Autore Topic: Mercato estivo 2017  (Letto 316841 volte)

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #780 : Mercoledì 24 Maggio 2017, 21:16:19 »
Keita rimane un bimbominkia per il suo comportamento di inizio stagione e per essersi affidato ad un procuratore che tutela solo i propri interessi.

Offline Jim Bowie

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #781 : Mercoledì 24 Maggio 2017, 22:07:35 »
Keita rimane un bimbominkia per il suo comportamento di inizio stagione e per essersi affidato ad un procuratore che tutela solo i propri interessi.
Ah dimenticavo I tre parametric, sticazzi che ha fatto 16 goals e ha risolto parecchie partite, non  ultime I derbies che non vincevamo dall'era del cucu'
Ma si mannamolo affanculo tanto Tare ce piera' nantro giovane Cavani
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Antiromanista si nasce non ci si diventa, ed io modestamente lo nacqui!

Offline Drenai

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #782 : Mercoledì 24 Maggio 2017, 22:30:30 »
Guarda che è lui a mandare noi affanculo. E se finora sta qua è proprio perché ce l'ha portato tare.
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Offline Amolalazio71

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #783 : Mercoledì 24 Maggio 2017, 22:53:09 »
a me sta già venedo il mal di testa. Ho letto le dichiarazioni di Biglia....
Boh.....bisognerebbe avere la forza di staccare e riaffacciarsi ad agosto. Temo che mi salgano i succhi gastrici in bocca
Sono laziale e ne sono orgoglioso.
Non c' è sconfitta che mi allontani
Non c'è vittoria che mi sazi

Offline Russotto

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #784 : Mercoledì 24 Maggio 2017, 23:38:05 »
Biglia non sembra convinto del progetto tecnico :-\

Offline Matita

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #785 : Mercoledì 24 Maggio 2017, 23:44:38 »
Keita rimane un bimbominkia per il suo comportamento di inizio stagione e per essersi affidato ad un procuratore che tutela solo i propri interessi.
Forse l ha scelto apposta.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Zapruder

Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #786 : Giovedì 25 Maggio 2017, 00:41:03 »
a me sta già venedo il mal di testa. Ho letto le dichiarazioni di Biglia....
Boh.....bisognerebbe avere la forza di staccare e riaffacciarsi ad agosto. Temo che mi salgano i succhi gastrici in bocca

Il prossimo anno subiremo l'inevitabile rimbalzo all'indietro: finirà l'effetto-novità in panchina e in più abbiamo l'EL.

Vendere i pezzi buoni, prima che il loro valore si dimezzi.

Offline Frank 73

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #787 : Giovedì 25 Maggio 2017, 01:04:29 »
Ah dimenticavo I tre parametri

L'altro giorno ho visto in tv un'intervista a Marotta.
Gli hanno chiesto con quali criteri scegliesse i calciatori.
Ha risposto, testualmente, che loro seguivano "2 parametri"...
Il primo la compatibilità economica ("Ronaldo non ce lo possiamo permettere"), il secondo le qualità morali...
Mi sono guardato e mi sono detto "siamo avanti!". Noi anche quelle "agonistiche"!  ;D

Da tifoso passionale spero restino tutti e che ne compriamo altri, da tifoso realista spero che la Lazio metta in campo una squadra all'altezza di quella di quest'anno. In ogni caso, l'unica cosa di cui sono certo è che la minore o maggiore capacità (intesa come fiuto e competenza, non la capacità economica) e le scelte più o meno azzeccate nelle varie sessioni di mercato non determineranno mai un salto di livello di un club calcistico. Il mercato è un fattore, importante ma neanche il più importante, del miglioramento di una squadra da una stagione all'altra. O, vista dall'altra prospettiva, del peggioramento.

Come idea di base, mi piace molto l'idea degli ultimi anni di passare dalla logica dell'istant team, che pur aveva dato qualche frutto negli anni rejani, a quella di investire su giovani di prospettiva, magari da aspettare e pazientare nelle stagioni di esordio (prima FA, poi SMS per esempio). Ma, ripeto, nessuna delle due, da sola, porterà la Lazio ai massimi vertici.

Non sono d'accordo con chi auspica rinnovi contrattuali dei giocatori più promettenti o talentuosi a due o tre stagioni dalla scadenza, o meglio non ritengo che il fenomeno, a quanto si dice e si argomenta, tipicamente biancoceleste di campioni portati ad un passo dalla scadenza sia il risultato di una gestione dei contratti inefficiente, poco attenta e scarsamente lungimirante.
Tuttaltro... credo sia una scelta precisa.

L'impostazione di base della politica di bilancio della Lazio non è rivolta alla gestione del trading dei calciatori, non è indirizzata alla ricerca di plusvalenze corpose per rifinanziare i propri investimenti. Questa, cui molti tendono come aspirazione, è un modo, vincente o meno, ma non l'unico. Ed ha il difetto, decisivo per quanto mi sembra di capire nei ragionamenti del management biancoceleste, di un tendenziale incremento del costo del personale presente in bilancio. Che, nella gestione di questo club, è il parametro, il riferimento, il vincolo unico e fondamentale, intorno al quale ruota il resto. La ricca plusvalenza è un'eventualità, gradita, ma non è strategicamente ricercata, laddove un prezzo di cessione che copra, anche abbondantemente, quello di acquisto (Hernanes, Candreva, ecc.) è già sufficiente, unitamente al costo del personale sotto controllo (anche grazie a rinnovi a ridosso della scadenza, che ti consentono di deternere un parco di giocatori di ottimo livello ad un costo medio moderato, salvo occasioni favorevoli come quella proposta, anche grazie ad un rapporto particolare con la dirigenza, dal procuratore di SMS, che ha tirato poco la corda e che sarà agevolato in futuro quando si proporrà un'eventuale cessione).

Questa politica, che in assoluto non è né giusta, né sbagliata (se ce ne fosse una oggettivamente migliore di strategia, la seguirebbero tutti... è invece spesso a decretare le scelte vincenti sono il caso, le circostanze, i colpi di fortuna o le sfighe, ecc.), è quella che consente alla Lazio di perseguire e consolidare il livello competitivo di questi anni. Alla stagione ottima, si dice, segue sempre quella deludente a causa del braccino corto, di scarsa ambizione e propensione al rischio. Giudizio rispettabile e spendibilissimo, che evidenzia una carenza della politica gestionale biancocelete in questa condizione periodicamente favorevole, come quella del ricorrente ritorno in Europa cui segue la stagione stentata (anche e soprattutto a causa degli impegni moltiplicati a fronte di un livello tecnico che si mantiene stabile e mediamente immutato). Come lo è rispettabile quello che ritiene un merito quello di far seguire alla stagione negativa un campionato di ottimo livello. E' successo più volte, anzi... è successo sempre. Non è mai capitato alla Lazio (e solo alla Lazio..) che alla stagione negativa ne seguisse un'altra deficitaria, e non è una cosa scontata! Se si guarda alle vicende calcistiche di altri club, grandi (le milanesi) o meno prestigiosi, l'intraprendere, talvolta, un ciclo negativo di più stagioni è una fattispecie molto frequente, anzi... è quasi sempre la regola.
Come si evidenzia quindi il DIFETTO della mancanza di continuità alla stagione positiva (con l'eccezione del 2011 e 2012, con tre stagioni ottime a seguire), va rimarcato, anche se non l'ho mai visto fare, il PREGIO di ribaltare stagioni negative in positive (e qui sempre, senza eccezioni).
Se si dice che la Lazio manca sempre l'occasione per fare un salto verso il vertice (nel 2007 con la CL, nel 2009 dopo la CI, nel 2013, nel 2015...), al tempo stesso implicitamente si afferma che la Lazio, e quindi la politica del suo management, quell'occasione la determina con una certa continuità e frequenza... insomma, non è mai un'occasione unica e irripetibile, è una circostanza frequente e consueta.
Verrà la volta buona per spiccare il volo.

Tornando al Mercato...si fanno i conti... vendo quello a 20, quello a 30 e con i 50 ci compro. Secondo me non ha senso, e non ha senso in virtù della politica prima descritta che mi sembra sia quella seguita dalla società, quella del contenimento e stabilità del costo degli ingaggi (certo, con un graduale, negli anni, incremento dai primi anni del risanamento a quelli di un maggiore sviluppo).
La scorsa estate non abbiamo fatto un bel mercato (Immobile, Wallace, ecc.) con (o solo con) i soldi della cessione di Candreva, ma abbiamo potuto corrispondere buoni ingaggi a Immobile, Wallace, ecc. (o 3 milioni al professore e qualche spicciolo a qualche pippone cileno se si fosse concretizzata la strategia principale) grazie al fatto di aver sottratto dal monte ingaggi quelli di Klose, Candreva e Mauri.
Insomma, noi ci chiediamo cosa potremmo acquistare con i 20/25 milioni della possibile cessione di Keita, ma non consideriamo che quella cessione ripristina sul monte ingaggi una disponibilità per nuove contrattualizzazioni di appena 700 mila euro netti (è qui la scelta strategica, giusta o sbagliata ognuno può pensarla come vuole, per due anni hai avuto un valore tecnico di quel livello, quello di un Keita, al costo di ingaggio di un buon attaccante di B... e quindi di talenti gliene hai potuti affiancare altri, da FA a SMS, da Biglia a De Vrij... potevi dargli due anni prima quanto chiedeva, e così avresti fatto con altri, e allora, con lo stesso monte ingaggi, ne avresti messi insieme meno di talenti... e allora ti sarebbero costati di più i rinnovi di Lulic, di SMS... forse anche quello possibile di Biglia... insomma, quel monte ingaggi si poteva gonfiare di un 20% annui, dico come esempio, a fronte della prospettiva di una possibile e occasionale ricca plusvalenza tutta da verificare, abbandonando l'attenzione verso la gestione corrente per il perseguimento dell'aleatorio ed occasionale ricavo straordinario... niente di male, tanti club fanno così, la Lazio segue un'altra strada, anche e soprattutto per necessità e dimensione economica e strutturale del gruppo che la controlla, che non è proprio una multinazionale...).

Insomma, darebbe probabilmente, stante la politica di bilancio biancoceleste (costo personale stabile, plusvalenze a copertura e remunerazione del costo iniziale, maggiore attenzione, quindi, alla gestione ordinaria che a quella straordinaria), maggiore possibilità di acquistare un calciatore di buon livello (con relativo ingaggio) una cessione di Lulic che una di Keita, tanto per fare un esempio.
Se parte Keita, a parità di altre condizioni, il monte ingaggi ti consente un Patric.
Se parte Lulic, puoi mettere sotto contratto due Keita. Da cercare quando ancora costo cartellino e ingaggio lo consentono. E qui Tare mi sembra molto capace.
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Online Fabio

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #788 : Giovedì 25 Maggio 2017, 01:25:46 »
il giorno che avremo dei centrocampisti in grado di farmi dormire sogni tranquilli come lo sono stati Veron e Jugovic allora non mi preoccupero piu se 3 milioni di euro dati a Biglia sono uno sbaglio in confronto al contratto di Immobile..che cmq non è un attaccante decisivo come lo è stato Klose nei momenti aurei..

Offline Matita

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #789 : Giovedì 25 Maggio 2017, 08:03:45 »
L'altro giorno ho visto in tv un'intervista a Marotta.
Gli hanno chiesto con quali criteri scegliesse i calciatori.
Ha risposto, testualmente, che loro seguivano "2 parametri"...
Il primo la compatibilità economica ("Ronaldo non ce lo possiamo permettere"), il secondo le qualità morali...
Mi sono guardato e mi sono detto "siamo avanti!". Noi anche quelle "agonistiche"!  ;D

Da tifoso passionale spero restino tutti e che ne compriamo altri, da tifoso realista spero che la Lazio metta in campo una squadra all'altezza di quella di quest'anno. In ogni caso, l'unica cosa di cui sono certo è che la minore o maggiore capacità (intesa come fiuto e competenza, non la capacità economica) e le scelte più o meno azzeccate nelle varie sessioni di mercato non determineranno mai un salto di livello di un club calcistico. Il mercato è un fattore, importante ma neanche il più importante, del miglioramento di una squadra da una stagione all'altra. O, vista dall'altra prospettiva, del peggioramento.

Come idea di base, mi piace molto l'idea degli ultimi anni di passare dalla logica dell'istant team, che pur aveva dato qualche frutto negli anni rejani, a quella di investire su giovani di prospettiva, magari da aspettare e pazientare nelle stagioni di esordio (prima FA, poi SMS per esempio). Ma, ripeto, nessuna delle due, da sola, porterà la Lazio ai massimi vertici.

Non sono d'accordo con chi auspica rinnovi contrattuali dei giocatori più promettenti o talentuosi a due o tre stagioni dalla scadenza, o meglio non ritengo che il fenomeno, a quanto si dice e si argomenta, tipicamente biancoceleste di campioni portati ad un passo dalla scadenza sia il risultato di una gestione dei contratti inefficiente, poco attenta e scarsamente lungimirante.
Tuttaltro... credo sia una scelta precisa.

L'impostazione di base della politica di bilancio della Lazio non è rivolta alla gestione del trading dei calciatori, non è indirizzata alla ricerca di plusvalenze corpose per rifinanziare i propri investimenti. Questa, cui molti tendono come aspirazione, è un modo, vincente o meno, ma non l'unico. Ed ha il difetto, decisivo per quanto mi sembra di capire nei ragionamenti del management biancoceleste, di un tendenziale incremento del costo del personale presente in bilancio. Che, nella gestione di questo club, è il parametro, il riferimento, il vincolo unico e fondamentale, intorno al quale ruota il resto. La ricca plusvalenza è un'eventualità, gradita, ma non è strategicamente ricercata, laddove un prezzo di cessione che copra, anche abbondantemente, quello di acquisto (Hernanes, Candreva, ecc.) è già sufficiente, unitamente al costo del personale sotto controllo (anche grazie a rinnovi a ridosso della scadenza, che ti consentono di deternere un parco di giocatori di ottimo livello ad un costo medio moderato, salvo occasioni favorevoli come quella proposta, anche grazie ad un rapporto particolare con la dirigenza, dal procuratore di SMS, che ha tirato poco la corda e che sarà agevolato in futuro quando si proporrà un'eventuale cessione).

Questa politica, che in assoluto non è né giusta, né sbagliata (se ce ne fosse una oggettivamente migliore di strategia, la seguirebbero tutti... è invece spesso a decretare le scelte vincenti sono il caso, le circostanze, i colpi di fortuna o le sfighe, ecc.), è quella che consente alla Lazio di perseguire e consolidare il livello competitivo di questi anni. Alla stagione ottima, si dice, segue sempre quella deludente a causa del braccino corto, di scarsa ambizione e propensione al rischio. Giudizio rispettabile e spendibilissimo, che evidenzia una carenza della politica gestionale biancocelete in questa condizione periodicamente favorevole, come quella del ricorrente ritorno in Europa cui segue la stagione stentata (anche e soprattutto a causa degli impegni moltiplicati a fronte di un livello tecnico che si mantiene stabile e mediamente immutato). Come lo è rispettabile quello che ritiene un merito quello di far seguire alla stagione negativa un campionato di ottimo livello. E' successo più volte, anzi... è successo sempre. Non è mai capitato alla Lazio (e solo alla Lazio..) che alla stagione negativa ne seguisse un'altra deficitaria, e non è una cosa scontata! Se si guarda alle vicende calcistiche di altri club, grandi (le milanesi) o meno prestigiosi, l'intraprendere, talvolta, un ciclo negativo di più stagioni è una fattispecie molto frequente, anzi... è quasi sempre la regola.
Come si evidenzia quindi il DIFETTO della mancanza di continuità alla stagione positiva (con l'eccezione del 2011 e 2012, con tre stagioni ottime a seguire), va rimarcato, anche se non l'ho mai visto fare, il PREGIO di ribaltare stagioni negative in positive (e qui sempre, senza eccezioni).
Se si dice che la Lazio manca sempre l'occasione per fare un salto verso il vertice (nel 2007 con la CL, nel 2009 dopo la CI, nel 2013, nel 2015...), al tempo stesso implicitamente si afferma che la Lazio, e quindi la politica del suo management, quell'occasione la determina con una certa continuità e frequenza... insomma, non è mai un'occasione unica e irripetibile, è una circostanza frequente e consueta.
Verrà la volta buona per spiccare il volo.

Tornando al Mercato...si fanno i conti... vendo quello a 20, quello a 30 e con i 50 ci compro. Secondo me non ha senso, e non ha senso in virtù della politica prima descritta che mi sembra sia quella seguita dalla società, quella del contenimento e stabilità del costo degli ingaggi (certo, con un graduale, negli anni, incremento dai primi anni del risanamento a quelli di un maggiore sviluppo).
La scorsa estate non abbiamo fatto un bel mercato (Immobile, Wallace, ecc.) con (o solo con) i soldi della cessione di Candreva, ma abbiamo potuto corrispondere buoni ingaggi a Immobile, Wallace, ecc. (o 3 milioni al professore e qualche spicciolo a qualche pippone cileno se si fosse concretizzata la strategia principale) grazie al fatto di aver sottratto dal monte ingaggi quelli di Klose, Candreva e Mauri.
Insomma, noi ci chiediamo cosa potremmo acquistare con i 20/25 milioni della possibile cessione di Keita, ma non consideriamo che quella cessione ripristina sul monte ingaggi una disponibilità per nuove contrattualizzazioni di appena 700 mila euro netti (è qui la scelta strategica, giusta o sbagliata ognuno può pensarla come vuole, per due anni hai avuto un valore tecnico di quel livello, quello di un Keita, al costo di ingaggio di un buon attaccante di B... e quindi di talenti gliene hai potuti affiancare altri, da FA a SMS, da Biglia a De Vrij... potevi dargli due anni prima quanto chiedeva, e così avresti fatto con altri, e allora, con lo stesso monte ingaggi, ne avresti messi insieme meno di talenti... e allora ti sarebbero costati di più i rinnovi di Lulic, di SMS... forse anche quello possibile di Biglia... insomma, quel monte ingaggi si poteva gonfiare di un 20% annui, dico come esempio, a fronte della prospettiva di una possibile e occasionale ricca plusvalenza tutta da verificare, abbandonando l'attenzione verso la gestione corrente per il perseguimento dell'aleatorio ed occasionale ricavo straordinario... niente di male, tanti club fanno così, la Lazio segue un'altra strada, anche e soprattutto per necessità e dimensione economica e strutturale del gruppo che la controlla, che non è proprio una multinazionale...).

Insomma, darebbe probabilmente, stante la politica di bilancio biancoceleste (costo personale stabile, plusvalenze a copertura e remunerazione del costo iniziale, maggiore attenzione, quindi, alla gestione ordinaria che a quella straordinaria), maggiore possibilità di acquistare un calciatore di buon livello (con relativo ingaggio) una cessione di Lulic che una di Keita, tanto per fare un esempio.
Se parte Keita, a parità di altre condizioni, il monte ingaggi ti consente un Patric.
Se parte Lulic, puoi mettere sotto contratto due Keita. Da cercare quando ancora costo cartellino e ingaggio lo consentono. E qui Tare mi sembra molto capace.
Analisi lucida pacata e trasparente.

Per me chi vuole resti , chi non vuole può andar via.
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Online Davide

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #790 : Giovedì 25 Maggio 2017, 08:07:08 »
Ledesma-matuzalem con Luis Alberto dietro immobile e paloschi...formazione che mi stuzzica,un po come iniziare la master League con castolo,miranda e iuga...dajeeee

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #791 : Giovedì 25 Maggio 2017, 09:21:34 »
Vendiamo tutti, anzi li regaliamo.
Non é neanche finita la stagione che giá si butta tutto al cesso.
Iniziato giá il tiro incrociato dei media romanisti contro la Lazio.

:asrm:

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #792 : Giovedì 25 Maggio 2017, 10:42:02 »
Il signor Biglia ha giocato malissimo il primo tempo, decisivo per noi, contro la Juve in Finale, decisivo solo con le piccole, spesso infortunato.
Non parliamo di De Vrij, ha saltato una stagione, nelle partite decisive nel biennio 2015 -2017 (finali di coppa e preliminare di CL) ha sempre fatto errori che poi si sono rivelati decisivi in negativo per noi, Keita, infine, è un ottimo prospetto ed ha un ottimo potenziale, ma non è un top player, tutt'altro, non partecipa alla fase di contenimento, i 16 goals non traggano in inganno, molti sono stati segnati nel finale di campionato, questo non per dire che non è forte ma che forse ne abbiamo un'idea eccessivamente gonfiata.
Siamo realisti, conta la Lazio, se questi 3 vogliano andare via vanno ceduti, conta la Lazio, il punto non è tanto cederli o no, ma la bontà degli acquisti che poi vai a fare; secondo me, e ce lo insegnano gli ultimi 10 anni, vanno acquistati soprattutto giocatori maturi, di personalità, magari non campioni, ma persone ed atleti seri che facciano gruppo, diano solidità ed esperienza alla squadra, e che soprattutto non vedano nella Lazio il trampolino per la loro carriera.
La storia dei giovani che poi diventeranno campioni è da piccolo club perché è un boomerang, è affascinante perché ci si sente fighi per il fatto di aver scovato il campioncino in erba che poi diventerà forte, ma questa è una strategia che porta benefici al giocatore, al suo agente e, forse, al club solo in senso economico....vediamo ad esempio l'Udinese....ma a livello tecnico sportivo ed agonistico al Club porto poco o nulla, perché è l'atleta che sfrutta il club per crescere e non viceversa, quando si afferma, il giovane ambizioso, pompato poi, oltre che dalla sua testa di ragazzo rampante, dal suo agente, dalla famiglia, già si vede miliardario e con la maglia del Real Madrid, o per l'Italia con quella del club più ricco....il Palermo aveva Dybala Pastore e Cavani...cosa ha combinato...?....eh però vuoi mettere la soddisfazione....intanto ora vanno in B....io sono contrario alla strategia dei giovani ambiziosi perché pensano prettamente alla loro carriera, appena sbocciano hanno solo pretese economiche e pensano di essere pronti per andare in Top Club a livello economico....è vero che all'inizio ti costano poco di ingaggio ma a livello di competitività ti portano poco....a noi servono giocatori con il profilo di Immobile, di Parolo, età che va dai 26 anni in su...ricordatevi che i giovani le grandi sfide le perdono, perché non hanno ancora una forte personalità, i Biava, Dias, Gonzalez, Mauri, Lulic, Hernanes, Radu, Cana, Candreva, Klose, Floccari, Brocchi, Marchetti...questi ragazzi maturi hanno eliminato, sconfiggendo in doppio confronto la Juventus di Conte (!!!!!), ed hanno vinto una Finale storica contro la roma dei giovani talenti, Lamela, Pjanic, Marquinhos...., ci vogliano giocatori che vedano nella Lazio un punto d'arrivo e non di partenza....voglio Floccari e non Keita.
Preferisco sia la Lazio che "sfrutti" il giocatore, nel senso delle qualità e delle esperienze già acquisite, piuttosto che sia il giocatore a sfruttare la Lazio, al giovane 19enne centrocampista in rampa di lancio preferisco Sturaro, tanto per fare un esempio, perché un giocatore simile ti porta in campo  e nello spogliatoio le esperienze e la mentalità acquisita dal giocatore nella Juventus, e di certo una volta arrivato non ti rompe le palle con le sue ambizioni personali....un nome su tutti....ISLA, magari fosse arrivato.
In sintesi voglio giocatori tipo Biava, Dias, Brocchi, Gonzalez, non voglio i ragazzi alla Cataldi o Keita, solo problemi e poi nulla a livello di risultati.
Sono i fatti che insegnano ciò.

Offline Fulcanelli

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #793 : Giovedì 25 Maggio 2017, 10:49:02 »
I tifosi andrebbero venduti........
Keita pippone bimbominchia = 16 goals con interruzione invernale.
 Biglia= non azzecca un passaggio, vale un Baronio qualsiasi. Pippa
DV e' fracico e poi ultimamente asdomiglia piu a Bisevac che Staam. Pippone arancione.
Lulic e' ora che se ne va c'ha i piedi fucilati.
Chi altro? Parolo bollito, Walkace s'appennica.

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Chiaro chiaro...

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #794 : Giovedì 25 Maggio 2017, 11:07:24 »
Io ribalto il discorso....la Lazio sbaglia se non vende prima di subito De Vrij e Biglia, il primo perché si è capito che è limitato dai problemi al ginocchio, l'altro va per i 31 anni e solo quest'anno puoi ricavare qualcosa, oltretutto, come già scritto da altri, appena c'è un club che fa capire di volerlo ingaggiare il buon Lucas sembra aver necessità di voler riflettere....ma andasse a quel Paese lui ed il suo agente, oltretutto per me è un giocatore perdente, con la sconfitta nel suo DNA.....VENDERE.
Keita sarebbe bello tenerlo ma la sua testa è e sarà un problema, si è allenato bene e comportato meglio solo perché c'è la Juventus dietro da mesi, lui lo sapeva e si è comportato bene, per cui cerchiamo di trarne il massimo.
Prendere giocatori maturi, creare il giusto mix tra giovani ed esperti, solo i giovani ti fanno solo diventare l'Udinese, e noi non siamo l'Udinese, siamo la Lazio.

Online Davide

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #795 : Giovedì 25 Maggio 2017, 11:46:58 »
Io ribalto il discorso....la Lazio sbaglia se non vende prima di subito De Vrij e Biglia, il primo perché si è capito che è limitato dai problemi al ginocchio, l'altro va per i 31 anni e solo quest'anno puoi ricavare qualcosa, oltretutto, come già scritto da altri, appena c'è un club che fa capire di volerlo ingaggiare il buon Lucas sembra aver necessità di voler riflettere....ma andasse a quel Paese lui ed il suo agente, oltretutto per me è un giocatore perdente, con la sconfitta nel suo DNA.....VENDERE.
Keita sarebbe bello tenerlo ma la sua testa è e sarà un problema, si è allenato bene e comportato meglio solo perché c'è la Juventus dietro da mesi, lui lo sapeva e si è comportato bene, per cui cerchiamo di trarne il massimo.
Prendere giocatori maturi, creare il giusto mix tra giovani ed esperti, solo i giovani ti fanno solo diventare l'Udinese, e noi non siamo l'Udinese, siamo la Lazio.

Tutto giusto, ma siamo sempre al solito cronico problema....per quanti soldi tu possa fare con quei tre, non potranno mai essere investiti per gente altrettanto forte e pronta, perche' quella gente avra' ingaggi fuori portata per noi....le altre squadre possono permettersi di dare ad una sega come Andreolli 1.2 all'anno !!! la quinta scelta ! noi 1.2 all'anno lo diamo a quasi tutti i titolari ! come fai a prendere gente gia' pronta con questi parametri ?

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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #796 : Giovedì 25 Maggio 2017, 12:04:28 »
Guarda che è lui a mandare noi affanculo. E se finora sta qua è proprio perché ce l'ha portato tare.
Ci manda a fare in culo, perche' non firma? Perché si sta, o gli stanno guardando i cazzi suoi?
A me sembra che dopo il chiarimento con i senatori sia diventato un altro giocatore, molto più partecipe e determinante.
Questo e' l'unica cosa che conta.
Richard Burton, per dirne una, era ubriaco dalla mattina alla sera, eppure quando recitava e' stato un grandissimo. Io con Keita mica ci devo fare ad incularella, deve solo segnare per la Lazio.
Che poi, noi non sappiamo neanche come stanno le cose e, menomale dico, con questa dirigenza non lo sapremo mai, quindi i nostri sono solo speculazioni su stronzate scritte da pennivendoli.
Ma visto che ci siamo, allora rispondi, perché SMS 1,8 e Keita no? Ha mai rifiutato questa proposta?



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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #797 : Giovedì 25 Maggio 2017, 12:10:02 »
Il signor Biglia ha giocato malissimo il primo tempo, decisivo per noi, contro la Juve in Finale, decisivo solo con le piccole, spesso infortunato.
Non parliamo di De Vrij, ha saltato una stagione, nelle partite decisive nel biennio 2015 -2017 (finali di coppa e preliminare di CL) ha sempre fatto errori che poi si sono rivelati decisivi in negativo per noi, Keita, infine, è un ottimo prospetto ed ha un ottimo potenziale, ma non è un top player, tutt'altro, non partecipa alla fase di contenimento, i 16 goals non traggano in inganno, molti sono stati segnati nel finale di campionato, questo non per dire che non è forte ma che forse ne abbiamo un'idea eccessivamente gonfiata.
Siamo realisti, conta la Lazio, se questi 3 vogliano andare via vanno ceduti, conta la Lazio, il punto non è tanto cederli o no, ma la bontà degli acquisti che poi vai a fare; secondo me, e ce lo insegnano gli ultimi 10 anni, vanno acquistati soprattutto giocatori maturi, di personalità, magari non campioni, ma persone ed atleti seri che facciano gruppo, diano solidità ed esperienza alla squadra, e che soprattutto non vedano nella Lazio il trampolino per la loro carriera.
La storia dei giovani che poi diventeranno campioni è da piccolo club perché è un boomerang, è affascinante perché ci si sente fighi per il fatto di aver scovato il campioncino in erba che poi diventerà forte, ma questa è una strategia che porta benefici al giocatore, al suo agente e, forse, al club solo in senso economico....vediamo ad esempio l'Udinese....ma a livello tecnico sportivo ed agonistico al Club porto poco o nulla, perché è l'atleta che sfrutta il club per crescere e non viceversa, quando si afferma, il giovane ambizioso, pompato poi, oltre che dalla sua testa di ragazzo rampante, dal suo agente, dalla famiglia, già si vede miliardario e con la maglia del Real Madrid, o per l'Italia con quella del club più ricco....il Palermo aveva Dybala Pastore e Cavani...cosa ha combinato...?....eh però vuoi mettere la soddisfazione....intanto ora vanno in B....io sono contrario alla strategia dei giovani ambiziosi perché pensano prettamente alla loro carriera, appena sbocciano hanno solo pretese economiche e pensano di essere pronti per andare in Top Club a livello economico....è vero che all'inizio ti costano poco di ingaggio ma a livello di competitività ti portano poco....a noi servono giocatori con il profilo di Immobile, di Parolo, età che va dai 26 anni in su...ricordatevi che i giovani le grandi sfide le perdono, perché non hanno ancora una forte personalità, i Biava, Dias, Gonzalez, Mauri, Lulic, Hernanes, Radu, Cana, Candreva, Klose, Floccari, Brocchi, Marchetti...questi ragazzi maturi hanno eliminato, sconfiggendo in doppio confronto la Juventus di Conte (!!!!!), ed hanno vinto una Finale storica contro la roma dei giovani talenti, Lamela, Pjanic, Marquinhos...., ci vogliano giocatori che vedano nella Lazio un punto d'arrivo e non di partenza....voglio Floccari e non Keita.
Preferisco sia la Lazio che "sfrutti" il giocatore, nel senso delle qualità e delle esperienze già acquisite, piuttosto che sia il giocatore a sfruttare la Lazio, al giovane 19enne centrocampista in rampa di lancio preferisco Sturaro, tanto per fare un esempio, perché un giocatore simile ti porta in campo  e nello spogliatoio le esperienze e la mentalità acquisita dal giocatore nella Juventus, e di certo una volta arrivato non ti rompe le palle con le sue ambizioni personali....un nome su tutti....ISLA, magari fosse arrivato.
In sintesi voglio giocatori tipo Biava, Dias, Brocchi, Gonzalez, non voglio i ragazzi alla Cataldi o Keita, solo problemi e poi nulla a livello di risultati.
Sono i fatti che insegnano ciò.
Insomma vuoi una squadra de pippe oppure parli di calcio, pensando all'atletica, anche un Quintana vedrei benissimo in squadra, lotta lotta.


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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #798 : Giovedì 25 Maggio 2017, 12:15:38 »
Leggo che Biglia deve andarsene, de vrij idem....
Meglio che faccia logout va...
Sono laziale e ne sono orgoglioso.
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Re:Mercato estivo 2017
« Risposta #799 : Giovedì 25 Maggio 2017, 12:17:20 »
L'altro giorno ho visto in tv un'intervista a Marotta.
Gli hanno chiesto con quali criteri scegliesse i calciatori.
Ha risposto, testualmente, che loro seguivano "2 parametri"...
Il primo la compatibilità economica ("Ronaldo non ce lo possiamo permettere"), il secondo le qualità morali...
Mi sono guardato e mi sono detto "siamo avanti!". Noi anche quelle "agonistiche"!  ;D

Da tifoso passionale spero restino tutti e che ne compriamo altri, da tifoso realista spero che la Lazio metta in campo una squadra all'altezza di quella di quest'anno. In ogni caso, l'unica cosa di cui sono certo è che la minore o maggiore capacità (intesa come fiuto e competenza, non la capacità economica) e le scelte più o meno azzeccate nelle varie sessioni di mercato non determineranno mai un salto di livello di un club calcistico. Il mercato è un fattore, importante ma neanche il più importante, del miglioramento di una squadra da una stagione all'altra. O, vista dall'altra prospettiva, del peggioramento.

Come idea di base, mi piace molto l'idea degli ultimi anni di passare dalla logica dell'istant team, che pur aveva dato qualche frutto negli anni rejani, a quella di investire su giovani di prospettiva, magari da aspettare e pazientare nelle stagioni di esordio (prima FA, poi SMS per esempio). Ma, ripeto, nessuna delle due, da sola, porterà la Lazio ai massimi vertici.

Non sono d'accordo con chi auspica rinnovi contrattuali dei giocatori più promettenti o talentuosi a due o tre stagioni dalla scadenza, o meglio non ritengo che il fenomeno, a quanto si dice e si argomenta, tipicamente biancoceleste di campioni portati ad un passo dalla scadenza sia il risultato di una gestione dei contratti inefficiente, poco attenta e scarsamente lungimirante.
Tuttaltro... credo sia una scelta precisa.

L'impostazione di base della politica di bilancio della Lazio non è rivolta alla gestione del trading dei calciatori, non è indirizzata alla ricerca di plusvalenze corpose per rifinanziare i propri investimenti. Questa, cui molti tendono come aspirazione, è un modo, vincente o meno, ma non l'unico. Ed ha il difetto, decisivo per quanto mi sembra di capire nei ragionamenti del management biancoceleste, di un tendenziale incremento del costo del personale presente in bilancio. Che, nella gestione di questo club, è il parametro, il riferimento, il vincolo unico e fondamentale, intorno al quale ruota il resto. La ricca plusvalenza è un'eventualità, gradita, ma non è strategicamente ricercata, laddove un prezzo di cessione che copra, anche abbondantemente, quello di acquisto (Hernanes, Candreva, ecc.) è già sufficiente, unitamente al costo del personale sotto controllo (anche grazie a rinnovi a ridosso della scadenza, che ti consentono di deternere un parco di giocatori di ottimo livello ad un costo medio moderato, salvo occasioni favorevoli come quella proposta, anche grazie ad un rapporto particolare con la dirigenza, dal procuratore di SMS, che ha tirato poco la corda e che sarà agevolato in futuro quando si proporrà un'eventuale cessione).

Questa politica, che in assoluto non è né giusta, né sbagliata (se ce ne fosse una oggettivamente migliore di strategia, la seguirebbero tutti... è invece spesso a decretare le scelte vincenti sono il caso, le circostanze, i colpi di fortuna o le sfighe, ecc.), è quella che consente alla Lazio di perseguire e consolidare il livello competitivo di questi anni. Alla stagione ottima, si dice, segue sempre quella deludente a causa del braccino corto, di scarsa ambizione e propensione al rischio. Giudizio rispettabile e spendibilissimo, che evidenzia una carenza della politica gestionale biancocelete in questa condizione periodicamente favorevole, come quella del ricorrente ritorno in Europa cui segue la stagione stentata (anche e soprattutto a causa degli impegni moltiplicati a fronte di un livello tecnico che si mantiene stabile e mediamente immutato). Come lo è rispettabile quello che ritiene un merito quello di far seguire alla stagione negativa un campionato di ottimo livello. E' successo più volte, anzi... è successo sempre. Non è mai capitato alla Lazio (e solo alla Lazio..) che alla stagione negativa ne seguisse un'altra deficitaria, e non è una cosa scontata! Se si guarda alle vicende calcistiche di altri club, grandi (le milanesi) o meno prestigiosi, l'intraprendere, talvolta, un ciclo negativo di più stagioni è una fattispecie molto frequente, anzi... è quasi sempre la regola.
Come si evidenzia quindi il DIFETTO della mancanza di continuità alla stagione positiva (con l'eccezione del 2011 e 2012, con tre stagioni ottime a seguire), va rimarcato, anche se non l'ho mai visto fare, il PREGIO di ribaltare stagioni negative in positive (e qui sempre, senza eccezioni).
Se si dice che la Lazio manca sempre l'occasione per fare un salto verso il vertice (nel 2007 con la CL, nel 2009 dopo la CI, nel 2013, nel 2015...), al tempo stesso implicitamente si afferma che la Lazio, e quindi la politica del suo management, quell'occasione la determina con una certa continuità e frequenza... insomma, non è mai un'occasione unica e irripetibile, è una circostanza frequente e consueta.
Verrà la volta buona per spiccare il volo.

Tornando al Mercato...si fanno i conti... vendo quello a 20, quello a 30 e con i 50 ci compro. Secondo me non ha senso, e non ha senso in virtù della politica prima descritta che mi sembra sia quella seguita dalla società, quella del contenimento e stabilità del costo degli ingaggi (certo, con un graduale, negli anni, incremento dai primi anni del risanamento a quelli di un maggiore sviluppo).
La scorsa estate non abbiamo fatto un bel mercato (Immobile, Wallace, ecc.) con (o solo con) i soldi della cessione di Candreva, ma abbiamo potuto corrispondere buoni ingaggi a Immobile, Wallace, ecc. (o 3 milioni al professore e qualche spicciolo a qualche pippone cileno se si fosse concretizzata la strategia principale) grazie al fatto di aver sottratto dal monte ingaggi quelli di Klose, Candreva e Mauri.
Insomma, noi ci chiediamo cosa potremmo acquistare con i 20/25 milioni della possibile cessione di Keita, ma non consideriamo che quella cessione ripristina sul monte ingaggi una disponibilità per nuove contrattualizzazioni di appena 700 mila euro netti (è qui la scelta strategica, giusta o sbagliata ognuno può pensarla come vuole, per due anni hai avuto un valore tecnico di quel livello, quello di un Keita, al costo di ingaggio di un buon attaccante di B... e quindi di talenti gliene hai potuti affiancare altri, da FA a SMS, da Biglia a De Vrij... potevi dargli due anni prima quanto chiedeva, e così avresti fatto con altri, e allora, con lo stesso monte ingaggi, ne avresti messi insieme meno di talenti... e allora ti sarebbero costati di più i rinnovi di Lulic, di SMS... forse anche quello possibile di Biglia... insomma, quel monte ingaggi si poteva gonfiare di un 20% annui, dico come esempio, a fronte della prospettiva di una possibile e occasionale ricca plusvalenza tutta da verificare, abbandonando l'attenzione verso la gestione corrente per il perseguimento dell'aleatorio ed occasionale ricavo straordinario... niente di male, tanti club fanno così, la Lazio segue un'altra strada, anche e soprattutto per necessità e dimensione economica e strutturale del gruppo che la controlla, che non è proprio una multinazionale...).

Insomma, darebbe probabilmente, stante la politica di bilancio biancoceleste (costo personale stabile, plusvalenze a copertura e remunerazione del costo iniziale, maggiore attenzione, quindi, alla gestione ordinaria che a quella straordinaria), maggiore possibilità di acquistare un calciatore di buon livello (con relativo ingaggio) una cessione di Lulic che una di Keita, tanto per fare un esempio.
Se parte Keita, a parità di altre condizioni, il monte ingaggi ti consente un Patric.
Se parte Lulic, puoi mettere sotto contratto due Keita. Da cercare quando ancora costo cartellino e ingaggio lo consentono. E qui Tare mi sembra molto capace.
Ti rispondo solo all'introduzione, perché vado di fretta.
Marotta e' più bugiardo delle lapidi ar cimitero.
Non credo che non sapesse che Re Arturo avesse il vizio del bere. In patria e stato fermato più volte ubriaco alla guida, eppure lo ha preso.
L'alcolismo non è preso in considerazione quando si vagliano le qualità morali?


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