Baroni club

[Il frigorifero]

La semplicità è uno dei suoi punti di forza.

Finalmente una squadra che corre , porta la palla sulle fasce e crossa in area da tutte le posizioni.

[violator]

Ma i suoi detrattori a prescindere dove sono finiti ?

torneranno puntuali alla prossima sconfitta

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[Il frigorifero]

Sembrerò ridicolo (perché non sto dentro a Formello) ma, osservando da fuori , percepisco una forte sintonia tra squadra e staff tecnico.

Ho avuto questa stessa sensazione nei primi 3 anni con Inzaghi , di meno negli ultimi due.

Non ce l’ho mai avuta con Sarri , neanche per un minuto nei suoi tre anni qui. Neanche quando la sua Lazio ha giocato molto bene e non prendeva mai gol.

Con Tudor non ne parliamo neanche.

Sarà una mia percezione però , secondo me , è questa forte sintonia la base su cui Baroni sta costruendo il suo ottimo lavoro.

Poi c’è tutto il resto ( moduli, schemi , concetti, ecc..).

Però questo clima di serenità e di fiducia reciproca permette al tecnico di trasmettere con maggiore facilità le proprie idee alla squadra.

O perlomeno questo è quello che intuisco io.

Magari mi sono fatto un film tutto mio !

[Gasco luis veron]

Mi dispiace Mister Baroni, lei sta' facendo delle grandissime cose ma (anche se e' durato poco!), non ho dubbi nel proclamare Juric come miglior allenatore della Lazio degli ultimi 20 anni!

[giulver]

Ad inizio anno (solare) abbiamo spesso parlato di quanto contasse un allenatore. C'era chi sosteneva che contasse poco e chi, tra cui il sottoscritto,.sosteneva che un allenatore conta eccome.
Premesso che ieri, a Monza, 9 titolari su 11 c'erano anche nella scorsa stagione, secondo voi, quanto.conta la mano di Baroni? Che non ha Felipe, Ciro, Luis Alberto ma ha Dia e Tavares?

[Gasco luis veron]

Ad inizio anno (solare) abbiamo spesso parlato di quanto contasse un allenatore. C'era chi sosteneva che contasse poco e chi, tra cui il sottoscritto,.sosteneva che un allenatore conta eccome.
Premesso che ieri, a Monza, 9 titolari su 11 c'erano anche nella scorsa stagione, secondo voi, quanto.conta la mano di Baroni? Che non ha Felipe, Ciro, Luis Alberto ma ha Dia e Tavares?

Conta un' enormita': tabti in giro dicono che il merito della svolta sia dovuto all' allontanamento dei dessidenti i quali si impegnavano poco ma per me non e' affatto vero anzi loro hanno sempre tirato la carretta.

Tavares e Dia, li avremmo potuti prendere a prescindere.

Il merito e' semplicemente di Baroni: oltte ai suoi meriti per me, c' erano i demeriti di Sarri che per sua stessa ammissione non avdva stimoli dopo il mercato.

Che poi gli X e Y di Sarri se oggi andiamo a vedere sono il Taty, Guendouzi e Rovella: dove le ha viste le X e le Y, Sarri?

Aveva solamente rosicato perche' dopo il secondo posto voleva i "suoi", nomi e la sya delusilne inconsciamente oltre a prender lui stesso ha contagiato la squadra.

L' andare a dire che l' Europa L. era un problema perche' non ci si poteva allenare era un altro errore: oltre poi alla parte tattica (non cambiava mai spartito e per lui era impossibile giocareconle due punte).

Baroni, ambia partito e gioca soprattutto con le due punte: inoltre con Sarri non si poteva portar palla dalla meta' campo in su.

Si doveca passare il pallone ogni 2 tocchi: Tavares, avrebbe faticato perche' ad esempio porta il pallone!

Facdva solamente un tipo di calcio che e' riuscito solamente nel Napoli con il 4/3/3: parlo della fase con la palla perche' la fase senza palla la sapeva far passare e la Lazio del secondo posto baso' tutto sulla fase difensiva lasciando ai singoli le giocate offensive.

[Gasco luis veron]

Ma la fase difensiva era talmente ossessiva che ad un certo punto i calciatori non ce l' hanno fatta esattamente come tutte le squadre precedentemente allenate da Sarri.

Baroni e' nettamente piu' preparato, piu' duttile e piu' comunicativo rispetto a Sarri che era divisivo e in una Societa' con Lotito e Fabiani (gia' divisivi per conto loro caratterialmente e comunicativamente), non poteva che finire il suo ciclo.

Per me, rimane un Maestro di calcio ma superato: Baroni e' un Maestro ma e' anche un' Insegnante di calcio non cervellotico nel senso che sa' come far passare i concetti senza stordire i calciatori.

Baroni non farebbe mai alcune cose che ha fatto Sarri in carriera: a Koulibaly non fu' permesso di assistere alla nascita di suo figlio perche' Sarri non gli diede il permesso per lasciare l' allenamento (stiamo parlando di un allenamento non di una partita ufficiale paragonata alla nascita di un proprio figlio!).

Koulibaly ancora sta' avvelenato per questa cosa che gli fece Sarri.

Qui c'e' tutto Sarri e la sua rigidita', infatti non allena piu' e penso che difficilmente tornera' in pista nel calcio che conta.

Baroni ha avuto una carriera semplicemente piu' sfortunata e l' occasione gli si e' presentata tardi: poi non l' ho seguito puo' darsi che sia maturato tardi e si sia sempre aggiornato.

In fondo Sarri, divento' Sarri grazie ad un 12esimo posto ottenuto con l' Empoli in serie, A che giocava bene ma mai quanto il Foggia di Zeman!

Baroni, con il Verona (dove gli hanno cambiato meta' squadra in mezzo alla stagione), ha fatto lo stesso un ottimo calcio ed e' arrivato nono la scorsa stagione.

Avrei voluto vedere Felipe, Cataldi e Ciro (pure quello 34enne di quest' anno!), con Baroni: piu' Tavares e Dia!

Sarebbe stato, Scudetto non secondo posto!

F.Anderson per Castrovilli.

Immobile per Noslin.

Cataldi, ancora nella rosa.

Piu' Tavares e Dia come acquisti!

Provedel/Mandas/Furlanetto

Lazzari/Marusic
Gila/Gigot
Romagnoli/Patric
Tavares/Pellegrini

Guendouzi/Vecino/D.Bashiru
Rovella/Cataldi

F.Anderson/Isaksen
Zaccagni/Tchaouna'

Dia/Pedro

Castellanos/Immobile

Altro che secondo posto ed altro che dissidenti: non ci credo che Cataldi e Immobile fossero delle pecore nere e non ci credero' mai.

Il problema era Sarri!:

e la Lazio si sarebbe lo stesso ringiovanita!

[Davide]

Se l'allenatore conta poco,bisogna fare un monumento a lotito e fabiani per aver creato una squadra del genere

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[Il frigorifero]

Io, riguardo a Baroni, temevo la gestione delle forze della squadra. Perché non aveva mai dovuto disputare la competizione europea infrasettimanale.

Invece non solo ha dimostrato che non ci avevo capito nulla (come al solito), ma ha fatto di più: questo aspetto, infatti, si sta dimostrando uno dei suoi principali punti di forza !

Pedro, che fino a 6 mesi fa pareva mia nonna, oggi ha la stessa media gol di quando giocava al Barcellona!!!

Meno evidente è il caso del 34enne Vecino, che però va rilevato : con una sapiente gestione dei minuti giocati, sta continuando ad offrire un contributo utilissimo !

[Il frigorifero]

Se l'allenatore conta poco,bisogna fare un monumento a lotito e fabiani per aver creato una squadra del genere

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E se invece contasse tantissimo ?

Per onestà il monumento a Lotito e Fabiani andrebbe costruito lo stesso : dopotutto Baroni lo hanno assunto loro !

[Davide]

E se invece contasse tantissimo ?

Per onestà il monumento a Lotito e Fabiani andrebbe costruito lo stesso : dopotutto Baroni lo hanno assunto loro !

Ma certo che conta tantissimo,te lo dico io che ho avuto dei coglioni patentati come mister

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[Matita]

Gli sono arrivati i primi colpi

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[Davide]

Sarà andato in un ristorante di romanisti

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[Eagleman]

Sono quegli schifosi di riommanisti che gliela tirano

[Frusta]

E se invece contasse tantissimo ?!

L' allenatore conta enormemente. Può incidere quasi sulla sulla qualità del singolo, nel senso che se sei Gattuso non ti fa diventare Pirlo nemmeno se si chuana Mandrake, ma sulla loro gestione è determinante.
Dire che incida poco sarebbe come mettere sullo stesso piano Maestrelli e il primo mentecatto alla Bielsa che passa.
Ma sai in quella Lazio le sediate che sarebbero volate nello spogliatoio?
  altro che scudetto..!

[giulver]

Sono sempre d'accordo con Delio Rossi

Ai microfoni di Radiosei è intervenuto l'ex tecnico biancoceleste Delio Rossi,
“La Lazio è una lieta sorpresa. Io ad inizio anno avevo detto che se tutto va bene arriva quarta, male che va ottava. In questo momento la
la squadra è in salute, anche in campo europeo. E’ bella da vedere e può solo migliorare. Poi c’è da augurarsi che non ci siano cali di forma o infortuni, basta vedere cosa è successo alla Juventus con Bremer. I campionati si decideranno a fine aprile".

"Al di là di qualche calo, corre, gioca bene; tutti si aiutano, il tecnico ha dato un metro comune e tutti lo seguono, soprattutto a centrocampo. Bravo Baroni e tutti gli altri. Trasmettere è importante: un conto è trasmettere un conto è saperle le cose, questo fa la differenza negli allenatori. La Lazio può migliorare nei singoli, soprattutto nella fase di non possesso. Per curare questi particolari ci vuole diverso tempo. Il miglioramento della squadra passa anche dal miglioramento del singolo elemento. Un esempio: Lazzari, o anche Tavares, che in fase di possesso sono bravi, devono crescere in quella di non possesso".

"In questa Lazio bene anche i ‘vecchi’, è stato questo il vero capolavoro di Baroni, rivitalizzare Vecino, Romagnoli o lo stesso Pedro che si è dimostrato un calciatore determinante e non è facile alla sue età. Trasmettere i dettami di gioco non richiede troppo tempo. Con Sarri si ragionava sulla palla, c’era una filosofia di gioco da apprendere. Rapportarsi con i calciatori è più facile. Tutto poi dipende anche dai giocatori: alcuni sanno stare in campo, altri si affidano all’istinto. Kolarov è meno potente, ma più tecnico. Tavares ha una potenza incredibile, ma per me è ancora molto frenetico; non tutte le giocate gli riescono bene, potrebbe essere addirittura più devastante. I calciatori, anche se sono simili, hanno la loro unicità".

"Dele-Bashiru? Sono molto curioso di vedere questo calciatore, per me potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa. Il ruolo di Pedro paragonato a quello di Klose nello spogliatoio? Non li conosco, non li ho allenati. Vedendo le loro partite noto le grandissime qualità tecniche che hanno, ma la mia esperienza mi dice che questo non sempre va di pari passo con il peso che si ha nello spogliatoio. Non sempre il leader tecnico è anche quello morale. Isaksen? Mi piacerebbe allenarlo; non riesce ancora ad esprimere le sue qualità. Con certi giocatori bisogna trovare la chiave. Per me ha delle qualità importanti“.

"Noslin, Tchaouna e Castrovilli? Faccio lo stesso discorso per tutti: la rosa è omogenea, magari senza picchi assoluti, togliendo magari Tavares e Dia. Sono calciatori futuribili e di gamba, non hanno preso dei tattici o dei giocatori compassati. Tchaouna è giovane, Noslin lo conosce l’allenatore e il tecnico si sta dimostrando molto capace, quindi dobbiamo fidarci. Per me ancora non hanno fatto vedere le loro qualità. Quando hai un calciatore di gamba, non sbagli. Castrovilli per me è più votato alla fase offensiva, non lo vedrei nei due in mezzo, ma potrebbe essere un calciatore da mettere dietro alla punta".

[Boksic]

Se l'allenatore conta poco,bisogna fare un monumento a lotito e fabiani per aver creato una squadra del genere

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L'allenatore conta, dicono gli studi più accurati, grossomodo quanto il calciatore più importante in rosa.

Non è per niente poco, direi.

Ma, se è vero che il calciatore più importante, se indisponibile (per esempio per infortunio), causa un danno significativo ma ben delimitato, un allenatore che "funziona male" causa danni devastanti e può deprimere totalmente il rendimento della squadra.

Molto spesso si polemizza sul presunto vizio italico di esonerare gli allenatori per risolvere i problemi: vero è che in media i rendimenti non migliorano nel lungo termine, ma è altrettanto vero che nell'immediato l'esonero causa una scossa, che può rivelarsi decisiva. Nel calcio abbondano i luoghi comuni ma la gran parte di questi hanno una caratteristica: sono veri. Un luogo comune diffuso recita "l'allenatore bravo è quello che fa meno danni possibili": esattamente.

Altri luoghi comuni, invece, sono invenzioni mitologiche, veri e propri mondi di fantasia. Sputtanati in continuazione ma che non muoiono mai. Primo fra tutti, quello dell'allenatore "guru del gioco", una specie di essere superiore che conosce schemi e tattiche che comportano un vantaggio irrimontabile dai colleghi sfortunati e incapaci. Gli innovatori sono esistiti ed esistono, certo: ma c'è un problema: gli altri possono copiare e, se l'innovazione è effettivamente vincente, il vantaggio si esaurisce in breve tempo.

Poi, c'è la favoletta del "rigeneratore". Un maestro di vita e di calcio che riporta in vita gente che a pallone ci gioca da quando aveva sei anni, ma che non aveva capito nulla fino all'incontro col messia della panca. Anche questa barzelletta è ampiamente smentita dai fatti e nello specifico dai fatti recenti in casa Lazio, ma c'è sempre chi vuole crederci.

[segue]

[Boksic]

Ancora, il "salto di qualità" culturale che certi allenatori comporterebbero. Sempre restando in tema Lazio, si è voluto credere che l'arrivo di un Sarri avrebbe/avesse comportato un cambio di mentalità della guida societaria, cambio di mentalità a sua volta imposto dall'allenatore stesso, che non è "uno che si accontenta" come un Inzaghi qualunque, manco venissimo da anni di Trebiciani o Salvemini.

Poi ha avuto lunga vita la storiella del gioco "che si impara dopo molti mesi" o addirittura "in due anni", due anni perché l'ha detto Klopp e allora è vero a prescindere. Ci si chiede come abbia fatto Baroni in due settimane due di partite a mettere in campo in modo credibile ed efficace calciatori, senza averli nemmeno scelti uno per uno come si è preteso dovesse essere. Ci si chiede come facciano tanti allenatori a subentrare alla guida di squadre con tanti calciatori ingaggiati negli anni precedenti...

La realtà, da sempre, è che un allenatore ha il compito di mettere in campo in modo sensato la sua squadra e di essere credibile, ottenendo così dedizione, rispetto e impegno. Niente di più. Non è per niente poco, si badi. Ma tutto il castello fantasioso di virtù costruito intorno a Sarri, nei suoi tre anni di disgraziata permanenza, è miseramente crollato perché fatto, appunto, di aria. C'è ancora chi accusa i "senatori" di complotto e rivolta, ma come detto il primo compito dell'allenatore è quello di essere credibile, quindi la responsabilità nel caso è soltanto sua, non c'è possibile discussione su questo. Se c'è un Cassano nello spogliatoio lo sbatti in tribuna, fatta salva la credibilità col resto del gruppo, ma se i ribelli sono tanti sei tu quello che ha perso il controllo: e non c'è altra soluzione che andare via.

Baroni non è un guru della tattica, allena la Lazio da pochi mesi, non ha avuto particolari pretese sul mercato, non ha un curriculum vincente. Eppure sta ottenendo risultati ottimi. Questo dimostra definitivamente che le presunte e necessarie condizioni per una Lazio di alto livello sono un falso che ci ha tormentato per tre anni.

[Il lodolaio]

Il problema non è mai stato Baroni, ma ciò che rappresenta la sua scelta:
un allenatore che accetta il modus operandi societario, fatto di campagne acquisti "a cazzo di cane" (cit.),
limiti di spesa per i cartellini (15mln "un botto", a Bergamo se la ridono) e così via.
Viviamo i successi della Lazio come se fosse una provinciale che ce l'ha fatta,
come se al secondo posto ci fossero Udinese o Cagliari: nulla di strano,
visto che facciamo campagne acquisti stile Udinese o Cagliari.
Avere interiorizzato di essere come una provinciale di successo non aiuta a capire l'insoddisfazione della maggioranza dei tifosi.
Bisogna intenderci sulla dimensione della Lazio, che cosa sia.
Siamo una grande società o una piccola ?
E non guardare al passato, perché il mondo è completamente cambiato.

[Davide]

La campagna acquisti va fatta in base ai soldi a disposizione, noi non li abbiamo e quindi dobbiamo fare i miracoli col poco a disposizione, quando tornera' il Cragnotti di turno si potra' pensare nuovamente a spese folli, cosi non si puo', amen pace