tanta fortuna Fabio Firmani. ha rescisso il contratto.

[jumpingjackflash]

anche io credo che dopo il grave infortunio con l'Udinese il ragazzo abbia perso qualcosa. Nelle prime apparizioni, oltre ad essere un efficace mediano di rottura, sembrava anche per nulla scarso tecnicamente. Ma magari è una mia allucinazione dovuta al fatto che i suoi interlocutori del tempo fossero i Filippini 

Grazie per quanto hai dato alla Lazio e buona fortuna

[Kebab]

Grazie di tutto e complimenti per aver rinunciato al facile stipendio per andare giocare.. cosa rara ultimamente. In bocca al lupo!!

[Anselazio]

Aggiungo i miei complimenti al commento di Ammiraglio che, direi, sintetizza il mio pensiero su Firmani...
personalmente credo che non potrò mai dimenticare il suo gol in quel triste Lazio Parma; la sua scelta di voler giocare, pur avendo una integrità fisica che sappiamo problematica, trovando altra sistemazione è un segno di grande forza d'animo e professionalità.
Grazie Fabio e arrivederci....

[mrmoto]

lo vidi per la prima volta a formello accompagnato dall'amica che seguiva la lazio alla gazzetta e fabio aveva quei capelli strani con la riga in mezzo, buffi, un po' scolastici.
sentendolo parlare mi venne in mente il solito refrain dell'atleta che ha studiato poco per dedicarsi alle fatiche dell'allenamento, ma nella sua voce c'era anche tanta umiltà ed educazione.
la tigna dell'ultimo arrivato che corona il suo sogno, quello di giocare nella sua sqaudra del cuore, era focalizzata a non far rimpiangere i gemelli gianni&chedda passati alla juve a parametro zero. davvero un duro compito imporsi in un ruolo che richiedeva con delio rossi sacrificio ma anche proposizione.

già dopo le prime settimane fabio perse il duello con oz dabo di aiuto regista al play liverani, quando poi venne novembre i legamenti saltarono (in un match contro l'udinese) allora ci vidi la mano cinica del destino, sempre in agguato su chi stava cmq applicandosi in un percorso di carriera molto in salita.
un crack e il ginocchio partì.

e forse da quel giorno non abbiamo mai più potuto vedere il vero firmani, o almeno quello che potenzialmente avrebbe potuto dare alla causa della nostra amata. era novemebre e i fatti tristi della vita avvengono chissà perche spesso in questo mese (l'altro è  agosto imho).
la frustrazione e qualche ingenua esternazione nell'ambientone romano, riportata poi a delio, lo mise sempre di più in naftalina col passare dele stagioni. paradossale la sua stagione coronata da tre gol (ripeto: 3) in sei (6) partite giocate con quell'ultima rete segnata sotto la maestrelli contro il napoli di reja in un olimpico abbandonato a sè stesso in un un vergognoso sciopero ideologico, strumentale e dal tenore pubblicitario simile al "ti piace vincere facile?".
in una lazio contesa da ideologie mostruose che nessun spazio lasciano alla democrazia ma solo alla rivalsa dei pezzenti di animo, fabio lasciò quella zampata con un tiro ficcante, asciutto mentre noi laziali cercavamo mentalmente di teletrasportarci a catania promettendo mentalmente di fare un corso di giapponese in caso di un maremoto di morimoto.

grazie fabio, un laziale col sorriso simpatico. uno che quel giorno c'era.
troppe volte sei stato deriso da qualche appartenente del club dei saputelli, ma la tua nobiltà d'animo saprà dimenticare in fretta.

Letto solo oggi. Grazie e complimenti. Mi sento fiero di essere laziale, di condividere qualcosa con te e con Firmani.

[bak]

Firmani: ''Questo tipo di separazione mi ha fatto soffrire, ma in ogni caso avrei sofferto a separarmi dalla Lazio''

ROMA - Si trova a Portorose, Slovenia, 25 chilometri da Trieste. Fabio Firmani, risolto il contratto con la Lazio a fine dicembre, si è appena legato allo Shaanxi Chanba. Tra pochi giorni sfiderà l’Udinese in amichevole, ma il suo futuro è cinese. Un altro mondo, un nuovo calcio. Si trasferirà a Xi’An, due ore di volo da Pechino. Ieri ci ha raccontato tutto.

Com’è nata la scelta di andare in Cina?

«Lasciando la Lazio, che ho sempre considerato una scelta di cuore, preferivo un’esperienza diversa. Finire in B o in un’altra città di provincia per salvarsi in serie A non mi avrebbe aggiunto molto dal punto di vista professionale e umano. Questa è stata una grande opportunità. Il calcio cinese è in crescita».

Due anni fa aveva accettato il trasferimento a Dubai.

«E’ un’esperienza che mi potrà aiutare e che già mi ha fatto riflettere. Credo che giocatori e tecnici italiani debbano guardare di più verso l’estero, si va verso una globalizzazione del calcio e il nostro mercato dimostra di essere saturo».

Non pesa trasferirsi così lontano da Roma?

«Non tanto. La professione ti porta a stare fuori di casa. Io sono stato tra i pochissimi fortunati a giocare con la Lazio, la squadra del cuore, a casa mia. Però a Formello giocavo con tanti sudamericani, che a casa propria tornano una sola volta l’anno. Sarebbe troppo comodo non mettersi in discussione ».

Chi trova nello Shaanxi?

«Kallon è appena andato via. C’è Wilson Fonseca, un brasiliano che era transitato dal Genoa e un nazionale slovacco. Ci sono sei o sette nazionali cinesi. L’allenatore è Kosanovic, un serbo, ha allenato la Stella Rossa e in Cina s’è costruito una bella reputazione. Viene considerato alla stregua di Capello o Mourinho».

Qual è il progetto della società e quali sono le sue ambizioni?

«E’ un club importante, ha compiuto investimenti per rinforzare la squadra. L’obiettivo è entrare tra le prime quattro e qualificarsi per la Champions League asiatica. Il campionato cinese scatterà il 2 aprile e si concluderà a metà novembre. C’è una bella atmosfera. Mi dicono che il Coca Cola Stadium sia sempre pieno, 55 mila spettatori per ogni partita. Mi aspetto un’esperienza entusiasmante. Ho firmato un contratto di un anno con opzione per la stagione successiva. Vado con un’idea precisa: vorrei vincere lo scudetto in Cina».

Siete in precampionato?

«Giusto. Ora ci stiamo allenando a Portorose. Resteremo qui sino al 10 marzo, poi voleremo in Cina».

Portorose è quasi dalle parti di Reja...

«Il mister l’ho incontrato martedì mattina all’aeroporto di Trieste. Io arrivavo, lui stava rientrando a Roma».

E cosa vi siete detti?

«Reja era contento di vedermi, mi ha fatto gli auguri. Ho avuto sempre un buon rapporto con lui, mi aveva allenato anche a Vicenza».

A Pechino la Lazio ha vinto la Supercoppa italiana nel 2009.

«Chissà, magari è un segno del destino. E poi la Supercoppa continueranno ad ospitarla in Cina per le prossime edizioni. Magari faccio in tempo a vederne un’altra di finale. Quel tipo di calcio è molto più avanti di quanto possiamo pensare».

Gli stadi sono pieni, c’è anche un grande interesse da parte dei media, ora stanno arrivando anche gli stranieri.

«E’ un calcio in crescita ».

A proposito di Lazio, ha vissuto gli ultimi mesi da fuori rosa. Pensava a un addio diverso?

«Saluto la gente, i tifosi. Non sono mai stato uno che faceva polemiche, l’ho dimostrato e anche adesso preferisco portarmi via i bei ricordi. Non nego che questo tipo di separazione mi ha fatto soffrire, ma in ogni caso avrei sofferto a separarmi dalla Lazio. Guardo al futuro, non indietro. E sono contento perché la mia ultima presenza in maglia biancoceleste risale alla trasferta di Bologna. Quella partita, vinta 3-2, è stata decisiva per la salvezza. Sono contento di esserci stato quando c’era bisogno. Lascio le copertine agli altri. C’ero quando la nostra nave stava affondando.Da lì si è ripartiti».

Firmani è il secondo calciatore italiano in Cina dopo pretino Tommasi.

«Ho parlato con Fra Damiano, ho letto e divorato il suo libro («Mal di Cina») in due giorni. Mi ha trasmesso un’esperienza meravigliosa ».

Chi sente della Lazio?

«Soprattutto Rocchi, Foggia e Matuzalem, con cui ho lavorato più anni, ma sono rimasto in buoni rapporti con tutti. Spero di passare a salutarli a Formello prima di volare in Cina».

Dove potrà arrivare la Lazio?

«Mi auguro in Champions. Questa squadra ha una dote: riesce a reagire ai periodi negativi, si rialza e fa risultato, come a Brescia. La lotta per il quarto posto è apertissima».

-------------------------------------------------
neanche mezza parola fuori posto. Bravo Fabietto ed un in becco all'Aquila speciale.
E ancora grazie per quello straccio bagnato che valse la vittoria contro il Parma, la domenica dopo l'uccisione di Gabriele, grazie per la tua maglietta e quella folle corsa verso quel ritratto. Fu grande emozione.

[Matita]

Buona Fortuna Fabio !

[POMATA]

Auguri Fabié, un uomo con la Lazio nel cuore

[sassoxsasso]

grazie Fabie'. le tue parole sono balsamo in un mondo votato alla polemica gratuita.
grande uomo e grande calciatore. mica bisogna esse tutti Pelè!
in boca alla lupa per tutto.........e crepi secca sta lupa!
Forza Lazio!

[franz_kappa]

[...]
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neanche mezza parola fuori posto. Bravo Fabietto ed un in becco all'Aquila speciale.
E ancora grazie per quello straccio bagnato che valse la vittoria contro il Parma, la domenica dopo l'uccisione di Gabriele, grazie per la tua maglietta e quella folle corsa verso quel ritratto. Fu grande emozione.

La fai facile, la fai.
Se avessi ascoltato fabio in diretta a "Lazialità in tv" (peggio per te e per tutti quelli che decidono consapevolmente di privarsi delle amabili discussioni del parterre Quitiano del lunedì sera) sapresti che Firmani ha diffuso ben altre, scottanti e pepate, rivelazioni.

Ti dico solo una cosa: mancano ormai poche ore al disvelamento.
E' in arrivo FirmaniLeaks. 

[POMATA]

La fai facile, la fai.
Se avessi ascoltato fabio in diretta a "Lazialità in tv" (peggio per te e per tutti quelli che decidono consapevolmente di privarsi delle amabili discussioni del parterre Quitiano del lunedì sera) sapresti che Firmani ha diffuso ben altre, scottanti e pepate, rivelazioni.

Ti dico solo una cosa: mancano ormai poche ore al disvelamento.
E' in arrivo FirmaniLeaks. 

Forse lí doveva mantenere il tono critico, sai era ospite di un nemico della Lazio.

[Ulisse]

Firmani: ''Questo tipo di separazione mi ha fatto soffrire, ma in ogni caso avrei sofferto a separarmi dalla Lazio''

ROMA - Si trova a Portorose, Slovenia, 25 chilometri da Trieste. Fabio Firmani, risolto il contratto con la Lazio a fine dicembre, si è appena legato allo Shaanxi Chanba. Tra pochi giorni sfiderà l’Udinese in amichevole, ma il suo futuro è cinese. Un altro mondo, un nuovo calcio. Si trasferirà a Xi’An, due ore di volo da Pechino. Ieri ci ha raccontato tutto.

Com’è nata la scelta di andare in Cina?

«Lasciando la Lazio, che ho sempre considerato una scelta di cuore, preferivo un’esperienza diversa. Finire in B o in un’altra città di provincia per salvarsi in serie A non mi avrebbe aggiunto molto dal punto di vista professionale e umano. Questa è stata una grande opportunità. Il calcio cinese è in crescita».

Due anni fa aveva accettato il trasferimento a Dubai.

«E’ un’esperienza che mi potrà aiutare e che già mi ha fatto riflettere. Credo che giocatori e tecnici italiani debbano guardare di più verso l’estero, si va verso una globalizzazione del calcio e il nostro mercato dimostra di essere saturo».

Non pesa trasferirsi così lontano da Roma?

«Non tanto. La professione ti porta a stare fuori di casa. Io sono stato tra i pochissimi fortunati a giocare con la Lazio, la squadra del cuore, a casa mia. Però a Formello giocavo con tanti sudamericani, che a casa propria tornano una sola volta l’anno. Sarebbe troppo comodo non mettersi in discussione ».

Chi trova nello Shaanxi?

«Kallon è appena andato via. C’è Wilson Fonseca, un brasiliano che era transitato dal Genoa e un nazionale slovacco. Ci sono sei o sette nazionali cinesi. L’allenatore è Kosanovic, un serbo, ha allenato la Stella Rossa e in Cina s’è costruito una bella reputazione. Viene considerato alla stregua di Capello o Mourinho».

Qual è il progetto della società e quali sono le sue ambizioni?

«E’ un club importante, ha compiuto investimenti per rinforzare la squadra. L’obiettivo è entrare tra le prime quattro e qualificarsi per la Champions League asiatica. Il campionato cinese scatterà il 2 aprile e si concluderà a metà novembre. C’è una bella atmosfera. Mi dicono che il Coca Cola Stadium sia sempre pieno, 55 mila spettatori per ogni partita. Mi aspetto un’esperienza entusiasmante. Ho firmato un contratto di un anno con opzione per la stagione successiva. Vado con un’idea precisa: vorrei vincere lo scudetto in Cina».

Siete in precampionato?

«Giusto. Ora ci stiamo allenando a Portorose. Resteremo qui sino al 10 marzo, poi voleremo in Cina».

Portorose è quasi dalle parti di Reja...

«Il mister l’ho incontrato martedì mattina all’aeroporto di Trieste. Io arrivavo, lui stava rientrando a Roma».

E cosa vi siete detti?

«Reja era contento di vedermi, mi ha fatto gli auguri. Ho avuto sempre un buon rapporto con lui, mi aveva allenato anche a Vicenza».

A Pechino la Lazio ha vinto la Supercoppa italiana nel 2009.

«Chissà, magari è un segno del destino. E poi la Supercoppa continueranno ad ospitarla in Cina per le prossime edizioni. Magari faccio in tempo a vederne un’altra di finale. Quel tipo di calcio è molto più avanti di quanto possiamo pensare».

Gli stadi sono pieni, c’è anche un grande interesse da parte dei media, ora stanno arrivando anche gli stranieri.

«E’ un calcio in crescita ».

A proposito di Lazio, ha vissuto gli ultimi mesi da fuori rosa. Pensava a un addio diverso?

«Saluto la gente, i tifosi. Non sono mai stato uno che faceva polemiche, l’ho dimostrato e anche adesso preferisco portarmi via i bei ricordi. Non nego che questo tipo di separazione mi ha fatto soffrire, ma in ogni caso avrei sofferto a separarmi dalla Lazio. Guardo al futuro, non indietro. E sono contento perché la mia ultima presenza in maglia biancoceleste risale alla trasferta di Bologna. Quella partita, vinta 3-2, è stata decisiva per la salvezza. Sono contento di esserci stato quando c’era bisogno. Lascio le copertine agli altri. C’ero quando la nostra nave stava affondando.Da lì si è ripartiti».

Firmani è il secondo calciatore italiano in Cina dopo pretino Tommasi.

«Ho parlato con Fra Damiano, ho letto e divorato il suo libro («Mal di Cina») in due giorni. Mi ha trasmesso un’esperienza meravigliosa ».

Chi sente della Lazio?

«Soprattutto Rocchi, Foggia e Matuzalem, con cui ho lavorato più anni, ma sono rimasto in buoni rapporti con tutti. Spero di passare a salutarli a Formello prima di volare in Cina».

Dove potrà arrivare la Lazio?

«Mi auguro in Champions. Questa squadra ha una dote: riesce a reagire ai periodi negativi, si rialza e fa risultato, come a Brescia. La lotta per il quarto posto è apertissima».

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neanche mezza parola fuori posto. Bravo Fabietto ed un in becco all'Aquila speciale.
E ancora grazie per quello straccio bagnato che valse la vittoria contro il Parma, la domenica dopo l'uccisione di Gabriele, grazie per la tua maglietta e quella folle corsa verso quel ritratto. Fu grande emozione.

[Ulisse]

Forse lí doveva mantenere il tono critico, sai era ospite di un nemico della Lazio.

FK scherzava, ha detto piu' o meno quello che hai letto nell'intervista, nessuna polemica ripeto NESSUNA.

A te invece, te  piace intignece sempre er pane.

[POMATA]

FK scherzava, ha detto piu' o meno quello che hai letto nell'intervista, nessuna polemica ripeto NESSUNA.

A te invece, te  piace intignece sempre er pane.

No, capirai, nessuna polemica con FK su quella trasmissione condotta da nemici della Societá Sportiva Lazio, ho pienamente ragione

[Rebecca]

Grande Fabio,laziale vero!E complimenti vivi al pezzo scritto da ammiraglio,che per mia pigrizia ho letto solo ora.