Autore Topic: Il famoso "SALTO DI QUALITA' "  (Letto 14544 volte)

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Offline gentlemen

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #80 : Giovedì 26 Gennaio 2017, 20:37:20 »
giuro che non c'ho parlato io con Marino.


http://www.lalaziosiamonoi.it/news/marino-la-lazio-non-puo-crescere-piu-di-cosi-inutile-fare-mercato-lotito-e-un-manager-lucido-79805
Pierpaolo Marino è un longevo e grandissimo DS, forse il numero 1 in Italia, era DS del primo Napoli scudettato di Maradona (1986-87), ha tantissima esperienza, la sua è una analisi realistica corretta, lui ha analizzato la Lazio che era prati9camante fallita ed è stata affidata a Lotito, in cambio di crediti che quest'0ultimo aveva nei confronti di Capitalia (attuale Unicredit)....se la Banca, come ha fatto invece per la roma, avesse voluto, oltre a cedere la società Lazio al fine di rientrare dal credito, ma anche per garantirgli salvataggio ed esistenza, anche garantirgli la stessa competitività che aveva allorquando subentrò a Cragnotti, allora si sarebbe preoccupata a cercare non solo un imprenditore bravo a risanare ma anche un imprenditore che avesse ambizioni ed interesse a tenerte un livello sportivo molto alto, cosa che, ripeto, fece con la roma, dove furono iperselezionati vari personaggi e gruppi industriali al fine non solo di rilevare la società ma anche di conservarne il livello sportivo che avevano quando era in mano ai Sensi......la VERA PORCATA E SCHIFOSA DIFFERENZA E' STATA QUESTA...la LASZIO ERA UN TOP CLUB EUROPEO E CAPITALIA AVEVA IL DOVERE MORALE DI CEDERLA AD UN GRUPPO INDUSTRIALE AMBIZIOSO, INVECE CI HA MESSO NELLE MANI DI LOTITO, IMPRENDIOTORE LOCALE, che per quello che sono le sue dimensioni/capacità e bagaglio di esperienza professionale sta gestendo la società come più o meno descrive Marino.
All'allora Capitalia non mancavano le capacità e gli agganci per poter affidare la società Lazio ad un gruppo industriale realmente di livello alto, E' STATA TUTTA Lì LA QUESTIONE.
E cmq, lo stesso Lotito, pur nell'ambito di una corretta gestione, potrebbe fare molto di più, il calcio da sempre è passione, è un elemento fondamentale, eppure sembra che questo non sia prioritario, acquistare i Naingollan (dal Cagliari), i Defrel, i Bonucci-Ranocchia (quando erano al Bari), gli Hamsik (Brescia), non è impossibile per la Lazio attuale, eppure si fanno errori madornali....un Defrel è alla portata della Lazio, come lo era Chicharito Hernandez nell'estate 2015, e che non si vuole spiccare il volo e creare aspettative.
La vera questione di NOI TIFOSI non è tanto essere o no d'accordo con l'attuale gestione, ma soprattutto, visto che nulla cambia se andiamo o no allo stadio, cosa fare, abbandoniamo la Lazio, smettiamo di tifarla ?
Io sono un Tifoso Laziale, l'ho tifata con Chimenti, Chinaglia, Calleri, Cragnotti, Longo-Baraldi, e la tifo anche con Lotito, per me almeno discussione o dubbi non ve ne sono.

Offline cartesio

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #81 : Venerdì 27 Gennaio 2017, 11:43:41 »

Ma come, in questi anni sono arrivati Zarate, Klose, Cissè, Hernanes, Biglia, DeVrij e ti lamenti per il mancato arrivo di Defrel e Ranocchia?
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline Fabio70rm

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #82 : Venerdì 27 Gennaio 2017, 12:31:38 »
Ho letto con interesse tutta la discussione.

Apprezzo gli sforzi di Drenai, ma purtroppo c'è gente come Russotto e fish_mark che è convinto che se ci fosse CHIUNQUE al posto di Lotito staremmo al posto del neaples.

Posso solo dirvi che quando lavoravo nell'assistenza clienti di MP e Sky, quando c'erano problemi tecnici per le partite del neaples avevamo migliaia di chiamate in coda.

Migliaia.

Perchè hanno migliaia di abbonati e tifosi dappertutto.

Basti pensare alle partite che giochiamo in casa contro di loro, pur essendo una trasferta vietata lo stadio è pieno di neapolitas con residenza a Roma.

E pensate che sia quindi un caso che con un bacino di utenza del genere facciano un fatturato quasi il la metà più grande del nostro??
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline robylele

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #83 : Venerdì 27 Gennaio 2017, 12:35:11 »
la VERA PORCATA E SCHIFOSA DIFFERENZA E' STATA QUESTA...la LASZIO ERA UN TOP CLUB EUROPEO E CAPITALIA AVEVA IL DOVERE MORALE DI CEDERLA AD UN GRUPPO INDUSTRIALE AMBIZIOSO, INVECE CI HA MESSO NELLE MANI DI LOTITO, IMPRENDIOTORE LOCALE, che per quello che sono le sue dimensioni/capacità e bagaglio di esperienza professionale sta gestendo la società come più o meno descrive Marino.


più che Capitalia fu più decisivo il fatto che si presentò solo Tulli a rilevare un club con centinaia di milioni di debiti.



un Defrel è alla portata della Lazio, come lo era Chicharito Hernandez nell'estate 2015, e che non si vuole spiccare il volo e creare aspettative.

Non capisco. Se la S.S.Lazio non prende Defrel o il Chicharito significa che non vuole spiccare il volo?
Praticamente stai scrivendo che quando la S.S.Lazio ha acquisito dei nazionali importanti ha incrociato le dita e sperato che non andassero troppo bene...
 :o
'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline Drenai

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #84 : Venerdì 27 Gennaio 2017, 12:40:03 »
guardate che per defrel la roma sta trattando il solito prestito dilazionato con pagamento dopo un anno e mezzo (come perotti), ma l'importo è di DICIOTTO milioni!
che poi loro chiaramente stanno cercando di abbassare inserendo la solita vagonata di primavera. ora vediamo se il chievo si appecorona come fece il genoa, ma come si fa a dire che un prezzo del genere sia alla portata?
se la lazio spendesse una cifra del genere per defrel ci sarebbe da strozzarlo a lotito...
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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #85 : Venerdì 27 Gennaio 2017, 20:11:12 »
più che Capitalia fu più decisivo il fatto che si presentò solo Tulli a rilevare un club con centinaia di milioni di debiti.


Non capisco. Se la S.S.Lazio non prende Defrel o il Chicharito significa che non vuole spiccare il volo?
Praticamente stai scrivendo che quando la S.S.Lazio ha acquisito dei nazionali importanti ha incrociato le dita e sperato che non andassero troppo bene...
 :o
Nel caso della roma la Banca ha aspettato per anni, e nel contesto sosteneva le spese affinché il loro livello sportivo-agonistico rimanesse di vertice, cosa che con noi non si sono neanche sognati di fare.

Offline Fulcanelli

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #86 : Venerdì 27 Gennaio 2017, 20:38:19 »
Nel caso della roma la Banca ha aspettato per anni, e nel contesto sosteneva le spese affinché il loro livello sportivo-agonistico rimanesse di vertice, cosa che con noi non si sono neanche sognati di fare.
C'è stato di peggio. Fatto l'aumento di capitale di 120 milioni di euro, Capitalia, ovvero Geronzi, mise ai vertici della Lazio gente come Ricucci, Arpe, Fernando Brachetti Peretti gente alla quale della Lazio non fregava nulla. Squali. Guarda caso quei soldi, in parte versati dai tifosi (c'erano anche i miei) sparirono in pochi mesi senza saldare alcun debito. Ecco la differenza: per il riomma la banca i soldi li ha messi, per la Lazio  ha sperperato quelli che c'erano.

borgorosso

Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #87 : Venerdì 27 Gennaio 2017, 23:46:41 »
La Lazio è questa è sarà questa (o peggio, dipende da noi) fino a quando Lotito si spegnerà serenamente a 108 anni nel suo letto. Ammesso e non concesso che il figlio poi non la tenga.
Adesso, più che sul salto di qualità, mi soffermerei sulla nostra reazione. Lasciamo o raddoppiamo? A occhio mi pare che stiamo lasciando.


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Offline Fabio

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #88 : Sabato 28 Gennaio 2017, 01:50:12 »
La Lazio è questa è sarà questa (o peggio, dipende da noi) fino a quando Lotito si spegnerà serenamente a 108 anni nel suo letto. Ammesso e non concesso che il figlio poi non la tenga.
Adesso, più che sul salto di qualità, mi soffermerei sulla nostra reazione. Lasciamo o raddoppiamo? A occhio mi pare che stiamo lasciando.


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speriamo il figlio non sia un nerd addormentato tipico di queste generazioni

Offline giamma

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #89 : Sabato 28 Gennaio 2017, 08:58:51 »
Nel caso della roma la Banca ha aspettato per anni, e nel contesto sosteneva le spese affinché il loro livello sportivo-agonistico rimanesse di vertice, cosa che con noi non si sono neanche sognati di fare.
Quel che dici sembra assolutamente corretto ma nel caso della Lazio Capitalia/Unicredit ha recuperato grosso modo quanto avrebbe recuperato fiscalmente se l'avesse lasciata fallire, in realtà non hanno cercato nessuno, tantomeno Lotito, al quale Geronzi mise i bastoni tra le ruote, Lotito lo raccontò a Gianni Elsner in radio, l'ho sentito con le mie orecchie e spero che la trasmissione sia stata ascoltata da qualche altro orger. Quella dichiarazione gravissima - Geronzi chiamò i direttori della altre banche per non farmi cartolarizzare il credito - non fu mai smentita da alcuno. Il credito fu cartolarizzato da Deutsche Bank.
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Offline gentlemen

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #90 : Sabato 28 Gennaio 2017, 12:52:59 »
Quel che dici sembra assolutamente corretto ma nel caso della Lazio Capitalia/Unicredit ha recuperato grosso modo quanto avrebbe recuperato fiscalmente se l'avesse lasciata fallire, in realtà non hanno cercato nessuno, tantomeno Lotito, al quale Geronzi mise i bastoni tra le ruote, Lotito lo raccontò a Gianni Elsner in radio, l'ho sentito con le mie orecchie e spero che la trasmissione sia stata ascoltata da qualche altro orger. Quella dichiarazione gravissima - Geronzi chiamò i direttori della altre banche per non farmi cartolarizzare il credito - non fu mai smentita da alcuno. Il credito fu cartolarizzato da Deutsche Bank.
La Banca è entrata in partita, sia nella gestione Lazio che in quella della roma, allorquando i due gruppi industriali (Cirio ed Italpetroli) sono andati in crisi, fino al momento in cui ha ceduto definitivamente le sue azioni, quindi l'entrata della Banca nella gestione della Lazio  è iniziata a metà 2001 circa ed è finita a luglio del 220, quando il controllo è passato a Claudio Lotito, mentre per la roma dal 2008 al 2014, nel momento in cui Pallota è subentrato.
Come ho scritto prima la differenza sostanziale è stata che mentre per la roma la Banca ha cercato cmq, anche a costo di "sacrifici", di tutelare la competitività del club, per mantenerlo a livelli che aveva avuto con i Sensi, puntando cmq a valorizzare il brand, cercando il rientro dei suoi crediti anche attraverso i proventi della Champions, per la Lazio invece questa attenzione non c'è stata, per cui la vendita dei giocatori e la cessione ad altro soggetto non è stato filtrato dall'assicurarsi che il club mantenesse il livello che aveva con l'ultima parte della gestione Cragnotti, ovvero una Lazio da primi 4 posti e costantemente in Champions Ligue.
Qui sotto un po' di link interessanti:
http://www.laziowiki.org/wiki/L'avvento_di_Claudio_Lotito
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/06/18/lotito-alza-la-quota-nel-club-geronzi.html
http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2006/10/14/SA4PO_SA403.html
http://www.calciomercatonews.com/2015/04/04/inchiesta-lotito-re-di-roma-cosi-il-presidente-ha-salvato-e-rilanciato-la-lazio/
http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/roma/2010/07/08/news/unicredit_italpretroli_decisione-5487467/
https://www.loccidentale.it/articoli/93161/arrivederci-as-roma-la-famiglia-sensi-saluta-e-lascia-la-societa
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-07-04/roma-difficile-addio-sensi-153138.shtml?refresh_ce=1
https://it.wikipedia.org/wiki/Compagnia_Italpetroli
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/12/as-roma-unicredit-si-e-liberata-di-un-altro-pezzo-della-costosa-eredita-di-geronzi/1089304/
http://www.lazio.net/forum/lazio-talk/gestione-capitalia-s-s-lazio-vs-gestione-unicredit-a-s-roma/

Offline Fulcanelli

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #91 : Sabato 28 Gennaio 2017, 15:32:34 »
Ci sono stranezze che non credo saranno mai chiarite. Come ho ricordato sopra Brachetti Peretti, allora proprietario di un marchio petrolifero assolutamente minore come Api, fu messo da Capitalia nel Consiglio direttivo Lazio. Quando Capitalia, divenuta Unicredit, si pappò tra le proprietà dei Sensi l'importante rete IP guarda caso la fece finire ai Brachetti Peretti, dei quali è tutt'oggi. Giochi troppo complessi, nel quadro di pochissime famiglie che si stanno mangiando tutta l'Italia banche comprese.

Offline Dija

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #92 : Mercoledì 1 Febbraio 2017, 01:32:24 »
Il salto di qualita sono cazzate che inventano i giornalisti, non esiste il salto di qualita, esiste solo metterci piu o meno soldi. Quella è  la  vera differenza.

Finche non sarai richissimo, di tasca tua, arrivera sempre un Real che ti levera i pezzi migliori e tu non potrai fare nulla perche i giocatori non si tengono con controvoglia.
Sono i sogni a fare la realtà

Offline giamma

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #93 : Mercoledì 1 Febbraio 2017, 09:15:23 »
Il salto di qualita sono cazzate che inventano i giornalisti, non esiste il salto di qualita, esiste solo metterci piu o meno soldi. Quella è  la  vera differenza.

Finche non sarai richissimo, di tasca tua, arrivera sempre un Real che ti levera i pezzi migliori e tu non potrai fare nulla perche i giocatori non si tengono con controvoglia.
Anvedi chi c'è !....................Bentornato !
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Offline cartesio

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« Risposta #94 : Mercoledì 1 Febbraio 2017, 11:33:39 »
C'è stato di peggio. Fatto l'aumento di capitale di 120 milioni di euro, Capitalia, ovvero Geronzi, mise ai vertici della Lazio gente come Ricucci, Arpe, Fernando Brachetti Peretti gente alla quale della Lazio non fregava nulla. Squali. Guarda caso quei soldi, in parte versati dai tifosi (c'erano anche i miei) sparirono in pochi mesi senza saldare alcun debito. Ecco la differenza: per il riomma la banca i soldi li ha messi, per la Lazio  ha sperperato quelli che c'erano.

Ricordo diversamente.
Se ricordo bene i debiti erano circa 400 milioni, le fette più grosse verso fisco e banche, soprattutto Capitalia. Ricordo un patetico tentativo di Capitalia di fare un pool di banche per dividersi il peso dei crediti da esigere, con le altre banche che la spernacchiavano pubblicamente. I 120 milioni sono finiti nelle casse di Capitalia e altre banche,  a parziale saldo.
Sempre se ricordo bene i debiti col fisco erano circa 150 milioni. Attualmente ne avanzano una settantina. Si finirà di pagare nel 2028.

Da ricordare anche che c'erano i debiti in arrivo, dovuti ai contratti con calciatori firmati nel periodo prelotitiano, che rimanevano sul groppone della Lazio. Negro, per esempio, ma non solo lui.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #95 : Mercoledì 1 Febbraio 2017, 11:36:25 »
Il salto di qualita sono cazzate che inventano i giornalisti, non esiste il salto di qualita, esiste solo metterci piu o meno soldi. Quella è  la  vera differenza.

Finche non sarai richissimo, di tasca tua, arrivera sempre un Real che ti levera i pezzi migliori e tu non potrai fare nulla perche i giocatori non si tengono con controvoglia.


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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #96 : Mercoledì 1 Febbraio 2017, 11:43:56 »
Pro memoria.

http://www.calciomercato.com/news/lazio-68-milioni-di-debiti-con-il-fisco-formello-sotto-ipoteca-f-27837

La società di calcio ha pagato finora 75,44 milioni di euro sui 143,24 milioni complessivi dovuti. A Lotito restano pertanto da pagare 67,8 milioni. II pagamento della somma residua verrà completato in 12 rate annuali, ciascuna di 5,65 milioni e in scadenza il primo aprile. Pertanto, se il piano sarà rispettato, la Lazio estinguerà il debito il primo aprile 2028
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Offline franz_kappa

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #97 : Mercoledì 1 Febbraio 2017, 11:57:32 »
Ricordo diversamente.
Se ricordo bene i debiti erano circa 400 milioni, le fette più grosse verso fisco e banche, soprattutto Capitalia. Ricordo un patetico tentativo di Capitalia di fare un pool di banche per dividersi il peso dei crediti da esigere, con le altre banche che la spernacchiavano pubblicamente. I 120 milioni sono finiti nelle casse di Capitalia e altre banche,  a parziale saldo.
Sempre se ricordo bene i debiti col fisco erano circa 150 milioni. Attualmente ne avanzano una settantina. Si finirà di pagare nel 2028.

Da ricordare anche che c'erano i debiti in arrivo, dovuti ai contratti con calciatori firmati nel periodo prelotitiano, che rimanevano sul groppone della Lazio. Negro, per esempio, ma non solo lui.
Non sono certo che questa ricostruzione sia correttissima. Nella sostanza ci siamo ma qualche dettaglio (non di poco conto) potrebbe essere errato.

A memoria - non perdo tempo a cercare pezze d'appoggio: provo a ripescare nei ricordi quindi è probabile che io sia impreciso - la situazione debitoria complessiva della Lazio nel giugno 2004, quando fu lanciato l'aumento di capitale cui Lotito aderì parzialmente divenendo poi il maggior azionista con il 26% circa del capitale, superava quota 500 milioni. C'erano tuttavia anche crediti e attività a compensare parzialmente le passività e quindi quel numero (oltre 500 milioni di passività) dice molto ma non tutto e non va preso alla lettera come indicatore della situazione debitoria della Lazio all'epoca.

Quella condizione di sostanziale pre-fallimento (nel giugno 2004 la Lazio era una società di fatto in default, con patrimonio netto sotto la soglia minima imposta dal codice civile) era eredità del crepuscolo della gestione Cragnotti ma - senza alcun dubbio - non era stata minimamente affrontata nel quasi biennio di gestione di Capitalia (tardo autunno 2002/inizio estate 2004).
La Lazio aveva già cartolarizzato futuri proventi dalla cessione dei diritti televisivi, aveva ingenti debiti con altri Club calcistici (Fiore e Corradi salutarono la nostra a fine stagione 2003-2004, a compensazione dei crediti vantati dal valencia per la cessione di Claudio Lopez), aveva debiti verso altri finanziatori (banche incluse), verso fornitori e soprattutto verso l'Erario, principalmente per mancati versamenti Irpef (un importo di circa 155 milioni, incluse more e sanzioni) e verso altri creditori vari.

Nel giugno 2004 la Lazio era in una condizione che non esito a definire folle da un punto di vista gestionale ed economico-finanziario. In tale contesto le decine e decine di milioni dei due aumenti di capitale del 2003 (quello sotto la gestione di Longo, Pessi e Baraldi) e del 2004 finirono non tanto e non solo nelle casse della banca (o delle banche, dovrei dire, visto che a memoria c'era anche Bnl) ma nelle casse del Club, prosciugate dagli effetti finanziari ed economici dell'allegra gestione del quadriennio 2001-2004. E fu con quei soldi che la Lazio fu in grado di andare avanti nel 2003 e nel 2004, ad esempio pagando gli stipendi (netti e non lordi, visto che all'Erario non andò un euro di tasse versate), le spese correnti e i pochi debiti che dovevano essere onorati a tutti i costi.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #98 : Mercoledì 1 Febbraio 2017, 12:05:15 »
Tutto vero inutile aggiungere altro, ma sul piano storico la situazione della Lazio pre-Lotito non era molto differente da quella della XXXX pre-Pallotta.
In tutti e due i casi regista dell'operazione sono le grandi banche (si tratta di affari milionari e di grande rilevanza mediatica e anche politica).
Bene, a noi ci tocca un piccolo imprenditore che mette in chiaro le sue possibilità e i suoi piani: da cui parte una (almeno all'inizio) giusta politica di austerity.
Dall'altra parte, la maggeca continua nella politica di grandi investimenti con alterne fortune (un primo triennio con risultati sportivi modesti, poi migliori).

Al netto delle perizie giurate di illustri professionisti, tutto questo perché? Perché a noi la dieta per dimagrire e a loro invece continua la sagra paesana?

ai posters l'ardua sentenza
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline franz_kappa

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #99 : Mercoledì 1 Febbraio 2017, 12:29:47 »

Al netto delle perizie giurate di illustri professionisti, tutto questo perché? Perché a noi la dieta per dimagrire e a loro invece continua la sagra paesana?

ai posters l'ardua sentenza
Ho una risposta. E ho la presunzione di ritenere che sia la risposta giusta.
Lo spartiacque è Calciopoli 2006 e quel che ne è seguito in termini di effetti economico-finanziari della gestione sportiva della xxxx.

Non dimentichiamo mai che nel crepuscolo dell'età aurea del moggismo la xxxx segnava il passo. In quell'epoca, per alcuni fosca, la juve vinceva e rubacchiava, il Mi-To* era saldissimo e quindi quando non vinceva la juve a primeggiare era il milan, l'inter procedeva a rimorchio in posizione 'ancillare' e perdente e la xxxx dei sensi decadenti era subalterna, superata nel campionato 2005-2006 anche dalla neo-fiorentina dei rampanti della valle (ripulita dalla poco onorevole parentesi vissuta come florentia viola, distante da allora appena quattro anni, due dei quali trascorsi nelle serie minori), che con prandelli aveva ben rilanciato un valido progetto tecnico-tattico. La piccola Lazio di Lotito, la Lazio di Rossi, incalzava la xxxx decadente, capace di posizionarsi al termine del campionato in sesta posizione, distante appena sette punti dai giallorossi.

Ma tutto era destinato a cambiare nell'arco di poche settimane. Il 14 maggio 2006 la Juventus conquistava lo Scudetto numero 29. Nel giro di pochi mesi, nel corso della torrida estate 2006, la storia del calcio italiano è stata parzialmente ridisegnata: Calciopoli ha proiettato la xxxx in Champions League senza alcun merito, l'ha dotata di una ingentissima quantità di cash (è il flusso di cassa, amici cari, l'elemento cruciale che da troppi anni ha marcato un'incolmabile differenza tra Lazio e xxxx) sotto forma di proventi derivanti dalla partecipazione alla più ricca competizione al Mondo per Club di calcio, con extra ricavi nell'ordine di decine di milioni annui.
La xxxx ha da allora potuto contare, nel 2006-2007 e nelle stagioni successive, su una liquidità sufficiente per rimborsare, di anno in anno, i nuovi debiti contratti, anche grazie all'extra cash garantito da cessioni a prezzi talvolta misteriosi, foriere di plusvalenze decamilionarie.

La xxxx è stata, di fatto, controllata da una banca e oggi da un pool di finanzieri senza capitali che dipendono da finanziatori terzi e quindi potrà anche aver goduto talvolta di condizioni di favore nell'ottenimento di finanziamenti. Ma un intermediario finanziario non è un ente di beneficenza e quel che la xxxx ha ottenuto dalla banche o dalle banche nell'ultimo decennio (spesso cartolarizzando o scontando in anticipo futuri proventi) è frutto, sostanzialmente, delle capacità della xxxx stessa di generare cash.

Calciopoli ha cancellato per alcuni anni la juventus, ha azzoppato il milan, ha congelato l'ascesa della fiorentina e ha - al contempo - elevato sino a pochi centimetri dalla soglia suprema (non dimentichiamo gli scudetti mancati per un nulla dalla xxxx nelle stagioni 2007-2008 e 2009-2010) una Società che a metà anni Duemila era alle prese con la difficile transizione generazionale di una proprietà un tempo forte ma allora in declino.
I soldi della Champions (competizione cui la la xxxx ha partecipato 6 volte + un preliminare perduto nelle 11 stagioni sportive dal 2006-2007 al 2016-2017) e delle cessioni hanno mantenuto la xxxx in vita e l'hanno ormai proiettata nel Gotha delle grandi del calcio italiano.
Mai la xxxx - nella sua novantennale storia - si è posizionata così tante volte tra il secondo e il terzo posto come nelle ultime 11 stagioni (6 volte, per la precisione). Si è avviato un circuito - perverso quanto si vuole dal nostro punto di osservazione laziale - che è oggettivo e innegabile. E credo che poco potrà accadere nel prossimo futuro, soprattutto con il nuovo format della Champions League che garantirà alle maggiori federazioni Uefa 5 posti, per sovvertire gerarchie che alla lunga si consolideranno.
 
*: invito i meno informati a cercare su Internet e poi stampare e leggere l'eccellente articolo "Nesta e il ritorno del Mi-To", a firma di Guido Liguori e Antonio Smargiasse, pubblicato dal Manifesto oltre 10 anni fa. Conservo gelosamente copia cartacea di quel pezzo.
Buon viaggio, caro Piero.