Autore Topic: Lotito, XX anni di Epopea  (Letto 961 volte)

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Online Gasco luis veron

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #20 : Giovedì 25 Luglio 2024, 13:49:49 »
"NIETZSCHE, diceva: "Dobbiamo tutti elevarci individualmente per avere una Societa' migliore".


Gasco, qui si parla proprio dell'
"" elevazione "", la migliore tra le possibili. Lui poi crede anche al paradiso... e và, convinto d'aver fatto bene. Proprio tutte le condizioni ideali.

Certo, non so se la società tutta ne trarrebbe giovamento, ma la società Lazio sono sicuro di si.

Panza per cortesia non roviniamo la splendida e geniale pazzia di Nietzsche affermandobil contrario di cio' che sosteneva.

L' elevazione per Nietzsche era un' elevazione di stampo culturale-perdonale non spirituale e lo sai meglio di me.

L' elevazione personale-culturale, secondo lui avrebbe innalzato l' individualita' di ogni persona cosi'  migliorando la Societa' in cui viviamo.

Ho capito la tua metafora riferita alla Societa'-Lazio ma stavolta e' abbastanza forzata poiche' nasconde tutta la parte soggettiva del momento (siamo esseri umani e ci puo' stare).

Cio' che non ci puo' stare e' l' estremismo inteso come "Augurio di morte se pur naturale".

Alla fine non si uccide nessuno direttamente ma se tali auguri di morte naturale avvengono ogni 3 post x 2 da parte di 3-4 persone e' chiaro che cio' e' tutto il contrario rispetto all' elevazione  personale-culturale (per l' esattezza l' elevazione dell' individualita'), a cui faceva riferimento Nietzsche.

Tu, lo hai sicuramente letto bene quindi sai che stai ironizzando e girando intorno alla mia domanda.

Per carita' e' legittimo pero' io da curioso il quale sono ti rifaccio la domanda (e la rifaccio anche a Borgo piuttosto che a Disabitato): quindi se vi va' riapondete alla domanda senza aggirarla.






Online Gasco luis veron

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #21 : Giovedì 25 Luglio 2024, 13:54:51 »
Domanda

Se ai vostri figli (io non ne' ho), ci fosse una persona che appostata alla finestra che da sulla strada pubblica, ogni mattina (quando appunto escono i vostri figli per andare a scuola), si affacciasse e pronunciasse la frase ad alta voce "Speriamo che voi, oggi possiate morire", tutte le mattine:

Voi come la prendereste e come reagireste?

Aspetto la vostra risposte (sincere).


Panzabianca

Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #22 : Giovedì 25 Luglio 2024, 14:18:30 »
Il pensatore era la sorella, però.

Offline Goemon

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #23 : Giovedì 25 Luglio 2024, 14:29:36 »
Domanda

Se ai vostri figli (io non ne' ho), ci fosse una persona che appostata alla finestra che da sulla strada pubblica, ogni mattina (quando appunto escono i vostri figli per andare a scuola), si affacciasse e pronunciasse la frase ad alta voce "Speriamo che voi, oggi possiate morire", tutte le mattine:

Voi come la prendereste e come reagireste?

Aspetto la vostra risposte (sincere).
"Si si mo me lo segno"(cit.)

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Di LAZIO ci si ammala inguaribilmente!

Online Gasco luis veron

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #24 : Giovedì 25 Luglio 2024, 14:32:33 »
"Si si mo me lo segno"(cit.)

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Ahhhh....ahhhhh geniale: post e risposta dell' anno!

Pentastellato!

Online Gasco luis veron

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #25 : Giovedì 25 Luglio 2024, 14:48:17 »
Il pensatore era la sorella, però.

Mica tanto: Elizabeth, aderi' persino al nazionalsocialismo distorcendo le idee del fratello (che era matto ma era un matto geniale rispetto alla sorella il quale pubblico' alcune opere postume del fratello ma ne' cambio' il senso).

Il fratello era pazzo ma geniale.

La sorella non era geniale ed era pure nazionalsocialista.


Offline disabitato

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #26 : Giovedì 25 Luglio 2024, 15:07:58 »
Domanda

Se ai vostri figli (io non ne' ho), ci fosse una persona che appostata alla finestra che da sulla strada pubblica, ogni mattina (quando appunto escono i vostri figli per andare a scuola), si affacciasse e pronunciasse la frase ad alta voce "Speriamo che voi, oggi possiate morire", tutte le mattine:

Voi come la prendereste e come reagireste?

Aspetto la vostra risposte (sincere).
I miei figli gli prendono ripetutamente a selciate le finestre di casa?
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Online Gasco luis veron

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #27 : Giovedì 25 Luglio 2024, 15:14:00 »
I miei figli gli prendono ripetutamente a selciate le finestre di casa?

Hai risposto con una domanda.

Inoltre, pardon non ho capito la domanda...

Offline borgorosso

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #28 : Giovedì 25 Luglio 2024, 15:16:04 »
ma io non voglio che muoia tout court.
voglio che venda la Lazio, poi può campare anche 819 anni.

se non la vende invece, sarebbe opportuno decedesse a minuti

Panzabianca

Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #29 : Giovedì 25 Luglio 2024, 15:23:47 »
Hai risposto con una domanda.

Inoltre, pardon non ho capito la domanda...

Gasco, ti sta dicendo che i nostri figli non fanno nulla per esser detestati.

Online Gasco luis veron

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #30 : Giovedì 25 Luglio 2024, 16:58:37 »
Gasco, ti sta dicendo che i nostri figli non fanno nulla per esser detestati.

Preciso che i figli in questo esempio di ragionamento e di argomentazione sono solamente e puramente simbolici (parliamo di personaggi metaforici).

Non ho detto che i vostri figli son state rei d' aver fatto qualcosa per cui il tizio (o, la tizia), alla finestra avrebbe dovuto o, potuto augurar loro la morte.

Sai benissimo che esistono tanti episodi del genere (stalkeggio ma anche altro), in cui si augura la morte a qualcuno che in realta' non ha datto nulla: gran parte (NON TUTTI!), dei condominie dei condomini italiani non brillano per predisposizione all'integrazione, per cultura, e per mancanza d' aggressivita' (intesa sia come verbale che fisica).

Diciamo che la maggior-parte dei condomini italiani sono agitati: ecco!

Ma facciamo un altro esempio: nel caso in cui i vostri figli avessero fatto qualcosa per esser detestati da qualcuno in finestra (pero' senza insultare nessuno, senza usare violenza fisica su nessuno e senza aver compiuto atti illegali): secondo voi il tizio o, la tizia in fonestra (personaggio immaginario), avrebbe avuto il diritto di augurare la morte ai vostri (personaggi immaginari), figli solo perche' detestati o, e detestabili dal tizio o, dalla tizia affacciata in finestra?

L' unica cosa bella e' che l'Italia e' uno stato di diritto (dove spesso il diritto non funziona), ma e' comunque uno stato di diritto dove la reazione deve SEMPRE esser proporzionata alla reazione poiche' altrimenti si passa facilmente dalla ragione al torto.


Offline Davide

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #31 : Giovedì 25 Luglio 2024, 17:45:23 »
Gasco, ti sta dicendo che i nostri figli non fanno nulla per esser detestati.
Vebbe' , mia figlia ha un caratterino di merda tutto suo...

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Offline fish_mark

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #32 : Giovedì 25 Luglio 2024, 18:10:29 »
Augurare la morte di una persona è qualcosa di orribile, terrificante che integra sicuramente la violazione di un qualche precetto cristiano, anche se non ricordo bene la norma o il decreto che la riporta.

Siamo a Roma, città di Papi e preti, dove quando arrivarono i bersaglieri si moriva quotidianamente per "ammazzamenti", si insomma per coltellate date qua e là per questioni più o meno serie, a qualunque gradazione alcolica si fosse mai giunti.

Vista anche la sua età piuttosto avanzata (abitiamo i sette colli e l’agro circostante da circa 2777 anni eh), Roma non è proprio città candida, anche perché trattasi di metropoli dove il vulgo romano, ma che dico, il civis romanus nel tempo ha elaborato un epiteto che ormai è un brand nazionale e forse anche internazionale. Sì, avete capito bene, siamo usi a usare l’espressione "limortacci" a cui poi segue l'indicazione del destinatario malcapitato. Offesa grave, di certo definitiva, che se usata o anche solo spiegata al di sopra della linea gotica viene presa molto sul serio. Tempo fa tentai di spiegare tale espressione in Batavia ma mi guardarono sconvolti. Davvero non ci arrivavano. E dire che i nostri cugini napoletani ne usano una simile, “l’anema de chi te muort”, ma invero con minore impeto, minore cattiveria, quasi in maniera scanzonata e poi di sicuro meno spesso di quanto facciamo noi.

E il vulgo romano, ma che dico, il civis romanus, in tempi recenti ha anche elaborato un altro epiteto, discendente dal primo, con l’espressione tipica de “magari-mori” il che esprime proprio l’augurio concreto che il malcapitato giunga nell’altro mondo al più presto possibile.

Che dire? I romani ci vanno giù pesante quando sono arrabbiati – direbbero i britannici, really upset. Che poi l’espressione “limortacci” a Roma va anche contestualizzata. Si, perché talvolta “limortacci” viene usata in atmosfera serena, scherzosa, gioconda diremmo, per sottolineare le prodezze del malcapitato in questo o in quell’altra arte (il più delle volte quella amatoria). Anche questo ho provato a spiegarlo ai popoli veneti o anche ai Bruzii, ma lo sguardo fisso degli interlocutori mi ha consigliato di passare alla svelta alla pagina dello sport.

Ecco perché augurare la morte di una persona a Roma non significa necessariamente esprimere un messaggio corrispondente al tenore letterale del testo. Andrebbe contestualizzato, proprio come si fa a Roma.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Panzabianca

Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #33 : Giovedì 25 Luglio 2024, 18:18:04 »
Vebbe' , mia figlia ha un caratterino di merda tutto suo...

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Lasciam perder....ah ah ah

Panzabianca

Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #34 : Giovedì 25 Luglio 2024, 18:18:57 »
Augurare la morte di una persona è qualcosa di orribile, terrificante che integra sicuramente la violazione di un qualche precetto cristiano, anche se non ricordo bene la norma o il decreto che la riporta.

Siamo a Roma, città di Papi e preti, dove quando arrivarono i bersaglieri si moriva quotidianamente per "ammazzamenti", si insomma per coltellate date qua e là per questioni più o meno serie, a qualunque gradazione alcolica si fosse mai giunti.

Vista anche la sua età piuttosto avanzata (abitiamo i sette colli e l’agro circostante da circa 2777 anni eh), Roma non è proprio città candida, anche perché trattasi di metropoli dove il vulgo romano, ma che dico, il civis romanus nel tempo ha elaborato un epiteto che ormai è un brand nazionale e forse anche internazionale. Sì, avete capito bene, siamo usi a usare l’espressione "limortacci" a cui poi segue l'indicazione del destinatario malcapitato. Offesa grave, di certo definitiva, che se usata o anche solo spiegata al di sopra della linea gotica viene presa molto sul serio. Tempo fa tentai di spiegare tale espressione in Batavia ma mi guardarono sconvolti. Davvero non ci arrivavano. E dire che i nostri cugini napoletani ne usano una simile, “l’anema de chi te muort”, ma invero con minore impeto, minore cattiveria, quasi in maniera scanzonata e poi di sicuro meno spesso di quanto facciamo noi.

E il vulgo romano, ma che dico, il civis romanus, in tempi recenti ha anche elaborato un altro epiteto, discendente dal primo, con l’espressione tipica de “magari-mori” il che esprime proprio l’augurio concreto che il malcapitato giunga nell’altro mondo al più presto possibile.

Che dire? I romani ci vanno giù pesante quando sono arrabbiati – direbbero i britannici, really upset. Che poi l’espressione “limortacci” a Roma va anche contestualizzata. Si, perché talvolta “limortacci” viene usata in atmosfera serena, scherzosa, gioconda diremmo, per sottolineare le prodezze del malcapitato in questo o in quell’altra arte (il più delle volte quella amatoria). Anche questo ho provato a spiegarlo ai popoli veneti o anche ai Bruzii, ma lo sguardo fisso degli interlocutori mi ha consigliato di passare alla svelta alla pagina dello sport.

Ecco perché augurare la morte di una persona a Roma non significa necessariamente esprimere un messaggio corrispondente al tenore letterale del testo. Andrebbe contestualizzato, proprio come si fa a Roma.

Pensavo ti fossi spinto molto oltre... ah ah ah

Offline disabitato

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #35 : Giovedì 25 Luglio 2024, 18:31:06 »
Hai risposto con una domanda.

Inoltre, pardon non ho capito la domanda...

Mi spiego meglio, è immorale augurarsi la morte di uno che, ogni giorno, passa davanti casa tua e ti lancia un sasso contro la finestra?
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #36 : Giovedì 25 Luglio 2024, 19:13:09 »
Mi spiego meglio, è immorale augurarsi la morte di uno che, ogni giorno, passa davanti casa tua e ti lancia un sasso contro la finestra?

Pensarlo e' una cosa e dirlo e' un' altra cosa: esiste diversita' tra il pensare un gesto e compiere un' azione, un atto.

A caldo, se uno ti fa' dello Stalking, questi puo' portarti fino all' esaurimento se per questo: ma in uno Stato di Diritto e' illegale (e comunque sarebbe immorale), farsi la legge per conto proprio.

Esiste la denuncia per Stalking non a caso.

Si fa' una denuncia e si procede per vie legali (pur sapendo le tempistiche lunghissime che queste comportano).

Poi come dicevo, la reazione dev' esser sempre proporzionata all' offesa: se uno ti viene con il coltello tu non puoi sparargli.

La ricerca e' sempre quella della giustizia non della vendetta attraverso le vie legali e la difesa deve essere proporzionata all' offesa altrimenti i guai penali li passi te.

So' benissimo che non e' facile avere del sangue freddo in determinate circostanze.

Come esseri umani in preda alla paura, possiamo commettere degli errori di cui poi pentirci (sia da parte dell' aggressore che da parte che da parte della vittima).

E' per questo che esiste uno Stato di Diritto e una Giustizia (chr non e' vendetta), ed e' per questo che se a caldo (moralmente), alcuni comportamenti possono anche sfuggire per un eccesso di difesa, a freddo il pensiero di farci giustizia da soli deve scomparire del tutto a favore di una forza d' animo e di resistenza messa a dura prova ma che deve sempre prevalere su tutto il resto affidandoci alle sedi opportune di competenza.

E' questo che diversifica l' aggressore dalla vittima e l' assassino da una persona innocente: LA RAGIONE!

IL BUONSENSO.

Che potremmo perdere a caldo ma che non va' mai perso a freddo poiche' si rischia d' essere tali e quali all' aggressore o, a chi per lui.

Adesso siamo andati un po' troppo oltre ma alla fine il concetto e' che ad uno che ti lancia dei sassi sulla tua finestra non puoi augurargli la morte (anche se in quel momento umanamente potresti pensarlo): uno che ti lancia dei sassi sulla tua finestra o, ha bisogno d' aiuto e quindi di un' assistente Sociale piuttosto che di uno psicologo oppure, di uno psichiatra oppure e' un delinquente (perche' il gesto oltre che violento e' rischioso per la propria incolumita' fisica), ragion per cui tals gesto va' e deve esser immediatamente denunciato.

Caxxo ma siamo nel 2024 non in un Film di Mad Max.


Panzabianca

Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #37 : Giovedì 25 Luglio 2024, 23:59:08 »
Mi spiego meglio, è immorale augurarsi la morte di uno che, ogni giorno, passa davanti casa tua e ti lancia un sasso contro la finestra?

Chissà se Mezzacapa lo avrà fatto coi fratelli Capone (...che siamo noi).

Online Gasco luis veron

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #38 : Venerdì 26 Luglio 2024, 00:02:22 »
Chissà se Mezzacapa lo avrà fatto coi fratelli Capone (...che siamo noi).

Non conosco questa storia...

Offline giulver

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Re:Lotito, XX anni di Epopea
« Risposta #39 : Venerdì 26 Luglio 2024, 01:10:34 »
Augurare la morte di una persona è qualcosa di orribile, terrificante che integra sicuramente la violazione di un qualche precetto cristiano, anche se non ricordo bene la norma o il decreto che la riporta.

Siamo a Roma, città di Papi e preti, dove quando arrivarono i bersaglieri si moriva quotidianamente per "ammazzamenti", si insomma per coltellate date qua e là per questioni più o meno serie, a qualunque gradazione alcolica si fosse mai giunti.

Vista anche la sua età piuttosto avanzata (abitiamo i sette colli e l’agro circostante da circa 2777 anni eh), Roma non è proprio città candida, anche perché trattasi di metropoli dove il vulgo romano, ma che dico, il civis romanus nel tempo ha elaborato un epiteto che ormai è un brand nazionale e forse anche internazionale. Sì, avete capito bene, siamo usi a usare l’espressione "limortacci" a cui poi segue l'indicazione del destinatario malcapitato. Offesa grave, di certo definitiva, che se usata o anche solo spiegata al di sopra della linea gotica viene presa molto sul serio. Tempo fa tentai di spiegare tale espressione in Batavia ma mi guardarono sconvolti. Davvero non ci arrivavano. E dire che i nostri cugini napoletani ne usano una simile, “l’anema de chi te muort”, ma invero con minore impeto, minore cattiveria, quasi in maniera scanzonata e poi di sicuro meno spesso di quanto facciamo noi.

E il vulgo romano, ma che dico, il civis romanus, in tempi recenti ha anche elaborato un altro epiteto, discendente dal primo, con l’espressione tipica de “magari-mori” il che esprime proprio l’augurio concreto che il malcapitato giunga nell’altro mondo al più presto possibile.

Che dire? I romani ci vanno giù pesante quando sono arrabbiati – direbbero i britannici, really upset. Che poi l’espressione “limortacci” a Roma va anche contestualizzata. Si, perché talvolta “limortacci” viene usata in atmosfera serena, scherzosa, gioconda diremmo, per sottolineare le prodezze del malcapitato in questo o in quell’altra arte (il più delle volte quella amatoria). Anche questo ho provato a spiegarlo ai popoli veneti o anche ai Bruzii, ma lo sguardo fisso degli interlocutori mi ha consigliato di passare alla svelta alla pagina dello sport.

Ecco perché augurare la morte di una persona a Roma non significa necessariamente esprimere un messaggio corrispondente al tenore letterale del testo. Andrebbe contestualizzato, proprio come si fa a Roma.
E' una super super cazzola, ma mi ha divertito :-)