Autore Topic: Politica: l'Italia tripolare  (Letto 66885 volte)

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Offline Frusta

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #460 : Lunedì 3 Aprile 2017, 08:27:23 »
Sto accarezzando con giojoso solluchero l'idea di recarmi alle primarie prossime venture del piddi' e votare per Renzie. Darwin va aiutato. ;D
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #461 : Lunedì 3 Aprile 2017, 08:29:12 »
"Mi auguro che quel giorno votino oltre 2 milioni di persone - dice Orlando -, perché sotto questa soglia sarebbe un colpo per tutto il Pd".


Offline leomeddix

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #462 : Lunedì 3 Aprile 2017, 09:02:56 »
Sto accarezzando con giojoso solluchero l'idea di recarmi alle primarie prossime venture del piddi' e votare per Renzie. Darwin va aiutato. ;D

Io non sono psicologicamente attrezzato per scelte estreme come la tua  :D, però credo anch'io che se le primarie fossero vinte da Renzi, si aprirebbero ulteriori crepe nel PD., e già oggi molti dirigenti sanno che la loro avventura con Renzi non avrebbe lunga durata.
Ieri Orlando, pur affermando di non voler ricorrere alle carte bollate per l'esito delle primarie, ha detto cose pesantissime: " Se in un circolo, all'ultimo giorno utile, si iscrivono 6-700 persone, poi si fa il dibattito e ci vanno una decina di persone, a votare ci vanno 300-400 persone... non credo sia questo il partito che dobbiamo volere".

(Caro Frusta, io il tuo coraggio non ce l'ho, ma se vai a votare, quasi quasi ti spedisco la mia delega  :D)
 
È GIÀ SETTEMBRE ? NON CI POSSO CREDERE! LA MIA VITA STA PASSANDO TROPPO VELOCE. LA MIA UNICA SPERANZA È CHE SI VADA AI TEMPI SUPPLEMENTARI. (CHARLES M. SCHULZ)

Offline zanzalf

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #463 : Lunedì 3 Aprile 2017, 09:43:59 »
Gnente, nun ce la fai.
Gli iscritti al PD sono calati anche rispetto a quelli della "gestione precedente".

Lo so, la matematica è difficilissima.
Però puoi provare, questa è aritmetica, la parte più facile:

Iscritti PD:
2014 - 378.669
2015 - 395.574
2016 - 405.041
Usa i concetti di "maggiore di", "minore di", "prima" e "dopo". Prova.

Quando hai capito *bene* l'aritmetica poi passa a cose più difficili come la logica, ma NON prima! Potresti continuare a sostenere castronerie e tentare di dimostrare l'indimostrabile come fai ora.

In Italia hanno votato 250 mila persone, di queste il 70% ha scelto Renzi.
Però arrivano i professori col ditino a spiegare che sono tutti impazziti, che sono tutti pagati dalla camorra, che sono pochi, che l'affluenza è bassa.

Gli stessi (Fatto, Espresso, Annunziata, ecc.) che fino a ieri sghignazzavano che la BBBASE era contro Renzi. Eccovela la BBBASE, trovatemi in Italia un segretario legittimato da duecentomila militanti e che, tra qualche giorno, lo sarà da un milione di elettori.

Offline BobLovati

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #464 : Lunedì 3 Aprile 2017, 10:13:06 »
zanz, come direbbe il barone (De Coubertin) !"l´importante è partecipare", ma perdere è da perdenti; sennò "citofonare Orlando".

Si fa lo strappo, si dice di tutto e di più, si sfida chiunque poi, se si vince " avevamo ragione"; se si perde " dovranno votare più di (numero a piacere) sennò...".

Ci vorrebbero di nuovo i The Rokes, con uno dei loro più famosi successi   8)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline leomeddix

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #465 : Lunedì 3 Aprile 2017, 10:16:13 »
Lo so, la matematica è difficilissima.
Però puoi provare, questa è aritmetica, la parte più facile:

Iscritti PD:
2014 - 378.669
2015 - 395.574
2016 - 405.041

Caro Einstein de noantri, te lo ripeto un'altra volta, e se serve te faccio pure un disegnino:
I numeri dimostrano che con Renzi il PD ha toccato il minimo storico dei suoi iscritti, e dimostrano anche che i tesserati oggi sono molti di meno anche rispetto a quelli dell'epoca "bersaniana", nonostante le porcate che state facendo con il tesseramento, tutti fatti denunciati dagli stessi dirigenti del tuo partito.
E a proposito di porcate, qualche parolina sui "galantuomini" che ultimamente sono entrati nel PD siciliano, ce le vuoi dire? Oppure pensi che i voti, come i soldi, non puzzano, anche se vengono da quella parte inquinata che la sinistra ha sempre combattuto?
Dai, piccolo Einstein, lo so che per te è difficile, ma se fai un piccolo sforzo di onestà intellettuale puoi uscire dal tunnel delle tue cazzate propagandistiche e riconoscere un fatto doloroso: tu, nella terra che ha visto morire Pio La Torre, stai dalla parte di quelli che ossequiano Totò Cuffaro e i suoi amici.

Baciamo le mani, Zanzalf.

 
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Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #466 : Lunedì 3 Aprile 2017, 10:43:20 »
Monica Cirinnà: “Matteo Renzi? E' stato un pessimo segretario, da lasciare alle spalle”
«Il Pd? Un partito immobile e isolato»

si accinge a tradire?  8)

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #467 : Lunedì 3 Aprile 2017, 10:45:34 »
Eccovela la BBBASE, trovatemi in Italia un segretario legittimato da duecentomila militanti e che, tra qualche giorno, lo sarà da un milione di elettori.

un milione sarebbe un fiasco assoluto, un segnale di crisi devastante

Zapruder

Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #468 : Lunedì 3 Aprile 2017, 11:15:46 »
L'unica legittimazione arriva dall'urna, a mio modesto parere.

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #469 : Lunedì 3 Aprile 2017, 11:22:28 »
In realtà il congresso ha sancito la tendenza, non è che qui stiamo a inventarci le cose:


https://ilmanifesto.it/il-pd-guarda-a-sinistra-ma-anche-no/
....C’è anche Dario Franceschini, la golden share degli equilibri congressuali interni con l’AreaDem (condivisa con Piero Fassino). Il suo intervento conferma la strada tracciata dalla squadra che sostiene il bomber/bomba Renzi: «Con Walter, dieci anni fa, guardammo avanti. E quando abbiamo sbagliato è successo perché abbiamo guardato indietro. Ora, sulla base di valori condivisi, abbiamo l’obbligo di allargare questo campo». Anche guardando ancor più al centro: «Dobbiamo avere la speranza che nel centrodestra nasca una forza moderata....»

e con queste speranze.....    ;D
Angelino ha già cambiato nome ed è abile e arruolato (vedi Palermo), per il resto, il prevedibile risultato elettorale condurrà a dama i due compagni di merende

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #470 : Lunedì 3 Aprile 2017, 11:36:07 »
.... credo anch'io che se le primarie fossero vinte da Renzi, si aprirebbero ulteriori crepe nel PD., e già oggi molti dirigenti sanno che la loro avventura con Renzi non avrebbe lunga durata.


Esatto, il dato delle primarie e, successivamente il voto e le alleanze future del PD apriranno un nuovo ed ulteriore fronte interno. Il Pd è destinato a mutare ancora spostandosi ancora di più al centro e caratterizzandosi come forza moderata in politica, scarsamente laica sui diritti (mediazioni continue con alfano e vaticanisti vari) e ultraliberista (in forma penosamente attardata) in politica

Oggi Cuperlo dice:
«Credo che Bersani darà una mano a unire il centrosinistra. A tanti amici e compagni orfani di un partito diverso, io dico: venite a votare il 3o aprile e aiutateci ad ancorare il Pd alla sua natura e missione. Che non è dividere il campo della sinistra, ma ricucire quello che Renzi ha strappato. Oggi la candidatura in grado di farlo è quella di Orlando. Anche per questo una volta di più ho apprezzato le parole di Giuliano Pisapia».


Offline Il lodolaio

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #471 : Lunedì 3 Aprile 2017, 11:37:07 »
Ottima analisi di Civati.

http://www.ciwati.it/2017/04/01/circolo-del-disprezzo-premia-disprezza-piu-forte/

Siamo giunti alla scoperta (sai che scoperta) che esiste una sorta di immunità politica di cui godono tutti gli antisistema a cui non spetta l’onere della prova perché tutto l’onere tocca a chi ha avuto l’onore del governo.

Anche perché l’onore del governo è toccato a tutti gli altri e, piccolo particolare, a tutti gli altri insieme, perché le larghe intese, che hanno dato una spinta formidabile al M5s nel 2013, lo hanno conservato e fatto crescere negli anni successivi, quando le larghe intese che gli elettori non avevano certo premiato sono state rinnovate, in un vero crescendo: da scelta tecnica e d’emergenza nel 2012, a unità nazionale per le riforme nel 2013, a progetto politico di legislatura con l’uomo nuovo all’inizio del 2014.

Ciò ha portato a uno schema «sistema contro antisistema» che favorisce questi ultimi, proprio perché riduce fino a polverizzarla la dialettica politica, cancella le categorie storiche e conduce inevitabilmente a uno specchio: quello tra due partiti della nazione, per adottare la formulazione reichliniana di cui si è abusato in questi ultimi anni, due partiti olistici (e solistici, potremmo dire, perché vogliono fare da soli) che si dichiarano trasversali, post-ideologici. Entrambi, guarda caso, infastiditi dal passato (da cui prendono entrambi le distanze), perché anche la memoria può essere un problema.

Bersani osserva giustamente che la Santa Alleanza (l’union sacrée, la chiama lui) contro i ‘populisti’ rafforza questi ultimi: ed è ovvio che sia così perché, altro piccolo particolare, l’Alleanza è tutt’altro che Santa, è un’Alleanza di peccatori, di millantatori, di Depretis minori, di capatáz locali, di gaffeur, di sconfitti del 4 dicembre (perché le larghe intese delle riforme hanno perso proprio sulle riforme e si sono rilevate non sufficientemente larghe).

Da qualche mese assistiamo a un altro errore di impostazione: l’ossessiva ricerca dei difetti dell’opposizione populista da parte dei media che più hanno sostenuto il governo. Media percepiti come “di parte”, da cui ci si attende un’impostazione di questo tipo, che rafforza la convinzione degli oppositori di essere nel giusto, esaltandone i tratti settari e complottistici. Se uno è complottista, lo sarà ancora di più se il complotto lo riguarda direttamente.

Oltre all’aspetto della faziosità (che quando non c’è, è comunque percepita) si segnala che l’individuazione della pagliuzza non può certo oscurare la trave di chi è stato al governo ed è al governo. E, attenzione, non c’è nessun altro partito che non lo sia stato, tranne il Movimento 5 stelle. La demolizione dell’opposizione è lavoro difficile se non impossibile.

Se qualcuno ha copiato e falsificato una firma, saranno comunque sempre meno di quelle che altri hanno copiato e falsificato. Se qualcuno è indagato, è comunque sempre meno indagato di quanto non lo siano gli altri. Se qualcuno è incompetente, sarà comunque sempre meno incompetente di chi non ha saputo fare le cose, perché quest’ultima incompetenza è dimostrata.

Ma c’è una ragione in più, che rende l’impresa impossibile. Perché quando si spiega che anche le opposizioni arrembanti non sono per nulla impeccabili, che hanno gli stessi difetti degli altri, che sono insomma tutti uguali, si fa involontariamente il gioco dei ‘populisti’ che si intendono criticare, che proprio dal «sono tutti uguali» sono partiti. Perché le persone rifiutano e in alcuni casi disprezzano la politica e aumentare il tasso di rifiuto e estendere il sentimento di disprezzo premia comunque chi, tra i soggetti politici elettorali, più disprezza la politica. Quindi, gli stessi esponenti del cosiddetto ‘populismo’ antisistema. Se il sistema fa schifo tanto da corrompere anche chi non ne fa parte, allora votiamo gli antisistema a maggior ragione.

Peraltro il tono scandalistico che viene adottato nei loro confronti è in tutto identico al tono scandalistico che li ha portati a crescere nel consenso e a sfiorare il successo già anni fa, non soltanto ora e in prospettiva. Adottarlo e mutuarlo nel tentativo di rovesciarlo contro di loro crea un’altra formula «a specchio», per la precisione allo «specchio riflesso» che ormai riempie ogni agenzia e ogni spazio social. Come si diceva da bambini, «chi lo dice sa di esserlo».

È un circolo perfetto, quello del rifiuto. Il partito del rifiuto, prossimo al non-voto e spesso sovrapposto dal punto di vista dei contenuti e delle parole d’ordine, diventa il partito più diffuso. E proprio perché è il partito di coloro che rifiutano si nutre di disaffezione e di cattiva rappresentazione delle cose della politica e delle persone che se ne occupano. È l’atmosfera sottoculturale e prepolitica che ne costituisce l’habitat migliore. E che si nutre di tutti gli schemi tipici e dei difetti peggiori della politica italiana, a cominciare dall’antiparlamentarismo che tutti i leader più incensati degli ultimi anni hanno fatto proprio, senza necessariamente risalire a esempi del Ventennio. Se il Parlamento è improduttivo e casuale, allora anche interromperne i lavori è volgare ma meritorio.

C’è un ultimo paradosso, in cui la questione del rifiuto trionfa, esaltandosi: come spiega Aaron James nella sua disamina dello «stronzismo» di Trump, se pensi che i politici siano stronzi, allora ti scegli quello più grande. Se il terreno è quello della delegittimazione, forse puoi scegliere il più delegittimato. Se il campionato è quello dell’incoerenza, l’incoerente più sinceramente incoerente può farcela. Se la gara è quella della spacconeria, rischi di premiare il più spaccone. Se fondamentali sono i toni e i volumi e non certo la qualità (troppo sofisticata, la qualità!), allora ti affiderai a chi fa la voce più grossa. Non solo più alta, no: proprio grossa. A chi la dice. E la fa.

Del resto, non è proverbiale dire «al peggio non c’è limite»? E allora superiamolo, il limite. È curioso che mentre i commentatori più autorevoli invitino a votare il «meno peggio», le persone a quel punto raccolgano l’invito per scegliere il «più peggio».

Per evitare che quello che pensiamo sia «peggio» vinca, bisogna cambiare prospettiva: bisogna fare le cose «meglio», bisogna intervenire sulle cause del rifiuto che spesso nasce dalle disuguaglianze e dai conflitti che portano con sé, bisogna smetterla con il trasformismo e con lo schema della Alleanza di cui sopra, bisogna evitare parole eccessive (non lo saranno mai abbastanza), bisogna fare in modo che le persone ritrovino il senso delle proporzioni, bisogna evitare di fare propri i toni scandalistici altrui, bisogna uscire dalle ossessioni e fare proposte migliori e più convincenti, bisogna dimostrarsi al di sopra di ogni sospetto (perché il rifiuto vive di sospetti e di proiezioni) e più capaci degli altri, bisogna partire dalle cose più semplici e risolverle, per poi passare a compiti più impegnativi.

Tutto il resto fa il gioco altrui.
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Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #472 : Lunedì 3 Aprile 2017, 12:09:30 »
......quando le larghe intese che gli elettori non avevano certo premiato sono state rinnovate, in un vero crescendo: da scelta tecnica e d’emergenza nel 2012, a unità nazionale per le riforme nel 2013, a progetto politico di legislatura con l’uomo nuovo all’inizio del 2014.

Ecco! Le larghe intese..... a quelli che dicono che Bersani appoggiò Monti o le larghe intese - rimuovendo di fatto la gravissima crisi interna ed europea del governo Berlusconi e l'impasse post elezioni 2013 che le determinò - dimenticando che è con Renzi che sono divenute "sistema", tanto che sono state teorizzate in tutta libertà al congresso

Offline zanzalf

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #473 : Lunedì 3 Aprile 2017, 12:13:26 »
Cari tutti extra-PD, abbiamo sviscerato a fondo l'argomento del partito che in Italia rappresenta il Partito Socialista Europeo.
Ora perché non ci mettiamo con altrettanta lena a parlare della galassia che aspira ad essere sinistra in Italia?

Parla Civati, bravo Civati lui vuole unire tutti da Boccia a Che Guevara. Bene, cosa ne pensano gli altri?
D'Alema che dice, lui si allea con Pisapia?
E Poi tra gli MDP che si fa, in caso di alleanze con l'odiato Piddì? Già divisi gli articoliuno?
E Rifondazione dove l'abbiamo lasciata? Sacerdoti del comunismo rinnovato, piace il comunismo alla galassia transfuga?
E SI non ho bene capito chi sarebbero: SEL o Tsipras, o Varoufakis. Tipo Maltese e Spinelli che fanno due gruppi in Europa?
E poi facciamo come dice Bersani, di elemosinare attenzione e alleanze ai cinquestelle (quelli che assaltano il Parlamento a calci e spinte e mandano quattro commessi in infermeria... "siam fatti così"), o no?

La cosa bella è che tutti questi prenderanno assieme il solito 3%. Compresi quelli che mi sono dimenticato.
Però loro sono il POPOLO, la CLASSE OPERAIA, le MASSE DEI DISEREDATI, il QUARTO STATO!
Però un milione di persone che vanno a votare Renzi sono un flop...
Quanti milioni di iscritti per costoro? Posso venire io a votare il loro rappresentante? Magari come fa Frusta, giusto per dare fastidio.

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #474 : Lunedì 3 Aprile 2017, 12:26:25 »

ti do tempo un paio di mesi per pentirti, poi porte in faccia!.... e te ne starai con alfano e berlusconi

cojonella pe cojonella ti rispondo così

Offline leomeddix

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #475 : Lunedì 3 Aprile 2017, 12:33:06 »
Ora perché non ci mettiamo con altrettanta lena a parlare della galassia che aspira ad essere sinistra in Italia?

Su questo hai ragione.
Bisogna unire tutte le forze sane e del cambiamento. Che poi è quello che sta facendo il PD in Sicilia con Alfano.
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Offline Il lodolaio

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #476 : Lunedì 3 Aprile 2017, 12:41:02 »
Queste interviste sono manna dal cielo per i grillini.

http://www.corriere.it/politica/17_aprile_02/cuffaro-se-matteo-torna-leader-patto-fi-sicilia-si-puo-fare-85606c4e-17e1-11e7-99e2-7e57c7b2999b.shtml

«Le devo fare una preghiera, una sola. Per questa intervista ho rinunciato a vedere il 2° tempo del Palermo...».
Dica pure.
«La prego di scrivere che non torno a fare politica. Non posso candidarmi, non faccio governi, non lancio candidature. Ho un rispetto socratico per quella giustizia che mi ha portato a stare 5 anni in galera. E quella sentenza, ahimè, m’impone di stare fuori. Ma al tempo stesso sono più libero di dire quello che ho in testa».
Quello che ha in testa Totò Cuffaro, l’ex governatore della Sicilia condannato per favoreggiamento alla mafia e oggi libero dopo aver scontato la pena, è un «Partito della Regione» che vada dal Pd a FI attraversando l’intero centro. «È la condizione necessaria, anche se non ancora sufficiente, per non far vincere al M5S le elezioni siciliane di ottobre».
Impresa difficile.
«È ciò che hanno in testa in tanti, compresi molti renziani e berlusconiani. Solo che non possono dirlo. Io posso dirlo».
Il Partito della Regione.
«Io lo chiamo così. Il progetto siciliano di Partito della Nazione. Il M5S ha il 37% nei sondaggi. Lo si può fermare solo se si tagliano le ali estreme di sinistra e destra e si converge tutti al centro. La Sicilia è già stata il luogo dove sono stati sperimentati il primo centrosinistra e il primo centrodestra della storia. Perché non può succedere anche col Partito della Nazione?».
Quasi un’utopia.
«Se Renzi vince il congresso, l’utopia inizia a diventare progetto realizzabile. Se vince Orlando, invece, si va verso la ricomposizione tra il Pd e ciò che c’è alla sua sinistra».
Lei tifa per Renzi?
«Io sono e resto democristiano. Quindi sì, spero che vinca. Solo così potrà aggregare a sé tutte le forze che ci sono al centro e anche Berlusconi».
Ma esistono candidati in Sicilia che potrebbero avere un sostegno dal Pd a Forza Italia?
«L’ex rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, in passato considerato spendibile dai renziani. Ma anche Stefania Prestigiacomo o Renato Schifani. Questo disegno sta nella testa di molti renziani, centristi, berlusconiani. Solo che non possono ancora dirlo. Io sì, sono libero e lo faccio».
«Il Fatto» scrive che lei è tornato a fare il «puparo».
«Voglio solo dare il mio contributo di idee. Non sono interessato a fare politica. Se ci fossi di mezzo io, la vulgata sul “ritorno di Cuffaro” complicherebbe il tutto».
Scusi, ma in concreto lei…
«Dico la mia. Come sto facendo con lei, adesso».
A Palermo lei sostiene Ferrandelli.
«Sì. Poteva essere l’opportunità per testare il laboratorio che ho in mente prima delle Regionali».
Non le hanno tolto la voglia di politica 5 anni di galera?
«La mia storia non è solo in quella sentenza. C’è anche quella, purtroppo, non la posso rimuovere. Ma la gente mi vuole ancora bene. Girando per le strade lo vedo nei loro occhi. E questi occhi mi risarciscono, in parte, di quello che ho passato».
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« Risposta #477 : Lunedì 3 Aprile 2017, 13:29:47 »
...spero che vinca. Solo così potrà aggregare a sé tutte le forze che ci sono al centro e anche Berlusconi, insomma facciamo una cosa fra noi, una cosa nostra

Offline Monsieur Opale

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« Risposta #478 : Lunedì 3 Aprile 2017, 13:34:54 »
ah...e la Raggi che in occasione della commemorazione delle Fosse Ardeatine sciava mentre a quella sulle foibe era presente

un mio sommesso: limortaccisua

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« Risposta #479 : Lunedì 3 Aprile 2017, 13:37:01 »
Quos vult Iupiter perdere, dementat prius.
... se vai a votare, quasi quasi ti spedisco la mia delega  :D
Ok, passo a ritirarla.  ;D
Da Ateo non posso aiutare Iupiter ma quando si tratta di aiutare Darwin 'nsiamai che mi tiro indietro.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.