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La mezz'ora finale, una trappola dal quale la Lazio spesso non sa venirne fuori. La ripresa s'è svelata il punto debole della squadra di Inzaghi, spesso costretta a difendersi e pregare per salvaguardare un risultato positivo. Una situazione figlia dei rimpianti per le occasioni sprecate in attacco, per non aver raccolto quanto dovuto per un'ora di gioco, perchè l'inesperienza ti porta a correre all'indietro:
è spesso rintanata e tremolante, questa Lazio dal finale al cardiopalma. Era già successo contro il Torino, lì il rigore di Lijaic gettò alle ortiche tre punti pesantissimi, fino all'ultima fotografia dei rimpianti di cui protagonista Suso e il Milan.
Biglia e compagni perdono di consistenza nei trenta minuti finali, il rischio è sempre dietro l'angolo, vedi le gare contro l'Inter in Coppa Italia, la Samp a Marassi o con la Fiorentina in casa (chiusa da Radu 3-1 solo oltre il 90'): tutte con unico denominatore, lo spauracchio finale.
Non è un caso che dei 14 gol sui 28 titoli siano stati incassati nell'ultima mezz'ora. E il conto delle gare perse in questo lasso di tempo è ancora più grave. I numeri fotografano alla perfezione l'handicap e aiutano Inzaghi a capire da dove ripartire.
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