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Dopo la qualificazione ai quarti di Europa League, il tecnico biancoceleste ha esaurito i dovuti complimenti ai suoi giocatori e ha lanciato l’avvisoLa Lazio stava ancora festeggiando, come testimoniano le foto scattate all’interno dello spogliatoio dell’Olimpico. Baroni ha esaurito i dovuti complimenti ai suoi giocatori lanciando l’avviso. «Vi levo la stanchezza dalla testa. Pensiamo al Bologna». Concetti ripetuti quando è apparso durante il giro delle interviste, assai più disteso rispetto a lunedì notte, dopo il pareggio con l’Udinese, la partita più a rischio delle tre programmate in sei giorni. Una sorta di Gran Premio della Montagna. Ora è come se alla Lazio restasse da scalare la collina di San Luca, nel ricordo di Sinisa, vecchio cuore biancoceleste, un amore mai dimenticato e condiviso con il popolo rossoblù.
Lazio, obiettivo Champions
Questa volta ci si gioca tanto, se non ancora tutto, a dieci giornate dallo striscione del traguardo. Perché la partita con il Bologna è una specie di spareggio per il quarto posto anche se non determinerà la volata in 90 minuti. Sono in fi la Thiago Motta (52 punti), Baroni (51) e Italiano (50), che Tare aveva di fatto bloccato nel 2021 prima che la Roma prendesse Mourinho e Lotito (di conseguenza) virasse su Sarri. L’estate scorsa il dilemma non si è ripetuto per mancanza di tempo: quando Tudor stava lasciando la Lazio, Italiano aveva già dato l’addio alla Fiorentina ed era stato avvicinato dal Bologna, mentre Lotito e Fabiani pensavano a Baroni.
Lazio sotto stressOggi l’ex tecnico del Verona, uno dei candidati alla Panchina d’Oro dietro a Inzaghi e Gasperini per l’impresa clamorosa compiuta a Verona, insegue il quarto posto e lavora come un martello, anche se la Lazio avrebbe bisogno di riposare almeno una settimana. Serve lo sforzo supremo prima della sosta. Intendiamoci bene: Hysaj domenica sarà l’unico indisponibile, ma sono in tanti con il fiatone. Taty è rientrato in Europa e camminava dopo un mese di stop per lo stiramento. Zaccagni, fermo una settimana fa per i dolori al polpaccio, ha finito con una tibia gonfi a per l’intervento da killer di Dweh. Guendouzi non si è mai fermato, ma nelle ultime due partite si è visto chiaramente quanto abbia rallentato. Vecino, per la prima volta dopo tre mesi di stop, ha retto 90 minuti e veniva dai 64’ con l’Udinese. Isaksen viene da 9 partite consecutive da titolare e dal 3 febbraio non ha mai tirato il fiato: con il Viktoria e con l’Udinese camminava. Patric non giocava da titolare da metà dicembre. Dia, dopo cinque partite di fila dall’inizio, non ne poteva più ed è entrato solo negli ultimi 24 minuti. Anche se Baroni non vuol sentir parlare di stanchezza (e fa bene), nel complesso la Lazio avrebbe bisogno di tirare il fiato. L’unica buona notizia: Rovella ne ha saltate due e sta benissimo. Giocherà a Bologna. Un dubbio per Baroni. Tra Castellanos, Dia e Vecino uno resta fuori. La scelta può orientare il modulo, ben sapendo la distinzione. L’uruguaiano può muoversi anche da trequartista, ma un conto è metterci un centrocampista e un altro se la stessa casella viene occupata da Dia, che di mestiere fa' il centravanti.
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