Autore Topic: Gli otto punti del contratto dei calciatori.  (Letto 1495 volte)

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POMATA

Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« : Martedì 7 Dicembre 2010, 20:16:59 »
1) CONTRATTO FLESSIBILE con introiti legati ai risultati. L'Aic lo vuole flessibile fino al 50%, la Lega di serie A vuole flessibilià assoluta, compresa l'automatica riduzione degli stipendi in caso di retrocessione in serie B.

Sarebbe doveroso

2) PROFESSIONALITÀ. Secondo la Lega il calciatore deve fare solo il calciatore, per l'Aic è libero di svolgere un'altra professione durante il tempo libero.

Vogliono essere trattati come dipendenti? allora fai solo il calciatore.

3) COMPORTAMENTO. Deve essere eticamente irreprensibile per la Lega, anche fuori dall'orario di gioco o allenamento, mentre per l'Aic i calciatori devono poter disporre come preferiscono del loro tempo libero.

Questo dipende dalla professionalitá del calciatore stesso, non mi sembra rilevante

4) CURE MEDICHE. Devono rimanere circoscritte allo staff del club per la Lega, mentre per l'Aic i calciatori possono farsi curare da chi vogliono.

Se se lo pagano loro, non c'è o non dovrebbero esserci problemi

5) SANZIONI. Per la Lega devono essere automatiche, per l'Aic invece bisogna sempre rimettersi alla decisione del collegio arbitrale. Inoltre l'Aic vuole avere mano libera nelle sanzioni ai propri calciatori, svincolandole dall'ingaggio (attualmente non si può superare il 30% dello stipendio).

Non lo vedo un punto rilevante

6) COLLEGIO ARBITRALE. Per le società il presidente deve essere scelto dalla Lega fuori dal mondo del calcio, secondo i giocatori dall'Aic tramite sorteggio interno.

Sarebbe piú corretto uno fuori dal calcio

7) ALLENAMENTI. Per la Lega un allenatore può dividere la squadra in più gruppi distinti (il riferimento è ai cosiddetti "fuori rosa"), per l'Aic i calciatori devono invece essere sempre preparati tutti insieme, senza discriminazioni.

Correre e fare ginnastica assieme mi pare pure giusto, ma quando il tecnico prova la formazione titolare se non ne fanno parte non possono certo lamentarsi, non credo alle "gabbie di pandeviana memoria"

8) TRASFERIMENTI. È il punto più dibattuto. Per la Lega un giocatore non può rifiutare il passaggio ad un club dello stesso livello di quello in cui si trova e che gli garantisca lo stesso trattamento economico. In caso di rifiuto, il contratto si intende rescisso automaticamente con una multa da pagare da parte del calciatore che ammonta al 50% del suo stipendio. L'Aic si oppone totalmente a quest'iniziativa.

Se io sono dipendente di una ditta e questa ditta da roma mi manda a milano (grandi cittá tutte e due) devo accettare oppure mi licenziano e mi danno l'indenizzo, qui darei ragioni ai calciatori.


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Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #1 : Martedì 7 Dicembre 2010, 23:15:34 »
1) CONTRATTO FLESSIBILE con introiti legati ai risultati. L'Aic lo vuole flessibile fino al 50%, la Lega di serie A vuole flessibilià assoluta, compresa l'automatica riduzione degli stipendi in caso di retrocessione in serie B.

Grande apertura da parte dell’AIC sulla flessibilità fino al 50 %. Sarebbe curioso poi se questi intelligenti strateghi del calcio avessero il coraggio di andare a proporre una cosa del genere ad un Cristiano Ronaldo, sai le risate.


2) PROFESSIONALITÀ. Secondo la Lega il calciatore deve fare solo il calciatore, per l'Aic è libero di svolgere un'altra professione durante il tempo libero.

Qui ci sono margini di discussione, visto che già accade per altri sport (Formula 1 ad esempio)

3) COMPORTAMENTO. Deve essere eticamente irreprensibile per la Lega, anche fuori dall'orario di gioco o allenamento, mentre per l'Aic i calciatori devono poter disporre come preferiscono del loro tempo libero.

Delicato discorso attinente alla personalità del calciatore: a mio modo di vedere l’AIC dovrebbe essere maggiormente rigida sul punto: a me personalmente non piacciono i giocatori che non pensano e mostrano altro interesse che alla loro professione. Ricordo con grande fascino la figura di un Socrates, uno che aveva studi di medicina e si impegnava nel sociale, ma anche il nostro Montesi di cui ricordo alcune sue uscite su temi politici.

4) CURE MEDICHE. Devono rimanere circoscritte allo staff del club per la Lega, mentre per l'Aic i calciatori possono farsi curare da chi vogliono.

Le società si devono limitare a mettere a disposizione loro professionisti a loro spese. Sulla libertà di cura l’AIC deve essere irremovibile. Il calciatore è una persona non un macchinario dell’azienda.

5) SANZIONI. Per la Lega devono essere automatiche, per l'Aic invece bisogna sempre rimettersi alla decisione del collegio arbitrale. Inoltre l'Aic vuole avere mano libera nelle sanzioni ai propri calciatori, svincolandole dall'ingaggio (attualmente non si può superare il 30% dello stipendio).

Necessario mantenere il passaggio al collegio arbitrale per ragioni di garanzia.

6) COLLEGIO ARBITRALE. Per le società il presidente deve essere scelto dalla Lega fuori dal mondo del calcio, secondo i giocatori dall'Aic tramite sorteggio interno.

Non si sa cosa significi “fuori dal mondo del calcio” dal momento che i vari componenti degli organi giudicanti sono presi tra magistrati e avvocati, molti dei quali anche illustri.
La terzietà del giudice potrebbe essere inficiata e di molto dalla pretesa delle società di scegliere i componenti, mentre il sorteggio rimane un elemento di garanzia non trattabile.
Sarebbe inoltre necessaria la pubblicazione delle decisioni dei collegi per una maggiore trasparenza e informazione.

7) ALLENAMENTI. Per la Lega un allenatore può dividere la squadra in più gruppi distinti (il riferimento è ai cosiddetti "fuori rosa"), per l'Aic i calciatori devono invece essere sempre preparati tutti insieme, senza discriminazioni.

Un punto su cui l’AIC deve fare le barricate. Un giocatore si fa ingaggiare per fare di un gruppo che viene allenato ai fini della partecipazione dei vari tornei cui partecipa la squadra.
Suddividere in vari gruppi, oltre a creare pericolose gerarchie tra i vari giocatori offendendo la professionalità e la dignità di quelli che fanno parte del gruppo minore, introduce elementi di confusione nella gestione tecnica che vanno contro gli interessi della stessa società.
Il fatto che le rose siano sovrabbondanti è primaria responsabilità delle società.
A questo punto perché non introdurre la lista campionato, ossia di una lista chiusa per cui durante l’anno – almeno nel periodo tra le sessioni di mercato – sia possibiel schierare quel gruppo di giocatori. Norma di chiarezza ma che sarebbe poco digerita dalle grandi perché non gli permetterebbe di sostenere il doppio impegno con le coppe. Anche qui riemerge la responsabilità delle società che vogliono quindi scaricare sui giocatori le loro superficialità, le loro follie.

8) TRASFERIMENTI. È il punto più dibattuto. Per la Lega un giocatore non può rifiutare il passaggio ad un club dello stesso livello di quello in cui si trova e che gli garantisca lo stesso trattamento economico. In caso di rifiuto, il contratto si intende rescisso automaticamente con una multa da pagare da parte del calciatore che ammonta al 50% del suo stipendio. L'Aic si oppone totalmente a quest'iniziativa.

Credo che se la cifra arrivasse al 75%/80% del restante stipendio da pagare ci si potrebbe ragionare sopra. Immaginate un Baptista con scadenza 2013 che si becca il 75/80% dei 2800 mln di euro annui per i prossimi 2 anni e mezzo e a gennaio è libero. Comodo vero? Si intasca qualcosa come 5 mln e mezzo cash e se ne va bel bello a giocare in Inghilterra. No, non credo che sarebbe digerita dalle società.
A questo punto è necessaria la ferma opposizione dell’AIC che deve reagire al tentativo di scaricare, anche con questa strada, le inefficienze e le superficialità delle società.
La norma, nazionale e internazionale, sulla durata dei contratti prevede che valgano “fino a 5 anni”.
A mio modesto avviso, una prima soluzione di questo problema potrebbe essere quella di prevedere che la durata dei contratti valga “fino a 3 anni”.
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POMATA

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #2 : Martedì 7 Dicembre 2010, 23:24:00 »
A Fish e mica é possibile che su delle cose vogliono essere trattati come "dipendenti" e su altre come liberi professionisti...

Per esempio io sono rappresentante della luxottica, ho un contratto come autonomo peró se prendo a vendere altri occhiali me licenziano in tronco...eppure sono free agent...

La luxottica mi offre una assicurazione medica con degli sconti extra, io gli ho detto di no, seguo con la mia peró me la pago io.

Su altri punti si puó discutere ma me pare che questi vonno sempre avere la padella per il manico.

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Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #3 : Martedì 7 Dicembre 2010, 23:47:01 »
Intanto è discussa la natura del contratto: se di lavoro dipendente, di lavoro a progetto di lavoro a tempo determinato.

L'esempio che fai non c'entra molto. Se da rappresentante della luxottica sei legato da contratto di agenzia, quindi in esclusiva, non potrai trattare altri occhiali, mentre se non c'è esclusiva potrai farlo.
Ma qui il problema non si pone: hai mai sentito che un giocatore di colpo si trasferisce da altra squadra violando il rapporto di esclusività? Le società non acquistano i giocatori ma i "diritti pluriennali alle prestazioni", ossia l'esclusiva.

Inoltre, i calciatori non vogliono padelle dalla parte del manico, ma soltanto curare i loro interessi, come in ogni normalissima trattativa sindacale.
Lo scandalo deriva dal fatto che fanno un bellissimo lavoro peraltro strapagato (una minima parte di loro: diciamo il 20%). Tutti vorrebbero trovarsi al loro posto, ma lo spettacolo viene organizzato e messo in pratica soltanto grazie a loro. E' la stessa situazione del cinema dove in passato le agitazioni sindacali degli attori hanno visto coinvolti anche i grossi nomi come Mastroianni.
E' facile fare demagogia su questo terreno e hanno grande spazio i presidenti, ma io sono dalla parte dei giocatori.
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Giglic

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #4 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 07:31:07 »
La questione, IMHO, è più complessa di una "normale" trattativa sindacale. E'  cercare di fare un contratto unico a persone che guodagnano 1 o 100.000. In un casi vanno difesi degli elementari diritti (è assurdo, ad esempio, che un calciatore non possa aprire un ristorante con i suoi guadagni se non "dietro autorizzazione" della società), nell'altro vanno limitati i poteri deleteri su società e ritorni d'immagine che questi divetti di 25 anni hanno.
Le formalità (tipo di contratto, cure mediche - anche questo vale solo per i ricchissimi) sono solo una minima parte del problema. Quello che la lega e l'AIC devono concordare è la "filosofia", per usare un termine improprio, del "lavoro" (altro termine improprio  ;D) del calciatore. E, visto che Lotito è in quella posizione non perchè autoelettosi, secondo la Lega è per una linea molto dura...

POMATA

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #5 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 10:53:48 »
Io li manderei na settimana in miniera...altro che...

CiPpi

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #6 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 13:22:07 »
a mio avviso, se non si sentisse il bisogno di una qualsiesi regolamentazione in merito a livello nazionale, ossia societa'
ed giocatore sottoscrivono il contratto che piu' preferiscono indipendentemente dai contratti di altri giocatori e societa', ci sarebbero molti ma molti meno problemi.

il resto sono semplici (ed inutili ndCP) chiacchiere.

Offline robylele

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Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #7 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 13:29:32 »
E' facile fare demagogia su questo terreno e hanno grande spazio i presidenti, ma io sono dalla parte dei giocatori.

Perché sei dalla parte dei giocatori? Perché la chiami demagogia mentre é un dato di fatto?
Come mai sei sempre d'accordo con Plastino?

A C. Ronaldo non proponessero niente, così da non farti fare grasse risate, nè a te nè al noto conduttore tifoso napoletano ex simpatizzante della Lazio solo perché il padre lavorava alla Rondinella.



'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

TD

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #8 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 14:29:20 »
Gli otto punti sono comunque un falso problema, tutto il nodo da parte dei presidenti, secondo me, sta nel tentativo di reintroduzione di qualcosa che somiglia a un vincolo. Ed è qualcosa che non può passare, si guadagni un euro o dieci milioni: una persona deve essere sempre in grado di dire l'ultima parola sul suo trasferimento in un altro posto. E' sacrosanto che nei contratti di trasferimento resti centrale l'assenso dei calciatori. Se alle società non va bene, si adoperino per riformare il mercato e smettere con la compravendita dei contratti. Accorcino la durata dei contratti, poi, se temono per la sopravvenuta onerosità.
La campagna di stampa fatta per orientare l'opinione pubblica contro i calciatori è stata rivoltante, senza l'intervento del CONI la manfrina sarebbe durata ancora chissà quanto.

Offline dukenduke

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Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #9 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 15:50:26 »
Gli otto punti sono comunque un falso problema, tutto il nodo da parte dei presidenti, secondo me, sta nel tentativo di reintroduzione di qualcosa che somiglia a un vincolo. Ed è qualcosa che non può passare, si guadagni un euro o dieci milioni: una persona deve essere sempre in grado di dire l'ultima parola sul suo trasferimento in un altro posto. E' sacrosanto che nei contratti di trasferimento resti centrale l'assenso dei calciatori. Se alle società non va bene, si adoperino per riformare il mercato e smettere con la compravendita dei contratti. Accorcino la durata dei contratti, poi, se temono per la sopravvenuta onerosità.
La campagna di stampa fatta per orientare l'opinione pubblica contro i calciatori è stata rivoltante, senza l'intervento del CONI la manfrina sarebbe durata ancora chissà quanto.

Oddio td, non credo che si tratti solo di campagna stampa contro i giocatori.
Sono convinto che molte persone comuni che versano soldi nelle casse delle società siano veramente indignate per questo "sciopero" che definirei "rivoltante".


ciao.
Il gol acrobatico di Hernanes che usa la gamba d'appoggio come leva e si gira in torsione come una molla e 'l'immagine della Lazio e dei laziali: umilmente assorbi l'energia e poi liberala e falla fluire...

Offline fish_mark

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Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #10 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 15:52:57 »
Perché sei dalla parte dei giocatori? Perché la chiami demagogia mentre é un dato di fatto?
Come mai sei sempre d'accordo con Plastino?

A C. Ronaldo non proponessero niente, così da non farti fare grasse risate, nè a te nè al noto conduttore tifoso napoletano ex simpatizzante della Lazio solo perché il padre lavorava alla Rondinella.

sono dalla parte dei giocatori perché sono il più delle volte la parte debole del rapporto di lavoro, che è tale visto che siamo in campo professionistico (LAVORO, si è un lavoro, bellissimo, strapagato, ma sempre lavoro).

Quanto al fatto che sono d'accordo su molte cose con il Plastino è pura coincidenza: non è il mio vate, anche se lo considero uno dei più grandi professionisti in circolazione; non sono il suo ghost writer, visto che di consiglieri ne ha diversi.

Infine, da notare che su C. Ronaldo l'esempio che ho fatto calza eccome. Dalle notizie che trapelano in ordine all'accordo raggiunto, sul punto della parte variabile dell'ingaggio, il 50%, questo principio varrà per gli emolumenti fino a 400 mila euro. In pratica Manfredini si caricherà il peso della più ampia flessibilità, mentre Zarate un po' di meno.
Per ingaggi superiori varrà il principio della "libera contrattazione tra le parti". Lo voglio proprio vedere Marotta che tratta con Benzema e i suoi legali proponendogli il 50 % della parte variabile ...

Infine, va notato che sui due punti più caldi si registra un sostanziale 0-0 il che significa passaggio del turno ad opera dell'AIC.
Sul trasferimento coatto la norma che vogliono introdurre le società si scontra con la legge 91/81 il che richiederebbe una nuova legge, quindi campa cavallo.
Sugli allenamenti distribuiti in gruppi diversi in pratica resta la norma vigente, mentre un acommissione federale scriverà un elenco di casi di mobbing.

Che vittoria per la restaurazione di marca lotitiana. Quello che parla di "abuso del diritto" sul diritto dei calciatori di rifiutare un trasferimento, bella faccia tosta di addossare ai giocatori le responsabilità delle società che comprano a spron battuto, mentre intanto crescono inarrestabilmente le rose, con 30-40-50 giocatori sotto contratto. E sarebbe colpa dei giocatori?!?

La sostanza dello scontro sta nelle parole di TD, ossia il tentativo di reintrodurre, surrettiziamente, il vincolo, ossia tutto il potere alle società in ordine ai trasferimenti, utile anche per sfoltire le rose.
Tentativo fallito, per fortuna.
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IB

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #11 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 15:57:36 »
Questione complessa. A mio modo di vedere.
Non vedo una ragione univoca da una parte o dall'altra.
A mio avviso un giocatore che non accetta un trasferimento, ne ha tutto il diritto.
Questioni di famiglia, di vita privata, di quello che vuole. Su questo hanno ragione a non transigere.
Su altri punti pero', secondo me, la ragione é altrove, io credo che sebbene non siano macchine i giocatori siano un patrimonio della società, e quindi la società ha il diritto di fornire le cure mediche e le strutture secondo il proprio giudizio. Fatto salvo ovviamente il diritto del giocatore a rifiutare un trattamento medico che non vuole o scegliere i propri specialisti. Ma a proprie spese.
Sulle rose ampie e sugli allenamenti separati, é un cane che si morde la coda. Se é vero che la responsabilità é delle società che hanno rose troppo ampie é anche vero che le rose ampie riducono i giocatori disoccupati. Voglio dire, per l'AIC, meglio un giocatore fuori rosa che un giocatore disoccupato. Non credo che la riduzione del periodo di durata di un contratto sia accettato dal sindacato calciatori. Voglio dire, per molti é anche una garanzia di reddito.
La questione degli allenamenti separati é a mio avviso ancora complessa. Appunto, i giocatori non sono macchine, parliamo di sport, parliamo di prestazioni sportive. Le squadre hanno il loro core business in questa attività. E l'allenamento, tecnico e tattico ne é un caposaldo. E' pacifico che allenare 35 giocatori non permetta di svolgere in maniera opportuna questo lavoro fondamentale per l'attività sportiva. Un giocatore che non viene ritenuto più adeguato dal responsabile tecnico non puo' pretendere di partecipare alle sedute tattiche. E' controproducente per "l'azienda". Sarà crudo, ma fatti salvi i fondamentali diritti economici e personali del giocatore non vedo particolari problemi ad allenarsi a parte (nelle stesse strutture e con tecnici professionisti).
Per quanto riguarda il rischio che l'allenamento a parte costituisca un caso di "mobbing", il problema mi sembra sostanzialmente irrisolvibile. In sede contrattuale.
Senza entrare in casi già ampiamente dibattuti che ci toccano da vicino, non tutte le fattispecie di giocatori che non rientrano nelle scelte tecniche di un allenatore rientrano nella casella "mobbing".
A quel punto la scelta é fra il salvaguardare l'obiettivo "sportivo" che persegue una società oppure "salvaguardare" ogni giocatore da un'eventuale azione di "mobbing".
Scelta complessa.

Sugli altri punti la questione resta complicata, cosa s'intende per attività extra-calcistica ?
Fare paracadutismo, come Martini e Re Cecconi, oppure aprire un ristorante ?
Come riuscire a far collimare il legittimo interesse del calciatore a iniziare un'attività che consenta lui, magari, di preparare il dopo carrriera, e l'altrettanto legittimo interesse delle società che pagano profumatamente il giocatore che questi non rischi la vita, o anche solo un polpaccio, facendo il bumpee jumping ?


POMATA

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #12 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 16:00:54 »
lo considero uno dei più grandi professionisti in circolazione

Nse pó sentí :D :D :D

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Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #13 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 16:06:35 »
...

Mi piace il tuo intervento, tutto improntato a porre domande più che a fornire le risposte.
Su un punto mi permetto di provocarti. si parla di rose lunghe come di questione su cui sono corresponsabili società e giocatori.
Una soluzione potrebbe essere la lista campionato con 25 giocatori fissi che ti terrai per tutta la stagione o almeno tra una sessione e l'altra di mercato. Una soluzione sicuramente osteggiata dalle società, specie quelle impegnate nelle coppe (vedi infortuni e squalifiche), ma anche da parte dell'AIC che con questa lista si vedrà di colpo manifestare formalmente un grande raggruppamento di esuberi. Le soluzioni del 50% o anche del 75/80% del restante ingaggio per risolvere anticipatamente il contratto in quel caso non so servirebbero a molto e sarebbero costoste per la società.
Il problema andrebbe risolto a monte, ossia all'atto di firmare i contratti. Se per un 23enne è ovvio fare il quinquennale, sia che sia l'astro nascente del futuro che un onesto giocatore, per un 31enne è assolutamente idiota,come nel caso - mi duole dirlo - del veneziano o anche del Pupone (non sai quanti romanisti soffrono quando gli chiedi sul contratto: si vede che gli girano le gonadi al solo pensarci).
E anche qui la responsabilità è delle società in prima battuta. Se il veneziano o il pupone punta i piedi e pretende il quinquennale allora lo fai andare in scadenza: affronti un sacrificio ora, per evitare problemi in futuro. Facile a dirsi, ma il calcio deve maturare in questo e una dirigenza deve avere il coraggio di affrontare certi passaggi impopolari.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

TD

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #14 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 16:55:52 »
Oddio td, non credo che si tratti solo di campagna stampa contro i giocatori.
Sono convinto che molte persone comuni che versano soldi nelle casse delle società siano veramente indignate per questo "sciopero" che definirei "rivoltante".


ciao.

Non è rivoltante: hanno diritto di condurre una trattativa con tutti i mezzi. Se ci pensi è proprio cavalcando la tigre dei privilegi dei giocatori che la Lega tenta di far passare una norma iniqua e anacronistica, quando ha tutte le responsabilità della deriva morale del calcio. Se i giocatori sono dei privilegiati e il calcio è showbiz tipo-hollywood, la colpa è di chi ha creato un sistema ipertrofico come questo. E' Berlusconi o Pato? E' Moratti o Eto'o? E' la Sensy o totti? Eccetera.
Hanno tutti gli strumenti per evitare che i contratti dei giocatori si rivelino troppo onerosi strada facendo, che li si ridiscuta prima della scadenza, che non si riesca a liberarsi di un calciatore eccetera. Facciano contratti annuali. La realtà è che dicono dicono e poi cercano di fregarsi tra loro, come al solito. E sui giornali si fa demagogia. Se nel calcio c'è crisi, mettano in croce la roma quando rinnova il contratto a tozzy con cifre da capogiro, il Milan quando paga Ibra quanto lo paga, la pletora di giocatori dell'Inter eccetera.
Altrimenti è solo demagogia da poco.

Boks XV

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #15 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 17:22:35 »
Ricordo con grande fascino...il nostro Montesi di cui ricordo alcune sue uscite su temi politici.

anche il Di Canio, per dire.

bak

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #16 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 18:27:39 »
Ricordo con grande fascino la figura di un Socrates, uno che aveva studi di medicina e si impegnava nel sociale, ma anche il nostro Montesi di cui ricordo alcune sue uscite su temi politici.

Ma Montesi che fine ha fatto ?
Comunque due figure diverse, nel senso che Socrates in Brasile lavorava concretamente nel sociale, all'epoca, Montesi svolgeva la sua normale attività di calciatore, sbilanciandosi solo a parole. Come Di Canio, per'altro.

Giglic

Re:Gli otto punti del contratto dei calciatori.
« Risposta #17 : Mercoledì 8 Dicembre 2010, 19:18:08 »
Ma Montesi che fine ha fatto ?
Comunque due figure diverse, nel senso che Socrates in Brasile lavorava concretamente nel sociale, all'epoca, Montesi svolgeva la sua normale attività di calciatore, sbilanciandosi solo a parole. Come Di Canio, per'altro.

Di Canio si sbilanciava anche con gesti, purtroppo