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Fin qui ha dominato, ora la sfida per continuare a sognare. Pedro guida l’assalto, per i biancocelesti in trasferta tre successi nelle ultime quattro gareINVIATO A PLZEN - Un nuovo tempo incredibile, sogni che da impossibili sono diventati possibilissimi. L’estate aveva ridefinito al ribasso le ambizioni, sembrava una Lazio senza più domani. Ce n’è ancora. Nel nome di Baroni, chissà, forse c’è un destino. Ha dominato la maxiclassifica d’Europa League, è stata a senso unico dall’inizio, subito governata. Lui, il deb più anziano della Coppa, come in un romanzo d’avventura. Ha ridisegnato le gerarchie: Dinamo Kiev, Porto, Ajax e Real Sociedad annientate. Primo posto in condominio con l’Athletic Bilbao, il cui stadio ospiterà la finalissima. Gioco con sprazzi di luna park, è stata abbagliante la Lazio europea, pur figlia del turnover. Ha centrato strameritatamente gli ottavi e adesso non può non ambire al traguardo finale. Il sorteggio è stato benevolo, ha evitato il derby, può esserci solo in finale. La strada può sembrare in discesa pensando al Viktoria Plzen, agli eventuali quarti con Bodø/Glimt o Olympiakos e in semifinale possono capitare Tottenham, Eintracht, Ajax o AZ Alkmaar. Ma prima bisogna giocare, entrare in partita e non uscire da se stessi, da quello che la Lazio è sempre stata in questa formidabile Europa. Una Coppa che in passato ha sempre vissuto gasandosi e sgasandosi.
Lazio, 26 anni fa l'ultima finale
Nei luminosi anni le Coppe erano traguardi raggiungibili, grandi traguardi. La Coppa delle Coppe e la Supercoppa europea compongono la bacheca Uefa. La Supercoppa vinta contro il Manchester di Ferguson il punto più alto, era il 27 agosto 1999, ultimo trofeo alzato al cielo. Solo vecchie glorie possono ricordare successi storici. Baroni può essere il messia di una nuova vittoria, non ha mai nascosto ambizione pur restando realista. Quest’Europa League può valere il tris di Coppe e diventare qualcosa di mai visto negli anni lotitiani. Inzaghi, nell’anno europeo migliore, arrivò ai quarti e si fermò nella maledetta notte di Salisburgo (2018). Petkovic s’è fermato ai quarti col Fenerbahçe maledicendo l’arbitro Collum (2013). Fantascienza e provvidenza, così Baroni va incontro al futuro.
Lazio, il tabù degli scontri diretti
A Plzen, dentro la Doosan Arena da 11.500 posti sold out, un mini-catino, la Lazio sfiderà per la prima volta il Viktoria di Koubek. I cechi in casa hanno perso solo una volta nelle ultime 12 partite casalinghe di Europa League (10 vittorie, 1 pareggio) mantenendo la porta inviolata nelle due uscite più recenti. Nel maxi-girone il Viktoria in casa ha dato filo da torcere a Manchester United (1-2), Real Sociedad (2-1), Eintracht Francoforte (3-3) e Anderlecht (2-0). Ma ha vinto solo una delle ultime otto partite contro squadre italiane (2 pareggi, 5 ko): il 2-1 in casa sulla Roma nella fase a gironi della Champions League 2018-19. Il Viktoria è arrivato ai quarti di Conference l’anno scorso contro la Fiorentina, il traguardo massimo. La Lazio arriva carica, ha vinto sei delle otto partite della fase a gironi (1 pari, 1 ko). Deve scrollarsi di dosso il tabù degli scontri a eliminazione diretta: una sola vittoria nelle ultime 13 gare (2 pareggi, 9 ko). In trasferta è riuscita a imporsi dopo tante difficoltà, ha vinto tre delle ultime quattro gare fuori, tante quante nelle 25 precedenti. Il Viktoria Plzen ha vinto solo una delle ultime sette gare nella fase a eliminazione diretta, è il 3-0 contro il Ferencvaros, play-off pre-ottavi.
Lazio, i pericoli del Viktoria Plzen
I cechi hanno qualche talento, due dei tre giocatori che possono vantare almeno tre gol e tre assist in questa edizione dell’Europa League sono loro: Matej Vydra e Pavel Sulc (entrambi tre gol e tre assist come Dzeko). La Lazio mette in vetrina Pedro, di nuovo da ala sinistra: sei partecipazioni al gol, più di tutti tra i biancocelesti, quattro reti e due assist. Solo Osimhen, Barnabas Varga e Ayoub El Kaabi (tutti a quota sette) sono stati coinvolti in più reti. Pedrito vuole tornare ad essere re d’Europa. Ha ancora una pazza voglia di vincere.