Autore Topic: Manzini: "Un onore vestire il Manneken-Pis di biancoceleste"  (Letto 395 volte)

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Manzini: "Un onore vestire il Manneken-Pis di biancoceleste"
« : Giovedì 12 Gennaio 2017, 16:07:58 »
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Ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM è intervenuto il Team Manager biancoceleste Maurizio Manzini.

“E’ stato un grande onore vestire il Manneken-Pis di biancoceleste. Per far comprendere l’appropriatezza di questo termine, l’onore, bisogna dire che la statua è stata vestita con abiti adeguati solo quando è stata visitata dal Presidente degli Stati Uniti e dalla Regina Elisabetta. Dopo ci siamo noi: è stata una grande emozione e un evento piacevole; mi sono sentito una persona particolare. Sono un tifoso laziale prima di un dirigente, e questo mi rende appunto particolare; per essere un tifoso a Roma bisogna esserlo. E’ stata una cerimonia che mi ha riempito d’orgoglio, mi sono sentito vestito anch’io di lazialità. Ho capito cosa voglia dire essere laziali all’estero; siamo più gratificati, la Lazio oltre i confini nostrani si immerge come un pesce nell’acqua in un bagno di lazialità e di italianità.

Ogni anno, ogni 9 gennaio, questa manifestazione si ripeterà. C’erano circa tremila persone presenti, tremila italiani che venivano da tante zone d’Europa diverse, oltre ad altre 60 venute appositamente dall’Italia; si capisce che la Lazio ha un potere aggregante che pochissime squadre possono vantare. Mi ha particolarmente emozionato il fatto che dopo aver vestito il Manneken-Pis, le persone presenti si sono incolonnate formando una coda lunghissima che ha sfilato per la città cantando le nostre canzoni. I belgi si fermavano e ci guardavano stupefatti, siamo diventati progressivamente sempre di più.

Siamo soddisfatti, è stato un peccato per l’Italia non aver seguito a dovere l’evento. Tanti italiani sarebbero stati contenti di quanto fatto. Gli italiani di Bruxelles erano commossi, hanno visto come un grande Paese ha reso omaggio alla Lazio e a loro stessi. Il fatto che i media abbiano snobbato l’avvenimento mi inorgoglisce ancora di più, pone l’accento sulla nostra esclusività. Nell’universo sportivo italiano ed internazionale siamo un’isola privilegiata, la Skiathos del calcio. Possiamo vantarci d’aver lanciato uno stile”.

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