L'Associazione Calciatori non vuole Lotito al tavolo delle trattative!

[chinaglia]

"Con il nuovo contratto salveremo il calcio"
Il calciatori non vogliono Lotito al tavolo delle trattative: "Vogliono scegliersi con chi trattare? Non vogliamo tornare a 40 anni fa ma solo portare regole sostenibili: il mondo è cambiato"
di MASSIMO MAZZITELLI

http://www.repubblica.it/sport/calcio/2010/10/29/news/lotito_contratto-8523400/

ROMA -  Sciopero, trattativa ad oltranza, sindacato contro padroni, anche il calcio ha il suo "autunno caldo". Sul rinnovo del contratto collettivo per i calciatori di serie A la spaccatura è totale tra Aic e Lega Serie A, con tanto di annuncio di sospensione del campionato per una giornata, "almeno per ora....". Per riprendere a parlare l'associazione calciatori ha posto, neanche tanto velatamente, una condizione: via Lotito dal tavolo delle trattative.

Presidente ha sentito, i calciatori non la vogliono più vedere...
Bene, vuol dire che sto facendo bene il mio lavoro. Prendo atto che il calcio è un mondo a parte, ma da quando il sindacato si sceglie anche gli interlocutori?

I calciatori dicono che volete tornare indietro di 40 anni
Sono gli unici che forse non si sono accorti che il mondo sta cambiando: ma il punto non è questo. La bozza del nuovo contratto collettivo è un tentativo di mettere regole in un mondo che sino ad oggi non ne ha avute: 8 punti per un accordo moderno che tuteli tutti. Giusto che i calciatori rivendichino i loro diritti. Ma i doveri?

Allora non è solo un problema di soldi?
I soldi sono sempre un problema, ma vorrei mettere dei paletti per far capire di cosa parliamo. Punto uno: il contratto riguarda solo i giocatori di serie A. Quindi togliamo di mezzo la demagogia che i ricchi stanno lottando anche per i poveri: sfido chiunque a portare un contratto di un giocatore di
serie A e definirlo povero. Punto due: Con l'arrivo del fair play finanziario è finita la pacchia del presidente che si mette le mani in tasca e ripiana i debiti. Non si potrà più fare,  i conti delle società dovranno essere sempre a posto e i compensi dei calciatori oggi rappresentano l'80% delle uscite. Punto terzo: i soldi sono finiti, e, arabi a parte ma in Italia non ne vedo, sono finiti i tempi in cui qualcuno poteva contare su milioni di euro da buttare nel calcio.

Flessibilità: è questa la parola che spaventa?
Ne parla Marchionne agli operai della Fiat, a chi ha buste paga da 1000 euro al mese, non possiamo parlarne noi a chi guadagna milioni di euro? E' difficile capire o adeguarsi alla regola del compenso legato a risultati? Solo in Italia non si vuole accettare un principio che ormai tutti i calciatori europei hanno capito. Eto'o quando è arrivato all'Inter aveva percepito dal Barcellona 9 milioni di euro: volete sapere come era divisa la sua busta paga? Tre milioni di fisso, tre milioni per aver vinto la Champions, due milioni per lo scudetto e un milione per la coppa di Spagna. Moratti ha dovuto dargli 9 milioni netti di fisso.

Ma non tutti giocano in squadre che vincono tutto...
Ma chi ha detto che i premi devono essere legati solo ai risultati sul campo? Io vorrei dare un premio a Stendardo e Chiellini che si sono laureati. Il loro messaggio è più importante che non vincere una Coppa.  L'ingaggio può essere legato al comportamento, alle presenze e altre voci che possiamo concordare. Io vorrei fare a un contratto ad un giovane della Primavera con un fisso da 100 mila euro, minimo contrattuale, ma poi dargli premi che potrebbero far arrivare il suo ingaggio a 700 mila euro al primo anno da professionista. Non posso farlo.

Ma voi volete tagliare anche gli stipendi a chi retrocede...
E dov'è lo scandalo? Se c'è un fallimento non è giusto pagarne tutte le conseguenze? Se una squadra va in B i conti saltano: i giocatori, che probabilmente sono la causa della sconfitta, non devono partecipare alle perdite? Proponiamo: via il 30% dell'ingaggio. Non si può pretendere di prendere soltanto. Vogliono essere liberi professionisti quando trattano l'ingaggio e dipendenti quando si passa alla cassa: cosi non va

Mobilità altro tema caldo. Su questo punto dicono che volete tornare a 40 anni fa...
Capisco che sia un punto delicato, ma va affrontato e regolato. Le società ormai devono avere rose di almeno trenta giocatori e tutti con contratti lunghi per poter patrimonializzare le società. Poi arriva un nuovo allenatore e dice. "Questi con me non giocheranno mai". E' un problema che tocca i presidenti, ma anche la professionalità dei giocatori. Noi chiediamo che a parità di condizioni economiche, di durata di contratto e solo in squadre di serie A, si possa cedere il giocatore senza avere il suo assenso. Vi sembra una norma che riporta il calcio indietro di 40 anni? E' meglio che ci siano giocatori che per anni non giocano una partita,  che vedono sfiorire la loro professionalità  e perdono occasioni per rilanciarsi? Ma qui il problema secondo me non sono i calciatori...

E qual è il problema?
A loro l'ho detto in faccia. E' tutto quel sottobosco che sta rovinando il calcio, che vuole lucrare sulla mancanza delle regole e che io voglio sparisca da questo mondo. Ma lasciamo perdere...

Risolti i problemi della flessibilità e della mobilità si risolve tutto?
Non lo so. Dicono no a tutto. Multe, assistenza sanitaria, allenamento a gruppi, arbitrato, concordare lavori extra calcistici. A me sembrano punti normali, magari da mettere a posto, ma non mi aspettavo chiusure così radicali.  Il nuovo contratto prevede che tutte le società debbano garantire assistenza sanitaria di primo ordine ed è normale visto che sia nell'interesse dei presidenti avere giocatori sempre al massimo della forma fisica: ma se poi qualcuno vuole curarsi per conto suo perché deve pagare la società? E mi sembra giusto che la società debba anche essere informata e dare un parere sul medico scelto. Se qualcuno vuole andare da maghi e santoni un presidente potrà opporsi? E vi sembra strano che se un giocatore voglia svolgere un'attività diversa da quella per la quale viene profumatamente pagato debba chiedere il permesso? Noi abbiamo messo dei vincoli strettissimi ai presidenti per potersi opporre, ma almeno avere voce in capitolo. Lei può fare quello che vuole o deve chiedere al direttore se può collaborare con qualcun altro?   

Sembra di capire che sarà dura arrivare ad un accordo... 
La Lega è con me, siamo tutti d'accordo. Dopo 30 anni stiamo cercando di fare un contratto serio. Io vado avanti. Me lo ha detto anche Platini: "Lotito, non ti fermare". 
  (29 ottobre 2010)

[franz_kappa]

L'ho letta velocemente ma debbo dire che mi piace molto anzi moltissimo.

Numerosi punti toccati da Lotito sono imprescindibili e coerenti con la strategia inaugurata dal Presidente con il suo ingresso nel calcio.

Equilibrio tra costi e uscite, ripartizione degli ingaggi tra fisso e bonus, possibilità dei club di trasferire liberamente i calciatori a parità di ingaggio e di serie.

Serve uno sforzo di responsabilità di tutti.
Solo con la coerenza e solo rinunciando TUTTI a qualcosa, ritengo, si potrà dare futuro a un calcio in grado di produrre anche ricchezza.

[Breizh]

D'accordo con il Presidente (ad eccezione forse dell'obbligo di accettare un'altra squadra di categoria identica e con lo stesso salario... ci sono anche considerazioni ambientali o familiari, no?).
Ma ancora una volta il nostro non si farà solo amici.

[fish_mark]

...

Interessantissima intervista, di carne al fuoco ce n'è anche troppa.
Per il momento una sola domanda. chinaglia, perchè quelle parti in rosso?

[robylele]

(ad eccezione forse dell'obbligo di accettare un'altra squadra di categoria identica e con lo stesso salario... ci sono anche considerazioni ambientali o familiari, no?).
Ma ancora una volta il nostro non si farà solo amici.

D'accordo su tutt'e due le osservazioni.

Spero che parecchi presidenti importanti (di A, tanto si parla della privilegiata A) possano affiancare Lotito e apertamente. Altrimenti risentiremo parlare di Don Chisciotte e Sancho Panza..

[TomYorke]

"Vogliono essere liberi professionisti quando trattano l'ingaggio e dipendenti quando si passa alla cassa: cosi non va"

Bravo presidente!!

[fish_mark]

D'accordo su tutt'e due le osservazioni.

Spero che parecchi presidenti importanti (di A, tanto si parla della privilegiata A) possano affiancare Lotito e apertamente. Altrimenti risentiremo parlare di Don Chisciotte e Sancho Panza..

Il nostro (ma non il mio) rischia di svolgere la funzione delle truppe di assalto.

[aquilafelyx]

Il nostro (ma non il mio) rischia di svolgere la funzione delle truppe di assalto.

speriamo che la Medaglia d'Oro non gliela danno alla Memoria

[fish_mark]

speriamo che la Medaglia d'Oro non gliela danno alla Memoria

no, per carità, lunga vita al presidente.
Il problema è di capire se ha valutato questo rischio: quello di essere mandato avanti soltanto per fare il lavoro sporco.
In ogni caso oltre che a cose condivisibili esprime alcune posizioni francamente inaccettabili, tipiche di una cultura padronale da anni 50.

[LaLazioMia]

Il nostro (ma non il mio) rischia di svolgere la funzione delle truppe di assalto.

]

Felice ed orgoglioso che non sia il tuo.

Sinceramente mi sembra che il discorso di Lotito non fa' una piega. Attualmente c'è solo un presidente di a che è contrario mentre tutti gli altri 18 sono d'accordo con Lotito.
Ieri in assemblea ha fatto l'esempio di Kozac . Se Kozac ,giovane della Primavera, fa bene ( come sta facendo)secondo le regole attuali non puo' ricevere un extra consistente in premio di rendimento. Anche questo è assurdo. Lotito ha anche aggiunto che fino a ieri campana era abituato a fare il contratto con lo specchio, ora lo specchio si è roitto e Campana dovrà fare i conti con la realtà e con Lotito.

[jegue98]

Io sono d'accordo con Lotito. Poi indubbiamente ci sono dei punti, come ha fatto notare Breizh, che andrebbero discussi a fondo. Ma per il resto qual'è lo scandalo?

no, per carità, lunga vita al presidente.
Il problema è di capire se ha valutato questo rischio: quello di essere mandato avanti soltanto per fare il lavoro sporco.
In ogni caso oltre che a cose condivisibili esprime alcune posizioni francamente inaccettabili, tipiche di una cultura padronale da anni 50.

Potresti farmi capire quali sono le posizioni inaccettabili?

[BobLovati]

Onestamente non trovo un punto sul quale non essere d´accordo; quanto al problema citato da Breizh sui trasferimenti ( ed accettato anche da robylele ), vorrei ricoradre loro che a molta gente che guadagna 1.000-1.300€ al mese questo dilemma lo si pone senza possibilità di scelta. A maggior ragione credo che trovar casa ( lavoro al 95% risolto dalla Società di destinazione ), una scuola per i piccoli ed altre questioni logistiche, non sono così importanti ed insormontabili se, come nel caso del 90% dei possibili interessati al problema, il loro contratto prevede non meno di 300.000€/anno; cioè circa 25.000€/mese.   

[robylele]

Potresti farmi capire quali sono le posizioni inaccettabili?

Sì, anch'io volevo chiederlo (neanche a me piace la cultura padronale anni '50).
Certo stiamo parlando della sola serie A italiana di calcio, stavolta sarà dura anche per FM trovare qualcosa di reazionario..   

[BobLovati]

Io sono d'accordo con Lotito. Poi indubbiamente ci sono dei punti, come ha fatto notare Breizh, che andrebbero discussi a fondo. Ma per il resto qual'è lo scandalo?

Potresti farmi capire quali sono le posizioni inaccettabili?

lo sai che f_m è un " intelligente provocatore "     Lui è fatto così, ma fa bene a dire ciò che pensa; sennò poi come lo spernacchiamo  ?

[fish_mark]

Potresti farmi capire quali sono le posizioni inaccettabili?

Rispondo volentieri a JEGUE 98, non prima di aver rivolto un caloroso saluto a LALAZIOMIA.

Le regole di diritto comune attuali, p.e. le norme della Biagi, consentono già di applicare quelle regole che tanto invoca sulla possibilità del salario variabile.

Sulla partecipazione dei calciatori agli utili e anche alle perdite riprende un tema già in voga in ambito industriale e su questo si può ragionare.

Quanto alla lunghezza dei contratti i problemi a mio modo di vedere nascono dalla ecessiva lunghezza di questi. Un rimedio potrebbe essere quello di ridurre al limite di 3 anni per consentire alle società di liberarsi prima del peso di contratti di giocatori che non interessano più. Sulla esigenza di patrimonializzazione quella è una aspettativa delle società, un interesse legittimo non un diritto soggettivo, il che crea più problemi che altro al mercato calcistico. La legge 91 dello svincolo si incaricava di scardinare questo principio che è stato rimesso dentro dalla finestra con i contratti a 5 anni.

Sul sottobosco che rovina il calcio, scopre l’acqua calda ed è un problema mondiale. Bisognerebbe capire quali sono i rimedi che propone: il calciatore che da solo tratta con il presidente? Te piacerebbe eh presidè?

Quanto al tema delle cure mediche l’aspetto è delicatissimo e il presidente ci si muove con la delicatezza di un elefante. IL diritto alla salute è personalissimo per cui un calciatore, milionario o meno, ha un diritto pieno di decidere da chi curarsi e questo nessun contratto collettivo potrà mai metterlo in discussione.
Mi riesce difficile a comprendere dove nascano questi problemi se non dalla volontà dei presidenti di controllare tutto il ciclo delle terapie. Non posso credere che i giocatori non abbiano una assicurazione privata che gli copra i costi delle cure (profumatissime, questo sì, ma è interesse delle società riaverli presto al meglio), così come non posso credere che le società non siano informate delle decisioni del giocatore.

[geddy]

E' lampante che è Lotito metterci la faccia. Stavolta però le affermazioni sono chiare e perentorie. Se l'intervistaverràdiffusa integralmente il sindacato avrà parecchie diffcoltà a formulare una replica credibile.Personalmente non condivido l'obbligo di accettare un trasferimento a parità di salario e mi sembra anche impraticabile come ipotesi. Forse però limitandola alla sola serie A la prospettiva potrebbe cambiare. Quel passaggio non è chiarissimo.

[disabitato]

D'accordo con Lotito.
Anche se gradirei una presa di posizione così netta anche da altri presidenti.

[franz_kappa]

'Industrialmente', la libertà di cessione dei calciatori (con condizioni NON peggiorative né a livello di ingaggio che, ma su questo si potrebbe anche discutere [meglio essere ceduti all'ultima in classifica in A o alla prima in B? Parliamone...] di serie del club in cui si finirebbe) è un punto sul quale, da tifoso appassionato e attento osservatore del fenomeno calcio anche da un punto di vista economico-finanziario, non cederei un millimetro.

Lotito lo dice chiaramente.
Per una serie di motivi, tutti coerenti, conviene stipulare contratti a medio termine (4-5 anni).
Il motivo è evidente: si spalmano su più anni gli ammortamenti (che, lo rammento, descrivono il deprezzamento di un bene, nel caso di specie il calciatore, il cui costo d'acquisto conviene spalmare su più anni possibili), si mantengono stabili i costi (perché in assenza di adeguamento salariale la società può prevedere un costo stabile nel quinquennio sotto forma dello stipendio del calciatore), si permette ai club di 'alleggerire' la rosa e dunque il costo del personale nel momento in cui si raggiunge un accordo con un terzo club per cedere un giocatore.

Comprendo che la possibilità di essere ceduto da un anno all'altro sia destabilizzante per un calciatore e per la sua famiglia. Ma, onestamente, si possono in primo luogo prevedere forme di compensazione e poi, francamente, un calciatore di serie A p pur sempre un professionista pagato profumatamente e dunque potenzialmente in grado di 'assorbire' il disagio di un trasferimento, che ne so, da Udine a Catania.

[geddy]

Lotito parladi esigenza di patrimonializzare come motivo del contratto a cinque anni. In quest ottica è comprensibile anche la necessitòà di vendere un giocatore senza il suo assenso- E' tutto particolarmente brutale se non riferito al contesto particolare.
Io proprio d'accordo non sono, assomiglia alla tratta degli schiavi effettivamente, ma una logica c'è.

[LaLazioMia]

Lotito parladi esigenza di patrimonializzare come motivo del contratto a cinque anni. In quest ottica è comprensibile anche la necessitòà di vendere un giocatore senza il suo assenso- E' tutto particolarmente brutale se non riferito al contesto particolare.
Io proprio d'accordo non sono, assomiglia alla tratta degli schiavi effettivamente, ma una logica c'è.

Io credo che o è cosi'o si cambia radicalmente( cosa che personalmente auspico),
Basta eliminare cartellini e contratti da dipendenti e fare solo contratti con professionisti a partita IVA( cosi' almeno i nostri eroi pedatori cominceranno a pagare loro le tasse e non a concordare il netto).
La prestazione di un calciatore e' del tutto equiparabile ad un primo attore di spettacolo, quindi ingaggi a stagione senza tratta degli schiavi e senza Società schiavizzate . Massima libertà.