www.goal.comEnnesima prova di maturitą per i ragazzi di Reja.Quante prove di maturita' dovra' superare questa Lazio per essere considerata Grande? Non e' bastato il primato in classifica, la sicurezza con cui fin qui ha assorbito la pressione da alta quota, il piglio con il quale ha affrontato queste prime gare di campionato, per spazzare via lo scetticismo. La vittoria su un campo difficile come quello di Palermo contribuira' ad assegnarle definitivamente il patentino di credibilita' che molti osservatori - al di la' di dichiarazioni di facciata - ancora non le riconoscono?
Fortuna, catenaccio e calendario, ne abbiamo sentite molte di scuse da parte avversa e - in tutta sincerita' - possiamo considerarle al massimo parziali concause di un'impresa che si fonda soprattutto su un gruppo coeso, una squadra compatta, composta da giocatori di qualita' e personalita'. Perche' checche' ne dicano gli 'invidiosi' - come li ha apostrofati il mister - la sensazione e' che i ragazzi di Reja giochino con la consapevolezza e la tranquillita' dei forti.
Il tecnico friulano ha sicuramente dato ordine e razionalita', ci ha messo la sua esperienza per spegnere qualche focherello acceso nello spogliatoio e - come di consueto - s'e' messo a lavorare badando poco alle chiacchiere - che spesso a Roma deviano l'attenzione e finiscono per deconcentrare - e tutto al sodo.
Quanto vale, dunque, questa Lazio? E' forse presto per dirlo e, probabilmente, qualcosa in pił ci dira' il derby di domenica. Se Zarate e compagni riusciranno a tenere i nervi saldi e mostrare la personalita' di Palermo anche in una partita emozionalmente difficile come tradizionalmente e' quella contro la Roma, allora sara' difficile porre loro limiti. Per lo Scudetto - ci autodenunciamo - facciamo ancora parte dei titubanti, ma chiunque voglia ambire alla vetta della classifica, quest'anno dovra' vedersela con un'Aquila che ha tutta l'intenzione di volare alto e restare lassu' molto a lungo.
Se, poi, il Dio del calcio volesse regalarci un'altra favola con 'nonno' Reja nei panni di Bagnoli, Muslera con gli 'stivali' di Garellik e Floccari travestito da 'Hulk' Elkjaer, non potremmo che fare ammenda, ma non ci spelleremo le mani per applaudire. Semplicemente perchč sarebbero impegnate ad asciugare le lacrime...
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