Autore Topic: Stadio - reload  (Letto 39146 volte)

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CiPpi

Re:Stadio - reload
« Risposta #100 : Sabato 12 Marzo 2011, 07:57:05 »
Ad esempio evitando di infilare post inutili alla discussione, ma anzi impiegare il tempo a spiegare come mai ad una persona sempre informatissima sui fatti, le leggi, gli articoli, le voci e le notizie sia sfuggita tale scoperta.

E se per caso la stessa scoperta possa porre problemi financo all'ampliamento del Wembley de noantri, senza manco mettersi a discutere di demolizioni, o se dal Regno Unito arriva l'esempio di una bella colata di cemento alla 'scurdammoce o passato'.

O anche semplicemente se uno dei maggiori sostenitori dell'ipotesi Flaminio possa ora ricredersi.

Mazzola

Re:Stadio - reload
« Risposta #101 : Sabato 12 Marzo 2011, 11:39:13 »
...
tale scoperta.
...

Tale scoperta potrebbe pure portare una querela da parte degli eredi Nervi, per dire.

Io che "difendo" f_m...non ci si crede...  ;D

Seganlo un bell'articolo sul Guerin Sportivo a proposito degli Stadi abbandonati:
Moretti (Udine) Filadelfia Vomero Appiani Mirabello Amsicora e...Flaminio...

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Re:Stadio - reload
« Risposta #102 : Sabato 12 Marzo 2011, 15:48:07 »

Ad esempio evitando di infilare post inutili alla discussione, ma anzi impiegare il tempo a spiegare come mai ad una persona sempre informatissima sui fatti, le leggi, gli articoli, le voci e le notizie sia sfuggita tale scoperta.

E se per caso la stessa scoperta possa porre problemi financo all'ampliamento del Wembley de noantri, senza manco mettersi a discutere di demolizioni, o se dal Regno Unito arriva l'esempio di una bella colata di cemento alla 'scurdammoce o passato'.

O anche semplicemente se uno dei maggiori sostenitori dell'ipotesi Flaminio possa ora ricredersi.

Chiedo scusa a coloro – che sono tanti e in larghissima maggioranza – che non sono affatto appassionati a questo tema e che soprattutto oggi, giornata di vigilia, non ne vogliono sapere di queste polemiche, ma devo una risposta a un caro netter che mi ha rivolto le sue attenzioni.

Nel ricordare che la mia attività professionale non ha niente a che fare né con l'urbanistica, né l'edilizia in genere, anche a una "una persona sempre informatissima sui fatti, le leggi, gli articoli, le voci e le notizie" (che gentile!) può sfuggire un interessante retroscena su queste “impegnative” dichiarazioni.
Possiamo dire che Mazzola ha fatto il lavoro sporco, ossia ha fatto osservazioni, di carattere quanto meno stilistico, su queste “impegnative” dichiarazioni. Infatti, l’ottimo Mazzola rileva nelle dichiarazioni dell’esponente della Sorpintendenza la formulazione di ipotesi, che saranno approfondite nel corso di scavi che saranno svolti nella prossima estate.
Peraltro, si legge nel pezzo una notizia sensazionale per cui, a quanto pare, “gli archeologi sospettano che ci sia di tutto, sepolto sotto fabbriche e cemento.”. Trattasi, senz’altro, di una circostanza che metterebbe una pietra tombale sulle possibilità dello Stadio Flaminio come possibile futuro stadio della Lazio, almeno a parere di alcuni netter.
Premesso che non faccio parte di alcuna associazione “Amici dello stadio Flaminio”, né di qualche potente lobby che abbia finora fatto pressione sui poteri pubblici per scegliere lo stadio Flaminio come futuro stadio, sono comunque con coloro – davvero pochi – che considerano questa scelta come preferibile rispetto a quella proposta dal presidente della Lazio per una serie di motivi che riassumo:
-   l’impianto è sito in zona già urbanizzata, quindi non ha bisogno di grossi interventi pubblici a suo servizio (trasporti et alia);
-   lo stadio sulla tiberina sarebbe costruito in zona da urbanizzare con tutti i problemi che comporterebbe una scelta come questa come i pesanti investimenti pubblici a suo servizio

Ma la cosa più importante è che nel dibattito pubblico, politico e non, lo stadio Flaminio non è preso in considerazione da nessuno, ma proprio da nessuno. Su questa ipotesi non c’è convergenza da parte di alcuna forza politica o imprenditoriale capace di portare avanti un iniziativa di questo genere. In altre realtà, la cosa avrebbe potuto prendere piede come occasione per riqualificare un’area che ha avuto un riqualificazione significativa e di successo con l’Auditorium. Quindi, in questo senso, statene certi: gli abitanti dei quartieri circostanti sarebbero ben contenti di uno stadio ristrutturato o addirittura riedificato. Ma per fare questo c’è bisogno di forze politiche e imprenditoriali, di iniziativa culturali e politiche, di interventi pubblici totalmente assenti in questo momento.

un paio di appunti

Osservo e faccio notare che, la SSLazio spa non ha finora formalizzato attraverso i suoi organi dirigenti e nei suoi documenti ufficiali l’intenzione di avviare un investimento per la realizzazione di uno stadio di proprietà.
In tal senso, si tenga conto che nella Relazione al bilancio Consolidato del gruppo Lazio al 31/12/2010 si legge a pagina 16 che “Non vi sono Piani industriali approvati dagli organi sociali, né in fase di implementazione”,
D’altra parte, da cronache di stampa si viene a sapere che il presidente, nonché azionista di maggioranza, è assiduo frequentare delle aule parlamentari, in particolare nei giorni in cui si svolgono i lavori di un disegno di legge in discussione in Parlamento che tratta, per pura coincidenza, di “Disposizioni per favorire la costruzione e la ristrutturazione di impianti sportivi e stadi anche a sostegno della candidatura dell'Italia a manifestazioni sportive di rilievo europeo o internazionale”.

Tratto da “Malacittà”

Per indurre le amministrazioni a concedere cambi di destinzione d’uso dei terreni, sostanziosi aumenti volumetrici, nei manuali di finanza immobiliare si consiglia di produrre progetti fascinosi e ben impacchettati.
Nel momento complesso in cui si passa alla fase del raccordo tra i desideri dello sviluppatore e il fabbisogno della collettività, l’attività urbanistica e progettuale è volta a ottenere dalla pubblica amministrazione la modifica della destinazione d’uso del bene e, se possibile, un aumento della capacità edificatoria.
Tale passaggio comporta un enorme rischio per il developer in quanto la Pubblica amministrazione non ha nessun obbligo di concedere il cambio di destinazione, l’incremento della capacità edificatoria e quindi in ultima analisi il permesso di costruire.
Questo significa che tanto più è diversa la destinazione obiettivo da quella attualmente prevista per l’area oggetto di sviluppo tanto più appealing dovrà essere il progetto per il soggetto pubblico

Gli stati calcistici si prestano particolarmente allo scopo: utenza assicurata, alta capacità di indotto, collegamenti con brand prestigiosi, possibili integrazioni di carattere sociale, giovani da sottrarre alla strada, lo sport, le scuole, l’aria aperta, la salute e via dicendo.
Nicholas Gancikoff ha lavorato a Londra e New York nel settore finanziario, in particolare private equity, si è specializzato con master in Finanza e Real Estate alla Columbia University, studiando le più moderne tecniche legate allo sport financing, è capo dello Sport investment Group, società leader consulenza e realizzazione dei nuovi stadi.
Trattasi di consulente finanziario specializzato nel settore sportivo.

Sulle difficoltà che si incontrano in Italia nella realizzazione degli stadi ha osservato
“è chiaro che di fronte a certe richieste, le amministrazioni locali storcono il naso.”
Quali richieste?
“alcuni dirigenti di società per costruire uno stadio da 20 mila posti, chiedono in gestione al comune più di 100 mila metri quadrdi di area commerciale. In questo modo sperano di ripagarsi l’impianto nuovo con la speculazione edilizia.”

Inoltre osserva lo stesso che “Bisogna considerare che lo stadio in sé genera profitti. Se bene integrato con il territorio, tutta l’area acquista maggior valore e si può inserire lo stesso impianto con la metà dei metri quadri di area commerciale”.


INFINE la domanda delle cento pistole che a questo punto della discussione voglio rivolgere soprattutto a coloro che sono fieramente avversi allo stadio Flaminio.
Oltre alla difesa dell’immaginifico, fantastico e appealing progetto dello stadio sulla via Tiberina, quale alternativa avete in mente?
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Offline Matita

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Re:Stadio - reload
« Risposta #103 : Sabato 12 Marzo 2011, 17:30:55 »

Un commentino sulla partita di domani ?

c'è il derby  sai..
Si er papa te donasse tutta Roma
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Re:Stadio - reload
« Risposta #104 : Sabato 12 Marzo 2011, 18:25:44 »

Veramente io ho fatto la cortesia di rispondere ad una tua domanda.

Non eri obbligato a replicare perché domande non ne ho fatte, conoscendo la tua passione per la retorica filippica faccio quanto posso per evitare al forum certe agonie.

Ma mica e' facile, anzi.

Eviterò in futuro anche la cortesia.

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Re:Stadio - reload
« Risposta #105 : Sabato 12 Marzo 2011, 22:48:50 »
Veramente io ho fatto la cortesia di rispondere ad una tua domanda.

Non eri obbligato a replicare perché domande non ne ho fatte, conoscendo la tua passione per la retorica filippica faccio quanto posso per evitare al forum certe agonie.

Ma mica e' facile, anzi.

Eviterò in futuro anche la cortesia.

Ma io ti ho posto - e ho posto anche a tutti coloro che vogliono dare una risposta - una domanda, mica "ti ho detto cotica". Sei libero di rispondere quando vuoi, tra una mezz'ora, tra 10 giorni o anche tra sei mesi.
fammi sapere io sono qui.

Un commentino sulla partita di domani ?

c'è il derby  sai..

Bello l'intervento, azzeccatissimo, molto pertinente.
Intanto hai preparato lo striscione?
Io sto cuocendo la frittata per i panini per domani.
I fumogeni non so bene chi li porta, se Robylele o Pomata. Contattali in pvt.

Vengono pure Magomerlino e FK. Porga non sono riuscito a beccallo, tra qui e lì non lo riesci a fermare. IB ci saluta (ma sta già alla terza cassa ...)
 
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Re:Stadio - reload
« Risposta #106 : Sabato 12 Marzo 2011, 22:53:35 »
Ma io ti ho posto - e ho posto anche a tutti coloro che vogliono dare una risposta - una domanda, mica "ti ho detto cotica". Sei libero di rispondere quando vuoi, tra una mezz'ora, tra 10 giorni o anche tra sei mesi.
fammi sapere io sono qui.

Bello l'intervento, azzeccatissimo, molto pertinente.
Intanto hai preparato lo striscione?
Io sto cuocendo la frittata per i panini per domani.
I fumogeni non so bene chi li porta, se Robylele o Pomata. Contattali in pvt.

Vengono pure Magomerlino e FK. Porga non sono riuscito a beccallo, tra qui e lì non lo riesci a fermare. IB ci saluta (ma sta già alla terza cassa ...)

ho capito.

Fai lo steward, che stanno allo stadio ma girati verso il pubblico tutto il tempo.
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Re:Stadio - reload
« Risposta #107 : Sabato 12 Marzo 2011, 22:54:58 »
ho capito.

Fai lo steward, che stanno allo stadio ma girati verso il pubblico tutto il tempo.

No, di più. Sono uno dei pompieri che stanno seduti sulla panchina spalle al campo. Era il mio sogno da piccolo quando vedevo Grisù dopo il telegiornale. Volevo fare il pompiere nello stadio Olimpico.
Ci sono riuscito.
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Re:Stadio - reload
« Risposta #108 : Sabato 12 Marzo 2011, 22:56:30 »
No, di più. Sono uno dei pompieri che stanno seduti sulla panchina spalle al campo. Era il mio sogno da piccolo quando vedevo Grisù dopo il telegiornale. Volevo fare il pompiere nello stadio Olimpico.
Ci sono riuscito.

Dias non gioca. Che ne pensi?

sai Dias chi è vero ?
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Re:Stadio - reload
« Risposta #109 : Venerdì 8 Aprile 2011, 00:20:31 »
Riuppo questo entusiasmante topic soltanto per segnalarvi questo filmato che tempo fa avevo visto in televisione.
Il protagonista del documentario racconta una serata in uno stadio di baseball dove assiste a scene a cui per noi è difficile credere.
Mentre l'attenzione sulla partita non è proprio massima, sui tabelloni compaiono in continuazione primi piani di semplici tifosi che salutano, coppie che si baciano e che poi si giurano amore eterno scambiandosi l'anello.
Una prova di forza tra i tifosi molto seguita e apprezzata è la bevuta tracannante di un boccalone di birra con conseguente ovazione finale.
Vi è poi una presenza degli steward molto attenta e capillare con interventi chirurgici su persone che si siano rese protagoniste di frasi o atteggiamneti sconvenienti che urtano la sensibilità di famiglie e bambini: i provvedimenti di espulsione vengono eseguiti senza alcuna rimostranza.

Personalmente, stengo a credere che tutto questo possa accadere un giorno da noi. Non è che si vuole trasformare lo stadio in una mirabilandia? Non è una domanda polemica, ma è davvero curioso questo filmato sull'american way della fruizione di un evento sportivo. Guardatelo fino al minuto 3.30.


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Offline Fraplaya

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Re:Stadio - reload
« Risposta #110 : Venerdì 8 Aprile 2011, 03:01:34 »


magari da domattina!!

questi vanno allo stadio, si divertono si rilassano, parcheggiano pure vicino (e pagano un botto il biglietto!)
E naturalmente, ce ne sono alcuni che soffrono la partita.

Siamo belli noi invece: tutti delle stessa squadra eppure con le imboscate alla palla per diverse opinioni scritte su forum, accoltellamenti vari e contestazioni a libitum....

MIRABILANDIA TUTTA LA VITA!!
Imho
"l'attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite" (V.Lombardi)

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Re:Stadio - reload
« Risposta #111 : Sabato 11 Giugno 2011, 14:15:38 »
No, non è la voglia di riattizzare una polemica per il momento accantonata, se non addirittura spenta. C'è da dire che sul fronte della legge sugli stadi tutto procede a rilento, anzi è praticamente fermo.

Volevo soltanto ricordare una curiosità della trasmissione Report delal scorsa settimana. Ad un certo punto si racconta di come le famiglie tedesche abbiano tra le varie opzioni anche la possibilità di scegliere il tipo di energia prodotta, nel senso della fonte utilizzata.
Tra le varie opzioni a disposizione gli abitanti di amburgo hanon anche quella denominata Werder che è prodotta dallo stadio, interamente coperto da pannelli fotovoltaici*.
Anche questo si lega al tema stadio e se vogliamo anche al tema dell'aumento dei ricavi, oggetto di altro topic.
Pensate che bello: scegliere sulla bolletta della luce l'opzione Formello, oppure Eagles energy. Immaginabile la sete di energia che animerebbe la moltitudine dei tifosi laziali, tutti intenti a tenere alti i consumi - lavatrici, ferri da stiro, televisioni -, pur di garantire i ricavi necessari per l'acquisto dei campioni che ci porteranno alla vittoria.

"ma insomma che sò tutte ste luci accese?"
"Cara, è il presidente che lo chiede ..."


* Questo post è dedicato anche al grande Porgasm.
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Offline DinoRaggio

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Re:Stadio - reload
« Risposta #112 : Sabato 11 Giugno 2011, 14:23:30 »
Tra le varie opzioni a disposizione gli abitanti di amburgo hanon anche quella denominata Werder che è prodotta dallo stadio, interamente coperto da pannelli fotovoltaici*.
Ma è Amburgo oppure Brema?
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Mazzola

Re:Stadio - reload
« Risposta #113 : Sabato 11 Giugno 2011, 14:44:16 »
Ma è Amburgo oppure Brema?

Molta confusione sulla Bundesliga.
Il Werder di Amburgo, il Borussia Dortmund che lotta per non retrocedere...

Offline Matita

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Re:Stadio - reload
« Risposta #114 : Lunedì 13 Giugno 2011, 13:33:30 »

Per vivere, da anni, mi cibo di Lazio. Ma poiché bisogna anche inghiottire proteine, nel tempo libero faccio il giornalista, dovendo accumulare qualche euro per pane e companatico.

Cronista parlamentare, inviato speciale. E’ da tempo che calco il palcoscenico della politica nazionale e internazionale. Non scordando mai la passione calcistica esplosa  all’indomani delle Olimpiadi romane quando, a pochi anni dalla mia nascita, mi venne regalato un accappatoio azzurro con un’aquila sul petto. E la scritta S.S. Lazio nuoto. Quello di Pucci, di Pedersoli, delle sorelle Beneck, della Paoletta Saini.

Facile all’epoca passare dalla piscina ai campetti di periferia e continuare ad amare quei colori. Anche se proprio allora subii il primo violento trauma di baby-tifoso: retrocessione in serie B.

Molta acqua è passata sotto i ponti. Gioie e dolori. Con un paio di costanti: la Lazio e la mia attività di notista politico. Che continuo a coniugare.

Come mi è successo la scorsa settimana quando, fatto ingresso a Montecitorio, mi sono fermato a chiacchierare con un parlamentare che da tempo si occupa della legge sugli stadi. E che, a sorpresa (ma facendosi garantire l’anonimato) mi ha aperto gli occhi su una vicenda che avevo poco considerato: la condotta a dir poco discutibile di quello che mezza Italia omaggia e riverisce come uno dei pochi enti “sani” della Repubblica, e cioè il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni). Che si spende e si spande per la causa della trasparenza più assoluta. Ma che sui suoi affari pare perennemente alla ricerca di far calare un nebbione fittissimo. Quella che segue è la cronaca di quell’incontro.

E la rivelazione di come e perché Lazio e Roma rischiano di non avere mai uno stadio di proprietà, così come viene raccomandato da esperti di finanze calcistiche a tutti i livelli e come altre squadre italiane cercano di concretizzare.

 

 

“La legge sugli stadi? E’ in coma profondo. E credo che di qui a poco ne annunceremo il decesso…”. Ha toni amari il deputato che chiameremo XY, visto che dopo aver abbondantemente tirato fuori le sue carte, si premura di far sapere di non voler comparire con tanto di nome e cognome. Non perché si sia spencolato verso la diffamazione o il solito malcostume di sparare ad alzo zero, standosene tranquillo al riparo. Ma perché teme di rimetterci personalmente. “Conosco tanta gente di sport… – ammette al termine della chiacchierata – che mi vota, ma che forse vive di Coni. Non vorrei farmela nemica” .

Ma torniamo all’esordio: niente legge sugli stadi, allora? “La situazione è quella che è. Il governo traballa, di soldi con cui foraggiare il credito sportivo non c’è traccia. E poi, vi pare che prima di eventuali nuove elezioni si voti in modo bipartisan una norma che rischia di sollevare polveroni e polemiche?”. La storia è risaputa. La Lega di serie A, chiede all’unisono la cancellazione di un comma della legge messa a punto da Claudio Barbaro (Pdl) e Giovanni Lolli (Pd), laddove si permette la costruzione di stadi “fatta salva la normativa in materia di vincoli storici, artistici, architettonici, archeologici e idrogeologici”. A sinistra non ci stanno a cancellare il richiamo. Il centro-destra pare più possibilista perché – come mi spiegano i funzionari della Camera dei Deputati – se un qualsiasi ente pubblico pone un vincolo su un terreno, accampando magari la deturpazione del panorama, lo stadio salta.

Domando a XY se non è questo il punto cruciale della polemica innestata da Claudio Lotito che frequentemente negli ultimi tempi si presenta a Montecitorio per spingere verso l’approvazione della legge. Ricordo che ci fu una qualche polemica con un esponente del Pd che di fatto lo accusò di bloccare il varo della normativa per poter costruire sui suoi terreni a fianco del bacino del Tevere. Ma il mio interlocutore si fa una risata. “Ma ti pare che se davvero solo Lotito si opponesse non avremmo già fatto la legge? Il fatto è che quella frase spaventa tutti i presidenti del calcio italiano. Perché se mi compro 100 ettari e poi il comune mi dice che non mi dà il permesso di farci nulla perché dicono di aver trovato un osso di dinosauro, come recupero i miei quattrini? E dove mai potrò costruire uno stadio, sapendo che in pratica a quel punto si spargerà la voce che la politica potrà ricattare a ruota libera per concedere l’edificabilità?”.

Resta il fatto, osservo, che è il solo Lotito a ruggire ferocemente contro questo stato di cose. O no?

“Vedrai adesso che arrivano gli americani – la profezia di XY – che in realtà già si sono fatti sentire per interposta persona, e che secondo me diverranno ancor più feroci di Lotito. Che comunque, questo bisogna ammetterlo, qualche ragione non marginale ce l’ha più di altri….”.

Come, come, come?

E qui XY parte in quarta: “Da quello che mi risulta – e l’ufficio stampa di Formello quel  pomeriggio mi ha dato conferma dei costi – la Lazio, così come anche la Roma, paga al Coni per l’affitto dell’Olimpico, intorno ai 2 milioni e 700mila euro. Soldi cui si devono aggiungere quelli dell’illuminazione e qualcosa d’altro. In sostanza 3 milioni l’anno che non sono bruscolini, per le 19 gare di campionato più qualche altra partita di coppa Italia o amichevoli (il contratto, forfettario, prevede come poi ho saputo 26 gare l’anno, una volta superate le quali occorre pagare 80mila euro più Iva per ogni singolo successivo match. Nda)”.

Ma non pagano tutte le squadre di serie A per affittare gli stadi? Non versano contati ai comuni o comunque a chi ne detiene la proprietà? XY ridacchia: “Certo, ma il Coni è un po’ come il vecchio Scrooge: avaro e tirato. Ti ho detto che vuole 3 milioni l’anno, ma non ti ho detto tutto. Prendi San Siro: a novembre  scorso il comune ha rivisto la convenzione che ha col consorzio formato da Milan ed Inter, per cui quelle società devono sborsare 4 milioni a testa, ma con un paio di differenze rispetto a Roma non da poco: in primo luogo versano a palazzo Marino solo il 30% di quella cifra, e cioè 2 milioni e 400mila che diviso per due fa 1 milione e 200mila euro a testa, mentre il restante 70% lo devono  spendere in migliorie per lo stadio: il che vuol dire palchetti, bar, rifacimento del museo del calcio e tanto altro ancora che alla fine permette alle due milanesi di accrescere gli introiti. Ma poi c’è il secondo aspetto, assai più importante del primo, che è quello che Milan ed Inter divengono affittuarie per tutto l’anno con quella cifra. Il che vuol dire che se fai fare un concerto estivo a Vasco Rossi o agli U2 sono Milan ed Inter che incassano!”.

Mentre il Coni… ? “Il Coni se lo tiene stretto l’Olimpico. Ci fa andare chi gli pare e si fa pagare a parte. Soldi che gli servono, sia chiaro, per mantenere in vita tante Federazioni, specie oggi che si vive una epopea di tagli alla spesa pubblica. Ma che non giustifica l’esosità dell’affitto richiesto a Lazio e Roma che entrano in possesso dello stadio alla mattina della gara e devono restituirlo senza alcuna possibilità di cambiare alcunché un paio d’ore dopo il termine del match. Senza contare che Petrucci ha fatto dell’Olimpico un business vero e proprio….”.

Vale a dire? Paziente, XY affronta un altro tema di cui non sospettavo l’esistenza. “Hai notato che all’interno delle cancellate ci sono botteghini per le scommesse e addirittura rivendite di sigarette che il Coni dovrebbe evitare come la peste, almeno per quel che mi riguarda? Non gli servono mica in realtà, e so per certo che tanto la Roma, specie ora con gli americani, che la Lazio, sono imbufalite per questo. Il fatto è che facendo simili operazioncelle, il Coni riesce a trovare sponsorizzazioni poi per la finale europea di pallanuoto o per i campionati continentali di beach volley. Guarda che la pubblicità è una gallina dalle uova d’oro per lo sport, ma si fa pagare. Lo sai o no che in una qualsiasi partita della Champions  non troverai mai altra birra al di fuori di Heineken?

Il problema è che le società come il Milan o l’Inter – ma anche il Genoa e la Samp che pagano l’uso di Marassi con un milione a testa per un anno – possono dare spazio ai rispettivi sponsor, mentre a Roma è il Coni a decidere cosa mettere o no, anche sulle vetrate esterne dell’Olimpico, propagandando questo o quel prodotto che poi torna buono quando si va a caccia di quattrini per organizzare il meeting di atletica o gli internazionali di tennis. Mi pare ad esempio, di aver visto qualche tempo fa una pubblicità enorme dell’Adidas fuori dall’Olimpico. E ricordo di aver pensato che forse la Puma per la Lazio e la Robe di Kappa per la Roma non l’avrebbero presa proprio bene…”

Mi stai dicendo che se la Lazio avesse tra gli sponsor la Coca Cola e il Coni avesse un entratura con la Pepsi….. “Hai capito perfettamente. All’interno dello stadio si venderebbe solo Pepsi. M’immagino con quale scorno da parte di Lotito che rischierebbe a breve di perdere il contratto con la Coca. So per certo che Di Benedetto ha intenzione di fare fuoco e fiamme quando arriverà a Roma: hai saputo, credo, della sua sparata contro la Sensi e Mediobanca per il rinnovo dell’accordo col Coni per l’affitto dello stadio. Gli americani da sempre vogliono vendere un prodotto, nel caso la Roma, e intendono gestire alla loro maniera. Magari organizzando un servizio di hamburger e patatine fritte all’interno dello stadio”. E non lo potrebbero fare? “No, perché il Coni fa un appalto e cede  bar e  bibitari a qualcuno che gli garantisce una percentuale oltre che un canone fisso”.

Dunque mi stai dicendo che un tifoso che compra un gelato o un caffè, versa i soldi al Coni….

“Non certo alla Lazio o alla Roma che non ricavano un centesimo da quei pagamenti. In America, ma anche in tanti paesi europei, magari compri una bibita che ha i colori della tua squadra e parte di quello che paghi va alla società. Forse ci penseranno anche a Milano, a breve. Ma a Roma la cosa resterà off limits. E’ il Coni e solo il Coni a poterci guadagnare. E lo sanno fare bene questo mestiere Petrucci e i suoi…”.

Vale a dire? “Qui arriviamo ad una questione poco pubblicizzata ma di importanza primaria. Quella dei biglietti omaggio. Le società, da che mondo è mondo, distribuiscono un po’ di inviti per farsi pubblicità e invogliare magari qualcuno ad investire. Questo nel resto del mondo e, anche, in buona parte d’Italia. Ma a Roma, no”. E perché mai ? L’Olimpico è grande… “Certo, ma non è che puoi mandare l’emiro del Bahrein in Tevere o l’amministratore delegato di Samsung in distinti, no? Il Coni nel contratto d’affitto, se mi ricordo bene, pretende 1.300 biglietti a gara. Vado a memoria: metà della tribuna d’onore, con 120 posti, due palchi e un centinaio di biglietti per elettricisti, addetti ai servizi e via dicendo. Si sa che è il Coni a gestire questi posti da Vip, tant’è che se arriva nella capitale un personaggio di rilievo, questi si rivolge al Coni e non alle società per avere un ingresso di favore. E il Coni in questo modo fa pubbliche relazioni al posto dei dirigenti delle società calcistiche romane. Mi pare che proprio Lotito mi ha raccontato tempo fa che aveva intenzione di vendere alcuni posti di tribuna d’onore a multinazionali che avrebbero potuto offrire l’ingresso ai loro dirigenti in visita in Italia, ma di averci dovuto rinunciare perché non aveva gli spazi necessari e perché il Coni storceva la bocca”.

Ma in tutti gli altri paesi lo si fa senza problemi! “Esatto. Prendi l’Arsenal, ma anche il Bayern: vendono 5-10 tessere annuali a qualche banca o ad importanti aziende energetiche o di computer o di telefonia. Ne ricavano 20-30mila euro ad azienda e magari portano Wenger o Rummenigge a salutare gli illustri ospiti. A Roma non se po’ fa, come dite voi romani”.

Tralascio a questo punto le notizie offertemi da XY sui parcheggi (è il Coni che li gestisce, Lazio e Roma hanno una piccolissima quota), il fatto che quando si ideò la legge sui tornelli il Coni pretese che le due società calcistiche romane si caricassero di un terzo delle spese, l’ovvia indisponibilità dello stesso Coni a partecipare ai costi per gli steward necessari ormai per lo svolgimento delle gare. Il fatto che a Barcellona chiunque può affittare il Camp Nou (in certi periodi ) per giocarci assieme agli amici (10mila euro il costo, almeno qualche tempo fa, il che diviso per 22 fa in fondo solo 450 euro a testa….).

 E’ un Coni un po’ matrigna quello che scopro dopo la conversazione con XY. Anzi, pure un po’ carognetta se è vero quello che vengo a scoprire il giorno dopo parlando con un funzionario del Senato malato di Lazio il quale ha chiesto lumi ad un suo amico, dirigente Coni, sulla incresciosa vicenda del debito non pagato da Lotito per l’affitto 2010-2011 e  sulla conseguente scelta di indicare Firenze come campo di gioco. Mi racconta dunque il funzionario di aver saputo che quando arrivò la richiesta Uefa per concedere la licenza, la Lazio chiese al Coni la necessaria documentazione. Dal Foro Italico la spedirono accompagnandola con  una secca pretesa di saldo del dovuto e con quella – vincolante per la licenza Uefa – di aderire al rinnovo del contratto come già fatto dalla Roma. Lotito a quel punto dette il via libera al rinnovo (anche se, a quanto pare, accompagnando il tutto a una richiesta di revisione complessiva delle regole) ma il giorno dopo seppe dalla Uefa che la richiesta non poteva essere accettata in quanto proprio il Coni si era fatto vivo facendo sapere che il mancato pagamento ostava alla concessione. Di qui, dopo corse sul filo del rasoio, la scelta di Firenze e le proteste del presidente biancazzurro. Cui Petrucci replicò gelido, facendo sapere di non capire cosa volesse Lotito, visto che aveva dato il suo consenso al rinnovo.

Ma è ancora di XY la constatazione  che mi colpisce di più in questi miei chiacchiericci sulla possibilità di una legge che permetta il decollo di nuovi stadi. E’ la sua previsione che a Roma, nonostante quanto vada assicurando Alemanno, non si faranno mai: “Ti ho detto che secondo me la legge sugli stadi moribonda, ma ammettiamo che per un miracolo, possa prendere vita:  ti pare che al Foro Italico possano permettersi di rinunciare a 6 milioni di euro l’anno cui vanno aggiunti gli introiti dei bar, gli ingressi di favore, le pubbliche relazioni a spese altrui e quant’altro? Secondo me, tra incassi reali e giri di sponsor diretti e indotti , parliamo di una quindicina di milioni di euro l’anno. E il Coni ci rinuncia? Io davvero non ci credo. Il sindaco dice che farà quanto possibile? Ma lo sa che a Roma sono migliaia quelli che campano grazie al Coni e che, quando si dovrà votare, si trasformeranno in una falange macedone?”




trovato in rete...
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline aquilafelyx

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Re:Stadio - reload
« Risposta #115 : Lunedì 13 Giugno 2011, 14:56:34 »
che bastardi ....
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Offline Andre

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Re:Stadio - reload
« Risposta #116 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:17:07 »
che vuol dire in rete ? non è firmato ?
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline aquilafelyx

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Re:Stadio - reload
« Risposta #117 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:29:49 »
che vuol dire in rete ? non è firmato ?

la fonte è più che attendibile , l'articolo si trova nel magazine di LN , e non fa altro che confermare quanto sapevamo , un ladrocinio istituzionale con un sottobosco di sanguisughe a succhiare sangue ai tifosi per il tramite della società sotto ricatto
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Offline fish_mark

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Re:Stadio - reload
« Risposta #118 : Lunedì 13 Giugno 2011, 15:32:19 »
Interessantissimo articolo, degno di un topic a parte, ma va bene lo stesso, tanto tutto si tiene.
In sostanza l’affitto dell’Olimpico è di 3 milioni l’anno circa, 2.700 per la precisione secondo il bilancio Lazio. Curioso notare che per ogni gara che supera il quantitativo previsto l’affitto è di 80mila euro più Iva per ogni singolo successivo match.
A Milano emerge un rapporto tra le squadre e il comune in cui lo stadio viene messo a completa disposizione delle società, il che non avviene all’Olimpico. Da questo emerge che lo stadio San Siro produce reddito (anche concerti rock) in misura maggiore e soprattutto a disposizione delle società
Si è parlato di un Olimpico che fa business vero e proprio e allora rinvio a un mio recente post in tema di aumento dei ricavi.

Da sottolineare come il CONI fa un appalto e cede bar e  bibitari a qualcuno che gli garantisce una percentuale oltre che un canone fisso, mentre questo non può essere digeribile per una società come la nostra che si prefigge l’obiettivo di aumentare i ricavi. Su questo punto, se la società vuole assumersi gli introiti derivanti da tutti i servizi che ruotano attorno alla partita, ed è pronta a dare battaglia fa bene: anzi l’unica osservazione è perché si sia aspettato troppo tempo?
Se è vero, come è vero, che gli “ammerigani” hanno idee particolari su questo business è ora di porre la questione all’ordine dl giorno. Ok, lo stadio è tuo, ma il giorno della partita lo gestisco, TOTALMENTE, quindi anche i servizi esterni, IO società e a te CONI al massimo riconosco un centinaio di ingressi omaggio (dove dobbiamo ricordarci che a Roma la “clientela istituzionale e diplomatica” è particolarmente estesa, molto più di quanto possa essere Milano).

Interessante è sottolineare come il presidente avesse intenzione di vendere posti di tribuna d’onore a multinazionali che avrebbero potuto offrire l’ingresso ai loro dirigenti in visita in Italia, ma di averci dovuto rinunciare perché non aveva gli spazi necessari e perché il Coni storceva la bocca.

Bella l’idea dell’affitto (in certi periodi) del campo dell’Olimpico (o anche del Flaminio perchè no?) per giocarci assieme agli amici (10mila euro il costo, almeno qualche tempo fa, il che diviso per 22 fa in fondo solo 450 euro a testa….).


Infine sul retroscena della impossibilità di avere nuovi stadi a Roma riconducibile alla pressione e all’interesse del CONI di mantenere in vita l’astronave dell’Olimpico. Ricordandoci che Roma è candidata ai giochi del 2020 (il che in caso di vittoria scompaginerebbe i piani di qualsiasi imprenditore che stia per costruire uno stadio), questo però non è una novità.
Se è vero che sarà impossibile, per la società Lazio (e anche Roma a questo punto) sarà il caso di appropriarsi dell’Olimpico come di struttura che produca reddito a completa disposizione della società. L’impianto già esiste va soltanto posto sotto il nostro controllo, visto che il CONI –secondo questa gola profonda – ci fa “una quindicina di milioni di euro l’anno”, in pratica quanto realizzabile a regime, una volta costruito l’impianto di nostra proprietà.

In tal senso si rinvia a questo mio post di qualche giorno fa.

Dal libro “La ripartenza” di Teotino-Uva, scritto nel 2010 d.c.

Un tempo parliammo di marketing, che in Italia significa soltanto vendere cartelloni pubblicitari dentro lo stadio, quelli che il pubblico vede dalle tribune o dalla tv. Niente di più.
Questi sono esempi di idee provenienti da lande sperdute come l’Inghilterra dove si praticano da anni.
-   sky-box vendute alle aziende che le usano anche durante la settimana per riunioni o convention
-   palchi
-   uso dello stadio come location per eventi pre-partita
-   nell’NBA (USA) i giocatori sono essi stessi un prodotto: tre giocatori che vanno a casa di un tifoso estratto a sorte anche per portare gli auguri a sorpresa di buon compleanno (pensate che emozione una festa di compleanno oppure un addio al nubilato con sorpresa finale di Makinwa, Diakitè e Manfredini!!!) 
-   visita guidata nello stadio con tour anche possibile con un giocatore del passato (Badiani che ti accompagna al bar del tennis …)
-   match program oggetto di collezionismo (specie in Inghilterra, ma perché non da noi con delle ristampe di Lazialità del 1987?)


Cercare casa quando ce l’hai già
Nel libro si racconta l’esperienza della CONI servizi che, tempo addietro aveva un debito rilevante da abbattere e portare a break-even gli impianti sportivi a cominciare dallo Stadio Olimpico che perdeva 15 milioni di euro.
Prima idea: costituire una società mista per la gestione dello stadio idea proposta a Roma e Lazio da creare insieme al CONI servizi  dove ripartire i costi della manutenzione ordinaria e quelli su investimenti e ristrutturazioni necessarie.
La Lazio ha declinato subito l’offerta perché intenzionata a fare il suo stadio, mentre la Roma si è mostrata disponibile ma una società con soltanto uno dei due affittuari avrebbe creato problematiche gestionali.
A quel punto si tenta di nuovo di convincere la Lazio con il seguente ragionamento: “anche se domani si parte con lo stadio si dovrà rimanere all’Olimpico per almeno altri sette anni. Approfittiamone per creare valore in questo stadio”.
Niente da fare progetto abortito.
Peccato perché si poteva aumentare indice di penetrazione dell’Olimpico: Coefficiente di riempimento per la Lazio è sotto al 40% per la orma pari al 43-44%.
Inoltre, è da sottolineare come la CONI servizi oggi controlla gli ingressi e studia i flussi dello Stadio e con questo ottiene la “profilazione” del cliente del tifoso che entra allo stadio: si analizzano i diversi generi, le diverse età, quanto tempo arrivano prima settore per settore e così via.
Sulla base dei dati si ricostruiscono le nuove royalties, legate al merchandising e alla ristorazione.
Questo database è stato avviato da CONI servizi e non da Roma e Lazio (il che è curioso e paradossale: dovrebbe avvenire il contrario, semmai), con dati considerati molto interessanti dalle multinazionali in un impianto che oggi produce 80 eventi l’anno, comprese le partite.
In questo senso, si sottolinea come il management delle società di calcio è concentrato soltanto all’interno del campo non altrettanto per studiare per arrivare a quei ricavi che ruotano attorno all’impianto.

Dopo la ristrutturazione dell’Olimpico l’incidenza del canone delle due squadre è del 54% (in precedenza l’80%). Dalla ristorazione arriva il 14% mentre prima era il 9%.
Si potrebbe creare un mininetwork all’interno dello stadio legato a iniziative esclusivamente merceologiche.

Mia opinione: Potrebbe farlo la Lazio stessa in attesa di un (dopo)domani che non arriverà (forse) mai.

un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Mazzola

Re:Stadio - reload
« Risposta #119 : Lunedì 13 Giugno 2011, 18:18:00 »
...
In tal senso si rinvia a questo mio post di qualche giorno fa.

E so' 3.
Abbiamo capito.