www.iltempo.itDias: «A marzo scopriremo dove possiamo arrivare»
Cristiano Cesarini
Hernanes e Dias provenienza San Paolo, sono diventati due pilastri insostituibili. Il Profeta è arrivato in estate dopo un lungo corteggiamento, Dias era sbarcato a Roma a gennaio. La Lazio vola a ritmo di samba, sul campo e fuori. Sul terreno di gioco il contributo dei due carioca è evidente, fuori dal campo trasmettono al gruppo entusiasmo, propellente necessario per chi ha ambizioni: «La Lazio arriverà in una posizione che renderà tutti felici – ha spiegato il Profeta in un italiano ancora incerto, ma apprezzabile – siamo forti, siamo secondi, lotteremo per restare in alto». Anche Dias è convinto delle potenzialità della Lazio. «Quest'anno con Hernanes e con Reja siamo competitivi – ha sottolineato il difensore laziale - a poche giornate dalla fine vedremo se sarà possibile vincere il titolo». L'ottimismo è il sale della vita, i brasiliani ne hanno da vendere. Hernanes ha il sorriso pronto, e la voglia di migliorarsi sempre. «Sono soddisfatto, ma non completamente – ha spiegato il Profeta - sia io che la squadra possiamo migliorare. Quando sono arrivato dovevo imparare la lingua e adattarmi al calcio italiano». E già, il calcio italiano, unico e particolare. «Qui il calcio è molto tattico e fisico. Il difensore cerca di toglierti palla in tutti i modi, e gli arbitri non fischiano fallo. Mi ci devo abituare». Anche Dias ha dovuto registrare il suo modo di giocare. «Lavoriamo molto tatticamente – ha spiegato in Brasile il numero 3 di Reja – in Italia raramente un difensore esce palla al piede dalla difesa. La selecao? Non credo che avrò mai un'opportunità con la nazionale, penso solo alla Lazio. Non siamo straordinari come Inter e Milan, la nostra forza è il collettivo». Domani arriva proprio l'Inter, che la Lazio non batte dal 2003. Un grande match, per grandi giocatori. «Sarà dura – ha specificato Hernanes – se all'Inter manca un giocatore ne entra uno migliore. Due estati fa sarei potuto diventare nerazzurro? Non proprio, ma certo quando affronti una grande la gara ha sempre un sapore speciale». Speciale è anche Hernanes, che finora non si è mai fermato, tra Libertadores col San Paolo, e la Lazio. Il Profeta, però, sta bene, ed è seguito da anni da un personal trainer che ha irrobustito il suo fisico. «Sono giovane, non sono stanco, in Brasile ero abituato a giocare molto. Reja mi sta schierando a destra, dove mi trovo bene, al centro toccavo meno palloni. Mi mancava il gol da fuori area, la mia specialità, domenica ci sono finalmente riuscito». Reja dovrebbe riconfermare il 4-2-3-1 (l'alternativa è il 4-3-1-2): in difesa è tornato Biava, in attacco Zarate ha agito da esterno, con Floccari punta centrale. Venduti 20 mila tagliandi.
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