine di scelta del Pdr nella formazione del Governo.

Per quanto concerne i padri costituenti hai ragione nel sottolineare che quanto scrissero non deve valere per sempre, ma mi permetto di osservare ch quel sistema mostrava comunque una funzionalità che presenta piùì lati positivi che negativi. Lo si diceva ieri con RobCouto: gli accordi politici non sono patti di sangue e possono mutare anche in corso di legislatura. Questo vale a conferire una fluidità al sistema politico che può essere un elemento positivo pe ril sistema politico tutto.
Ad esempio nel 2006 questo avrebbe permesso all'ora coalizione vioncente di chiedere l'appoggio a un gruppo esterno di ottenre l'appoggio se non addirittura di entrare al Governo (parlo dell'UdC). Ma la logica del patto di sangue, delle cordate di partiti legate insieme come carcerati nei lavori forzati di Woody Allen in "Prendi i soldi e scappa", impedisce tutto questo e costringe, ad esempio, un Governo coem quello in carica a stare fermo al semaforo con il motore acceso da almeno 6 mesi a questa parte.

PS Sulla discrezionalità dell'azione penale mi pare che vai molto oltre: non tanto sei OT, quanto esprimi un obiettivo moolto ambizioso.
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« Risposta #98 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 10:44:57 »
Invece non è improprio se si limita al potere di nomina del PDC.
Il PDR ha molti altri poteri alcuni assolutamente autonomi e politicamente importanti, cosa che non ha la regina di inghilterra, quindi è ovvio che abbia carica limitata e responsabilità politiche.
Ma nel caso della nomina la sua discrezionalità e di carattere mediativo, lui non impone una situazione, non dispone NULLA casomai cuce, media e concilia (cose che non possono certo avere responsabilità politica) il tutto finalizzato ad un unico scopo ossia ottenere la fiducia.. come si vede non si può parlare sostanzialmente di un potere ma casomai di una funzione (non a caso viene definito il motore di avviamento).

Completamente diverso invece il potere di scioglimento: quello è vero potere

Per prassi la regine nomina il premier che gli viene indicato dal partito di maggioranza assoluta nella Camera dei comuni.
Qui da noi invece, soltanto a partire dal 2001, si indica il premier sulla scheda, ma questo non vale a cancellare il suo potere di nomina indicato allarticolo 92, che è ancora vigente - se non erro -. Se subito dopo le elezioni il PdR di fatto nomina quel candidato, se per avventura cadesse il GOverno in questo preciso istante e la maggioranza die gruppi si mostrasse contraria al reincarico all'attuale premier, il PdR avrebbe la possibilità di individuare un'altra personalità che fosse in grado di creare una nuova maggioranza parlamentare. Non è impossibile questa evenienza e soprattutto il PdR ha senz'altro questo potere.
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Offline Skorpius

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Re:314 a 311. Fiducia al governo Berlusconi..
« Risposta #99 : Venerdì 17 Dicembre 2010, 10:50:07 »

Per quanto concerne i padri costituenti hai ragione nel sottolineare che quanto scrissero non deve valere per sempre, ma mi permetto di osservare ch quel sistema mostrava comunque una funzionalità che presenta piùì lati positivi che negativi. Lo si diceva ieri con RobCouto: gli accordi politici non sono patti di sangue e possono mutare anche in corso di legislatura. Questo vale a conferire una fluidità al sistema politico che può essere un elemento positivo pe ril sistema politico tutto.
Ad esempio nel 2006 questo avrebbe permesso all'ora coalizione vioncente di chiedere l'appoggio a un gruppo esterno di ottenre l'appoggio se non addirittura di entrare al Governo (parlo dell'UdC). Ma la logica del patto di sangue, delle cordate di partiti legate insieme come carcerati nei lavori forzati di Woody Allen in "Prendi i soldi e scappa", impedisce tutto questo e costringe, ad esempio, un Governo coem quello in carica a stare fermo al semaforo con il motore acceso da almeno 6 mesi a questa parte.

Qui si scende da considerazioni di diritto a pensieri politici, rispeto il pensiero di Rob ma non lo condivido assolutamente.
Il sistema parlamentare puro è un sistema paludato buono per le democrazie giovani che escono da situaszioni difficili.. ossia come stavamo messi durante la creazione della costituzione con più forze politiche divergenti e appena usciti dalla dittatura.
Il sistema era così paludato che alcune cose neanche sono state mai applicate (i tempi di carica diversi per le due camere ad esempio, ma anche il sistema maggioritario del senato di fatto inattuabile).. e attenzione le cose inapplicate che ho elencato nella parentesi sono quelle che avrebbero dovuto mettere "pepe" nel sistema bicamerale perfetto.. ed invece ci siamo trovati, grazie alla prassi applicata sin da subito e grazie a sbarramenti eccessivi per il maggioritario, due camere identiche.. a questo punto anche il bicameralismo perfetto ha meno senso.
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.