Autore Topic: Attendibilità dei commenti calcistici  (Letto 2692 volte)

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ThomasDoll

Attendibilità dei commenti calcistici
« : Lunedì 20 Marzo 2017, 12:57:37 »
La mia scala di attendilità:

1.1) calciatori e tecnici direttamente coinvolti con l'evento che si commenta (in campo o in panchina, al massimo in tribuna)
1.2) calciatori e tecnici non direttamente coinvolti
1.3) ex calciatori ed ex tecnici, con attendibilità decrescente a seconda dell'età e del periodo di lontananza dai campi di calcio professionistico;
1.4) sportivi di alto livello praticanti (atleti o tecnici)

2.1) calciatori e allenatori praticanti non professionisti
2.2) ex calciatori e allenatori praticanti non professionisti
2.3) praticanti (o ex) sport agonistico
2.4) praticanti (o ex) sport amatoriale

3.1) (quando non inclusi nei livelli precedenti) giornalisti professionisti (in buona fede)
3.2) appassionati di calcio, tifosi, giornalisti non in buona fede

4) chi si disinteressa completamente di calcio

Valore delle statistiche:
Poco utili per i commentatori a livello 1, utilità crescente per gli altri livelli, fuorvianti per la comprensione del singolo evento, utili per osservare l'emergere dei valori sul medio periodo, utilità esclusiva da almanacco sul lungo periodo.

E per voi?

Offline Breizh

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Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #1 : Lunedì 20 Marzo 2017, 13:22:31 »
Concordo però ci sono due elementi da tenere in considerazione.
Il primo è che è un ambiente in cui molte cose è meglio tacerle per non urtare suscettibilità e per "pretattica" o "posttattica".
Il secondo è che raramente si possono dire cose intelligenti parlando di calcio (a parte du Biancocelesti, ovviamente); perché come diceva, mi pare, Platini, "anche Einstein, intervistato tutti i giorni finirà per dire cazzate".

ThomasDoll

Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #2 : Lunedì 20 Marzo 2017, 13:30:07 »
A me piacciono i calciatori che commentano. Non tanto in telecronaca, dove trovarne uno bravo è raro: Capello, Bulgarelli, Tardelli, Ranieri erano eccellenti (purché Ranieri non commenti l'aesse), oggi Bergomi, Marocchi, Adani, Ambrosini.
Direi che Ambrosini e Marocchi sono quelli che preferisco.
Sconcerti a 90° mi pare fuori posto, con Rimedio e la tipa. Mi pare sempre sul punto di mandarli a quel paese e andarsene a casa. Trovo che tra i giornalisti sia il commentatore meno banale, anche se di gran lunga lontano dall'essere interessante quanto un calciatore.

Zapruder

Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #3 : Martedì 21 Marzo 2017, 01:00:44 »
La mia:

1.1) calciatori e tecnici direttamente coinvolti con l'evento che si commenta (in campo o in panchina, al massimo in tribuna)
1.2) calciatori e tecnici non direttamente coinvolti
1.3) ex calciatori ed ex tecnici, con attendibilità decrescente a seconda dell'età e del periodo di lontananza dai campi di calcio professionistico;
1.4) sportivi di alto livello praticanti (atleti o tecnici)

2.1) calciatori e allenatori praticanti non professionisti
2.2) ex calciatori e allenatori praticanti non professionisti
2.3) praticanti (o ex) sport agonistico
2.4) praticanti (o ex) sport amatoriale

3.1) (quando non inclusi nei livelli precedenti) giornalisti professionisti (in buona fede)
3.2) appassionati di calcio, tifosi, giornalisti non in buona fede

4) chi si disinteressa completamente di calcio

5) Gianni Brera

98) microrganismi unicellulari fossili

99) Plastino, De Angelis, ecc.

Valore delle statistiche:

A Capello nel 2001 proposero un almanacco pieno di dati, lui disse "ah sì grazie" e lo mise in archivio.
Oggi però sono utilizzate da molte società.
Fermo restando che non è possibile prevedere più del 52-53% dei risultati dei singoli eventi. In media.

ThomasDoll

Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #4 : Martedì 21 Marzo 2017, 09:23:25 »
Non solo sono utilizzate dalle società, conosco gente, uno è anche mio amico con cui si parla spesso su fb di calcio, magari ci hai scambiato battute pure te, che ci lavora e guadagna alla grande, e NON rivela il contenuto delle rilevazioni che fa. Gira di continuo presso i campi d'allenamento delle squadre di mezza Europa e s'intrattiene in genere con il mister (l'altro giorno era da Pioli), e ogni tanto fa uno stage con i colleghi che seguono gli altri campionati europei (l'ultimo a Nizza qualche settimana fa). Lavorano dalla tribuna, ma so che usano talvolta anche i droni o, comunque, rilevazioni sofisticate. Non mi ha voluto dire mezza parola né rivelare dati, sono top secret. Vai a sapé che cazzo contano...
Riguardano perlopiù i movimenti che si fanno in campo e la scomposizione totale dei gesti che compie il calciatore. Sono, ovviamente, cosa diversa dall'almanacco.

Zapruder

Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #5 : Martedì 21 Marzo 2017, 20:50:21 »
Oggi va molto la "scomposizione" della partita nelle prestazioni dei singoli, per scoprire chi è realmente importante in campo e magari possibili accoppiamenti felici di calciatori in base alla caratteristiche di ciascuno.
C'è da dire che quasi sempre il campo arriva prima dei numeri: tempo fa, tanto per dirne una, qualcuno analizzò il comportamento ideale da tenersi in occasione dei calci di rigore, da parte di tiratori e portieri: venne fuori che i migliori assumevano GIÀ quel comportamento ideale: insomma, il campione è tale perché sa trovare istintivamente la soluzione migliore...
La statistica aiuta a comprendere il calcio, ma non intacca minimamente le sue peculiarità. Quello che si fa nelle scuole calcio, origine imprescindibile di qualsiasi calciatore, non è replicabile da alcun database.

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Online Er Matador

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Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #6 : Venerdì 24 Marzo 2017, 05:38:54 »
Come primo criterio si prende di solito la competenza, e dovrebbe essere ovvio.
Purtroppo tale requisito è stato scavalcato, nella degenerazione dei media dall'informazione al ruolo di ufficio stampa, dalla reale libertà di parola.
Che viene limitata in maniera subdola e ricattatoria dalla volontà di rientrare nel giro (per giocatori e tecnici) o dalla linea editoriale (per i commentatori coi contratti meno solidi): per chi si trova in quella posizione, ad esempio, non è facile deviare dalla versione mainstream su argomenti come la xxxx e il suo pupazzo più noto.

C'è poi chi recita una parte per debolezza della posizione personale: il peggiore in questo senso è Tardelli, la cui carriera di allenatore - a quanto si mormora, ma con insistenza - sarebbe stata improvvisata come una sorta di Legge Bacchelli per venire incontro a una situazione non facile.
Che l'interessato si senta in debito col sistema lo si deduce dall'eccesso di zelo con cui aderisce a certi orientamenti d'ordinanza - di Lotito, ai tempi della telefonata su Carpi e Frosinone, disse che non avrebbero più dovuto farlo entrare in Federcalcio: neppure un Antonio Giuliani era arrivato a tanto - e la docilità nel piegarsi a umiliazioni come la contrapposizione penosamente forzata con Zazzaroni.
Uno squallore cui il Tardelli calciatore avrebbe risposto con un'entrata di quelle che tatuano le caviglie: ed è triste vedere l'urlo del Bernabeu, secondo solo a quello di Munch come icona, trascinato fra simili miserie.

Ottima osservazione, poi, quella relativa al periodo di inattività degli ex, in teoria i più liberi di esprimersi.
E qui il caso maggiormente significativo è quello di "Neno" Fascetti: fra i più meritevoli di ascolto per la passione, la lingua tagliente, la sintesi, la competenza; ma che, nelle interviste più recenti, dimostra tutti gli anni trascorsi dall'ultima panchina.

Altra considerazione: le testimonianze dall'interno valgono soprattutto a distanza di tempo e in sede storica, come quelle di Mazzola sulle combine azzurre più o meno riuscite di Germania '74.
In tempo reale, i protagonisti cercano soprattutto di occultare circostanze del genere: il che incide non poco sull'attendibilità degli atleti personalmente coinvolti.

Per il resto, trovo che i contributi di (ex) atleti, giornalisti e commentatori non professionisti siano più legati dalla complementarietà che divisi da una gerarchia di valore.
Offrono in sostanza percezioni e angolazioni che si completano, talvolta ricavando dall'occhio più ingenuo dello spettatore con meno teoria alle spalle - ma acuto e originale in proprio - notazioni sfuggite a quello troppo allenato degli addetti ai lavori.
E qui la differenza la fa la qualità individuale, che dipende sia dai fattori condizionanti di cui sopra sia da doti strettamente personali.
Migliori e peggiori, per esemplificare? Premessa doverosa: i peggiori sono quelli che non dicono nulla di significativo, laddove beceraggine e analfabetismo possono veicolare senza rendersene conto qualche concetto qua e là.

Seconde voci in telecronaca: Fabio Capello. Non il migliore, l'unico ad aver giustificato quel posto di lavoro.
Il peggiore? L'accoppiata giornalista-giornalista, un parlarsi addosso a vicenda che andrebbe benissimo nelle rispettive abitazioni private.

Giornalisti: l'unico o quasi che ascolto con attenzione è Marco Bucciantini.
Buon competente, molto attento alle questioni tattiche, non ancora assorbito dall'ambiente: neppure quando partecipa a quella specie di rosario dalla Grotta di Trigoria che a Sky chiamano "studio" e "dopopartita", con Bonan nell'imbarazzata e imbarazzante veste di officiante.
Il peggiore? Cerqueti: e non perché lo ritenga uno sprovveduto, anzi, ma perché ogni sua sillaba puzza di calcolo e di falsità.
Il classico tipo che non riesce a essere spontaneo neppure al cesso, e dal quale è conseguentemente improbabile ottenere opinioni discutibili ma almeno autentiche.

(Ex) giocatori: Zvonimir Boban. Ritmo da lectio magistralis sulla pittura balcanica del '200, ma intelligenza e lingua italiana persino fuori contesto e al servizio di un'analisi spesso illuminante.
Il peggiore? Paolo Rossi. La verve di Mattarella, lo stupore di chi sembra non aver toccato un pallone in vita sua. Delle doti da calciatore si diceva che risiedessero quasi unicamente nell'istinto, e in effetti...
Fra i giocatori in attività, mi sia consentito un cartellino (bianco)nero per le interviste di Claudio Marchisio: esempio di stile Juventus finché si vuole, ma per ovvietà e sussiego da primo della classe sembra Derossi (quello del Libro Cuore e scritto tutto attaccato, cos'avevate capito?).
Una citazione al demerito, poi, per Umberto Colombo, ex pluridecorato della Real Casa torinese.
In una delle poche occasioni in cui era riuscito a prendere la parola al Brogesso, prima apostrofò i laziali con un "romaniiiiiii" il cui tono ricordava vagamente Alfio Muschio.
Quindi aggiunse definizioni del tipo "colonia per giocatori juventini finiti" e altre perle del genere.
Ma lì pesava soprattutto la malafede di Biscardi nel far rappresentare la Juventuse, come l'ha sempre chiamata Moggi, da un simile relitto.

Commentatori non professionisti/tifosi: Teo Teocoli. Quando non viene imprigionato nel ruolo di macchietta, fra i più intelligenti e con una certa profondità anche nelle letture di carattere tecnico.
Ha parecchie ore di volo quanto a passione e frequentazione dello stadio, e si nota.
Il peggiore? Verrebbe da dire Paolo Liguori, ma è talmente manualistico nell'illustrare come non si parla di calcio da diventare a suo modo non banale.
E allora la palma vada a Giovanni Floris, titolare di un particolarissimo Teleratto: quello dedicato a chi, rispetto agli standard personali, peggiora in maniera più netta nella forma e nei contenuti quando parla di calcio.
Inutile precisare per che squadra tifa.

Zapruder

Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #7 : Giovedì 13 Aprile 2017, 12:51:50 »

Altra considerazione: le testimonianze dall'interno valgono soprattutto a distanza di tempo e in sede storica, come quelle di Mazzola sulle combine azzurre più o meno riuscite di Germania '74.
In tempo reale, i protagonisti cercano soprattutto di occultare circostanze del genere: il che incide non poco sull'attendibilità degli atleti personalmente coinvolti.

Mazzola è sempre stato molto diretto su certi episodi (cerca anche in rete il suo racconto di Italia-Uruguay del '70). Ricordo quando smontò in tre parole la portata sui calciatori del giocare a porte chiuse: "I primi cinque minuti ti fa un po' strano poi non te ne accorgi più".
Peccato che sulle abitudini di Herrera nell'Inter sia molto più abbottonato...

Offline Davide

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Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #8 : Giovedì 13 Aprile 2017, 13:49:53 »
Massimo Mauro....

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Zapruder

Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #9 : Giovedì 13 Aprile 2017, 14:12:34 »
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Quello che ha giocato con Zico, Platini e Maradona. E non se n'è accorto nessuno.

Offline Davide

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Re:Attendibilità dei commenti calcistici
« Risposta #10 : Giovedì 13 Aprile 2017, 14:18:16 »
Quello che ha giocato con Zico, Platini e Maradona. E non se n'è accorto nessuno.
Quello che ha fallito pure da deputato,da presidente,da giocatore e da commentatore...

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