Dell’esperienza e del blasone di una squadra.
Fino a due ore fa era tanta l’incavolatura per quanto successo ieri dal minuto 93:30 fino al minuto 93:48….ancora mi chiedo se era possibile gestire meglio quei 28 secondi……Poi , quando man mano la mente si “raffredda”, e cerco di pensare alla storia di questo bellissimo ed imprevedibile sport che è il calcio, penso che di solito quando si sfidano in una partita due squadre forti, di cui una abituata alle grandi sfide, dal blasone storico e dall’esperienza maggiore e l’altra forza emergente, allora spesso succedono episodi che sembrano assurdi, goals allo scadere che sembrano frutto di ingenuità o stupedità, mentre poi, pensandoci bene, vedi che spesso questi episodi sono la risultante di una abitudine alle finali, ad un ambiente che chiede sempre il massimo, ambienti dove arrivare terzi o secondi può costituire un fallimento, e capisci che queste “scottature” servono per appunto a crescere, a diventare “grandi”….esempi:
spesso negli ultimi derby di Manchester il City ha dovuto soccombere per goal allo scadere a favore dei cugini dello United, stessa cosa dicasi per gli scudetti persi al filo di lana dallo Schalke 04 in Germania, per arrivare alle sconfitte, anni fa, della spumeggiante e giovane Sampdoria di Vialli e Mancini, della finale persa contro l’istrionico Barcelona di Romario, dei derby persi a tempo scaduto dall’Atletico contro il Real a Madrid…per non andare oltre.
E questo è stato ieri, bene sempre che si faccia tesoro dell’esperienza…..un vecchio saggio reciita….” ….l’esperienza è ciò che ottieni, quando non ottieni ciò che vuoi….”…. …