Autore Topic: Il famoso "SALTO DI QUALITA' "  (Letto 14571 volte)

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Offline Fabio70rm

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Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« : Lunedì 23 Gennaio 2017, 13:05:05 »
In questo thread vorrei discutere del perchè la Lazio, almeno allo stato attuale, non potrà andare mai in Champions.

Intanto per piazzarsi stabilmente nella lotta per i primi tre posti serve una rosa competitiva.

Che tipo di giocatori servono quindi?

Occorrono giocatori con forte personalità, forte fisicità e dinamismo, integri, in grado di sviluppare per 90 minuti e per almeno 48/49 partite un gioco aggressivo e veloce, ma anche di qualità.

E ne servono almeno 14/15 in rosa.


Purtroppo tali giocatori costano. E non solo di cartellino, ma anche di ingaggio. Un Callejon, un Mandzukic, un Niang, per citare qualche nome, non ti ci vengono per 2 mln scarsi di ingaggio.

L'attuale fatturato della Lazio oscilla tra i 90 e i 110 mln di euro.

Una rosa di ALMENO 14 giocatori di gran qualità, con una media di 3 mln di ingaggio, ti costa 84 mln di esborso lordo (quindi tasse incluse).

Considerando anche i costi operativi, budget per il mercato etc., ti serve ALMENO 160/170 mln di fatturato.

Ora, per aumentare il fatturato ci sono, a mio modesto avviso, solo tre strade:

1) Stadio di proprietà con indotto commerciale che generi reddito.

2) Sold out da Merchandising e botteghini; questo vuol dire che ogni anno facciamo 60.000 abbonati, che ogni tifoso, abbonato o meno, compri una divisa completa e tutti prodotti Lazio (portafogli, pantofole, polo etc.). Stimando ad un milione e mezzo circa la tifoseria, con una spesa media di 80 euro a persona, sono 120 mln, più gli abbonamenti e i biglietti vari siamo sui 180 mln grossomodo

3) Cambio di proprietà, con nuovi proprietari pieni di soldi, che iniettino con aumento di capitale corposissimo, tanti e tanti soldi.

Non ci sono altre vie.

A meno che non trovi un Cavani giovane, lo fai esplodere, te lo godi per 2/3 anni e lo vendi per ALMENO 80/90 mln all'estero ai top club. E da lì ti costruisci la squadra.

L'attuale politica che fa la Lazio in fase di mercato, con le attuali risorse, è l'unica possibile allo stato attuale.

Deve puntare su giocatori giovani emergenti, gente in fase di rilancio, "usato sicuro" sui 28/30 anni.

Con questo tipo di politica sono arrivati negli anni tanti bei giocatori. Anche, purtroppo, tante scommesse perse.

E' impossibile, con questa politica, trovare ogni anno un giocatore forte che poi ti rimanga da solo in rosa.

Qualcuno ha altre idee praticabili nella REALTA'??
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline disabitato

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #1 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 13:31:41 »
Comprare a poco e vendere a tanto chiunque riceva una offerta degna.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Il frigorifero

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #2 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 13:36:48 »
Per vendere a tanto , come il Napoli, è necessario non farsi pizzicare con contratti vicini alla scadenza. Bisogna lavorarci anni prima per non farsi trovare scoperti.
Bisogna curare di più difesa e ,soprattutto, centrocampo. Negli ultimi anni abbiamo preso carrettate di ali e fantasisti.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline fish_mark

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #3 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 14:03:11 »
In questo thread vorrei discutere del perchè la Lazio, almeno allo stato attuale, non potrà andare mai in Champions.

Intanto per piazzarsi stabilmente nella lotta per i primi tre posti serve una rosa competitiva.

Che tipo di giocatori servono quindi?

Occorrono giocatori con forte personalità, forte fisicità e dinamismo, integri, in grado di sviluppare per 90 minuti e per almeno 48/49 partite un gioco aggressivo e veloce, ma anche di qualità.

E ne servono almeno 14/15 in rosa.


Purtroppo tali giocatori costano. E non solo di cartellino, ma anche di ingaggio. Un Callejon, un Mandzukic, un Niang, per citare qualche nome, non ti ci vengono per 2 mln scarsi di ingaggio.

L'attuale fatturato della Lazio oscilla tra i 90 e i 110 mln di euro.

Una rosa di ALMENO 14 giocatori di gran qualità, con una media di 3 mln di ingaggio, ti costa 84 mln di esborso lordo (quindi tasse incluse).

Considerando anche i costi operativi, budget per il mercato etc., ti serve ALMENO 160/170 mln di fatturato.

Ora, per aumentare il fatturato ci sono, a mio modesto avviso, solo tre strade:

1) Stadio di proprietà con indotto commerciale che generi reddito.

2) Sold out da Merchandising e botteghini; questo vuol dire che ogni anno facciamo 60.000 abbonati, che ogni tifoso, abbonato o meno, compri una divisa completa e tutti prodotti Lazio (portafogli, pantofole, polo etc.). Stimando ad un milione e mezzo circa la tifoseria, con una spesa media di 80 euro a persona, sono 120 mln, più gli abbonamenti e i biglietti vari siamo sui 180 mln grossomodo

3) Cambio di proprietà, con nuovi proprietari pieni di soldi, che iniettino con aumento di capitale corposissimo, tanti e tanti soldi.

Non ci sono altre vie.

A meno che non trovi un Cavani giovane, lo fai esplodere, te lo godi per 2/3 anni e lo vendi per ALMENO 80/90 mln all'estero ai top club. E da lì ti costruisci la squadra.

L'attuale politica che fa la Lazio in fase di mercato, con le attuali risorse, è l'unica possibile allo stato attuale.

Deve puntare su giocatori giovani emergenti, gente in fase di rilancio, "usato sicuro" sui 28/30 anni.

Con questo tipo di politica sono arrivati negli anni tanti bei giocatori. Anche, purtroppo, tante scommesse perse.

E' impossibile, con questa politica, trovare ogni anno un giocatore forte che poi ti rimanga da solo in rosa.

Qualcuno ha altre idee praticabili nella REALTA'??

Il ragionamento ha una premessa condivisibile e uno sviluppo in cui scappa la frizione.
Delle condizioni per sviluppare il fatturato l'unica realistica è la n. 3.
La Lazio continuerà a viaggiare questa quota di crociera per i prossimi 15 anni.

Poi si vedrà.
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Offline Drenai

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #4 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 14:10:55 »
non esiste il "salto di qualità" effettuato in modo stabile. salvo cataclismi (city, PSG e simili) la dimensione di un club quella è e quella resta, passare ad una "fascia" diversa significa un secolo di storia praticamente. le posizioni in italia sono cristallizzate, i bacini d'utenza sono difficilmente mutabili (e nel nostro caso, al limite, al ribasso...).

puoi gestire la società al meglio, con un trading aggressivo ma oculato e azzeccando lo scouting, puoi competere con chi sta un pò al di sopra sfruttando i talenti finchè li paghi meno del loro valore e poi rimpiazzandoli con altri quando vogliono andarsene (è quello che stiamo facendo in questi anni), ma per mantenercisi non devi mai sbagliare e gli altri non devono mai fare affari migliori dei tuoi. siccome nessuno ha la sfera di cristallo, che questo si verifichi in modo costante è impossibile e sul medio periodo, i risultati tenderanno ad essere proporzionali ai fatturati di base.
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Offline Russotto

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #5 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 14:12:06 »
1) RINNOVI: Serve una politica ferrea sui rinnovi: i giocatori in cui la Lazio crede vanno SEMPRE rinnovati per 5 anni (i più giovani, a scendere con l'avanzare dell'età) con eventuale clausola rescissoria. Non bisogna mai arrivare con giocatori titolari che ad un anno e mezzo dalla scadenza sono indecisi sul da farsi. Nel caso non volessero rinnovare, cedere SUBITO.

2) MERCATO Alternare le giovani promesse con calciatori belli e pronti ma con età abbastanza bassa in modo che siano assegni circolari. Costano un po di più ma gli paghi uno stipendio per un rendimento quasi certo, e li rivendi allo stesso prezzo o anche di più.

3) SPETTATORI Politica continuativa per riempire lo stadio. Gli introiti da stadio sono bassissimi per la società. Che allora si abbassino i prezzi a livelli record, almeno si ha uno spettacolo decoroso, si riavvicina la gente e e incita la squadra. (su questo mi pare che Canigiani stia lavorando)

4) SPONSOR Trovare un cazzo di sponsor per questa benedetta maglia. Bellissima tutta pulita, ma anche 5 milioni qui sarebbero utili

5) STADIO Sullo Stadio già mi sono espresso. Lotito aspetterà che mezza serie A lo abbia già per poi pretendere lo Stadio sui suoi terreni e vincere tutto il banco. Se i 5stelle rimangono a Roma 5 anni scordiamoci anche l'inizio di una bozza di progetti per i prossimi 6.

6) MARKETING Investire in eventi in Italia e all'estero per avvicinare nuovi tifosi al club, specialmente tra i ragazzini. Se non ci creiamo un mercato potenziale adesso per il futuro, famo la fine dell'Espanyol (con i debiti rapporti tra merde e Barca).

Offline fish_mark

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #6 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 14:18:42 »
non esiste il "salto di qualità" effettuato in modo stabile. salvo cataclismi (city, PSG e simili) la dimensione di un club quella è e quella resta, passare ad una "fascia" diversa significa un secolo di storia praticamente. le posizioni in italia sono cristallizzate, i bacini d'utenza sono difficilmente mutabili (e nel nostro caso, al limite, al ribasso...).

puoi gestire la società al meglio, con un trading aggressivo ma oculato e azzeccando lo scouting, puoi competere con chi sta un pò al di sopra sfruttando i talenti finchè li paghi meno del loro valore e poi rimpiazzandoli con altri quando vogliono andarsene (è quello che stiamo facendo in questi anni), ma per mantenercisi non devi mai sbagliare e gli altri non devono mai fare affari migliori dei tuoi. siccome nessuno ha la sfera di cristallo, che questo si verifichi in modo costante è impossibile e sul medio periodo, i risultati tenderanno ad essere proporzionali ai fatturati di base.

Il salto di qualità stabile è un qualcosa di improprio che avvleena inutilmente la discussione e crea aspettative insostenibili.
Non si può pretendere il salto di qualità perchè implica un progetto, un'ambizione e soprattutto capacità prima di tutto finanziaria per arrivare a quello stadio.
Lotito è imprenditore di piccolo cabotaggio e ha messo in chiaro da subito quali erano i suoi obiettivi e la sua possibilità/disponibilità di gestione della SSLazio e delle sue ambizioni. Nel quadro di questa premessai  i risultati finora raggiunti, pur nella loro alternanza, sono addirittura ottimi.

In tutto questo, se è improprio preterndere un salto di qualità, è possibile aspettarsi uno scatto di fantasia per arrivare, una volta ogni 10 anni, a lottare ai massimi livelli. A questo il nostro non ha mai mostrato la benché minima disponibilità coerente con un disegno a cui non intende Nè intenderà mai sottrarsi.

Resta la delusione, non la soprresa, di una squadra che quest'anno viaggia nei piani alti ma che con le grandi ha dimostrato una totale subalternità, a cui ieri ha dimostrato l'umiliazione di una squadra un paio di spanne sopra di Lei. Ci si aspettava almeno una prova di orgoglio, ma neanche quello.
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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #7 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 14:28:52 »
non c'intenderemo mai su questo aspetto.
per come la vedo io il cabotaggio del presidente non ha alcuna incidenza. ne avremo parlato milioni di volte. c'è l'esempio di firenze davanti gli occhi ma non lo si vuole vedere. della valle è un imprenditore di piccolo cabotaggio? davvero pensiamo che al posto di lotito possiamo aspettarci un imprenditore piu grande di della valle?
eppure la fiorentina è gestita come la lazio. non fa nessun salto di qualità. le presunte differenze di ambizione, di volontà e in ultima analisi di portafoglio, di lotito e di della valle non incide minimamente.
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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #8 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 14:50:33 »
non c'intenderemo mai su questo aspetto.
per come la vedo io il cabotaggio del presidente non ha alcuna incidenza. ne avremo parlato milioni di volte. c'è l'esempio di firenze davanti gli occhi ma non lo si vuole vedere. della valle è un imprenditore di piccolo cabotaggio? davvero pensiamo che al posto di lotito possiamo aspettarci un imprenditore piu grande di della valle?
eppure la fiorentina è gestita come la lazio. non fa nessun salto di qualità. le presunte differenze di ambizione, di volontà e in ultima analisi di portafoglio, di lotito e di della valle non incide minimamente.

Ci siamo intesi Drenai, ci siamo intesi.
Che Della valle non sia di piccolo cabotaggio non ha importanza. Si vede che lui vuole ed è disposto a mettere fino a una certa cifra per la sua Fiorentina.
Lotito ha una ragione in più: non ha soldi né un gruppo industriale che possano spingerlo a fare programmi ambiziosi e altisonanti.
La Lazio è per lui tutto e gli serve così percHé di più rischia lui per primo di sparire.
A me sta benissimo e infatti non chiedo più niente anche perché non mi aspetto niente.
Dopo 12 anni di questo andazzo è inutile insistere oltre. Si sa già tutto.
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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #9 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 14:50:53 »
Noi saremmo il 6° bacino d'utenza, purtroppo tre volte più piccolo di quello delle partenopee 4°/5° e appena superiore a quello della viola 7°, quest'ultima ha poi il vantaggio di essere l'unica squadra della propria città e avere a proprio favore tutti i media locali cosa che la rende grosso modo nostra pari, ma c'è di più, ogni anno almeno una squadra minore riesce ad infilarsi in zona coppe europee:
2007-Palermo 5°
2008-Sampdoria 6°
2009-Genoa 5°
2010-Sampdoria 4° e Palermo 5°
2011-Udinese 4°
2012-Udinese 3°
2013-Udinese 5°
2014-Parma 6°
2015-Genoa 6°
2016-Sassuolo 6°
2017-Atalanta ? ? ? ?
(dal 2007 perché solo da quell'anno sono presenti tutte e 7 le grandi)
Questo dato di fatto rende tutto più difficile facendoci retrocedere al 7°/8° posto rendendo così più impervia la scalata ad un posto al sole.
Incrementare gli introiti, come più sopra indicato, se fosse cosa semplice non avrebbe prodotto lo straordinario numero di fallimenti reali e de facto ai quali stiamo assistendo (e non solo in Italia).
Il calcio negli anni venti passò dal dilettantismo al professionismo (decretando la fine sportiva di Genoa e Pro Vercelli) negli anni 90 diventando fenomeno mediatico che ricava in massima parte i propri introiti dalla pubblicità (che comprende i diritti TV e il marketing) rendendo marginali gli incassi da stadio e da abbonamenti TV e lasciando alle realtà locali minori (genovesi, noi, viola, bologna, toro) le modeste soddisfazioni di un piazzamento Uefa o una coppa Italia (per altro toccata solo a noi); gli scudetti come giustamente indicato sono ormai per bacini d'utenza che possono valere incassi vicino ai 200 milioni, casi tipo Montpellier e Leicester potrebbero verificarsi ma appunto sarebbero casi sporadici (e non programmabili) come stanno a mostrare i risultati susseguenti.
Società più piccole della nostra sono in mano a presidenti molto, molto più ricchi ma non ottengono risultati (Saputo e Cairo, ma anche Zamparini oltre a Squinzi) perché a questo livello di costi i ricchi scemi non esistono più; Russi, Cinesi, Americani e Arabi puntano al brand o a ritorni certi quantomeno di gloria riflessa o ad affari laterali al calcio (vedi Pallotta).
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Zapruder

Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #10 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 15:13:57 »
Negli ultimi 6 anni siamo arrivati terzi, quarti, quinti, settimi, ottavi, noni. La media fa esattamente sei. Quest'anno arriveremo presumibilmente nei primi sei-sette.

Il calcio di FishMark esiste solo nella sua testa. Esiste una Serie A ormai cristallizzata dallo strapotere finanziario delle TV, che rende improponibile tutto il resto. Un tempo un presidente poteva raddoppiare, di tasca propria, quello che entrava al botteghino; oggi che le proporzioni TV-botteghino di un tempo sono di cinque a uno almeno, un "aumento di capitale" (la versione moderna del "caccia li sòrdi") è impensabile.

Il resto - strateggie, valorizzazione diiiii giovani - non ci vede inferiori alla media delle altre competitrici. Salvo qualcuno non lo dimostri numeri alla mano, grazie. Altrimenti smettiamola di ficcarci gli spilloni, anzi gli spadoni, nella panza, da soli.

Il calcio del "progetto" è una cazzata, come i cerchi nel grano. Non esistono "progetti", esistono i risultati. I nostri sono totalmente in linea con gli introiti. E gli introiti non sono accrescibili con politiche varie, per un semplice motivo: nessuno lo ha fatto.

Altra grossa cazzata è quella della "partecipazione alla Champions". Che ha senso solo se arrivi primo o secondo. Tutte le squadre italiane non di primo piano, negli ultimi sette anni, hanno fallito al preliminare. Salvo la Fiorentina il cui ingresso nel girone è stato capitalizzato in... tre stagioni di seguito al duodecimo posto. Nemmeno il tanto decantato De Laummerdis ha cacciato lì sòrdi, quando i Soccers sono arrivati terzi: perché sapeva bene che NON CONVIENE.

Siamo prigionieri di una Serie A elefantiaca, assurda, in cui vincono sempre e solo le stesse tre squadre. Con retrocessioni già decise alla decima giornata. Con squadre di metà classifica che potrebbero perderle tutte da qui alla fine senza rischiare nulla.

Se vogliamo vincere, battiamoci per il campionato a sedici e con un minimo di italiani in campo. Questo è l'unico modo per cui il titolo esca dalle mani del solito terzetto e per cui andare in CL possa avere un senso. Ma è utopia, perché la realtà del futuro è la SuperLega europea: il mercato è pronto e la torta potenziale enorme. Perché rinunciare a una montagna di soldi?

Ancora c'è chi pensa che Della Uallera o De Lauperdis possano fare la differenza, alla guida della Lazio. Ma in quale mondo fantastico avviene questo? Quali evidenze avete? La Fiorentina ha vinto ZERO da quando c'è lo scarparo, i Sister hanno vinto quanto noi: due spicci.

Ma come fate a invidiarli? Perché?!? Ma sapete contare?

Offline cartesio

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #11 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 15:23:20 »
Della Superlega, con quello o altro nome, si parla almeno dai tempi in cui il Berlusca arrivò alla proprietà milanista. Io vedo molti ostacoli di carattere geopolitico su questa strada, che taglierebbe fuori mezza Europa calcistica. Se non ci si dovesse arrivare - e spero che non ci si arrivi mai - sarebbe bello vedere una diversa ripartizione delle entrate del mondo del calcio italiano, che renda competitive le società "minori".
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline fish_mark

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #12 : Lunedì 23 Gennaio 2017, 15:32:27 »
Negli ultimi 6 anni siamo arrivati terzi, quarti, quinti, settimi, ottavi, noni. La media fa esattamente sei. Quest'anno arriveremo presumibilmente nei primi sei-sette.

Si, giusto, al quinto-sesto posto.

Il calcio di FishMark esiste solo nella sua testa. Esiste una Serie A ormai cristallizzata dallo strapotere finanziario delle TV, che rende improponibile tutto il resto. Un tempo un presidente poteva raddoppiare, di tasca propria, quello che entrava al botteghino; oggi che le proporzioni TV-botteghino di un tempo sono di cinque a uno almeno, un "aumento di capitale" (la versione moderna del "caccia li sòrdi") è impensabile.

Lotito è vittima di questo calcio, oltre che di se stesso. IL calcio di fish mark non esiste neanche nella sua testa.

Il resto - strateggie, valorizzazione diiiii giovani - non ci vede inferiori alla media delle altre competitrici. Salvo qualcuno non lo dimostri numeri alla mano, grazie. Altrimenti smettiamola di ficcarci gli spilloni, anzi gli spadoni, nella panza, da soli.

Il calcio del "progetto" è una cazzata, come i cerchi nel grano. Non esistono "progetti", esistono i risultati. I nostri sono totalmente in linea con gli introiti. E gli introiti non sono accrescibili con politiche varie, per un semplice motivo: nessuno lo ha fatto.

I risultati sono figli di ambizioni e di progetti non arrivano come i funghi, che peraltro bisogna saper cercare, on è soltanto una questione di fortuna, come la metti amabilmente e (in)contestbailmente te.
Nessuno ha mai aumentato il fatturato perché – soprattutto in Italia – nessuno lo sa fare. Ma i margini ci sono da sempre. SE riesce alla Giuventus può riuscire anche agli altri, mutatis mutandis, così rispettiamo anche la retorica lotitiana.
A proposito di strapotere TV. Pensa alla Lazio pre1992 e vedi il suo potere. Minimo rispetto al più minimo del potere lotitiano.

Altra grossa cazzata è quella della "partecipazione alla Champions". Che ha senso solo se arrivi primo o secondo. Tutte le squadre italiane non di primo piano, negli ultimi sette anni, hanno fallito al preliminare. Salvo la Fiorentina il cui ingresso nel girone è stato capitalizzato in... tre stagioni di seguito al duodecimo posto. Nemmeno il tanto decantato De Laummerdis ha cacciato lì sòrdi, quando i Soccers sono arrivati terzi: perché sapeva bene che NON CONVIENE.

Il De Laummerdis però ha una squadra che è costantemente tra le prime quattro e ha vinto, seppure di un soffio, un po più di Lotito, segno che della Cempions ha saputo fare tesoro.
Della tua analisi quello che mi colpisce di più è il fatalismo: non ha senso investire né progettare niente perché nel calcio tutto accade secondo una meccanica, precisa e in controvertibile, ma soprattutto estranea alla capacità di controllo. Bellissimo, affascinante, autoassolutorio. Così riesci a costruirti una posizione letteralmente inattaccabile, che suscita simpatia e ammirazione. La mia compresa.

Siamo prigionieri di una Serie A elefantiaca, assurda, in cui vincono sempre e solo le stesse tre squadre. Con retrocessioni già decise alla decima giornata. Con squadre di metà classifica che potrebbero perderle tutte da qui alla fine senza rischiare nulla.

Se vogliamo vincere, battiamoci per il campionato a sedici e con un minimo di italiani in campo. Questo è l'unico modo per cui il titolo esca dalle mani del solito terzetto e per cui andare in CL possa avere un senso. Ma è utopia, perché la realtà del futuro è la SuperLega europea: il mercato è pronto e la torta potenziale enorme. Perché rinunciare a una montagna di soldi?
Qui dici una cosa che mi piace e lo sai. Ci hanno provato recentemente a riportare almeno a 18 squadra. Niente nisba: la torta è troppo succulenta.
Con una postilla. Se nasce la Superlega noi andremo di diritto nella serie B del calcio europeo, definitivamente. Non sarà colpa di Lotito, per carità (sono dinamiche molto al di sopra di lui), ma a quel punto sarà quello il nostro ineluttabile destino.

Ancora c'è chi pensa che Della Uallera o De Lauperdis possano fare la differenza, alla guida della Lazio. Ma in quale mondo fantastico avviene questo? Quali evidenze avete? La Fiorentina ha vinto ZERO da quando c'è lo scarparo, i Sister hanno vinto quanto noi: due spicci.

Ma come fate a invidiarli? Perché?!? Ma sapete contare?

Vedi sub fatalismo, ma per favore chi invidia chi! Resta il fatto che cambiando l’ordine dei fattori il prodotto può cambiare: in meglio come in peggio, ma cambia.
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« Risposta #13 : Mercoledì 25 Gennaio 2017, 10:31:36 »
...

Secondo me hai sbagliato sezione, dovevi aprire il topic nella sezione dedicato a Lotito.
La mia idea: partire da un gruppo di 16-18 giocatori forti e completare la panchina con i primavera, il livello scarso del campionato italiano te lo permette, meglio così che spendere per i vari Leitner, Djordjevic, Luis Alberto & co.
I vari Dybala, Belotti, Naingoolan si possono prendere, chiaramente mi riferisco a quando questi giocatori militavano nelle provinciali, i soldi ci sarebbero ma si preferisce un'altra strategia.

Siamo prigionieri di una Serie A elefantiaca, assurda, in cui vincono sempre e solo le stesse tre squadre. Con retrocessioni già decise alla decima giornata. Con squadre di metà classifica che potrebbero perderle tutte da qui alla fine senza rischiare nulla.

Se vogliamo vincere, battiamoci per il campionato a sedici e con un minimo di italiani in campo. Questo è l'unico modo per cui il titolo esca dalle mani del solito terzetto e per cui andare in CL possa avere un senso. Ma è utopia, perché la realtà del futuro è la SuperLega europea: il mercato è pronto e la torta potenziale enorme. Perché rinunciare a una montagna di soldi?

Non capisco il discorso il discorso degli italiani in campo, comunque quello che dici è utopia, non è realizzabile: ce le vedi le squadre della parte destra della classifica votare per la riduzione della serie A a 18/16 squadre ?
Quindi passiamo oltre, cerchiamo di pensare come migliorare nel mondo reale.

Ancora c'è chi pensa che Della Uallera o De Lauperdis possano fare la differenza, alla guida della Lazio. Ma in quale mondo fantastico avviene questo? Quali evidenze avete? La Fiorentina ha vinto ZERO da quando c'è lo scarparo, i Sister hanno vinto quanto noi: due spicci.

Ma come fate a invidiarli? Perché?!? Ma sapete contare?

Parlo del Napoli.
Loro competono stabilmente per la CL, ci vanno.
Loro prendono Pavoletti a gennaio e tu sabato giochi con Djordjevic (che, contro un Chievo in crisi, con molte assenze e virtualmente salvo potrebbe bastare...).
E attenzione al discorso dei risultati: il solco che si sta creando tra la Lazio e le nostre avversarie fa sì che a Napoli, Juve & co. basterà schierare le riserve per arrivare alle semifinali e finali della Coppa Italia, quindi anche questo trofeo te lo scorderai.
Oh vivacchiare...

Offline Drenai

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #14 : Mercoledì 25 Gennaio 2017, 10:42:20 »
il napoli va in CL stabilmente in questi anni semplicemente perchè la crisi delle milanesi li porta nei primi 3 posti, a noi no. dipende esclusivamente dal fatto che il napoli avendo un bacino di utenza maggiore del nostro toltesi di mezzo le milanesi è terzo di default. allo stesso modo in cui la roma ha il secondo monte ingaggi, e quindi in media per forza di cose la maggior parte degli anni sarà l'anti juve.
se l'inter e il milan raddrizzano la barca, la roma scivola al quarto posto della griglia e il napoli al quinto, e la CL tutti gli anni se la scorderebbero. e non c'è niente che de laurentiis possa fare per sovvertirlo. tra l'altro se non riescono a sbolognare gabbiadini entro fine mercato, sai quanto sono contenti di essersi caricati pavoletti.
fa molto di piu per il futuro del napoli l'allargamento a 4 posti CL (e anche per noi anche se un pochino meno partendo da piu indietro) che qualsiasi strategia gestionale possano inventarsi, che poi è praticamente uguale alla nostra.
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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #15 : Mercoledì 25 Gennaio 2017, 10:53:29 »
il napoli va in CL stabilmente in questi anni semplicemente perchè la crisi delle milanesi li porta nei primi 3 posti, a noi no. dipende esclusivamente dal fatto che il napoli avendo un bacino di utenza maggiore del nostro toltesi di mezzo le milanesi è terzo di default. allo stesso modo in cui la roma ha il secondo monte ingaggi, e quindi in media per forza di cose la maggior parte degli anni sarà l'anti juve.
se l'inter e il milan raddrizzano la barca, la roma scivola al quarto posto della griglia e il napoli al quinto, e la CL tutti gli anni se la scorderebbero. e non c'è niente che de laurentiis possa fare per sovvertirlo. tra l'altro se non riescono a sbolognare gabbiadini entro fine mercato, sai quanto sono contenti di essersi caricati pavoletti.
fa molto di piu per il futuro del napoli l'allargamento a 4 posti CL (e anche per noi anche se un pochino meno partendo da piu indietro) che qualsiasi strategia gestionale possano inventarsi, che poi è praticamente uguale alla nostra.

Ancora co sto bacino d'utenza.
Il Napoli chiude le campagne acquisti in positivo. Con i Cavani e gli Higuain so anni che non caccia una lira NEANCHE delle proprie casse. E' un altro modo di lavorare, un altro modo di considerare gli allenatori. Il bacino di utenza non c'entra un'emerito cazzo.

L'Inter ed il Milan hanno il primo/secondo/terzo bacino di utenza ma fanno schifo da anni. Hanno lavorato male. Hanno fatto squadre senza un senso. Hanno preso allenatori ridicoli o non li hanno messi in condizione di lavorare. SOLO QUESTO CONTA fino ad un certo livello. Poi per vincere lo scudetto serve altro, sicuramente. Ma il Napoli almeno ce sta a provà. Altro che bacino.

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #16 : Mercoledì 25 Gennaio 2017, 11:34:49 »
non ho mica capito cosa intendi. il napoli commisura il suo monte ingaggi al suo fatturato base, che è determinato per la maggior parte (come tutti gli altri in italia) dal bacino d'utenza.
hanno lavorato bene sfruttando a cascata l'acquisto azzeccato di cavani, il che gli ha dato la liquidità per prendere higuain, che a sua volta gli ha dato la liquidità per farsi strozzare fino a pagare maksimovic 28 e tonelli 12. ottimo lavoro, ma è la stessa strategia che cerca di fare, piu in piccolo, la lazio. nè loro nè noi sforano di un euro l'autofinanziamento, nè loro nè noi sbilanciano il monte ingaggi oltre gli incassi certi.
semplicemente loro partendo un pò piu in alto, grazie alla crisi delle milanesi sono spesso secodni/terzi (e quindi si beccano i soldi della CL il che allarga il gap con noi) mentre noi pur essendo riusciti a mettercele spesso dietro (come in questo momento anche se tendiamo a scordarcelo) arriviamo comunque quarti/quinti.
non ci sono formule magiche.
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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #17 : Mercoledì 25 Gennaio 2017, 11:44:58 »
non ho mica capito cosa intendi. il napoli commisura il suo monte ingaggi al suo fatturato base, che è determinato per la maggior parte (come tutti gli altri in italia) dal bacino d'utenza.
hanno lavorato bene sfruttando a cascata l'acquisto azzeccato di cavani, il che gli ha dato la liquidità per prendere higuain, che a sua volta gli ha dato la liquidità per farsi strozzare fino a pagare maksimovic 28 e tonelli 12. ottimo lavoro, ma è la stessa strategia che cerca di fare, piu in piccolo, la lazio. nè loro nè noi sforano di un euro l'autofinanziamento, nè loro nè noi sbilanciano il monte ingaggi oltre gli incassi certi.
semplicemente loro partendo un pò piu in alto, grazie alla crisi delle milanesi sono spesso secodni/terzi (e quindi si beccano i soldi della CL il che allarga il gap con noi) mentre noi pur essendo riusciti a mettercele spesso dietro (come in questo momento anche se tendiamo a scordarcelo) arriviamo comunque quarti/quinti.
non ci sono formule magiche.

Te lo spiego io cosa intendo: il Napoli ha potuto comprare i cartellini di ottimi giocatori con le plusvalenze che ha fatto negli anni vendendo altrettanto ottimi giocatori, e può permettersi un monte ingaggi più alto perchè, grazie all'ottimo lavoro svolto, è dal 2012/13 che, escluso un anno, vanno sempre in Champions disputando anche un buon torneo.
Ma ti costa tanto dire che sono più bravi di noi a prescindere da sto bacino d'utenza che tra l'altro è più alto solo perchè la Lazio è diventata una squadra mediocre?

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #18 : Mercoledì 25 Gennaio 2017, 11:48:22 »
Per vendere a tanto , come il Napoli, è necessario non farsi pizzicare con contratti vicini alla scadenza. Bisogna lavorarci anni prima per non farsi trovare scoperti.
Bisogna curare di più difesa e ,soprattutto, centrocampo. Negli ultimi anni abbiamo preso carrettate di ali e fantasisti.
Condivido, il Napoli per avere grosso potere negoziale rinnova ed adegua l'ingaggio, ai migliori, ogni anno, e così evita di farsi prendere per il collo  da agenti giocatori e società concorrenti.

Offline Drenai

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Re:Il famoso "SALTO DI QUALITA' "
« Risposta #19 : Mercoledì 25 Gennaio 2017, 11:54:25 »
sui cartellini è vero, l'ho scritto anche io. il napoli è stato piu bravo di noi perchè ha saputo pescare un cavani e noi ancora no. sul monte ingaggi invece non è vero quello che dici, il napoli non paga gli ingaggi con le plusvalenze. il napoli paga gli ingaggi in modo commisurato al suo fatturato base che è piu alto di quello della lazio anche senza champions, proprio a causa del bacino d'utenza.
è il discorso fatto tante volte con f_m ai tempi della sua fissa con l'atletico madrid. l'atletico ha lavorato bene, ma la sua situazione non è paragonabile alla nostra perchè la posizione di partenza è già in champions. l'atletico sa che a parità di "bravura" si becca i soldi della champions mentre il villareal (per fare un esempio) no.
l'anomalia italiana di questi anni è semplicemente che i nodi per le milanesi sono venuti al pettine in modo eclatante e contemporaneo, di fatto mettendo il napoli nella situazione dell'atletico madrid.
se milan e inter riescono a risistemare i conti, il napoli si troverebbe in una situazione molto simile alla lazio (quinta in griglia con 4 posti CL).
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