www.LaLazioSiamoNoi.itIl direttore sportivo Fabiani, , aveva ribadito di non voler individuare negli errori arbitrali un alibi per giustificare una stagione complicata. Tutti sbagliano e i primi farlo sono stati calciatori, allenatore e società. Una presa di responsabilità da apprezzare, ma che non deve far passare in secondo piano quel che è oggettivo. Prendendo in esame le ultime due stagioni - grazie all'aiuto del grafico realizzato dall'utente del social X 'Leastsquares71' - raramente la Lazio ha potuto beneficiare di episodi arbitrali favorevoli nei momenti di difficoltà. In situazioni di parità o svantaggio, infatti, sono solo 12 le volte in cui la decisione del direttore di gara ha parzialmente, o totalmente, invertito l'equilibrio del match. In tre occasioni è stato espulso un membro della squadra avversaria e nelle restanti nove ai biancocelesti è stato concesso un calcio di rigore. Un numero, che messo a confronto con i rivali cittadini della Roma, diventa quasi insignificante. Dalla stagione 2022/2023 fino a oggi, quando i giallorossi si sono trovati in situazione di parità o svantaggio hanno potuto beneficiare di ben 22 calci di rigore e 9 espulsioni a favore, per un totale di 31 episodi arbitrali. Più della metà rispetto a quelli della Lazio. Una differenza, insomma, che nel corso di un campionato può rivelarsi davvero significante. Ragion per cui, sposando a pieno la linea di pensiero del direttore sportivo Fabiani, si può comunque approfondire un discorso che evidenzia come spesso una scelta - o una svista - arbitrale può davvero essere decisiva.
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