Autore Topic: Phon...di neri  (Letto 1240 volte)

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RobCouto

Phon...di neri
« : Venerdì 26 Novembre 2010, 21:07:02 »
(l'asciugacapelli ce lo dovevo infilare  :P)

Da La Stampa

ROMA
È bufera giudiziaria e politica sui vertici di Enav e su alcuni alti dirigenti di Finmeccanica. Il presidente dell'Ente nazionale aviazione civile Luigi Martini, l'amministratore delegato Guido Pugliesi e Marina Rossi, responsabile della Selex sistemi integrati srl (gruppo Finmeccanica) e moglie del presidente del gruppo Pierfrancesco Guarguaglini, sono tra la decina di persone iscritte sul registro degli indagati della Procura di Roma nell'ambito di una inchiesta che riguarda reati fiscali.

Nel corso dell'indagine, che riguarda la presunta creazione di fondi neri, sono state effettuate perquisizioni nella sede dell'Enav e in alcune aziende che hanno avuto appalti dall'Ente. Investigatori del Ros e della Guardia Finanza hanno eseguito perquisizioni anche nell'ufficio di Lorenzo Borgogni, direttore centrale delle relazioni esterne di Finmeccanica. Il gruppo di piazza Montegrappa - da quanto si apprende - non sarebbe coinvolto direttamente nella vicenda.

Un nuovo caso giudiziario che turba il governo. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi si è detto preoccupato per l'inchiesta che coinvolge anche i vertici di Finmeccanica. «Mi auguro - ha detto il premier - che queste indagini portino a nulla come sono convinto che sia. Sarebbe suicida che un Paese proceda contro chi costituisce la forza del Paese».

Per il ministro degli Esteri, Franco Frattini, c'è «una strategia per colpire l'immagine dell'Italia» sulla scena internazionale. Colpire un gioiello dell'imprenditoria italiana come è Finmeccanica, ha aggiunto Frattini, è «un suicidio» attraverso il quale si «lede la nostra immagine e si favorisce chi compete contro di noi».

Alle parole del premier, ha replicato a stretto giro l'Associazione nazionale magistrati attraverso il segretario del sindacato delle toghe, Giuseppe Cascini: «Dovere delle istituzioni è collaborare con la magistratura nella difficile azione di contrasto ai fenomeni di illegalità e non di attaccare le iniziative giudiziarie senza conoscerne le motivazioni e i contenuti».

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Non commento, salvo dire che per quell'undici non c'è pace, in un modo o nell'altro. C'è qualcosa di esoterico nella storia e nel destino di quella squadra.

Offline benvolio

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Re:Phon...di neri
« Risposta #1 : Sabato 27 Novembre 2010, 08:43:24 »
Non commento neanche io (c'ha gia' pensato il premier) ma davvero quella Lazio e quegli anni sembrano una sfida al destino che continuamente si ritorce sui suoi protagonisti. Durante Lazio-Napoli, vedendo il figlio di Frustalupi in panchina con Mazzarri, pensavo proprio a questo se, in qualche modo, i familiari e gli amici di quegli uomini non sentano una specie di "maledizione" pensando a quanti di loro, per un verso o per l'altro, hanno avuto sconcertanti episodi in sorte.

POMATA

Re:Phon...di neri
« Risposta #2 : Sabato 27 Novembre 2010, 10:21:56 »
Cosa ha a che fare quella Lazio, con questa notizia?

Offline benvolio

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Re:Phon...di neri
« Risposta #3 : Sabato 27 Novembre 2010, 11:08:07 »
Per Pomata:
Luigi (Gigi) Martini e' Presidente dell'ENAV.

Offline Ulisse

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Re:Phon...di neri
« Risposta #4 : Domenica 28 Novembre 2010, 11:02:00 »
Su altri giornali hanno aggiunto: ex giocatore della Lazio.
IL DERBY NON VA MAI PERSO.

Ci sarà sempre chi ti critica, l'unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.

Non ti sforzare tanto, le cose migliori succedono quando meno te lo aspetti.

Nessun futuro è per sempre.

IL GOL DI VIERI ERA BUONO!!

bak

Re:Phon...di neri
« Risposta #5 : Domenica 28 Novembre 2010, 11:52:00 »
Lazio, la maledizione dello scudetto

Luigi Martini, presidente Enav, finito nell'inchiesta Finmeccanica, è l'ultimo protagonista della squadra campione d'Italia nel 1973-'74 a balzare agli onori delle cronache non sportive. Soltanto una coincidenza?
FABIO MARTINI

ROMA
Nel corso del tempo, ogni tanto, arrivano le giornate indimenticabili, quelle che trasmettono a chi le vive il senso di stare dentro un tornante della storia. Una di queste giornate è il 12 maggio del 1974: in piazza Navona, a Roma, i difensori del divorzio festeggiano la vittoria nel referendum, l'inizio della fine della Dc, fino a quel momento l'inossidabile partito-Stato. A qualche chilometro di distanza, accade qualcosa di diverso, ma che riconsegna il senso di un altro passaggio d'epoca: nello stadio Olimpico, la Lazio batte il Foggia per uno a zero e conquista il suo primo scudetto, che è anche il primo nella storia della Repubblica vinto da una squadra al di sotto dell'Arno. E' la vittoria di una squadra di “pazzi”, giocatori d'azzardo, pistoleri, parà, simpatizzanti neofascisti. Una festa macchiata, si fa per dire, da un incidente al quale pochi fanno caso: a dieci minuti dal rigore decisivo tirato da Giorgio Chinaglia, Luigi Martini, il terzino sinistro, si rompe la clavicola e ascolta il boato del gol vincente, disteso su un lettino, «con un dolore allucinante, che non mi faceva respirare».

Piccolo incidente, ma simbolicamente premonitore: dal giorno della conquista di quello scudetto, su tanti di quei vincitori inizia ad abbattersi una catena di disavventure - morti violente, malattie, arresti - che ha avuto l'ennesima replica due giorni fa, quando si è saputo che proprio Martini (diventato presidente dell'Enav), è indagato nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti assegnati dall'Ente nazionale assistenza al volo. Naturalmente i capi di accusa potrebbero rivelarsi caduchi, ma la “maledizione” caduta su quella Lazio è già storia. Era una squadra messa su per caso, quella che vinse lo scudetto nel radioso maggio del 1974. Divisa per “bande”, con due spogliatoi, entrambi inaccessibili agli “altri”, partitelle durante la settimana che duravano fino a notte e potevano finire a calci e pugni. E quasi tutti quei giocatori giravano con la pistola nella fondina, sparavano ai lampioni e si scambiavano scherzi feroci. Come quella volta che Sergio Petrelli, detto “er cicogna”, vuole punire un compagno, Giacomo La Rosa, colpevole di non parlare mai. Entra nella sua stanza e urlando «Vediamo se sei da Lazio!», gli spara con la pistola in mezzo alle gambe. La Rosa non viene colpito, ma resterà a letto per una settimana con 40 di febbre.

Chi invece muore prima del tempo è il più dolce della compagnia, l'allenatore Tommaso Maestrelli. Da giovane lo chiamavano «carta velina», ma la sapienza con la quale “Tom” aveva portato allo scudetto quella banda di irregolari gli aveva attirato l'attenzione di un intenditore come l'Avvocato Agnelli. Un giorno, era il marzo 1975, negli spogliatoi di Bologna, Maestrelli dice: «Sento freddo alla pancia». Il dottor Ziaco: «Solo alla pancia?». E Tom: «Sì e mi fa male». Tumore al fegato. Ventuno mesi più tardi, la morte, a 54 anni. Il giorno del funerale la bara viene portata a spalle da Luciano Re Cecconi, un biondo che da ragazzo nell'hinterland milanese ha fatto il calzolaio, l'elettricista, il fruttivendolo e nella Lazio era il corridore del centrocampo. Trascorrono 47 giorni e il fato colpisce anche lui. Entra, assieme a due amici, dentro una gioielleria. Non sa che il proprietario ha subito un assalto armato un anno prima e una volta dentro, esclama: «Fermi tutti, è una rapina». Il gioielliere spara al petto. «Cecco» fa in tempo a dire: «Era solo uno scherzo...». Luciano aveva 28 anni. Fuori dal negozio, proprio in quel momento, stanno tornando a casa Massimo e Maurizio Maestrelli, i due figli gemelli del carissimo “Tom”. Mario Frustalupi era il regista della squadra. Figlio di un boscaiolo di Orvieto, brevilineo e piedi raffinati, “Frusta” è un marziano in quella Lazio: capelli lunghi, basettoni, di famiglia socialista, non ama le pistole come i suoi compagni. Sedici anni dopo il tricolore - era il 1990 - mentre torna a casa, la sua Lancia Thema viene travolta da una Golf. Al momento del botto fatale, “Frusta” aveva 48 anni.
Per gli “eroi” del 1974 c'è anche una “maledizione” giudiziaria. Giorgione Chinaglia il bomber, figlio di un emigrante che lavorava in fonderia, mercuriale e generoso, da qualche anno è latitante, imputato in un procedimento nel quale si immaginava che il clan dei Casalesi avesse tentato la scalata della Lazio. Pino Wilson, laureatosi in Giurisprudenza, finisce in carcere per la storia del calcio-scommesse e poi subisce una condanna, in primo grado, per bancarotta fraudolenta. Anche il portiere Felice Pulici è laureato in Giurisprudenza e anche lui ha avuto un piccolo contrattempo: un processo con l'accusa di falso ideologico per il passaporto di Sebastian Veron. Eppure, tra i ragazzi del 1974 circola una maledizione più malinconica, quella che Petrelli ha confessato a Guy Chiappaventi nel bel libro “Pistole e palloni”: «Nel 2000, quando la Lazio vinse il secondo scudetto, accanto alla felicità, provai un velo di tristezza: io e gli altri del 1974 non eravamo più gli unici».

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Offline chemist

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Re:Phon...di neri
« Risposta #6 : Domenica 28 Novembre 2010, 12:27:54 »
Volevo postare questo articolo in home page....adesso apparentemente quasi tutti i giocatori giravano con la pistola e le partitelle finivano a notte inoltrata. Mah, vorrei sapere effettivamente cosa c'e' di vero in tutta questa storia, dove inzia la fantasia e dove finisce la realta'.

Offline robylele

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Re:Phon...di neri
« Risposta #7 : Domenica 28 Novembre 2010, 13:45:00 »
non so cosa sia stato enfatizzato, ma per quanto riguarda morti e 'maledizioni' quasi ogni società ha parecchio da raccontare, soprattutto il Torino.
ma anche la Fiorentina dell'ultimo scudetto, il Milan di Sacchi (Baresi, Nicolò Galli), la roma (Taccola, Di Bartolomei, Ghiggia).
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline WombyZoof

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Re:Phon...di neri
« Risposta #8 : Domenica 28 Novembre 2010, 14:05:27 »
non so cosa sia stato enfatizzato, ma per quanto riguarda morti e 'maledizioni' quasi ogni società ha parecchio da raccontare, soprattutto il Torino.
ma anche la Fiorentina dell'ultimo scudetto, il Milan di Sacchi (Baresi, Nicolò Galli), la roma (Taccola, Di Bartolomei, Ghiggia).

oddio, i casi della roma sono a distanza di 20 anni uno dall'altro. per quanto riguarda la viola, la maggior parte delle morti per malattia è relativa ai primi anni 70.    che è successo a baresi?
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Mazzola

Re:Phon...di neri
« Risposta #9 : Domenica 28 Novembre 2010, 14:17:31 »
...   che è successo a baresi?

...e a Ghiggia (che è ancora vivo) ?

TD

Re:Phon...di neri
« Risposta #10 : Domenica 28 Novembre 2010, 14:21:38 »
Volevo postare questo articolo in home page....adesso apparentemente quasi tutti i giocatori giravano con la pistola e le partitelle finivano a notte inoltrata. Mah, vorrei sapere effettivamente cosa c'e' di vero in tutta questa storia, dove inzia la fantasia e dove finisce la realta'.

è quello che succede quando s'intinge la penna nel calamaio dei luoghi comuni.
Cazzo c'entrerà con la vicenda di cui si parla nel pezzo bisognerebbe chiederlo a questo Martini. Ci mancava citasse l'episodio di cronaca di cui fu vittima il povero Cecco.

TD

Re:Phon...di neri
« Risposta #11 : Domenica 28 Novembre 2010, 14:22:21 »
anzi, l'ha citato, mi era sfuggito