Ennesimo schiaffo delle istituzioni alla famiglia Sandri

[disabitato]

porco... ma dà così tanto fastidio?

evidentemente sì..

[Ataru]

possibile che dobbiamo sempre ricordare di mantenere toni non offensivi?

è l'unica cosa che chiediamo, cavolo...







imbecilli, poveracci e pagliacci... basta offese gratuite...

fate il favore

[bak]

porco... ma dà così tanto fastidio?

certo Rob dà fastidio e tanto. Così come dà fastidio parlare dell'utilizzo delle cariche contro gli immigrati a Brescia [guai a parlare di VQ che danno l'ordine di caricare,'n sia mai la gente lo viene a sapere] o degli studenti, quotidianamente colpiti dai manganelli [che può essere anche scritto in maiuscolo, visto chi è il capo della polizia] o di chi si oppone alle discariche di spazzatura dentro casa.
That's the marony's way, baby.

[benvolio]

Immagino come vivano queste faccende i familiari di Sandri costretti ad assistere al tira e molla, al metti e leva, al dico e non dico, ai ma anche...che tanto vanno ormai di moda. Questa em una tragedia aberrante: aberrazione del diritto, dello Stato, delle idee...Cosa si puo' provare se non sconforto e rabbia? E tanta umana pietas per la famiglia Sandri che dovra' ancora assistere a balletti di ogni sorta?

[POMATA]

Da parte mia chiedo scusa a tutti gli utenti del forum per aver usato parole non consone al forum stesso e tanto meno nel post di Sandri, come ben ricordato da Rob.

Scusate ancora

[Fabio70rm]

Purtroppo ci sono due problemi che fanno a cazzotti in questa vicenda.

Da un lato la giusta indignazione per le modalità di un omicidio commesso in maniera impunita da un rambo poliziotto; dall'altra il desiderio di tono dimesso e di silenzio per non versare acido sulla ferita da parte dei familiari.

E in questi due desideri ogni atto, dall'assoluzione - perchè tale è stata - di Spaccarotella alle targhe messe o non messe, ci si infila ogni tipo di strumentalizzazione, pro o contro.

Personalmente potrei sottolineare come gli ultras ricordino sempre Gabbo e mai Paparelli, ma non è cosa; sono entrambi due vittime della follia della degenerazione, uno del tifo che diventa delinquenza, l'altro dell'abuso di potere e megalomania di chi invece dovrebbe esercitare controllo e attenzione.

Quindi spero quanto prima che certe "faide" si smorzino del tutto, anche se temo che la brace non si spegnerà mai....

[Lazioaleale]

porco... ma dà così tanto fastidio?

Ti meravigli di ciò?

[MCM]

Che Gabriele Sandri sia strumentalizzato dai gruppi ultras è un dato di fatto oramai inequivocabile.
Le ragioni sono innanzitutto da ricercare nella spiccata avversione degli stessi per le forze dell' ordine immagino.
Dice bene chi fa notare come Sandri venga ricordato da tutto il movimento ultras, Paparelli solo dai laziali.
Ricordo un altro caso di triste cronaca nera: Vincenzo Spagnolo, tifoso genoano.

[bak]

ROMA (28 NOVEMBRE) - «Accusa e difesa si daranno battaglia soprattutto su un punto: Cosa pensò in quei momenti il poliziotto? Ma nessuna prova può chiarirlo». A pochi giorni dall'inizio del processo d'appello per l'omicidio di Gabriele Sandri, un legale riassume così una delle questioni giuridicamente centrali della vicenda. Il processo di secondo grado si aprirà il primo dicembre, a Firenze: la procura generale, quella di Arezzo e la famiglia Sandri chiedono che venga riconosciuto l'omicidio volontario, e quindi di aggravare la pena inflitta in primo grado all'agente Luigi Spaccarotella, condannato a sei anni per omicidio colposo.

La difesa chiede che venga confermato il colposo e che vi sia una riduzione della pena. Su sua richiesta, anche in appello l'accusa sarà sostenuta dal pm che ha coordinato l'inchiesta, Giuseppe Ledda; in primo grado il magistrato, per ricostruire la scena, impugnò una pistola giocattolo davanti ai giudici. Sandri venne ucciso da un colpo di pistola l'11 novembre 2007, mentre si trovava nell'area di servizio Badia Al Pino, sull'A1. A sparare fu Spaccarotella che si trovava nel piazzale dell'autogrill sulla carreggiata opposta e che intervenne per una rissa. Il colpo venne esploso mentre Sandri e altri tifosi laziali si stavano allontanando in auto. Il processo di primo grado si è chiuso il 14 luglio 2009. La corte d'assise d'Arezzo ha condannato l'agente per omicidio colposo aggravato dalla colpa cosciente.

In pratica, secondo i giudici, il poliziotto ha sparato «volontariamente» in direzione dell'auto ma «mai e poi mai» può aver «seriamente pensato» che il proiettile potesse «uccidere». La corte, quindi, non ha accolto la richiesta della procura di Arezzo, che sosteneva l'omicidio volontario con dolo eventuale: secondo il pm - che aveva chiesto una condanna a 14 anni - l'agente sparò volontariamente e accettando il rischio di uccidere. I giudici della corte d'assise d'appello non potranno quindi prescindere dal seguire il «sottile filo della teoria giuridica dell'accettazione del rischio». Un tema che fa da scheletro nelle motivazioni d'appello della procura d'Arezzo: «Deve dedursi che l'imputato» abbia sparato «a costo, e quindi assumendosi il rischio» di provocare la morte di uno degli occupanti dell'auto su cui viaggiava Sandri. I difensori di Spaccarotella, invece, da sempre sostengono che il colpo partì accidentalmente e che il proiettile venne deviato dalla rete che divide le due carreggiate dell'autostrada.

La sentenza di primo grado venne accolta dagli amici di Sandri con urla e insulti alla corte; i familiari di Gabriele si dissero profondamente amareggiati. L'agente, che era rimasto a casa, venne informato dai suoi legali: pianse di gioia.

[Boks XV]

Vuoi dire che tanti sono "saliti" su questa vicenda per motivi di fazione? Hai scoperto l'acqua calda, vorrei dirti. O che ne parliamo solo perché l'attenzione viene mantenuta elevata da costoro? E' possibile. D'altra parte, è accaduto e continuerà ad accadere per moltissime vicende. Ma non credo che questo cambi nulla, quando c'è da riflettere sull'accaduto. E poi la rete ci dà la possibilità di approfondire e di parlare di Fonghessi, Vitone, Caroli, Dall'Olio... Perché non lo facciamo?

gli stessi motivi per cui tutti sanno chi fossero e come siano stati assassinati Giorgiana Masi e Carlo Giuliani mentre quasi nessuno conosce le vicende di Alberto Giaquinto e Stefano Recchioni.
hai ragione Rob, c'è chi i morti se li appunta sul reverse della giacca.

[Kim Gordon]

Da parte mia chiedo scusa a tutti gli utenti del forum per aver usato parole non consone al forum stesso e tanto meno nel post di Sandri, come ben ricordato da Rob.

Scusate ancora

dio è morto nell' ipocrisia di chi stà sempre con la ragione e mai col torto.

Scuse NON accettate. L'invito che fai all'ignore collettivo è di stampo irridentista. Insopportabile e Pessimo.

Tornando al topic, che dire, non è una novità quanto accaduto qual giorno, non è una novità quanto sta accadendo oggi.

C'è un motivo che è simile ad  una cascata giapponense, con mille rigagnoli e mini salti, per cui sul fondo si avvera che un poliziotto possa sentirsi autorizzato, senza minaccia alcuna (come per Giuliani, Aldovrandi, Cucchi, etc etc ) sfoderare una pistola, mettersi in posizione, mirare, ed uccidere un'altra persona.

Un motivo che ha che fare con la Leggittimazione.
Dove c'è una Legittimazione, esiste anche una deleggitimazione.
Cosa che spesso avviene quando si parla di Violenza dello Stato è quello di deleggitimare colui/colei che lo subisce.
Oggi, come sempre, la delegittimazione cerca favori e consensi.
Infine l'oblio.

[RobCouto]

gli stessi motivi per cui tutti sanno chi erano e come sono stati uccisi Giorgiana Masi e Carlo Giuliani mentre quasi nessuno conosce le vicende di Alberto Giaquinto e Stefano Recchioni.
hai ragione Rob, c'è chi i morti se li appunta sul reverse della giacca.

Io lo so chi erano, Boks. E sai come la penso.

Lo so perché voglio sempre aver presente quello che una società civile NON DEVE essere.

[benvolio]

Mi sembra giusta l'osservazione di Boks XV. Giaquinto e Recchioni sono, e dovrebbero essere considerati, alla stessa stregua di Giorgiana Masi o Carlo Giuliani.
Per fare una societa'(piu') civile gli errori non vanno rimossi o negati ma affrontati e corretti. Enon da una parte sola, ovvio.

[bak]

Nessuno li ha mai considerati diversamente, anche chi, come me, all'epoca militava nella parte opposta.

Neanche di fronte alle evidenze (vogliamo parlare di quello che disse Cossiga alle Camere quando morì Giorgiana Masi ? o di quel ragazzo di destra ucciso dalla polizia con un colpo alle spalle dopo l'eccidio di via Acca Larentia ?) vi fermate.

omicidi di stato erano, omicidi di stato restano.

[TD]

In un certo senso ho testimonianza diretta dell'omicidio di Giaquinto, una cosa che mi colpì parecchio perché il ragazzo aveva la mia stessa età ed è stato ucciso a due passi da casa mia.
Ero fuori e non riuscivo a rientrare col bus perché era tutto bloccato, mi raccontò il fatto qualcuno che ha visto tutto ma non sono riuscito a capire la dinamica del faccia a faccia tra lui e l'assassino/o quello che ha fatto fuoco, a seconda dei punti di vista. Non ricordo, tra l'altro, se gli fu sparato da una macchina o da qualcuno che lo fronteggiava, ma non mi hanno riferito di armi in mano al ragazzo. Il quartiere rimase parecchio scosso, sia dall'azione di quel gruppo, sia dalla morte del ragazzo cui ogni anno figure silenziose tributano un omaggio più o meno notturno (c'era in quel momento l'eco anche un po' enfatizzata di altre azioni in giro per la città e di fantomatici gruppi di pericolosissimi agitatori, certo che l'aria era ancora mefitica e ricordo, da adolescente, di essermi trovato più volte esposto a cariche, sassaiole, pistolettate e varie senza avere una parte in commedia, semplicemente esistendo)

[bak]

Andavo a scuola al Carlo Levi ad un paio di km da Acca Larentia. Avevo 14 anni e per la prima volta la vita mi mise davanti a quella barbarie chiamata odio politico. Per questo non posso discernere il rosso dal nero, per me tutti quei giovani morti sotto il piombo avversario o di Stato, erano e sono dei fiori a cui hanno reciso presto, troppo presto, il gambo.

[Boks XV]

Andavo a scuola al Carlo Levi ad un paio di km da Acca Larentia. Avevo 14 anni e per la prima volta la vita mi mise davanti a quella barbarie chiamata odio politico. Per questo non posso discernere il rosso dal nero, per me tutti quei giovani morti sotto il piombo avversario o di Stato, erano e sono dei fiori a cui hanno reciso presto, troppo presto, il gambo.

grazie per le tue splendide parole.
ero lì quella sera e non potrò mai dimenticare. per questo non riuscirò mai a perdonare a chi sotto sotto fa dei distinguo.
(era un ultras...era un fascio...era una zecca...era un drogato...era un rumeno).
era un ragazzo disarmato perdio!
e lo Stato non può sparare ad un essere umano disarmato. mai, manco al mostro di Firenze.

[benvolio]

Boks c'arriveremo un giorno a fare un'Itali migliore? non so...so pero' che dialogare in nome della vita e dei diritti fondamentali di ognuno nei confronti dello Stato e' un passo di civilta'.
Ringrazio te e gli altri, come rocco, TD, Rob che si dimostrano illuminati su questi (non scontati) argomenti.

[TD]

Io non mi sento illuminato, mi sento schierato anche se all'epoca ero un ragazzino.
Ma umanamente provo pietà e cerco di capire. Poi è difficile dire senza urtare la sensibilità degli altri, penso alla stupidità dell'odio ideologico ma anche alla violenza dello scontro e a quanti ci sono andati di mezzo, alcuni di loro più piccoli di quel gioco di morte. Ad altri, altrove, è andata molto peggio: pensate al sudamerica. Leggevo proprio ieri uno scritto sulla liberazione della provincia di Siena (siamo a 35 anni prima) e mi chiedo sempre, andando in giro e rimanendo davanti alle lapidi che ricordano soldati e partigiani il senso di quel dramma. Penso a quelli che morivano nei paesi sparandosi tra ex compagni di scuola, denunciandosi, mandandosi a morte o alla tortura.
E che altro resta da dire? Si rimane attoniti, muti.

[TD]

Mi colpì molto anche il cimitero militare dei caduti nazisti sulla Futa.
C'è poco da provare empatia, ma poi vai lì in questo posto freddo, solitario. Leggi i nomi, guardi le date di nascita e di morte e resti annichilito.