Autore Topic: Politica: l'Italia tripolare  (Letto 67055 volte)

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Offline AlenBoksic

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #40 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 15:30:29 »
Nel frattempo i cinesi che fanno l'università in Italia sono passati da poco più di 300 a oltre 7000:
strano che non abbiano considerato che siamo in liquefazione...
E comunque i discorsi sulle difficoltà occupazionali dei giovani li sento da oltre 30 anni, con la differenza che qualche lustro eravamo ancora disposti a svolgere mansioni che adesso sono esclusivo appannaggio degli stranieri.
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Offline sergio

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #41 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 15:48:38 »
Attenzione, però, al miraggio dell'estero.
Un ingegnere che fa il pizzaiolo a Newcastle non ha fatto una gran riuscita uguale.

Ovviamente intendevo chi vuole far fruttare la propria specializzazione con un lavoro adeguato. Per dire, mi diceva un consulente della ditta in cui lavoro che sua figlia (trasferita a Londra) con la laurea in ingegneria riesce a lavorare in una società di impianti elettrici con uno stipendio che in Italia difficilmente avrebbe ottenuto anche dopo parecchi anni di trafila; e che il suo compagno, altro italiano trapiantato a Londra, fa lo chef in un ristorante, che è il lavoro che avrebbe svolto anche in Italia, dove però sempre più spesso piazzano chef egiziani o filippini che si accontentano di stipendi molto più bassi...

Nel frattempo i cinesi che fanno l'università in Italia sono passati da poco più di 300 a oltre 7000:
strano che non abbiano considerato che siamo in liquefazione...
E comunque i discorsi sulle difficoltà occupazionali dei giovani li sento da oltre 30 anni, con la differenza che qualche lustro eravamo ancora disposti a svolgere mansioni che adesso sono esclusivo appannaggio degli stranieri.

Anche questo è vero, però il confronto coi cinesi non regge perché loro si organizzano con strutture di tipo famigliare in cui il dipendente è quasi sempre un consanguineo o comunque uno talmente legato alla famiglia che accetta di lavorare a condizioni particolarmente onerose sul piano quantitativo non tanto per "voglia di fare" quanto piuttosto perché "per la famiglia" si è disposti a fare qualunque sacrificio. Di aziende a conduzione famigliare dove lavorano dieci ore al giorno ce ne sono pure di italiani. Poi, certo, ci sono pure quelli che hanno visto l'entità del conto in banca del padre, hanno aspettato che crepasse e un momento dopo hanno chiuso l'azienda e si sono messi a vivere di rendita.

Offline zanzalf

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #42 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 15:55:18 »
...

Quindi, come causa della sconfitta PD, passiamo dal debito a un più plausibile "scollamento con le fasce popolari".
Ma su questo io sono d'accordo al 100%.

Le fasce popolari sono in crisi perché oggi non c'è più l'opzione "mediana": il lavoro tranquillo di impiegato, di negoziante, di tassista, ecc. Oggi o sei l'innovatore sulla breccia o raccogli pomodori. Non esistono più le professionalità intermedie. E siccome i pomodori le classi medie e basse non li vogliono raccogliere e siccome pochi riescono ad arrivare alle competenze interdisciplinari per stare sulla breccia professionalmente, c'è un'intera fascia di popolazione che viene lasciata indietro e che è in preda al panico.

Bene. Ora cosa può fare un partito politico? Due cose:
1 - sostegno di emergenza per gli esclusi, in attesa che ritornino nel sistema in qualche modo
2 - sburocratizzare, eliminare le barriere, semplificare, dare valore alla responsabilità e al merito, per agevolare gli innovatori (a creare valore)

Il punto (1), stupirà il mio commento, ma è il reddito di cittadinanza. Quasi copio il programma dei cinquestelle (ma ricordo che c'era chi lo proponeva, ammetto timidamente, cinque anni fa nel piddì). Sono però convinto che i cinquestelle non siano adatti a governare una trasformazione di questo tipo, spero che il Piddì se ne riappropri. Mi piace la declinazione renziana in "lavoro di cittadinanza", ovvero un modo anche per legare il reddito minimo ad una partecipazione attiva (perché, non ci nascondiamo, uno dei problemi di una soluzione di questo tipo sarebbero i milioni che ci marcerebbero, con lavoro in nero e reddito abusivo garantito). Attenzione che la parte critica della questione è che le risorse dovrebbero venire da quelle della Cassa Integrazione. Il sindacato non vorrà mai. E molti avranno di che obiettare anche a sinistra. Io dico che la CI dà un reddito percentuale mentre il RdC lo dà in assoluto: è più social il secondo rispetto al primo.

Sul punto (2) a me sembra solare che Grillo sarebbe il disastro, la paralisi. Zero accountability, tutto spersonalizzato, lasciato alle procedure. La stasi romana è un esempio: nel grillismo non si può fare nulla. Invece in questo senso vedo il renzismo, con tutte le sue limitazioni, dare il meglio. Non ha fatto breccia il racconto dell'Italia che ce la fa, che si da da fare, che guarda avanti, che accetta le sfide. E questo è un grosso limite: non si può vivere solo di assistenza di cittadinanza, dobbiamo darci anche obiettivi ambiziosi.

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #43 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 18:40:26 »
A Roma parte dell'elettorato della Raggi oggi voterebbe la Meloni

Allora la domanda che mi/vi faccio: quando i nullastellati faranno la fine der poro toto (se liquesano)....quei voti chi li intercetterá?

Non questo PD....e quindi?

Su questo ragionerei prima di liquidare con facili battute una ipotesi di qualcosa di nuovo a sinistra.

Offline zanzalf

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #44 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 19:44:05 »
Su questo ragionerei prima di liquidare con facili battute una ipotesi di qualcosa di nuovo a sinistra.

MO, ma qualcosa di "nuovo" a sinistra cosa vuol dire?
L'ennesima riedizione della lista dei nostalgici?
Oppure i fuoriusciti dal PD, quelli che ci hanno convinto a noi piddini per decenni a mordere il freno che si approvava il pacchetto Treu, ma poi..., e adesso fanno i socialisti rosso sangue, loro che ci hanno fatto sostenere il governo Monti?
Cosa c'è di nuovo, Pisapia? Ma Pisapia è l'ennesimo Tsipras, Vendola, Ingroia, dietro cui si accalcheranno personaggi che di nuovo hanno molto poco. Detto che di questi, comunque, Pisapia è il meglio.

Capisci che l'orizzonte politico è sempre quello?

Ora non te la vojio mena' al solito modo, ma un qualcosa di NUOVO a sinistra è possibile solo dentro al partito che è il riferimento FISICO della sinistra: il partito che in Italia rappresenta la sinistra nel Partito Socialista Europeo.
Ti ricordo che Corbyn nel Labour c'è stato all'opposizione per 40 anni, per anni con Blair. Non è che ogni volta che il leader è lontano dalle proprie idee si può spezzettare e costituire un nuovo partitino nella Vera Sinistra Nuova!

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #45 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 20:01:28 »
Nessuno ha in mente "cose rosse" o operazioni nostalgia. Quei nomi che fai sono fuori luogo e fuori tempo. Oggi ci sono le condizioni politiche.
E ci sta anche che chi ha compreso di aver sbagliato politiche possa cambiare opinione e posizioni. La globalizzazione ha sparpagliato carte che sembravano inamovibili.
Ora il punto è non perseverare in un attardato blairismo d'accatto.
Questo è il punto. Ed è per questo punto che il PD non è più il contenitore di istanze anche della sinistra.
Io guardo a Schultz e ad Hamon quale idea di una nuova sinistra. Renzi lo colloco nell'alveo liberista.
Il PD è mutato irreversibilmente. Stop. Fine.

Offline zanzalf

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #46 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 22:28:39 »
Io guardo a Schultz e ad Hamon quale idea di una nuova sinistra. Renzi lo colloco nell'alveo liberista.
Il PD è mutato irreversibilmente. Stop. Fine.

Ma tu poi, a chi guardi in Italia, mica l'ho capito...

Shultz e Hamon sono molto distanti tra loro.

Secondo me sul PD dai un giudizio sbagliato. Prima guidava Bersani che, da una parte, per responsabilità faceva politiche di rigore e, dall'altra, vagheggiava un futuro di socialdemocrazia rinnovata (secondo me molto vicina a quell'idea di nuova sinistra che auspichi).

Poi è successo che quella proposta gli italiani non se la sono presa. Per colpa di cattiva leadership? Perché costituzionalmente due terzi degli italiani fuggiranno sempre a gambe levate da qualsiasi cosa gli ricordi il Fronte Popolare? Boh, per me una combinazione di entrambe.

Quelle posizioni sono ancora dentro al PD e sono quelli che voteranno Orlando. I fuoriusciti, a cominciare dal tragico Bersani, sono solo livorosi caporioni che hanno fatto i loro calcoli col proporzionale. Spero male.

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #47 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 22:57:50 »
Shultz non è molto diverso da Hamon, nello smontare l'Agenda 2010 di Schroeder
non paragonabile a un Renzi & co, loro si tragici

Io mi colloco in un'area progressista che si determinerà per la forza delle cose, tu resterai impantanato in qualcosa che fra breve sarà stantio, puzzerà di necrosi

Orlando? Dallo ar gatto

Qui se non si muove il culo l'Europa finirà in mano ai mostri
I populisti sono figli di queste politiche, mica opera dello spirito santo.

Bisogna cambiare e il PD ormai è fottuto, bruciato nell'immaginario.
Il capolavoro politico di Renzi è stato quello di sostituire il PD a Forza Italia, nelle menti delle moltitudini, come il partito delle nefandezze.

Basta




Offline zanzalf

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #48 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 23:07:08 »
Io mi colloco in un'area progressista che si determinerà per la forza delle cose

Dubito assai

Offline cartesio

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #49 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 23:13:06 »
la cultura sia morta eccetera eccetera.

La cultura italiana non è morta, nonostante i tentativi di enne governi di varie parti politiche, con partecipazione anche di estremi sinistri, di ridurre ai minimi termini istruzione e ricerca pubbliche.

Quindi, come causa della sconfitta PD, passiamo dal debito a un più plausibile "scollamento con le fasce popolari".

Non fare il renzi, che per creare l'illusione di aver ragione polemizza con opinioni mai espresse dagli interlocutori.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #50 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 23:14:01 »

Offline BobLovati

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #51 : Mercoledì 8 Marzo 2017, 23:58:47 »
Attenzione, però, al miraggio dell'estero.
Un ingegnere che fa il pizzaiolo a Newcastle non ha fatto una gran riuscita uguale.

ma, soprattutto, chi all´estero non ha vissuto e non lavorato apra bene gli occhi e le orecchie; neppure fuori è tutto bello e dorato, credetemi.
La mia esperienza mi fa dire che gli unici che all´estero fanno bene ad andarci sono quelli che vanno sull´onda di una splendida laurea con il massimo dei voti e, soprattutto, sull´onda di un´offerta di lavoro ricevuta; non trovata o rimediata. Occhio
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Frusta

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #52 : Giovedì 9 Marzo 2017, 09:05:54 »
Quindi, come causa della sconfitta PD, passiamo dal debito a un più plausibile "scollamento con le fasce popolari".
Evidentemente mi hai letto con poca attenzione.
Ripeto il concetto in maniera più sintetica: se ti indebiti per migliorare i Parioli, quelli di San Basilio, di Tor Sapienza, di Ponte di Nona, di Tor Bella Monaca eccetera si incazzano.
Fassino AL PRIMO TURNO ha perso più di 95mila voti; se avesse governato nella maniera strafiga che ti hanno fatto credere, avrebbe vinto AL PRIMO TURNO.
Quel che hanno fatto gli altri partiti sono affari degli altri partiti, sono i 95mila ex elettori del PD che si sono schifati del PD ed hanno deciso AL PRIMO TURNO di NON votare di nuovo il PD. Ti è più chiaro mò?

P.s.
Leggo altri commenti più su in cui si invocano soluzioni più o meno stravaganti che niente hanno di diverso dal fumo velleitario dei bei tempi illusori in cui si voleva fare quel che poi non si è mai fatto, quando la realtà non presta il fianco a nessun equivoco: la sinistra ha abbandonato Tor Bella Monaca per allearsi coi Parioli. Così a Roma come a Torino come in tutta Italia e come in campo internazionale. Si è venduta anima e corpo agli interessi di quel miserabile 5% che detiene più ricchezza del 95% rimanente e che decide di può crepare e chi no.
Quel che manca è IL LAVORO, solo IL LAVORO e niente altro che IL LAVORO, e chi decide come, e a che prezzo, e in quali condizioni, e dove, e chi deve lavorare, tutte le sinistre possibili, da quella di Prodi a quella di Tsipras passando per tutte quelle che potete ipotizzare che ci siano in mezzo, se l'è magnate e ricacate cento volte, il resto sono seghe.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline zanzalf

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #53 : Giovedì 9 Marzo 2017, 09:45:17 »
Evidentemente mi hai letto con poca attenzione.
Ripeto il concetto in maniera più sintetica: se ti indebiti per migliorare i Parioli, quelli di San Basilio, di Tor Sapienza, di Ponte di Nona, di Tor Bella Monaca eccetera si incazzano.
Fassino AL PRIMO TURNO ha perso più di 95mila voti; se avesse governato nella maniera strafiga che ti hanno fatto credere, avrebbe vinto AL PRIMO TURNO.
Quel che hanno fatto gli altri partiti sono affari degli altri partiti, sono i 95mila ex elettori del PD che si sono schifati del PD ed hanno deciso AL PRIMO TURNO di NON votare di nuovo il PD. Ti è più chiaro mò?

A parte che non capisco come la tua tesi sia in contrasto con il concetto "scollamento con le classi popolari", stai dicendo proprio questo. Boh forse non ci capiamo con le parole.

Vedo però che poi insisti su un altro punto e usi una logica distorta. Fassino prende al primo turno il 42%, nella tua macchietta immagino siano tutti milionari privilegiati. Quando un candidato prende il 42% al primo turno vuol dire che ha un LARGO consenso. Che non abbia avuto col 56% come quattro anni prima è un fattore legato a quello che dico io: la crescente paura e sfiducia nei partiti tradizionali che provano le classi medie e basse. Paura giustificata.

Però poi è innegabile che i voti di FI, Lega e fascisti siano andati ad Appendino per ESPLICITI inviti al voto degli esponenti di destra. Uno contro tutti non è facile vincere.

Quel che manca è IL LAVORO, solo IL LAVORO e niente altro che IL LAVORO, e chi decide come, e a che prezzo, e in quali condizioni, e dove, e chi deve lavorare....

Questo è un altro errore tipico: non c'è uno, o pochi, o molti, che decidono chi deve lavorare. E' il sistema che si sviluppa che crea un certo tipo di lavoro e non un altro. Oggi non servono più commessi di negozi, tassisti, impiegati, funzionari, informatici, e simili. Questi lavori non hanno più senso perché TU non sei più disposto a pagarli. In ultima analisi chi ha deciso "come, a che prezzo e a che condizioni" si lavora sei TU.

ThomasDoll

Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #54 : Giovedì 9 Marzo 2017, 10:06:18 »
Evidentemente mi hai letto con poca attenzione.
Ripeto il concetto in maniera più sintetica: se ti indebiti per migliorare i Parioli, quelli di San Basilio, di Tor Sapienza, di Ponte di Nona, di Tor Bella Monaca eccetera si incazzano.
Fassino AL PRIMO TURNO ha perso più di 95mila voti; se avesse governato nella maniera strafiga che ti hanno fatto credere, avrebbe vinto AL PRIMO TURNO.
Quel che hanno fatto gli altri partiti sono affari degli altri partiti, sono i 95mila ex elettori del PD che si sono schifati del PD ed hanno deciso AL PRIMO TURNO di NON votare di nuovo il PD. Ti è più chiaro mò?

P.s.
Leggo altri commenti più su in cui si invocano soluzioni più o meno stravaganti che niente hanno di diverso dal fumo velleitario dei bei tempi illusori in cui si voleva fare quel che poi non si è mai fatto, quando la realtà non presta il fianco a nessun equivoco: la sinistra ha abbandonato Tor Bella Monaca per allearsi coi Parioli. Così a Roma come a Torino come in tutta Italia e come in campo internazionale. Si è venduta anima e corpo agli interessi di quel miserabile 5% che detiene più ricchezza del 95% rimanente e che decide di può crepare e chi no.
Quel che manca è IL LAVORO, solo IL LAVORO e niente altro che IL LAVORO, e chi decide come, e a che prezzo, e in quali condizioni, e dove, e chi deve lavorare, tutte le sinistre possibili, da quella di Prodi a quella di Tsipras passando per tutte quelle che potete ipotizzare che ci siano in mezzo, se l'è magnate e ricacate cento volte, il resto sono seghe.

nel ragionamento colgo un errore di fondo: che la "sinistra" sia un'entità a sé stante che va dove più gli conviene.
Di sbagliato c'è che
a) il PD non è la sinistra e non è nemmeno di sinistra, è un frankenstein che lega insieme pezzi di DC e pezzi di DS che non si sono mai integrati fino in fondo e l'esito del renzismo lo mostra in tutta la sua drammatica evidenza
b) qualunque sia la natura del PD, non si tratta di un'entità che flirta con l'establishment e va da una parte o dall'altra, se il PD è diventato pariolino è perché è espressione di una pseudo borghesia illuminata che tale rimane, a meno di non pensare che un Chicco Testa, per dirne uno, possa mai considerarsi legato in qualche modo a una "classe" di diseredati dalla quale si sia affrancato abbracciando il mondo dei ricconi.

Frusta vede la sinistra come il diavolo e quindi ragiona dal suo punto di vista, lo stesso capita a me con i fascisti.
Il punto su cui convergiamo è quello che riguarda il LAVORO.
E su questo tema mi ricollego al discorso che facevo a proposito di chi capta voti di protesta: verrà il giorno che se ne conteranno le proposte e si scoprirà che equivalgono a zero.
Il punto è proprio questo: il Paese non si muove e nessuno si sta ingegnando per muoverlo, a meno di non pensare che la moral suasion che si sta facendo con le compagnie che affidano i call center a qualche stracciaculo balcanico sia una roba programmatica.
La crisi del lavoro in quanto tale è una faccenda planetaria, la ricetta dovrà essere globale e tutto quanto, ma da noi il problema non ha risposte sul tavolo perché non se lo pone nessuno, sono tutti concentrati su altre cose.

Per Cartesio: la cultura forse non è morta, di certo si tenta in tutte le maniere di zittirla e di comprimerla e in questo mi pare che i comportamenti pentastellati si stiano distinguendo particolarmente. L'esempio piccolo della chiusura del Teatro dell'Orologio a Roma ne è la prova: si ragiona in base a regolamenti per fermare un'esperienza senza valutare quello che quell'esperienza può produrre a beneficio della collettività. D'altra parte si ritiene che l'arte e la cultura debbano poggiare su una sostenibilità economica che alla lunga porterà a far sopravvivere soltanto chi ha una forza economica adeguata, il che è veleno per la democrazia. Bisogna che ce ne rendiamo conto, alzare l'asticella dell'intransigenza solo verso realtà così deboli da sembrare insignificanti rivela il volto di un potere sempre più forte con i deboli e debole con i forti. Schiacciare chi pigola non è però popolare, e alla lunga non è nemmeno populista. Certo questa situazione non agevola i ragazzi che hanno voglia e talento. E bisogna capire che l'arte in mezzo a cui viviamo da privilegiati è sempre stata basata sulla disobbedienza e il superamento delle regole, per riscriverne i limiti. Questo vale per tutte le discipline, anche per la scienza, e un governante che sia solo amministratore non può che essere nemico di chi si pone come obiettivo il superamento dei limiti in ogni campo. 

Offline Il lodolaio

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #55 : Giovedì 9 Marzo 2017, 10:30:30 »
nel ragionamento colgo un errore di fondo: che la "sinistra" sia un'entità a sé stante che va dove più gli conviene.
Di sbagliato c'è che
a) il PD non è la sinistra e non è nemmeno di sinistra, è un frankenstein che lega insieme pezzi di DC e pezzi di DS che non si sono mai integrati fino in fondo e l'esito del renzismo lo mostra in tutta la sua drammatica evidenza
b) qualunque sia la natura del PD, non si tratta di un'entità che flirta con l'establishment e va da una parte o dall'altra, se il PD è diventato pariolino è perché è espressione di una pseudo borghesia illuminata che tale rimane, a meno di non pensare che un Chicco Testa, per dirne uno, possa mai considerarsi legato in qualche modo a una "classe" di diseredati dalla quale si sia affrancato abbracciando il mondo dei ricconi.

Frusta vede la sinistra come il diavolo e quindi ragiona dal suo punto di vista, lo stesso capita a me con i fascisti.
 

Appunto.
"A noi la qualità cià rotto il cazzo.
VIVA LA MERDA!"

Offline cartesio

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #56 : Giovedì 9 Marzo 2017, 20:52:10 »


Per Cartesio: la cultura forse non è morta, di certo si tenta in tutte le maniere di zittirla e di comprimerla e in questo mi pare che i comportamenti pentastellati si stiano distinguendo particolarmente. L'esempio piccolo della chiusura del Teatro dell'Orologio a Roma ne è la prova: si ragiona in base a regolamenti per fermare un'esperienza senza valutare quello che quell'esperienza può produrre a beneficio della collettività.

Ma andiamo.
La chiusura del teatro dell'Orologio per mancato rispetto delle normative sulla sicurezza era sacrosanta. Se avessero fatto lo stesso in altre circostanze ci sarebbe stata qualche decina di morti in meno.
Ricordi il rogo del cinema Statuto a Torino?
Far passare quel provvedimento per guerra alla cultura è scorretto.

Pensiamo invece a quello che ha fatto Mussi quando era ministro con i finanziamenti alla ricerca. Uno dei canali di finanziamento forniva al mondo universitario circa 80 milioni di euro all'anno.  Lui rimandò il rinnovo di mese in mese, fino ad arrivare all'anno successivo, quando "aumentò" il finanziamento a 90 milioni. Peccato fosse saltato il finanziamento dell'anno prima. Lui andò in TV a vantarsi di aver aumentato i fondi alla ricerca, ma in realtà aveva tagliato 70 milioni, per averne dati 90 invece di 80 + 80 =160.

La guerra alla cultura vediamola dove c'è e quando c'è.
e ffforza lazzzio

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Offline Frusta

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« Risposta #57 : Venerdì 10 Marzo 2017, 07:16:18 »
il PD non è la sinistra e non è nemmeno di sinistra...
Dici? Purtroppo il problema sta nel fatto che tutti quelli che si definiscono "di sinistra" (qualunque cosa significhi questa parola) ascrivono il "vero" significato del termine a se stessi ed al proprio modo di pensare, definendo "di destra" tutti quelli che a loro giudizio ne restano fuori. Compresi quelli che si definiscono "di sinistra" a loro volta.
Così il PD per te "non è la sinistra e non è nemmeno di sinistra" mentre per Zanzalf e per tutti i milioni di elettori che coerentemente lo votano avendo votato PCI, non solo è di sinistra, ma è la sinistra. Anzi, l'unica sinistra possibile, dato che chi se ne distacca è un "livoroso fuoriuscito".
Ergo, nel frattempo che vi mettete d'accordo, per me, più semplicemente, è "di sinistra" chiunque dichiara di esserlo e non se ne parla più.
Anche perché vi vedo tutti, nessuno escluso, accomunati da una medesima costante: l' approccio IDEOLOGICO verso ogni, ripeto e sottolineo OGNI, tipo di problema, di idea o di persona: quando un governo di sinistra, dichiaratamente di sinistra, guidato dal segretario del più grande partito di sinistra che è diventato tale perché votato alle primarie da milioni di elettori di sinistra fa una puttanata, non vedo nessuno di voi che a vario titolo si dichiara di sinistra dire che ha fatto una puttanata, no, dite tutti che ha fatto qualcosa "di destra". Mai da qualcuno di destra sentito dire il contrario.
Se non stiamo al livello del musulmano che divide il mondo in halal e haram ci manca poco.
Frusta vede la sinistra come il diavolo...
Ti stupirà ma non è così. Il mio nonno materno,  come ho già detto altrove, è stato fra i fondatori della sezione del PCI di Acilia, e da ragazzino, fra gli anni 50 e gli anni 60, fra quella gente respiravo solidarietà, onestà, buonafede, desiderio di giustizia e di uguaglianza, e di speranza nel fatto che un mondo migliore non solo ci potesse essere, ma ci DOVEVA essere.
La sinistra che per te vedo "come il diavolo" non comprende la gente che vedevo in quella sezione, il mio disprezzo è rivolto a chi quella gente l’ha illusa ed usata per porsi win-win fra loro ed il potere contro cui li aizzava. Ora "la sinistra" (tutta, non solo quella al governo) la vedo al guinzaglio di quello che una volta veniva demonizzato come "capitale" e degli squali della finanza. Scorri l'elenco chi ha invitato a votare SI al referendum, di chi delocalizza facendosi finanziare dallo Stato, di chi fallisce coi miliardi in tasca scaricando il veleno delle banche sui piccoli risparmiatori e ci leggerai i nomi di quelli che una volta sarebbero stati definiti "i padroni". Gli stessi che hanno azzerato ogni diritto ottenuto col sudore e col sangue da chi non viveva dalla parte del manico e che, per farlo, se sò magnato e ricacato tutte le sinistre possibili, dalla tua a quella di Zanzalf passando per tutte quelle che ci sono in mezzo.
Mentre l'aria che respiravo da ragazzino nella sezione del PCI di Acilia si sta rivoltando nella tomba.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Frusta

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #58 : Venerdì 10 Marzo 2017, 09:35:22 »
Ma andiamo...
La cultura è il risultato dell'impegno e della fatica che si spendono sui libri. E niente altro.

Curiosamente viene spesso equivocata con il sostegno pubblico a spettacoli, film, balletti e concerti versato nelle saccocce della ancora più stretta cerchia degli "artisti" amici degli amici. Che non esisterebbero se dovessero reggersi con il ricavato delle biglietterie esattamente come non esisterebbero le testate tenute in piedi dal finanziamento pubblico se dovessero campare con il ricavato delle vendite alle edicole.
In italiano si chiama parassitismo.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Monsieur Opale

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Re:Politica: l'Italia tripolare
« Risposta #59 : Venerdì 10 Marzo 2017, 16:01:46 »
Una delle ragioni del perché c'è necessità di Sinistra...

«Prima il comunismo è stato col fiato sul collo del capitalismo producendo un meccanismo di "controllo ed equilibrio" che ha salvato il capitalismo stesso dall’abisso. Ora è indispensabile il socialismo: non lo ritengo un modello alternativo di società, ma un coltello affilato premuto contro le eclatanti ingiustizie della società, una voce della coscienza finalizzata a indebolire la presunzione e l’autoadorazione dei dominanti».
(Zygmunt Bauman)