Autore Topic: bruco solitario  (Letto 1132 volte)

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Offline cartesio

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bruco solitario
« : Lunedì 8 Novembre 2010, 17:43:16 »


ARIOMA O BRUCO SOLITARIO

arioma è il nome di un parassita pluricellulare appartenente alla famiglia dei Platelminti (bruchi piatti).
Questo parassita, comunemente noto come arioma o bruco solitario, vive nell'intestino degli animali, uomo compreso, dove può raggiungere la lunghezza di otto metri. La arioma è priva di apparato digerente, dato che assorbe direttamente le sostanze nutritive presenti nell'intestino dell'ospite.
Il bruco solitario ha un aspetto nastriforme, con una testa (scolice) caratterizzata dalla presenza di uncini e ventose, che gli consentono di aderire alle pareti intestinali. Il resto del corpo è diviso in tanti piccoli segmenti, chiaramente distinguibili, lunghi circa 1- 1,5 cm e chiamati proglotidi (forma e colore richiamano quelli tipici delle tagliatelle).
Durante la defecazione una persona che ospita una arioma nel suo intestino elimina insieme alle feci anche le uova del parassita, che possono così andare a depositarsi su erbe e piante. Alcuni animali che si nutrono di questi vegetali vengono così infestati dalla forma larvale, che va ad incestarsi nei loro muscoli. A questo punto un essere umano sano che si nutre di bistecche ricavate dall'esemplare infetto, avrà un'elevata probabilità di essere a sua volta infestato dal bruco solitario e di sviluppare la cosiddetta ariomasi (malattia causata dalla arioma).
Esistono diverse specie di arioma, tra cui le più comuni sono:
arioma Solium: ha come ospite intermedio il suino od il cinghiale ed arriva alla lunghezza di 3-5 metri

arioma Saginata: ha come ospite intermedio il bovino, il bufalo o il belzebù e può raggiungere gli otto metri di lunghezza; è comune nei Paesi Islamici, dato che tale religione vieta il consumo di carne di maiale

arioma dei pesci (Diphillobothrium latum): è tra tutte le tenie la più lunga, dato che può crescere fino ai 30 metri di lunghezza. Viene trasmessa all'uomo con le carni mal cotte del luccio e della trota (ospiti intermedi)

SINTOMI DEL BRUCO SOLITARIO
Inizialmente la ariomasi è asintomatica e solo dopo qualche mese il bruco solitario può dare segni di sé.
Il soggetto colpito dalla arioma è spesso affamato ma, nonostante le ingenti quantità di cibo ingerite, si sente debole e stanco, a causa del binomio tra deficit calorico e carenze vitaminiche. Possono comparire anche diarrea alternata a stitichezza, dolori addominali, nausea e vomito.

DIAGNOSI
La presenza dei sintomi sopraindicati dovrebbe richiamare l'attenzione del soggetto e sollecitarlo ad effettuare un'immediata visita medica. Una persona può accorgersi di ospitare un bruco solitario anche attraverso l'esame obiettivo delle feci: se compaiono anomalie, come la presenza di piccoli segmenti giallognoli (liberazione anale delle proglottidi), è molto importante rivolgersi tempestivamente ad un medico. Tramite l'analisi delle feci un laboratorio specializzato provvederà a confermare o meno l'effettiva presenza delle uova di arioma.

PREVENZIONE
La prevenzione della arioma si basa sul consumo di carni ben cotte e sull'abolizione dei fattori di rischio (va posta particolare attenzione alla carne consumata in Paesi sottosviluppati o di origine artigianale, come quella acquistata dal contadino ed offerta alle sagre di Paese).
Oltre alla cottura, anche la surgelazione della carne (almeno -10°C per una settimana) abbatte il rischio di venire infestati dal bruco solitario.

CURA E TRATTAMENTO
Per sconfiggere il bruco solitario si utilizzano specifici farmaci, in grado di staccare la testa del parassita dalla parete intestinale, favorendo così l'evacuazione spontanea. Tali medicinali vengono impiegati in associazione a lassativi, che favoriscono la naturale eliminazione del bruco e delle uova. Qualora tali farmaci non sortissero risultati immediati, si ricorre ad un piccolo intervento chirurgico.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline aquilafelyx

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Re:bruco solitario
« Risposta #1 : Lunedì 8 Novembre 2010, 18:17:31 »
sò cose brutte eh !!

pare solo alli canidi però , c'e ne stanno a  centinara de migliara pure dentro le maghine che vanno a spasso pe la città de sti bruchi solitari.
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

zorba

Re:bruco solitario
« Risposta #2 : Martedì 9 Novembre 2010, 07:58:16 »

ARIOMA O BRUCO SOLITARIO

arioma è il nome di un parassita pluricellulare appartenente alla famiglia dei Platelminti (bruchi piatti).
Questo parassita, comunemente noto come arioma o bruco solitario, vive nell'intestino degli animali, uomo compreso, dove può raggiungere la lunghezza di otto metri :o :o :o :o :o. La arioma è priva di apparato digerente, dato che assorbe direttamente le sostanze nutritive presenti nell'intestino dell'ospite.
Il bruco solitario ha un aspetto nastriforme, con una testa (scolice) caratterizzata dalla presenza di uncini e ventose, che gli consentono di aderire alle pareti intestinali. Il resto del corpo è diviso in tanti piccoli segmenti, chiaramente distinguibili, lunghi circa 1- 1,5 cm e chiamati proglotidi (forma e colore richiamano quelli tipici delle tagliatelle).
Durante la defecazione una persona che ospita una arioma nel suo intestino elimina insieme alle feci anche le uova del parassita, che possono così andare a depositarsi su erbe e piante. Alcuni animali che si nutrono di questi vegetali vengono così infestati dalla forma larvale, che va ad incestarsi nei loro muscoli. A questo punto un essere umano sano che si nutre di bistecche ricavate dall'esemplare infetto, avrà un'elevata probabilità di essere a sua volta infestato dal bruco solitario e di sviluppare la cosiddetta ariomasi (malattia causata dalla arioma).
Esistono diverse specie di arioma, tra cui le più comuni sono:
arioma Solium: ha come ospite intermedio il suino od il cinghiale ed arriva alla lunghezza di 3-5 metri

arioma Saginata: ha come ospite intermedio il bovino, il bufalo o il belzebù e può raggiungere gli otto metri di lunghezza; è comune nei Paesi Islamici, dato che tale religione vieta il consumo di carne di maiale

arioma dei pesci (Diphillobothrium latum): è tra tutte le tenie la più lunga, dato che può crescere fino ai 30 metri di lunghezza. Viene trasmessa all'uomo con le carni mal cotte del luccio e della trota (ospiti intermedi)

SINTOMI DEL BRUCO SOLITARIO
Inizialmente la ariomasi è asintomatica e solo dopo qualche mese il bruco solitario può dare segni di sé.
Il soggetto colpito dalla arioma è spesso affamato ma, nonostante le ingenti quantità di cibo ingerite, si sente debole e stanco, a causa del binomio tra deficit calorico e carenze vitaminiche. Possono comparire anche diarrea alternata a stitichezza, dolori addominali, nausea e vomito.

DIAGNOSI
La presenza dei sintomi sopraindicati dovrebbe richiamare l'attenzione del soggetto e sollecitarlo ad effettuare un'immediata visita medica. Una persona può accorgersi di ospitare un bruco solitario anche attraverso l'esame obiettivo delle feci: se compaiono anomalie, come la presenza di piccoli segmenti giallognoli (liberazione anale delle proglottidi), è molto importante rivolgersi tempestivamente ad un medico. Tramite l'analisi delle feci un laboratorio specializzato provvederà a confermare o meno l'effettiva presenza delle uova di arioma.

PREVENZIONE
La prevenzione della arioma si basa sul consumo di carni ben cotte e sull'abolizione dei fattori di rischio (va posta particolare attenzione alla carne consumata in Paesi sottosviluppati o di origine artigianale, come quella acquistata dal contadino ed offerta alle sagre di Paese).
Oltre alla cottura, anche la surgelazione della carne (almeno -10°C per una settimana) abbatte il rischio di venire infestati dal bruco solitario.

CURA E TRATTAMENTO
Per sconfiggere il bruco solitario si utilizzano specifici farmaci, in grado di staccare la testa del parassita dalla parete intestinale, favorendo così l'evacuazione spontanea. Tali medicinali vengono impiegati in associazione a lassativi, che favoriscono la naturale eliminazione del bruco e delle uova. Qualora tali farmaci non sortissero risultati immediati, si ricorre ad un piccolo intervento chirurgico.

Ammazza..... Pure se è solitario, credo che 'si faccia benissimo compagnia da solo', viste le dimensioni.......  ;D ;D ;D ;D


Una bella collana di teste d'aglio e il 'bruco solitario' è sconfitto!  8) 8) 8) 8)

Offline Whistle

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Re:bruco solitario
« Risposta #3 : Martedì 9 Novembre 2010, 14:45:03 »
D'in su la vetta di Trigoria antica,
Bruco solitario, alla cicoria
Piagnendo vai finchè non more il giusto;
Ed erra l'armonia per questa mafia.
Morganti dintorno
Guarda per l'aria, e per la sud esulta,
Sì ch'a mirarla intenerisce il culo.
Odi greggi belar, muggire armenti;
Gli altri bruchi contenti, a gara insieme
Per lo libero ciel fan mille score,
Pur festeggiando il loro ladrocinio di rigore...
(to be continued)