Autore Topic: G. De Angelis: "Il derby in semifinale è un'opportunità, i ragazzi dimostrino carattere". E su de Vrij e Keita...  (Letto 400 volte)

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      Una panoramica a tutto tondo sul mondo biancoceleste con uno sguardo già al palpitante doppio confronto con la Roma nelle semifinali di Coppa Italia. Di tutto questo ha parlato Guido De Angelis, voce storica della radiofonia laziale, ai microfoni di Lazio Story. In prima battuta l’importante vittoria contro l’Inter di martedì sera: “La Lazio è andata più che bene, concentratissima, compatta e tonica. L’Inter è stato un po’ troppo spavalda e la Lazio ne ha approfittato perché era in serata di grazia. Peccato solo non aver chiuso prima la partita perché poi c’è stato da soffrire, come è normale contro una squadra ricca di qualità come l’Inter. È stata però una gran bella Lazio”. Superato l’ostacolo nerazzurro, ora i due match contro i giallorossi in semifinale: Se dobbiamo pensare in grande è un’opportunità. Se invece pensiamo di non essere all’altezza si può rischiare una brutta figura, ma nella vita rischiare spesso è necessario. La partita di Milano contro l’Inter può farci sperare in un Lazio di temperamento come si è vista a San Siro. Il derby di Coppa può essere un altro banco di prova per capire cosa vuol fare la Lazio da grande: i ragazzi dimostrino cosa sanno fare, altrimenti sarà il caso di capire se ci vogliono profili diversi , per carattere e tecnica, da portare a Roma con il calciomercato. Ritengo comunque che si tratti più di un’opportunità”. Passando ai singoli, ruba la scena la questione legata al rinnovo di Biglia, sempre più vicino alla definitiva fumata bianca: “Se gioca come a Milano sì, perché finalmente per la prima volta si è visto nell’argentino il temperamento del leader, in grado di trascinare la squadra. Sembrava davvero il capitano che aspettiamo da tempo, che possa essere l’inizio per vedere un nuovo Biglia, restaurato e che la Lazio possa essere il traguardo della sua carriera. Prima di Milano Biglia non sembrava aver dato grandi segnali dal punto di vista del carattere, la sfida a San Siro è parsa davvero una svolta in questo senso”. Poi le note dolenti relative alle questioni non risolte di de Vrij e Keita: Rischiano tutti e due, decisamente, questo sempre perché la società doveva fare attenzione prima e non portare i contratti a scadenza. C’è il rischio concreto di veder partire entrambi i giocatori. Il giovane che mi ha sorpreso di più? Decisamente Lombardi. Perché soprattutto caratterialmente è cresciuto tanto, era un po’grezzo e invece è migliorato enormemente, dando il segnale più forte tra i giovani di quest’anno. Strakosha si è guadagnato con merito il ruolo di vice-Marchetti ed osservo con attenzione Murgia, che finora però ha giocato poco, ma Lombardi è di gran lunga quello che mi ha convinto di più”. Una battuta anche su Inzaghi, decisivo nel risollevare le sorti dei biancocelesti:Un valore aggiunto, assolutamente. Ha restaurato una Lazio che era caduta in cocci. Ha grandissimi meriti da motivatore: col tempo vedremo la sua evoluzione tecnico-tattica come allenatore, avendo ancora grandi margini di miglioramento. Ma era dai tempi di Delio Rossi che un allenatore non forniva le motivazioni apportate da Inzaghi, almeno nell’era-Lotito”. Postilla conclusiva sullo scudetto del 1915: “Me lo auguro davvero di cuore, perché quello che hanno riportato alla luce Mignogna, Belli e gli altri merita il giusto tributo. È stato clamoroso aver dimenticato per cento lunghi anni questa situazione. Chi li ha preceduti merita una tiratina d’orecchi, è stato scandaloso il fatto che alla Lazio sia stato negato questo scudetto, per cui spero che la rivendicazione vada in porto perché è giusto così. E spero che un giorno l’avvocato Mignogna possa essere ricordato come il generale Vaccaro, ovviamente come figura da ricordare assieme a Belli e tutti gli altri. Spero che un giorno si potrà pensar a loro come quelli che costruirono la pagina storica del primo scudetto della Lazio”.

   

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