V. Cerracchio

[LaLazioMia]

Condivido il giudizio sull'arrampicata.

Solo per la cronaca.
Per quanto riguarda i giornalai riomanisti che oggi partecipano a Noi Ciavemo Er Core Grosso...Unico Grande Amore...negli anni '80 scrivevano sulle riviste della Lazio senza problemi.

Renga, Trani, Cerboni...udite udite...la Sanipoli...

Questi avrebbero scritto "prefazioni esaltanti su giocatori o personaggi Laziali? "
Forse si saranno limitati a fare i "cronisti " come lo fa Benedetti Tanto il tifoso laziale manco se ne accorge, abituato come è alla critica e all'auto smerdamento.)

[giangoverni]

Sarebbe bello se tu ricordassi i numerosi giornalai riommerdisti che hanno scritto prefazioni esaltanti su giocatori o in genere personaggi laziali.

Difendere l'indifendibile è uno sport in cui alcuni "laziali" sono primi assoluti in una ideale classifica dei tafazzi.

Non credo proprio che Cerracchio abbia scritto una prefazione esaltante le qualità di Totti. Sono pronto a scommettere qualsiasi cifra.

[Mazzola]

Questi avrebbero scritto "prefazioni esaltanti su giocatori o personaggi Laziali? "
Forse si saranno limitati a fare i "cronisti " come lo fa Benedetti Tanto il tifoso laziale manco se ne accorge, abituato come è alla critica e all'auto smerdamento.)

Premesso che sono d'accordo...
Immagina OGGI se Cerracchio scrivesse su Il Riomanista o MimmoFerretti su Lazialità.
Un tempo 'sta cosa si poteva fare e nessuno diceva niente.
OGGI no.
E dovrebbero rendersene conto.

DOMANI qualcuno potrebbe dire Chi ? Cerracchio ? Quello che scrive i libri su totti ? (dalla prefazione al libro intero il passo è breve...) ancora chiacchiera ?

[LaLazioMia]

Non credo proprio che Cerracchio abbia scritto una prefazione esaltante le qualità di Totti. Sono pronto a scommettere qualsiasi cifra.

Ricordo il titolo:

Da LA GAZZETTA DELLO SPORT di oggi, venerdì 1 aprile


Totti e Borromini: due fuoriclasse per illuminare la grandezza di Roma

Sarà presentato oggi alle 18 in Campidoglio il libro: «Il talento di Francesco. Totti e Borromini: due fuoriclasse a confronto» , scritto dal giornalista Enrico Maida e dalla storica dell’arte Fulvia Strano (EdiLet -Edilazio Letteraria). Il volume sarà presentato da Paolo Masini, membro dell’Assemblea Capitolina, dai giornalisti Giovanni Floris, Mario Sconcerti e Vincenzo Cerracchio (che ne ha scritto la prefazione) e dallo storico dell’arte Paolo Emilio Trastulli.


Sono curioso di leggere questa prefazione, ma già mettere la sola firma sotto  un libro cosi' folle e disgustoso che vorrebbe paragonare il fesso al Borromini è talmente dequalificante che il cerracchio per riabilitarsi avrebbe dovuto scrivere in quella prefazione parole di dileggio , presa per il c e vergogna per un simile avvicinamento.

[LaLazioMia]

Per i FORTI DI STOMACO :



(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) - Tutto ruota intorno alla domanda che si legge a pagina 93: «Può un gesto atletico, per quanto sofisticato e difficile, giocarsela alla pari con un’opera d’arte?» .
La risposta è un libro intelligente e dichiaratamente fazioso intitolato: «Il talento di Francesco: Totti e Borromini, due fuoriclasse a confronto» (EdiLet-Edilazio Letteraria, 112 pagine, 12 euro), scritto da una coppia di autori in grande sintonia. Fra fenomeni Si tratta di Enrico Maida, uno dei più noti giornalisti sportivi italiani, e Fulvia Strano, storica dell’arte ed espertissima divulgatrice della materia (impresa non agevole). C’è voluta la sapienza di due titani per far incrociare due storie apparentemente impossibili da far collidere se non per la comune data di nascita (27 settembre). A dividerli ci sono quattro secoli, in comune c’è stata Roma e la voglia di farla grande. Tutto rimbalza in un’alternanza armonica di capitoli, quasi passaggi di pallone tra fenomeni. Lo hanno ben sottolineato ieri nella presentazione del libro, gli oratori Paolo Masini (consigliere comunale), i giornalisti Giovanni Floris, Mario Sconcerti, Vincenzo Cerracchio, autore della prefazione, e Paolo Emilio Trastulli, storico dell’arte. Noi ci limitiamo a due schizzi (o colpi di tacco) notati nel volume: il colloquio tra Totti e Borromini in giro per Roma e la ultimativa conclusione: «Le luci e le ombre delineano l’artista. Il talento e la passione, se uniti assieme, creano il capolavoro» . In fondo è quello che tutti quanti stiamo cercando.
Il Romanista - V.Valeri) - Mettere accanto Francesco Totti e Francesco Borromini potrebbe sembrare un azzardo.
Effettivamente lo è, se si pensa che il mondo del calcio e quello dell’arte non camminano propriamente sulla stessa strada. Eppure con “Il talento di Francesco” (Lazio Edilet, 12 euro) il giornalista de Il Messaggero Enrico Maida e la storica dell’arte Fulvia Strano sono riusciti nella missione “impossibile”. Nati nello stesso mese a distanza di due giorni, ma con quasi quattro secoli di differenza, i due protagonisti del libro presentato ieri in Campidoglio hanno diversi tratti in comune. Entrambi rappresentano i caratteri specifici di un’epoca, sono fantasisti nel loro campo, precursori di nuove tecniche. Lo storico dell’arte Paolo Emilio Trastulli, tifoso giallorosso di vecchissima data, parla così del libro: «Potrebbe essere - azzarda – una particolarissima guida di Roma, che ne presenta due aspetti incredibilmente uniti. Le linee borrominiane sono come le traiettorie di Totti, morbide e curve». Un plauso, poi, alla versatilità del Capitano: «Totti si sta rivelando non solo un personaggio dello sport, ma anche dello spot. Con il suo fare sardonico e da finto tonto sono sicuro che avrà una seconda carriera di successo». Mario Sconcerti, giornalista del CorSera e di Sky Sport, non concorda su un punto: «Credo che le linee di Totti – spiega – siano invece molto rette: il massimo risultato nel minor tempo possibile, con passagi e tiri forti e tesi. Il numero 10 della Roma è l’erede del calcio di Rivera, passando per Mancini. Un giocatore vero, di squadra, diverso dal Baggio artista che infatti non faceva vincere le sue squadre». Giovanni Floris, giornaista Rai e presentatore del programma di attualità politica “Ballarò”, è tifosissimo giallorosso, tanto da doversene andare in anticipo «per ritirare i biglietti di Roma-Juventus». A lui il libro di Maida e Strano è servito per conoscere meglio Borromini: «Ho capito molto di questo personaggio – ammette – e mi sono informato meglio sulla sua biografia e il suo modo di vivere. Borromini passò l’esistenza a cercare di essere capito, non riuscendoci. Francesco Totti, invece, ha bell’e capito tutti quanti. Il Capitano è un innovatore, perché ogni volta che ha cambiato ruolo ha saputo interpretarlo in maniera nuova e originale. Se io fossi Thomas DiBenedetto farei lui presidente...lasciandolo giocare». Vincenzo Cerracchio, collega di Maida a via del Tritone, è un noto tifoso laziale: «Ma questo libro è nato grazie a me – svela sorridendo – perché ho fatto conoscere Fulvia ed Enrico. E ne ho scritto la prefazione: sembrerebbe una punizione, un pegno dopo i derby persi, ma se lo fai per due amici è un piacere. Quando l’idea è nata avevo una certezza: sarà un successo, perché è originale». Chiosa con le parole degli autori; stringato Maida («ringrazio Fulvia per aver sopportato la mia innata pigrizia»), più eloquente e a suo agio la professoressa Strano: «Sono innamorata della Roma da quando avevo 6 anni – racconta - , successivamente mi sono affezionata all’arte. L’idea di mettere a confronto Borromini e Totti mi frullava in testa da anni, ora ci sono riuscita. Solo in questa città è possibile arrivare a tanto»
 
venerdì 1 aprile ore 18.00, Sala del Carroccio, Piazza del Campidoglio
IL TALENTO DI TOTTI E BORROMINI
Venerdì 1 aprile alle ore 18.00 presso la sala del Carroccio in Campidoglio la
presentazione del libro di Enrico Maida e Fulvia Strano ‘Il talento di Francesco Totti
e Borromini: due fuoriclasse a confronto’ con la prefazione del giornalista Vincenzo
Cerracchio, ed edito da Edilizio. Il talento di Francesco è un accattivante libro su Roma,
sui suoi capolavori, architettonici e tecnici, sulle bellezze artistiche di Borromini e sulle
prodezze calcistiche di Totti, ma non è necessario essere cultori d’arte né tifosi della Sud
per goderselo appieno. Introduce e coordina il consigliere di Roma Capitale Paolo Masini.
Intervengono, oltre allo stesso autore e a Cerracchio, il giornalista RAI Giovanni Floris,
l’editorialista del Corriere della Sera e di Sky Mario Sconcerti e lo storico dell’arte Paolo Emilio

[fiDelio]

Sarebbe bello se tu ricordassi i numerosi giornalai riommerdisti che hanno scritto prefazioni esaltanti su giocatori o in genere personaggi laziali.

Difendere l'indifendibile è uno sport in cui alcuni "laziali" sono primi assoluti in una ideale classifica dei tafazzi.

Se poi ci fai caso sono esattamente quei pochi che se difendi Lotito (per la cronaca il Presidente della Lazio e non un giornalista che ne parla costantemente male), ti dicono, qualcuno anche con tono schifato, "Lotitiano ad oltranza" ed altre amenità simili.
Se qui ci sono i Lotitiani, allora ci sono pure i "Cerracchiani", i quali ci stanno addirittura cominciando a spiegare che questa marchetta di Cerracchio, tutto sommato sia cosa commendevole visto che fare la prefazione, magari fra il serio e il faceto, a cotanta opera di così alto valore artistico e culturale sia un'ulteriore dimostrazione della sagacia di questa immensa penna, vero patrimonio culturale italiano.

[giangoverni]

Ricordo il titolo:

Da LA GAZZETTA DELLO SPORT di oggi, venerdì 1 aprile


Totti e Borromini: due fuoriclasse per illuminare la grandezza di Roma

Sarà presentato oggi alle 18 in Campidoglio il libro: «Il talento di Francesco. Totti e Borromini: due fuoriclasse a confronto» , scritto dal giornalista Enrico Maida e dalla storica dell’arte Fulvia Strano (EdiLet -Edilazio Letteraria). Il volume sarà presentato da Paolo Masini, membro dell’Assemblea Capitolina, dai giornalisti Giovanni Floris, Mario Sconcerti e Vincenzo Cerracchio (che ne ha scritto la prefazione) e dallo storico dell’arte Paolo Emilio Trastulli.


Sono curioso di leggere questa prefazione, ma già mettere la sola firma sotto  un libro cosi' folle e disgustoso che vorrebbe paragonare il fesso al Borromini è talmente dequalificante che il cerracchio per riabilitarsi avrebbe dovuto scrivere in quella prefazione parole di dileggio , presa per il c e vergogna per un simile avvicinamento.

No, Carlo le prefazioni si scrivono o non si scrivono. Se accetti di scriverla non puoi stroncare il libro, al massimo, se proprio non ne puoi fare a meno, la scrivi in maniera leggera in punta di penna, come si dice.

[paoletto]

stamattina ho letto il suo editoriale...
OTTIMO
vocalelli invece nell'edizione nazionale mi ha fatto accapponare la pelle

[SAV]

Lunedì 04 Aprile 2011
 
 di VINCENZO CERRACCHIO

ROMA - Tutti a guardare il calendario. Udinese-Milan e Juventus-Napoli all’ultima giornata. Lo scudetto potrebbe decidersi solo allora, le due in fuga sui campi scottanti di chi ancora insegue il traguardo europeo. Questo ha detto la giornata di ieri: Cavani, tripletta al San Paolo, bracca il Pato innamorato. E subito dietro la bagarre è assoluta, perché hanno perso Udinese, Lazio e Roma. E la Juve proprio all’Olimpico ha ripreso fiato e forze per lo sprint Champions. Mancano sette partite, ma c’è ancora chi cambia timoniere: sconfitte brucianti sfilano la panchina a Cosmi (a Palermo tornerà Delio Rossi) e a Marino (col Parma a serio rischio retrocessione).
Roma fermata da super Storari, sostituto del febbricitante Buffon, e infilata da Krasic e Matri. Lazio derubata dall’arbitro a Napoli. Ai fischietti non si chiede poi molto. L’equità che dovrebbe già essere insita nel ruolo e l’applicazione univoca del regolamento. Poi, certo, un pizzico di psicologia e di ragionevolezza. Bene, il signor Banti, livornese come Mazzarri, finora pessimo in Milan-Palermo e Chievo-Milan, sempre a vantaggio dei rossoneri, pochi minuti dopo non aver clamorosamente visto un pallone di Brocchi entrato di mezzo metro, ha deciso di assegnare un rigore agli azzurri per una spinta di Biava a Cavani in un contrasto concitato. Chissà quanti suoi colleghi lo avrebbero dato. Ma non importa. Il fatto è che ha estratto anche il rosso per il difensore, costringendo la Lazio in dieci e nei fatti affossandola: rovinando una partita spettacolare e penalizzando una squadra in corsa per un obiettivo fondamentale anche dal punto di vista finanziario. A fronte di una tendenza Fifa (ma basterebbe il buon senso) a non danneggiare ulteriormente la squadra che subisce il rigore. Chiara occasione da gol? Ma quando, ma dove? Era un contrasto a centroarea, ce ne sono mille di trattenute ben peggiori quasi sempre ignorate.
Tutti d’accordo sulla moviola in campo, ma è la sudditanza che è e purtroppo resta il bubbone del nostro calcio.

[lollapalooza]

Ottimo Cerracchio.

Tra l'altro— lasciando per un attimo sciarpa e bandiera nel cassetto — nell'articolo si centra un punto secondo me fondamentale: il Banti ha rovinato una partita bellissima.

[TD]

Non mi piace quel "livornese come Mazzarri", mi sembra una caduta di stile non da lui.
Mantengo grande stima per la penna, però quest'anno l'ho visto disunirsi più di una volta. Torni alla pacatezza di sempre, è un gigantino in un mare di nani.

[MagoMerlino]

 (dalla prefazione al libro intero il passo è breve...)

Ma lo sarà per te, ma per favore, scrivere un libro o scriverne la prefazione non può essere la stessa cosa, ma non scherziamo. Evitiamo di far passare la "gente" più ignorante di quello che è, facendo passare l'idea che accomunano chi scrive il libro con chi ne scrive la prefazione.

P.S. Ceracchio aspetta sempre posta.

[Whistle]

Totti e Borromini?
Ma siamo impazziti?
Ma qui si rasenta la bestemmia...e c'é gente che si comprerá tale schifezza!
Mi meraviglio di Cerracchio che si rende complice di chi sta creando un mostro: un mondo parallelo ad uso e consumo dei gonzi gliallorozzi e di chi, senza fermarsi davanti a nulla, ci mangia a piene ganasce!
Ma che vergogna.

[Mazzola]

Ma lo sarà per te, ma per favore, scrivere un libro o scriverne la prefazione non può essere la stessa cosa, ma non scherziamo. Evitiamo di far passare la "gente" più ignorante di quello che è, facendo passare l'idea che accomunano chi scrive il libro con chi ne scrive la prefazione.

P.S. Ceracchio aspetta sempre posta.

Cerracchio si scrive con due erre.

[lollapalooza]

Non mi piace quel "livornese come Mazzarri", mi sembra una caduta di stile non da lui.
...

Probabilmente è una frecciatina, c'è un articolo di Salomone che parla di un occhietto del Lucarelli al Banti ad incontro terminato.

[Bill Kelso]

stamattina ho letto il suo editoriale...
OTTIMO
vocalelli invece nell'edizione nazionale mi ha fatto accapponare la pelle

E sì, perché nell'edizione romana te credi che è meglio?

[LaLazioMia]

Ma lo sarà per te, ma per favore, scrivere un libro o scriverne la prefazione non può essere la stessa cosa, ma non scherziamo. Evitiamo di far passare la "gente" più ignorante di quello che è, facendo passare l'idea che accomunano chi scrive il libro con chi ne scrive la prefazione.

P.S. Ceracchio aspetta sempre posta.

Vai con le arrampicate

Cerracchio è un noto tifoso laziale: «Ma questo libro è nato grazie a me – svela sorridendo – perché ho fatto conoscere Fulvia ed Enrico. E ne ho scritto la prefazione: sembrerebbe una punizione, un pegno dopo i derby persi, ma se lo fai per due amici è un piacere.

 

[fiDelio]

Un tentativo, furbetto e tardivo per quanto mi riguarda, di farsi perdonare i tanti errori e le tante schiocchezze scritte nei mesi passati.
Con al centro la perla della prefazione dell'opera sui Franceschi più importanti di tutta la romanità.


La posta quale sarebbe quella di dire che Bresciano, preso a parametro zero per fare la riserva, non è un fenomeno?

Ok
posta per Cerracchio: A Cerrà complimenti... c'avevi azzeccato sul fatto che Bresciano non era Messi.. ma come avevi fatto a capirlo?

Contento Merlì?

[jumpingjackflash]

mah
 IO lo trovo di cattivo gusto.
Poi ognuno è giustamente libero di scrivere e dire ciò che vuole. Fosse stato un libro diverso concernente gli stercorari pure pure ma un libro di esaltazione del tottismo proprio no.
Mi dispiace, l'avrà fatto per amici ma da oggi in poi ai miei occhi la sua credibilità è minata.

[MagoMerlino]

 Cerracchio si scrive con due erre.

Grazie per l'annotazione non lo sapevo

Vai con le arrampicate

Cerracchio è un noto tifoso laziale: «Ma questo libro è nato grazie a me– svela sorridendo – perché ho fatto conoscere Fulvia ed Enrico. E ne ho scritto la prefazione: sembrerebbe una punizione, un pegno dopo i derby persi, ma se lo fai per due amici è un piacere.

 

Ma quali arrampicate, piuttosto leggi quanto scrivono in merito alle motivazioni, chi non è annebbiato dall'odio.