Autore Topic: carlo vittori e l'allenamento di calciatori  (Letto 1386 volte)

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Offline WombyZoof

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carlo vittori e l'allenamento di calciatori
« : Venerdì 12 Novembre 2010, 21:58:49 »
per vittori, è tutto sbagliato quello che si fa nel calcio, ascoltate quest'intervista.  è un pò lunga ma ne vale la pena.



http://www.radio24.ilsole24ore.com/popup/player.php?filename=101110-a-tempo-di-sport.mp3

l'ho trovato interessante, tra l'altro cita quanto successo con baffoni e i nostri tre che si strapparono a milano, pregiudicando anche la coppa a lione.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

TD

Re:carlo vittori e l'allenamento di calciatori
« Risposta #1 : Sabato 13 Novembre 2010, 23:28:50 »
il vecchio prof non è mai banale.
Intervista interessante, chissà cosa ne pensano i tanti ex atleti che fanno i preparatori nel calcio

Offline WombyZoof

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Re:carlo vittori e l'allenamento di calciatori
« Risposta #2 : Lunedì 15 Novembre 2010, 20:47:46 »
bene, ho trovato una trascrizione, dal sito roma24.



L'Italia è all'anno zero nella preparazione atletica nel calcio, l'unico che ha capito come ci si allena è Josè Mourinho e Pippo Inzaghi continua a stupire a 37 anni a causa della sua «biologia giovanile».

Questa l'analisi di Carlo Vittori, storico preparatore di Pietro Mennea e Roberto Baggio, sui tanti infortunati del campionato di calcio. «Purtroppo - spiega intervenendo a 'A Tempo di Sport' su Radio 24 - si sono seguite delle vie sbagliate, e in Italia hanno fatto diventare l'allenamento una attività routinaria, ripetitiva, da impiegati del catasto o da funzionari di un ministero, con tutto il rispetto per le categorie». Secondo Vittori è questo il «peccato originale alla base dei numerosi infortuni» in Italia. «Quando un'atleta ha la mente offuscata dal tedio di un allenamento sistematicizzato, pieno di schemi e ripetizioni, succede che quando va a giocare con il sistema nervoso frastornato si fa male perchè non ha più il controllo sulla sua muscolatura. Le attività fisiche non sono più sostenute da un'attività ormonale che li rende naturali. Perciò uno che fa le cose per forza alla fine si fa male».

La base di tutto starebbe «nell'aver travisato il concetto di allenamento. Il calcio è una disciplina basata sull'abilità che ha bisogno di mettere la parte fisica a servizio della creatività, della particolare destrezza tipica del calciatore». «In Italia siamo all'anno zero - accusa - Da noi c'è l'idea che il calciatore deve allenarsi perchè è un professionista come se l'allenamento fosse quella specie di paravento per tutte le boiate che si fanno durante la preparazione atletica. In Italia si lavora secondo un concetto contrario alla biofiosiologia umana: se due atleti stanno calando di condizione gli si fa riprendere subito la preparazione, ma questa è follia pura. Così succede che riprendono la preparazione e alla prima partita si rifanno male. Qui il gioco del calcio è talmente distorto che a volte il miglior allenamento diventa quello che non si fa».

«È possibile impostare una preparazione di 60 giorni - il suo consiglio -, rispettando anche tutti i sabati e le domeniche, ma una volta riempito il serbatoio, durante il periodo agonistico, non bisogna più aggredire l'atleta con una preparazione fisica, ma farlo giocare con il pallone. Beato Mourinho, è l'unico che ha capito che questa è la strada giusta. L'efficienza di un calciatore non viene meno perchè è allenato poco, ma perchè il sistema nervoso centrale è stanco e deve riposare».

«I nostri preparatori - insiste - non sanno cosa sia il sistema nervoso scarico. Noi alleniamo gli ormoni, ma gli ormoni vengono mossi da motivazioni psichiche forti che sono all'interno del sistema nervoso centrale. Sono le emozioni che danno la lucidità, la freschezza mentale e le motivazioni per scattare dietro al pallone come una vipera. Pensiamo ai panchinari - conclude Vittori - che hanno il fuoco dentro e bruciano il legno della panchina da tante motivazioni hanno in corpo. Un esempio? Pippo Inzaghi: a 37 anni, ha una biologia giovanile che gli permette di fare due gol in 25 minuti come con il Real Madrid».
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RobCouto

Re:carlo vittori e l'allenamento di calciatori
« Risposta #3 : Lunedì 15 Novembre 2010, 20:52:12 »
Grazie Zomby.

Vittori è un grande, oserei dire immenso, di certo fuori dagli schemi. Qualche volta un po' troppo.

Offline WombyZoof

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Re:carlo vittori e l'allenamento di calciatori
« Risposta #4 : Lunedì 15 Novembre 2010, 22:44:17 »
prego, rob, è un piacere condividere queste riflessioni con gli amici laziali.

nell'intervista originale vittori menzionava come esempio quel disgraziato milan lazio in cui si strapparono 3 dei nostri che ora non ricordo, dopo un forte richiamo di preparazione di baffoni.

ancora, ricordo il rientro dalle soste della Lazio di delio rossi, disastrosi. la giustificazione era: così correranno fino ad maggio.

e poi gli inglesi, che a detta di tutti hanno sempre fatto allenamenti blandi. ravanelli diceva che a middlesbrough si allenavano poco, facevano proprio poco lavoro fisico. eppure gli inglesi hanno sempre corso come addannati. solo con la tattica li fregavi, perchè si sbilanciavano.

 chissà zeman che ne pensa.
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Online disabitato

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Re:carlo vittori e l'allenamento di calciatori
« Risposta #5 : Lunedì 15 Novembre 2010, 22:50:40 »
bel topic... complimenti.

però scusate, allora i 40 preparatori di A e B non ci capiscono nulla? Parlo da profano, sia ben chiaro.
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Offline benvolio

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Re:carlo vittori e l'allenamento di calciatori
« Risposta #6 : Martedì 16 Novembre 2010, 18:25:37 »
Porto un contributo (quasi) personale che conferma i principi e l'approccio scientifico di Carlo Vittori. Tre anni fa e' intervenuto ad uno stage federale di atletica ad Abbadia San Salvatore cui partecipava mio figlio (mezzo fondo).
Nel dare alcuni spunti sul valore dell'allenamento intenso invitava caldamente i tecnici a responasabilizzare i ragazzi ma peculiarizzando le scelte. Ovviamente ha citato Mennea dicendo cose del tipo "se vi capita poi un Mennea il problema e' evitare di farlo allenare troppo...Per convincerlo io gli legavo uno pneumatico alla vita e gli facevo fare solo la curva, dicendogli che doveva migliorare la tecnica di tenuta...Un po' era vero un po' no...Lo facevo per farlo stancare subito  e mandarlo a casa divertito..."...
Credo che in questo contesto giovi ricordare gli screzi fra Boksic e Zeman... Alen rimproverava fortemente Zeman di non saper differenziare i carichi di lavoro in ragione della diversita' del fisico di ogni giocatore. Lui che era un quattrocentista prestato al calcio non aveva certo bisogno di training forsennati...
Credo davvero che ci sia del vero nella tesi di Vittori....
Bel topic.

TD

Re:carlo vittori e l'allenamento di calciatori
« Risposta #7 : Martedì 16 Novembre 2010, 22:16:50 »
Bisognerebbe sapere come si fanno allenare i giocatori. Ho assistito a qualche miniseduta atletica infrasettimanale del Siena, ai tempi di Beretta, correvano in due, nessuno stava lì a guardarli, c'era gente con le ciavatte, tipo Candela o Chiesa. Poi la domenica Enrico faceva il mostro, portandosi una tonnellata di classe da casa. Vittori rappresenta rigore e lavoro pesante, Zeman soprattutto la seconda che ho detto in un mondo per vocazione assolutamente cialtrone. Poi viene fuori che i nostri mister in Inghilterra fanno la figura dei mostri di professionalità... Se sono veri i dati sui chilometri percorsi in campo da un calciatore l'allenamento ci vuole, altrimenti ci si rompe. Secondo me è facile che ci si alleni poco o male. Tornando a Zeman: una cosa sono i gradoni. I balzi servono sempre, le ripetute un segno nel fisico lo lasciano, nel bene e nel male. Che lavoro atletico di routine fanno le squadre di calcio? Forse la chiave degli infortuni sta in quello che non fanno, o in quello che non riescono a fare quando c'è il doppio impegno settimanale. D'altra parte è facile farsi i conti: domenica e mercoledì partita, il lunedì e il giovedì si recupera, sabato e martedì rifinitura, ti alleni il venerdì, na mezzoretta de corsa. Poi dice che se fanno male...

Offline benvolio

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Re:carlo vittori e l'allenamento di calciatori
« Risposta #8 : Martedì 16 Novembre 2010, 23:43:26 »
Bisognerebbe sapere come si fanno allenare i giocatori. ... Se sono veri i dati sui chilometri percorsi in campo da un calciatore l'allenamento ci vuole, altrimenti ci si rompe. Secondo me è facile che ci si alleni poco o male. Tornando a Zeman: una cosa sono i gradoni. I balzi servono sempre, le ripetute un segno nel fisico lo lasciano, nel bene e nel male. Che lavoro atletico di routine fanno le squadre di calcio? Forse la chiave degli infortuni sta in quello che non fanno, o in quello che non riescono a fare quando c'è il doppio impegno settimanale. ...

Ed hai sacrosanta ragione TD! Il lavoro di forza ed elasticità è indispensabile, lo stress aerobico e muscolare forse no (considerati gli impegni serrati che ormai ci sono)...Zeman forse partiva dall'assunto che il suo calcio era per definizione oltre la soglia (in tutti i sensi: tattico, tecnico e fisico)...e lì se i giocatori non condividono sono disastri...