Ignobile iniziativa editoriale del corsport, vergognatevi servi!

[IB]

Possibile, anzi probabilissimo. E credo che, in materia, tu ne sappia assai meglio di me (per esperienze professionali e riscontri quasi quotidiani). Grazie della sottolineatura, dunque.

Concordo con te che, di fondo, resta un profondo sconforto nell'immaginare che razza di persone sono i target potenziali di una simile iniziativa editoriale. Però, dico io, questa è anche una considerazione un filino 'razzista', se mi si passa il termine.

Nell'era del consumismo è in fondo così indebito consumare qualcosa (incluso il Dvd di specie?). Ognuno sperpera i suoi soldi come meglio crede, dico io. Per dire, esistono anche gli affezionati acquirenti di collezioni seriali tipo "Riproduzioni di acquasantiere 1/20" oppure "Modellini di furgoni del latte del primo NOvecento". Monnezza senza alcun dubbio per me.

Ma ognuno ha il pieno diritto di utilizzare il cattivo (anzi pessimo) gusto nella scelta dei propri consumi, ahinoi. 

Ma la questione non é sapere come la gente spende i suoi soldi.
C'é gente che compra DVD snurf.
Quello é l'atto d'acquisto, il fatto oggettivo.
La cosa interessante é analizzare come si é arrivati, o come si puo' arrivare, a quel fatto oggettivo, attraverso quali percorsi di comunicazione si é riusciti a portare una persona a "acquistare". Questo é marketing.
E non é neanche una questione di giudicare l'ingiudicabile, ovvero il gusto. Quanto piuttosto provare a analizzare come si é arrivati a "indirizzare" questo gusto, o a creare un nuovo " bisogno".

Se tu vedi uno spot della irrinunciabile dispensa enciclopedica sulle acquasantiere, normalmente, quello che vedi é esattamente quello che puoi comprare. Ovvero una "riproduzione di acquasantiera 1/20" da collezionare. Nessun percorso particolare di comunicazione, se sei un appassionato lo compri, senno' lo trovi ridicolo, oppure indifferente.

In questo caso preciso pero', gli artifici comunicativi, le connessioni mentali, oscillano tra l'ardito e il cabarettistico.
In fondo non sai neanche cosa compri. Voglio dire, Nel prodotto, della asroma, delle prestazioni della as roma non c'é nulla. Non ho un ricordo vivissimo del film ma non mi sembra che appaia in alcun momento un pallone, né che vi siano scene con azioni da gioco oppure presenza simboliche, chesso', almeno di Ilary o di un Leandro Greco.
E non é neanche assimilabile al branding. Se io compro un portachiavi con il gagliardetto della Lazio l'oggetto é il soggetto. Quindi qualcosa resta. Oppure chesso', i fazzolettini della Lazio (li ho visti, una volta li ho visti).
In questo caso invece l'ellissi é flagrante, troppo forzata. Ingannatrice. Parte dalle pere per vendere le mele.
E come se tu andassi al mercato e un negoziante ti offrisse dei pomodori dicendo, chesso', che sono buonissimi perché hanno il sapore di carne alla brace.
Quasi da spacciatore di droga che vende il paradiso offrendo merda.

E in fondo, in conclusione, é questa la situazione a cui stiamo assistendo. Ne abbiamo già parlato in altri ambiti.
E' la industriale trasformazione di una semplice squadra di calcio in una sostanza oppiacea.
L'intorpidimento dei captori logici é il risultato.
E' possibile vendere un film americano che parla di un ex centurione che diventa gladiatore mostrando con ardita parafrasi letterale e visiva le immagini di 5 giocatori di pallone.


Venghino siori, venghino a vedere....

[franz_kappa]

E in fondo, in conclusione, é questa la situazione a cui stiamo assistendo. Ne abbiamo già parlato in altri ambiti.
E' la industriale trasformazione di una semplice squadra di calcio in una sostanza oppiacea.
L'intorpidimento dei captori logici é il risultato.
E' possibile vendere un film americano che parla di un ex centurione che diventa gladiatore mostrando con ardita parafrasi letterale e visiva le immagini di 5 giocatori di pallone.

Bello. Complimenti per il post. 

Ahinoi, è proprio così. La mia osservazione si focalizzava troppo e impropriamente sul rapporto cliente-Cds, liquidando con troppa leggerezza il complesso percorso che ha portato a "indirizzare" questo gusto, o a creare un nuovo " bisogno" come tu hai mirabilmente scritto.

[Centurio]

Ma la questione non é sapere come la gente spende i suoi soldi.
C'é gente che compra DVD snurf.
Quello é l'atto d'acquisto, il fatto oggettivo.
La cosa interessante é analizzare come si é arrivati, o come si puo' arrivare, a quel fatto oggettivo, attraverso quali percorsi di comunicazione si é riusciti a portare una persona a "acquistare". Questo é marketing.
E non é neanche una questione di giudicare l'ingiudicabile, ovvero il gusto. Quanto piuttosto provare a analizzare come si é arrivati a "indirizzare" questo gusto, o a creare un nuovo " bisogno".

Se tu vedi uno spot della irrinunciabile dispensa enciclopedica sulle acquasantiere, normalmente, quello che vedi é esattamente quello che puoi comprare. Ovvero una "riproduzione di acquasantiera 1/20" da collezionare. Nessun percorso particolare di comunicazione, se sei un appassionato lo compri, senno' lo trovi ridicolo, oppure indifferente.

In questo caso preciso pero', gli artifici comunicativi, le connessioni mentali, oscillano tra l'ardito e il cabarettistico.
In fondo non sai neanche cosa compri. Voglio dire, Nel prodotto, della asroma, delle prestazioni della as roma non c'é nulla. Non ho un ricordo vivissimo del film ma non mi sembra che appaia in alcun momento un pallone, né che vi siano scene con azioni da gioco oppure presenza simboliche, chesso', almeno di Ilary o di un Leandro Greco.
E non é neanche assimilabile al branding. Se io compro un portachiavi con il gagliardetto della Lazio l'oggetto é il soggetto. Quindi qualcosa resta. Oppure chesso', i fazzolettini della Lazio (li ho visti, una volta li ho visti).
In questo caso invece l'ellissi é flagrante, troppo forzata. Ingannatrice. Parte dalle pere per vendere le mele.
E come se tu andassi al mercato e un negoziante ti offrisse dei pomodori dicendo, chesso', che sono buonissimi perché hanno il sapore di carne alla brace.
Quasi da spacciatore di droga che vende il paradiso offrendo merda.

E in fondo, in conclusione, é questa la situazione a cui stiamo assistendo. Ne abbiamo già parlato in altri ambiti.
E' la industriale trasformazione di una semplice squadra di calcio in una sostanza oppiacea.
L'intorpidimento dei captori logici é il risultato.
E' possibile vendere un film americano che parla di un ex centurione che diventa gladiatore mostrando con ardita parafrasi letterale e visiva le immagini di 5 giocatori di pallone.


Venghino siori, venghino a vedere....

1) i fazzolettini della Lazio io ce li ho, ma non li uso, mi dispiace scartarli.

2) Non era un ex centurione, ma un generale. Ma probabilmente stavi pensando a me e ti sei confuso.

3) te sai come si dice in latino "rigore paa rioma?

[franz_kappa]

1) i fazzolettini della Lazio io ce li ho, ma non li uso, mi dispiace scartarli.

Siamo in due. Idem per me. 

[fish_mark]

...

Mi trovo molto d'accordo con quello che scrivi ma a questo punto il nocciolo della questione è, a mio modo di vedere, nell'uso commerciale della simbologia di una squadra di calcio ed in questo caso si è trattato di utilizzare la passione per una squadra per poter vendere il DVD di un film sull'antica Roma.
Anche in altri ambiti e altri contesti si utilizzano i simboli di una squadra per manovrare le leve sia della passione sportiva sia del portafoglio del singolo consumatore, uscendo fuori dal recinto della pura passione sportiva per sconfinare nelle praterie della simbologia e dello spettacolo puro, una cosa che però ci fa perdere il contatto con la realtà di una squadra di calcio.
 
Se vogliamo l'operazione Aquila allo stadio rientra in questi canoni. E' un'operazione perfetta di marketing e di showbiz, in cui si è fatto bingo nel risollevare l'entusiasmo da troppo tempo sopito del tifoso laziale, anche perché aiutata dal contesto di una stagione finora a dir poco positiva.

Siamo in due. Idem per me. 

Siamo in tre. Mi piace esibirli.

[IB]

Ma guarda, io lo sapevo che appariva prima o poi anche il pescetto. 

Anche sul tuo discorso proporrei alcune sfumature.
Riprendo l'assioma che non giudico l'azione del "manovrare il portafoglio", ma giudico il percorso scelto per farlo.
Sull'utilizzo del "branding" possiamo anche discuterne, é un discorso vecchio come quello della gallina o dell'uovo.
Io i fazzolettini con lo stemma della Lazio non li comprerei mai, perché li trovo ridicoli. Pero' appunto, come ho già detto, l'oggetto é il soggetto. Se compro i fazzolettini con lo stemmino della Lazio mi compro i fazzolettini con lo stemmino della Lazio. Nient'altro.
Li troverei "offensivi" per il cliente potenziale se fossero venduti dicendo che fanno guarire immediatamente dal raffreddore, oppure che a ogni caccola tolta Zarate segna un gol.
Non siamo e non dobbiamo essere considerati degli stupidi.
Nel caso in questione, l'impressione é veramente di immensa presa per il culo dei romanisti. Della scarsissima considerazione delle loro ultime facoltà mentali. Si vende una pera mostrando una mela. Appunto.
Conquistero' la folla...gli daro' qualcosa che non hanno mai visto prima mostrando i giocatori della roma.
Oltre ogni immaginazione.


L'operazione Aquila, e qui metto la sfumatura,  é ben altra cosa, é un'operazione di spettacolarizzazione di un evento preesistente.  A parte il fatto che non c'é un sovrapprezzo al biglietto d'ingresso allo stadio, quindi neanche eventualmente la finalità di muovere il portafoglio.
Ma solo di offrire allo spettatore un "plus" rispetto allo spettacolo per cui ha pagato un biglietto.

[Fulcanelli]

ma, banalmente, la parola "folla" è femminile, no?

quindi ci andrebbe "le" darò ecc... no?

cioè, questi oltre che a fa' sta cosa brutta e fasulla, la fanno pure sgrammaticata, in totale dispregio del (corretto) italiano?

e ce fanno pure i giornalisti?

e ce dovrebbero pure pijà li quatrini per massacrare ulteriormente la lingua italiana?

mah...

(marò come stamo messi, in generale dico eh)

Clazia, non ti meravigliare. Non fu ignoranza della grammatica ma un colpo di mano di un alcuni tipografi biancelesti (vivono come carbonari dovendo nascondere l'appartenenza). Gli eredi dei gladiatori sono o non sono parte lesa? 

[franz_kappa]

Io i fazzolettini con lo stemma della Lazio non li comprerei mai, perché li trovo ridicoli.

Uguale preciso.
Ce li ho solo perché non ricordo più chi me li regalò. E, da buon ossessivo, non li apro per non rovinarli. 

Però quello che dice IB è profondamente vero: trovo che il merchandising sia sostanzialmente monnezza, con qualche lodevole eccezione (sciarpe, cappelli e altri accessori da stadio).
L'ostentazione dei colori del proprio club associata a oggetti personali di uso comune e frequente (asciugamani, pantofole, cravatta, orologio, tazze, piatti e bicchieri, copriletto, tute in tessuto sintetico) la trovo di un cattivo gusto senza limiti.

Con buona pace di chi (e mi scuso per le mie parole aspre) ama portare al polso un bel pataccone biancoceleste oppure si avvolge uscito dalla doccia nell'asciugamano daaaaa Lazzio. 

[fish_mark]

L'operazione Aquila, e qui metto la sfumatura,  é ben altra cosa, é un'operazione di spettacolarizzazione di un evento preesistente.  A parte il fatto che non c'é un sovrapprezzo al biglietto d'ingresso allo stadio, quindi neanche eventualmente la finalità di muovere il portafoglio.
Ma solo di offrire allo spettatore un "plus" rispetto allo spettacolo per cui ha pagato un biglietto.

si, ok, non c'è sovrapprezzo e non vi è commercializzazione diretta dell'evento.
Ma sarebbe come a mettere un bel richiamo esterno a un ristorante che ha bisogno di un'idea per rilanciarsi. Immagina di conficcare la carlinga di un aereo su un motel sull'autostrada che ultimamente fa pochi clienti.
Nella sostanza l'operazione Aquila ha funzionato in maniera simile.

PS Io per puro feticismo ho acquistato un fiammante paio di ciabatte biancocelesti, di quelle acquistabili nei migliori centri commerciali a 10 euri. Non le metto mai, ma stanno sempre a disposizione nell'armadio: il bilancio LAZIO non migliora sensibilmente con i 10 euri di ricavo, ma per me è puro feticismo.


PS2 Negli stessi store soon acquistabili anche le mutande, i pigiami e le scarpe ginniche con il marchio dell'Autosalone. Li vedi accatastate che sbrodolano nei reparti, trattengo il respiro mentre passo.
In ogni caso non acquisterò mai nemmeno sotto tortura smart phone della nota casa e articoli sportivi di una casa che si sia macchiata del reato - imprescrittibile - di aver finanziato l'AS autosalone, non assicurerò mai la mai auto con la compagnia già fallita e poi rinata sotto le ceneri di "nuova".

Dobbiamo difenderci, dobbiamo fare
"consumo equo e laziale".

[fish_mark]

Uguale preciso.
Ce li ho solo perché non ricordo più chi me li regalò. E, da buon ossessivo, non li apro per non rovinarli. 

Però quello che dice IB è profondamente vero: trovo che il merchandising sia sostanzialmente monnezza, con qualche lodevole eccezione (sciarpe, cappelli e altri accessori da stadio).
L'ostentazione dei colori del proprio club associata a oggetti personali di uso comune e frequente (asciugamani, pantofole, cravatta, orologio, tazze, piatti e bicchieri, copriletto, tute in tessuto sintetico) la trovo di un cattivo gusto senza limiti.

Con buona pace di chi (e mi scuso per le mie parole aspre) ama portare al polso un bel pataccone biancoceleste oppure si avvolge uscito dalla doccia nell'asciugamano daaaaa Lazzio. 

Si, però c'è merchandising e merchandising.
Trovo i negozi dell'Autosalone molto gonfi di merce, quindi con grande varietà.
Non posso dire altrettanto su quello Lazio ma non voglio aprirci un topic.
tempo fa in USA ho visto gli stand di alcune squadre di NFL, roba veramente di gusto e anche abbastanza cara.
Si tratta soltanto di chiamare gente capace, gente che sappia creare cose di gusto, alla moda e vendere.
Non è un'operazione impossibile: riesce male soltanto se fatta con sciatteria.
P.e. gli orologi bicolori sono roba da colpire con duri provvedimenti di polizia.

[IB]

si, ok, non c'è sovrapprezzo e non vi è commercializzazione diretta dell'evento.
Ma sarebbe come a mettere un bel richiamo esterno a un ristorante che ha bisogno di un'idea per rilanciarsi. Immagina di conficcare la carlinga di un aereo su un motel sull'autostrada che ultimamente fa pochi clienti.
Nella sostanza l'operazione Aquila ha funzionato in maniera simile.

Infatti. E' una fattispecie completamente diversa dal caso in questione.
E secondo me non parliamo neanche di merchandising.

[RobCouto]

Il Corriere dello Sbrot c'ha il grosso problema del sorpasso a destra operato da Il Romamerdista, ed è costretto a inseguirlo sul suo stesso terreno.

[franz_kappa]

Il Corriere dello Sbrot c'ha il grosso problema del sorpasso a destra operato da Il Romamerdista, ed è costretto a inseguirlo sul suo stesso terreno.

Grande Rob, hai contestualizzato la vicenda - con una info ad alcuni ignota, me compreso - riportandola nell'alveo delle stretegie editoriali.
Nulla di così ignobile, tutto sommato.

Strategie commerciali.

[IB]

 

A sto punto so terrorizzato dal controsorpasso che potrebbe fare il Rommerdista.

Grande concorso "Un capitano é per sempre"
In regalo con il giornale una fiala di urina di francesco Totti.
Da bere con gli amici durante la finale ciampionz

[fish_mark]

 

A sto punto so terrorizzato dal controsorpasso che potrebbe fare il Rommerdista.

Grande concorso "Un capitano é per sempre"
In regalo con il giornale una fiala di urina di francesco Totti.
Da bere con gli amici durante la finale ciampionz

La finale quando? ah, ok, basta vendere il sogno ...

E tutto d'un tratto il coro "fiala del capitanoooo"

[IB]

La finale quando? ah, ok, basta vendere il sogno ...

E perché
Conquistero' la folla...gli daro' qualcosa che non hanno mai visto prima
a un tifoso romanista che je promette ?
A parte bruciori de culo, intendo.
 

[RobCouto]

Come se dice in latino rigore paa roma?

Maximo castigo pro Roma.

[IB]

[Centurio]

Maximo castigo pro Roma.

quel filmato che hai nella firma é da geni puri. Piú lo guardo e piú ne rido.
(Lo scazzottatore potrebbe essere associato a balotelli)

[Trippanera]

Non ho idea delle condizioni in cui versino i conti del Corriere dello Sport. Diciamo che le vendite vanno bene e i ricavi si mantengono stabili (non lo so, mera ipotesi di scuola). Ciò non impedisce che il suo management cerchi di aumentare quanto più possibile la base dei ricavi, proponendo sempre nuove iniziative editoriali che si accompagnano al foglio cartaceo in vendita ogni giorno.

Mi sorprende sinceramente lo stupore (pur giustificabile alla luce del parossismo che caratterizza ogni reazione di alcuni laziali, letteralmente ossessionati dalla xxxx) che suscita in voi questa iniziativa editoriale.

La finalità 'commerciale' è chiara, come evidenziato dal buon Darienzo: drenare qualche migliaio di euro riciclando un prodotto che, peraltro, abbiamo avuto la sventura di vedere sugli scaffali delle librerie già da qualche mese. Nessuna iniziativa ad hoc, insomma, ma solo una riproposizione con la 'pecetta' del CdS.

Leggo che alcuni si stracciano metaforicamente le vesti per l'indebito collegamento Roma Antica-as xxxx che si consolida grazie a questa iniziativa. Che dire... forse è anche possibile, ma francamente è qualcosa di inevitabile, visto che una testata giornalistica ha la facoltà di proporre ai propri lettori (e non ) quello che vuole, incluso questo Dvd che strizza l'occhio al mito (costruiito negli ultimi anni) della xxxx e dei xxxxnisti come "unici eredi di un grande impero".

Ciò detto, uno e uno solo è il giudice chiamato a decretare il successo (e dunque, implicitamente) la legittimità o meno dell'operazione: il MERCATO. Se i volumi di vendita saranno cospicui o, almeno, in linea con le aspettative del marketing del Cds l'iniziativa si sarà rivelata un successo e avrà confermato la tradizionale 'propensione al consumo' dei tifosi della xxxx (quelli, non dimentichiamolo mai, che annoverano tra le proprie file figuri capaci - come mi raccontava una volta il buon Porgascogne - di indossare la tuta daaaaaa maggica il 24 dicembre e girarci tranquillamente per la città in attesa del cenone). Vuoi dunque che tra costoro non vi siano alcune migliaia di individui capaci di acquistare migliaia di copie del Dvd in questione?

Personalmente non lo credo, peraltro. Ma non è tuttavia improbabile. E proprio su questa previsione il Cds ha organizzato la propria iniziativa editoriale.

E' business, amici cari. Il motore del mondo.
Perché vi stupite, in definitiva?

Sembra di stare su un campo di rieducazione.