Autore Topic: Rassegna stampa martedì 13 aprile (Gazzetta Sport solo Roma)  (Letto 1824 volte)

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oizaL

Rassegna stampa martedì 13 aprile (Gazzetta Sport solo Roma)
« : Martedì 13 Aprile 2010, 08:47:09 »


Da LA GAZZETTA DELLO SPORT di oggi, martedì 13 aprile



1) RANIERI D'ORO. IL TITOLO E LA COPPA ITALIA VALGONO UN MILIONE IN PIU'  (a firma Massimo Cecchini)

La Roma trionfa su due fronti? Al tecnico un bonus dell’80% Alla squadra 9 milioni di premi.

Derby a rischio: si gioca alle 18?


Spolverate il vocabolario delle celebrazioni da scudetto: gloria, storia, onore e via cantando. Basta così? Non proprio. Nel calcio del Terzo Millennio il trionfo tricolore significa anche altro: soldi, e neppure pochi, anche se parliamo di una società come la Roma che della autogestione finanziaria fa il proprio limite e il proprio fiore all’occhiello. Jackpot Proprio per questo in casa giallorossa le grandi manovre sono già cominciate. Anzi, per qualcuno sono già terminate, e con un jackpot da grande scommettitore. Parliamo di Claudio Ranieri, che in estate, al suo primo appuntamento con la Roma, ha messo le basi di un contratto eccellente.

Il punto di partenza è la navigazione in barca nelle acque della Sardegna per il tecnico e le vacanze pugliesi del suo legale Mattia Grassani: vacanze, poi la chiamata del 31 agosto di Rosella Sensi e l’appuntamento generale a Villa Pacelli per il primo settembre. Luciano Spalletti si è appena dimesso, ma il primo scoglio per Ranieri è liberarsi dal legame con la Juve che, signorilmente, dà il via libera a Ranieri con una buonascita di circa 1,5 milioni. Il discorso dei dirigenti giallorossi è chiaro: "Ci sono pochi soldi da spendere. Anche se Spalletti è andato via rimangono a carico del club 6 collaboratori che pesano quindi bisogna accontentarsi". Ranieri sposa subito il progetto lasciando Grassani, il ds Pradè e la responsabile finanziaria Mazzoleni a trattare. Mattina e pomeriggio a lavoro con una pausa per contattare l'allenatore: d'accordo sul contenimento del fisso e sull'incremento dei premi? Una scommessa forte, ma il romano (e romanista) Claudio dice di sì. Perciò contatto fino al 2011 di 2,3 milioni lordi il primo anno e 3,7 il secondo. Più premi. E qui scatta il superbonus perché Ranieri se vincerà sia scudetto che Coppa Italia, incrementerà il suo ingaggio di circa l’80%, circa un milione netto.

Insomma, l’allenatore ha puntato su se stesso e sta vincendo, ma questo è un discorso che riguarda tutta la squadra. Nel giro di poche settimane si è passati da un premio-incentivo per le due vittorie contro Udinese e Bologna (un televisore, per l’ultima Coppa alzata fu un impianto stereo) a questione di soldi veri. Premessa: le linee programmatiche sono state tracciate sulla base di circa 270 mila euro lordi a ciascun giocatore, più una quota (intorno al 25-30%) che va ai calciatori ceduti a gennaio ed a tutto lo staff che ruota intorno gli atleti. I discorsi, però, sono stati interrotti scaramanticamente dopo il filotto dei tre pareggi consecutivi (Napoli, Milan e Livorno), ma l’esito finale non è lontano da questa somma: 9 milioni complessivi.

In questo quadro idillico, però, corre il rischio di innescarsi un contenzioso con il principale finanziatore del club, cioè Sky. Ma la Roma, come la Lazio, in questo caso è solo spettatore o poco più. La possibilità che domenica si verifichino scontri fra le due tifoserie è sempre più forte tant’è che il prefetto Pecoraro ieri ha chiesto “alle società calcistiche e a quella tv” di valutare l’ipotesi di un anticipo del derby alle 18 (e non alle 20,45). Sky ovviamente preferirebbe l’appuntamento serale, ma l’idea sta prendendo corpo. La Roma, tra l’altro, avrebbe un motivo in più per sperare in una stracittadina tranquilla, visto che eventuali incidenti potrebbero togliere ai tifosi l’opportunità di partecipare alle ultime due trasferte, Parma e Verona. Un peccato, perché probabilmente in quelle sedi ci si giocherà scudetto, gloria e soldi. Gli ingredienti del calcio del Duemila, of course.



2) VUCINIC E IL CHIODO FISSO  (a firma Alessandro Catapano)

«Penso sempre allo scudetto. Totti la nostra arma in più nel finale»


« Fajene tre » . « No, fajene quattro » . «Facce sogna’». «Te posso tocca’?». «Bellissimo». «Genio». «Ti faccio una foto, è per mio fratello, quello ce rimane». Attraversiamo Roma in un lunedì pomeriggio in cui l’ordinaria follia del traffico è resa più sopportabile dall’euforia collettiva che si respira. «C’è un’aria frizzantina nello spogliatoio», racconta Mirko Vucinic, il genio diventato bomber. I suoi gol valgono il primato e hanno conquistato un angolino nel cuore dei tifosi.

Eccolo sul campo Artiglio, alla stazione Tiburtina, tra i ragazzi adoranti della Spes. Imigliori sono stati selezionati per provare le nuove scarpette Nike, quelle ciclamino che indossa lui. Belle sì, ma poco accessibili: il paio in vetrina costa 375 euro. Marco ne vince una confezione, e l’impresa gli vale la prima intervista della carriera, a Sky Sport, l’unica emittente autorizzata ad avvicinare Vucinic quando ci si trasferisce tutti a via del Corso. «È bello stare in testa alla classifica— racconta l’attaccante —: abbiamo mezzi e voglia per restare davanti. Poche squadre al mondo avrebbero completato una rimonta come la nostra, merito di un gruppo straordinario. Io allo scudetto penso continuamente, è un chiodo fisso. Totti sarà la nostra arma in più, a partire dal derby: spero di segnare». Uno basta a avanza.



3) MISS ROSELLA ALLA CASA BIANCA (di Luigi Garlando)


Il 18 dicembre del 1971 a Roma nascevano Rosella Sensi e Claudia Gerini. Sagittario, ascendente «famolo strano». Più che strana, è unica l’idea che ha in testa la Sensi: vincere lo scudetto. Nessuna presidentessa lo ha mai fatto. Sarebbe una rivoluzione. Come il primo nero alla Casa Bianca. Rosella è in ballottaggio con Massimo Moratti, la cui dinastia calcistica ebbe un’alba rosa. Fu infatti Lady Erminia a trascinare lo sposino Angelo Moratti sul campo del Testaccio per un Roma-Inter deciso da un gol di Meazza. Lo sposino si appassionò. Quell’emozione fu il primo seme della Grande Inter.

Oggi il figlio di Angelo lotta con Lady Rosella che, grazie a un tecnico del Testaccio, insegue lo scudetto nel centenario di Meazza. Ranieri, messo in croce a Torino e sull’altare nell’Urbe, è un buon simbolo di questa Roma che ha ribaltato il suo destino. Ma Rosella Sensi è ancora meglio. La presidentessa statuaria in tribuna d’onore, tra cortigiani adulanti, al momento del sorpasso, è lo stesso donnino che tante volte scivolava sulla poltroncina, come uno studente impreparato, davanti alla contestazione feroce. «Rosella, via col vento!», «Sensi vattene!». Ci ha pianto anche. Insultata, minacciata. Sotto scorta Digos dal 2008.

Accusata di aver fatto scappare il ricco Soros, possibile acquirente, poi l’amato Spalletti; colpevole del grasso auto-stipendio da 1,3 milioni lordi e dell’addio di Aquilani a 25 milioni, che mal si legano con l’ultimo mercato estivo: nulla, oltre a Guberti e Lobont a costo zero. Un tifoso furibondo posò un piatto di spaghetti davanti a Trigoria: «Nun ce magni con 1,3 milioni». Parte dei tifosi giallorossi non ha cambiato idea sulla matriarca che stipendia anche zia e sorelle. Perfino domenica, nell’ora della gioia, è rimbombato il coro cult dell’Olimpico: «Rosella vattene». Ma intanto il donnino, che combatte contro le banche e i debiti di famiglia, ha sorpassato Moratti, che può spendere 25 milioni per Quaresma.

Cruz, sui cui si impuntò Spalletti, è l’ultima riserva della Lazio. La Roma ha sfilato Burdisso all’Inter, senza mollare Baptista. Quando Mourinho notò: «La Roma è furba. Piange sul mercato, poi non cede nessuno», forse aveva già riconosciuto l’avversario che gli avrebbe fatto male. Ora Miss Rosella è lì, a cinque passi dalla Casa Bianca.



4) TONI ALLA PRIMA STRACITTADINA: "NON VEDO L'ORA DI BATTERLI"  (a firma Alessandro Catapano)


Che la vittoria ci sorprenda tranquilli ma la felicità ci colga pronti a tutto! E, dunque, i romanisti sognano traversate individuali e incontri con tutti, nuovi giri nella storia, maschere colorate, bandiere al vento, tessuti fruscianti, voci nella brezza primaverile. Il 16 maggio, mese di sogni, giorni di festa e sole caldo. Come nel 1983, Ma è ancora presto per lasciarsi andare, per essere pronti a tutto. Anche — come dice Angelo, l’edicolante di piazza Venezia, che ostenta certezze rassicuranti — a «ordinare per la prossima stagione maglie di due taglie più grandi, per metterci tutte le coccarde...». «Siamo uno— altra espressione felice — ma non è ancora finita. Ci manca il derby».

E qui cessano le parole. Perché pensando alla sfida di domenica sera non si sa più come prendere quell’aria frizzantina di cui ieri parlava Mirko Vucinic: respirarla a pieni polmoni o vivere i giorni che verranno in apnea? Luca Toni non ha paura, lui non vede l’ora. «Abbiamo già compiuto un’impresa — ha detto ieri sul suo sito — e non vogliamo fermarci proprio ora sul più bello. Datemi il derby!». Per lui sarà il primo, un esordio col botto. Lanciati I proverbi portano alla felicità e allora la Roma ha fatto trenta e vuole fare trentuno.

«Non molliamo ora», ha urlato domenica Mexes, tradendo forse un certo logorio psichico e fisico. In realtà, la Roma ha fatto 23 risultati utili consecutivi — un’enormità — e per vincere quella cosa che i romanisti non nominano dovrebbe allungare la striscia positiva fino al traguardo, toccando quota 28, una follia. Però a novembre sembrava assurdo anche sognare che la Roma potesse contendere questo campionato all’Inter (c’era chi invece ci credeva e gliene va dato atto). Dunque, perché non crederci ora con tutti i sentimenti? Oltretutto la squadra è lanciatissima: le cinque vittorie consecutive ne fanno la squadra migliore nelle ultime cinque gare (15 punti) con un distacco sensibile sulla seconda, guarda un po’ la Lazio, a quota 11. Paura? Al massimo, tranquillità.



5) RUDI VOLLER COMPIE 50 ANNI (a firma Stefano Boldrini)

Un mondiale da giocatore, vicecampione da ct, grande dirigente

« Roma mi ha dato cinque anni stupendi e la donna della mia vita»


Rudi de noantri compie oggi 50 anni. «Avessi potuto, sarei scomparso per due giorni. Mi sta cercando mezzo mondo. Il Bayer Leverkusen voleva organizzare una grande festa. Ho detto "grazie, facciamola per i 60 anni". Da domani, comunque, tutto finito». La voce di Rudi Voeller, 142 partite e 45 gol con la maglia della Roma dal 1987 al 1992, è allegra. È il direttore tecnico e l’uomo immagine del Bayer Leverkusen. Oggi andrà a lavorare, come sempre. In serata, festicciola per pochi intimi, organizzata dalla moglie Sabrina: i figli Marco ("è alto due metri e gioca a basket in serie B nel Leverkusen"), Laura, Greta, Kevin e Brian, gli ex compagni di Nazionale Matthaeus e Brehme, una coppia di amici romani.

Rudi, che effetto fanno i 50 anni? «È una tappa importante della vita. Sono uno della generazione 1960: io, Brehme, Littbarski e Diego Armando Maradona. Una bella annata».

Il bilancio dei suoi 50 anni? «Ho avuto la fortuna di trovare a Roma la donna della mia vita. L’ho portata via ai romani. Per Sabrina non è stato facile adattarsi alla vita di Leverkusen e la capisco: Roma è la città più bella del mondo. Dal punto di vista professionale, mi è andata bene: campione del mondo con la Germania da giocatore, vicecampione del mondo alla guida della Nazionale, le soddisfazioni da dirigente in una società come il Bayer Leverkusen».

Più difficile giocare, allenare o dirigere? « Ai calciatori dico sempre: "smettete il più tardi possibile". Fare il calciatore è il lavoro più bello del mondo. Sei giovane, sei spensierato, non hai responsabilità. Devi solo comportati da professionista serio. Allenare non era mai stato il mio desiderio, ma ad un certo punto mi sono trovato a guidare contemporaneamente nazionale tedesca e Bayer Leverkusen. Mi piace organizzare e lavorare dietro le quinte».

I 50 anni di Voeller coincidono con il primato della Roma. «Sono contentissimo. Seguo sempre con attenzione le vicende della Roma, è una squadra che mi è rimasta nel cuore. Sono contento per Rosella Sensi che ha vissuto giorni difficili, per la squadra e per i tifosi. A questo punto, è la Romala favorita per il titolo».

Totti potrebbe essere il primo romanista a vincere due scudetti. «Francesco resta uno dei grandi del calcio mondiale. Se la salute lo assisterà, giocherà ad alti livelli molti anni ancora».

Totti cominciò ad allenarsi 16 anni con la prima squadra. Vi siete mai incrociati in campo? «No, ma Totti mi ha raccontato che faceva il raccattapalle e un paio di volte festeggiò sotto la curva Sud i miei gol».

Il più grande giocatore con cui Voeller ha giocato? «Maradona è stato l’avversario più grande. Ci siamo sfidati in due finali mondiali e in tanti Roma-Napoli».

Il più grande di oggi? «Messi. Quando gioca, preghi che non si faccia mai male».

Fra due mesi c’è il mondiale. «Spagna eBrasile sono le favorite. Poi le solite: Italia, Inghilterra, Germania e Argentina».

La Germania potrebbe togliere all’Italia un posto in Champions. «Il nostro calcio è tornato competitivo perché abbiamo investito anche nelle strutture. Abbiamo stadi bellissimi, la gente si diverte. In Italia, invece, per troppo tempo si è investito solo nelle gambe dei calciatori».



6) C'E' UN CASO SINI NELLA PRIMAVERA. IL GIOIELLO DELLA DIFESA PUO' ANDARE VIA  (a firma Francesco Oddi)

Rapporti difficili con papà De Rossi. E per adesso il rinnovo è lontano


«Rinnoviamo il contratto?» «Aspettiamo. Vediamo come vanno le cose». Non troppo bene: quando il capitano della nazionale under 17 salta il derby Primavera per scelta tecnica, che qualcosa non vada è piuttosto evidente. Da tre partite, la Roma gioca senza Simone Sini, il miglior difensore dell'intero settore giovanile, probabilmente anche d'Italia, contando la classe '92, quella di Vincenzo Camilleri, il ragazzino che il Chelsea venne a prendere in elicottero quando aveva 15 anni. Esclusioni Il 20 marzo, contro il Bari, vengono distribuite delle formazioni con Sini al numero 3: comincia la partita, e quel numero ce l'ha Tortosa, scartato in estate dalla Lazio e tesserato dalla Roma. Una settimana dopo, con l'Ascoli, stessa tarantella: Sini in formazione, Tortosa in campo. Spiegazione ufficiale identica, postumi del problema muscolare accusato al Viareggio, quando il ragazzo chiese il cambio a metà primo tempo, e gli fu detto che era troppo importante la sua presenza: uscì al 27' della ripresa, quando ormai camminava.

Per il derby (perso), il giocatore troppo importante per uscire non è stato neppure convocato: De Rossi a fine gara ha provato a sostenere che stava recuperando dal solito infortunio. Ma il giorno prima Simi stava talmente bene da fare allenamento e partitella agli ordini di Claudio Ranieri. Regista arretrato Dal suo arrivo alla Roma (2006) alla scorsa estate, il ragazzo ha lavorato con Stramaccioni, che ne ha fatto una sorta di allenatore in campo, regista arretrato (in nazionale e Primavera gioca terzino sinistro), rigorista e capitano. Con De Rossi il feeling non è mai sbocciato. E così c’è un’altra partenza probabile dopo quelle di Frasca e Bertolacci, che a gennaio hanno preferito lasciare la Roma per andarsene a non giocare ad Arezzo e Lecce. Grosseto o Trieste.

 A dicembre la Roma aveva blindato fino al 2014 Sini, Pettinari e Scardina, ma la Lega Calcio aveva invalidato tutto perché i tre erano ancora minorenni. Gli altri due, compiuta la maggiore età, hanno firmato di nuovo; lui, che gli anni li ha compiuti la scorsa settimana, ha preso tempo: se gli chiederanno di lavorare un altro anno con De Rossi, rifiuterà, forte di una scadenza nel 2011 che gli permetterebbe di decidere il suo futuro a costo zero. Con la società i rapporti sono molto buoni, e Bruno Conti punterà su questo per fargli accettare il rinnovo. Un anno di parcheggio a Grosseto o Trieste, per un giocatore che a gennaio è stato chiesto da Inter e Palermo, che è da sempre sul taccuino di Arsenal e Liverpool, e da qualche mese pure del Manchester City.

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Re:Rassegna stampa martedì 13 aprile (Gazzetta Sport solo Roma)
« Risposta #1 : Martedì 13 Aprile 2010, 08:52:41 »
grazie, oizaL


ma cos'è? l'angolo del dadaista?
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

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Re:Rassegna stampa martedì 13 aprile (Gazzetta Sport solo Roma)
« Risposta #2 : Martedì 13 Aprile 2010, 10:17:28 »
Il trigoria domenica gioca contro la squadra riserve. praticamente contro sé stessa. La lazio, a cui tocca domenica prossima l'uso dell'Olimpico ha prestato lo stadio, in cambio della metà dell'incasso.
Così mi pare di aver capito dalla lettura di questo glorioso giornale, che ora non viene usato neppure più dai muratori per farsi il cappello di carta.

jumpingjackflash

Re:Rassegna stampa martedì 13 aprile (Gazzetta Sport solo Roma)
« Risposta #3 : Martedì 13 Aprile 2010, 22:27:16 »
grazie Oizal

lo stesso giorno sono nate la Gerini e Rozzella?? è proprio vero, tutto si compensa a questo mondo ::)

Bill Kelso

Re:Rassegna stampa martedì 13 aprile (Gazzetta Sport solo Roma)
« Risposta #4 : Martedì 13 Aprile 2010, 22:37:17 »
Grazie oizaL,
Governi c'ha ragione, ma vorrei far notare come i muratori con il cappello di giornale in testa non esistano più-