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L'allenatore biancoceleste alla vigilia della trasferta di Bologna avverte i suoi: "Serve una partita tosta, non ci regaleranno nulla"
Simone Inzaghi ha un appello da fare alla Lazio: dimenticare il derby. Domani sera a Bologna, i biancocelesti hanno la chance per restare tra le prime cinque, a patto di lasciare da parte almeno per un mese il pensiero della gara di ritorno e di un 2-0 contro la Roma da difendere per raggiungere la finale di Coppa Italia. "Quello che è stato preparato, è stato fatto sul campo - dice soddisfatto il tecnico -. Abbiamo interpretato la partita con umiltà: una gara che ha alzato la nostra autostima, ma sapevo di poter vincere partite del genere. Già da giovedì, però, abbiamo voltato pagina. Siamo giovani, ma maturi: ho visto i ragazzi concentrati, giocheremo contro una squadra che in campo non rispecchia la classifica".
DUE MODULI —
La Lazio, modellata con il 4-3-3, mercoledì si è schierata a specchio con la Roma, con il 3-4-2-1, ma domani potrebbe tornare al modulo con la difesa a quattro: "Ragiono di partita in partita: posso scegliere liberamente anche perché ho giocatori che interpretano bene più ruoli". Al Dall'Ara non ci saranno Patric e Marchetti: il portiere ha l'influenza, giocherà ancora Strakosha. Rientreranno invece Radu e Lulic, squalificati in Coppa. "Mercoledì abbiamo dimostrato di avere un grande gruppo: ero tranquillissimo, sapevo di poter avere le giuste risposte dal campo". E chissà che non ci scappi un po' di turnover: "Tutti hanno recuperato nel migliore dei modi, ma prima dovrò decidere il modulo".
APPARTENENZA —
Arrivato dopo il no di Bielsa, Inzaghi ha dimostrato di non essere solo un ripiego: "Abbiamo avuto corsa, determinazione, applicazione contro la Roma. Da quest'estate sento mia la Lazio, sapevo di avere ragazzi disponibili. Ho giocatori maturi che seguono me e lo staff, remiamo tutti nella stessa direzione. Il derby è alle spalle, ora vogliamo rimanere tra le prime". O tra le primissime: "Abbiamo il dovere di rimanere in alto senza pensare all'obiettivo finale. Pensiamo gara dopo gara, la cosa che ci ha permesso di arrivare sin qui".
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