Batteristi

[syrinx]

Il topic sui Beatles ed il post su Ringo mi hanno fatto venire voglia di parlare di batteristi.

Fare classifiche è una cosa senza tanto senzo perchè i parametri per giudicare un musicista sono molteplici e difficilmente misurabili. Non avendo paura di essere non-sense ne faccio una lo stesso, basandomi sul parametro più insensato di tutti: il mio gusto personale. 

1. Neil Peart (Rush) - Un mostro di tecnica che, come i suoi compagni, ha sempre messo la sua maestria al servizio della musica e mai il contrario. Splendidi i suoi assoli per musicalità e abilità.

2. Jack Dejohnette - Il mio batterista Jazz preferito.

3. John Bonham (Led Zeppelin) - Penso che Bonzo non abbia bisogno di presentazioni: un grandissimo.

4.Patrick Carney (The Black Keys) - Adoro il suo stile asciutto.

5. Michael Portnoy (Dream Theater) - Per quanto fatto con i primi Dream Theater. Adesso mi fanno pena lui e i DT. 

[Ataru]

gene hoglan - death - strapping young lad, fear factory, dark angel, testament

george kollias - nile

flo mounier - cryptopsy

adrian erlandsson - at the gates, the haunted, cradle of filth

[Aquilotta del Nord]

3. John Bonham (Led Zeppelin) - Penso che Bonzo non abbia bisogno di presentazioni: un grandissimo.

Esatto! E per me è il n. 1 ma ammetto di non essere molto ferrata, vado a gusto 

[Drenai]

oggi come oggi ci sono tantissimi batteristi "bravi". non è piu come 30 anni fa, la perizia tecnica è molto piu diffusa, quello che può differenziare è piu l'originalità, quando riesci a riconoscere un batterista senza conoscere cio che stai ascoltando. ecco quello oggi è molto molto piu raro.

faccio qualche altro nome storico di grandissimi, questi sì riconoscibilissimi alla prima nota.
vinnie colaiuta
bill bruford
terry bozzio

[Ataru]

oggi come oggi ci sono tantissimi batteristi "bravi". non è piu come 30 anni fa, la perizia tecnica è molto piu diffusa, quello che può differenziare è piu l'originalità, quando riesci a riconoscere un batterista senza conoscere cio che stai ascoltando. ecco quello oggi è molto molto piu raro.

verissimo... di quelli che ho citato non riuscirei a scambiarli uno per l'altro, ma se per esempio qualcuno studia e si ispira a kollias, potrei non distinguerlo (ad esempio un mio carissimo amico ultimamente sta suonando esattamente come flo mounier, dopo essersi divorato le sue didattiche).

discorso a parte per gene hoglan, le sue casse la riconosco ovunque, quando ho sentito l'ultimo disco dei fear factory la prima cosa che ho pensato (ho risentito i fear factori per caso dopo 10 anni) è stata: "che cacchio c'entra gene hoglan coi fear factory?" senza sapere assolutamente che era entrato in quel gruppo

[giamma]

Questi è Ginger Baker (Cream) che nel 2005 alla Royal Albert Hall alla tenera età di 66 anni si è esibito in questo a solo di quasi 10 minuti.

[satanasso]

oggi come oggi ci sono tantissimi batteristi "bravi". non è piu come 30 anni fa, la perizia tecnica è molto piu diffusa, quello che può differenziare è piu l'originalità, quando riesci a riconoscere un batterista senza conoscere cio che stai ascoltando. ecco quello oggi è molto molto piu raro.

faccio qualche altro nome storico di grandissimi, questi sì riconoscibilissimi alla prima nota.
vinnie colaiuta
bill bruford
terry bozzio

Se non sbaglio vinnie colaiuta e terry bozzio hanno suonato con frank zappa.
aggiungo alla lista di sirynx una mia passione musicale: phil collins (batterista e non voce e leader dei già defunti genesis dopo l'addio di gabriel)

[syrinx]

Neil Peart

[NV]

ieri

oggi

[satanasso]

ah scusate....dimenticavo il mito assoluto....carl palmer!

[Ataru]

cacchio, dave lombardo... è dai tempi dei fantomas che non lo sento... ma suona ancora con gli slayer?

[Il lodolaio]

Devo arrivare io per citare Bill Bruford, Phil Collins e Stewart Copeland ?!? 

[Ataru]

bill bruford citòllo drenai

phil collins satanasso

stuart copeland mancava (tra l'altro so che ultimamente si è buttato sulla taranta)

[syrinx]

Comunque, a parte Ataru, nessuno di noi si è scostato dai super classici.

Qualcuno dovrebbe segnalare delle buone nuove leve. Possibilmente che non siano solo delle specie di drum machine solo tecnica.

[bak]

Tra i non citati metto Keith Moon, Ian Paice e Franz Di Cioccio.

[Il lodolaio]

bill bruford citòllo drenai

phil collins satanasso

stuart copeland mancava (tra l'altro so che ultimamente si è buttato sulla taranta)

Sì, il buon Phil è più istinto che tecnica.

[chemist]

bill bruford citòllo drenai

phil collins satanasso

stuart copeland mancava (tra l'altro so che ultimamente si è buttato sulla taranta)

Stewart Copeland e' il mio mito assoluto. Sprizzava un'energia incredibile, variazioni di ritmo, sincopati...mamma mia..
Purtroppo quando l'ho risentito dal vivo a Twickenham coi Police ricongiunti mi e' sembrato un batterista normale...ma d'altra parte viaggia per la sessantina pure lui mi sembra...

Sentitelo in questo pezzo...regge tutto lui

o dal vivo:

[bak]

Sì, il buon Phil è più istinto che tecnica.

Beh anche Chester Thompson o come diavolo si chiama che lo ha sostituito nei Genesis, non è proprio accio

[Ataru]

Comunque, a parte Ataru, nessuno di noi si è scostato dai super classici.

Qualcuno dovrebbe segnalare delle buone nuove leve. Possibilmente che non siano solo delle specie di drum machine solo tecnica.

dai, solo tecnica no, certo di tecnica per restare sopra i 160 bpm ce ne vuole parecchia, ma senti bene quello che fanno gene hoglan con le casse o adrian erlandsson e george kollias con i piatti, prima di limitarti a valutare la tecnica...

[syrinx]

dai, solo tecnica no, certo di tecnica per restare sopra i 160 bpm ce ne vuole parecchia, ma senti bene quello che fanno gene hoglan con le casse o adrian erlandsson e george kollias con i piatti, prima di limitarti a valutare la tecnica...

Ataru, non parlavo assolutamente dei batteristi che hai postato tu!

Suggerivo solo a chi volesse introdurre qualche nuova leva di evitare molti batteresti che si trovano oggi, dotati esclusivamente di tecnica e con zero creatività o senso compositivo.

E poi la tecnica nella batteria la apprezzo eccome, altrimenti non avrei scelto Neil Peart.